"Desidero che quelli che mi circondano non abbiano altro bene che
l'Altissimo... Siamo gelose della gloria dell'Altissimo...
Signore Gesù, diceva un'altra volta nel coro, davanti al santo Sacramento,
che debbo fare per amarti?" Una voce le rispose: Servi il prossimo e mi
servirai; ama il prossimo e mi servirai. È da questo che riconoscerò che mi ami
veramente».
Incoraggiando una suora molto provata, le diceva che, fintanto che avrebbe
avuto fiducia in Dio, fintanto che sarebbe stata umile e aperta verso i suoi
superiori, il buon Dio l'avrebbe protetta. Parlò poi dell'umiltà:
«Oggi, la santità, non è la preghiera, né le visioni, né le rivelazioni, né
la scienza del parlare bene, né i cilici, né le penitenze, è la regola vissuta
e l'umiltà.
Il Signore ha detto: È il secolo in cui il serpente ha preso le ali, ed è
per questo che sto per purificare la terra! Chi potrà dunque essere salvato?
Colui che domanda l'umiltà e che la pratica.
L'umiltà è la pace!... L'anima umile è regina. È sempre felice. Nella
lotta, nella sofferenza, si umilia, crede di meritare di più, domanda ancora di
più, è sempre in pace... L'orgoglio dà il turbamento. Il cuore umile è il
vaso, il calice che contiene Dio!...
Il Signore dice: un'anima umile, veramente umile, farà più miracoli degli
antichi profeti.
In cielo, gli alberi più belli sono quelli che hanno più peccato, ma si
sono serviti delle loro miserie come un concime che circonda il piede.
Se tu vedi, aggiunse rivolgendosi alla Priora, giovani suore, novizie avide
di restare in preghiera al di fuori di quello che è di regola, falle occupare
nei lavori più umili».
Diceva, il 19 aprile 1874, la domenica del Buon Pastore: «Se una novizia fa
dei miracoli e non si sottomette, o se ha portato un milione e in seguito ne
voglia disporre o soltanto attaccarsi ad una immaginetta, Madre Teresa dice:
Rimandatela con ciò che ha portato.
Colui che non ha dato la sua volontà a Dio non gli ha dato niente.
Quando si è dato qualche cosa a Dio, non bisogna riprenderla. Siete uscite
nude dal seno di vostra madre e ritornerete nude nel seno della terra.
Quando Dio vi ha create, eravate nude, e se volete ritornare nel seno di
Dio, siate nude, non abbiate alcuna proprietà. Se voi avete qualche cosa, non
entrerete, ma resterete fuori. Non occorre neppure la proprietà di una
immagine, di una penna». Riprese ben presto: «Margherita Alacoque dice: Se i
figli della terra comprendessero che le umiliazioni, che tutto sulla terra è
come un lampo che passa!... Se potessi avere un rimpianto, sarebbe di non aver
fatto di più».
Sempre in estasi, ella aggiunse: «Beati tutti quelli che lavorano alla
fondazione!...».` «Il Signore mi ha promesso che i miei giorni saranno
brevi!... Mi ha detto il giorno e il mese in cui mi verrà a cercare, ed a che
ora, e quanti giorni ho ancora da vivere».
Il giorno della festa della santa Trinità di quello stesso anno (1874),
ebbe una visione e delle comunicazioni soprannaturali, che Dio l'obbligò a
sottomettere al Superiore.
Dettò ciò che segue:
«Sto per dire, Padre mio, ciò che mi è stato ordinato di far sapere. Questa
mattina, prima della messa, mi sentivo presa, atterrata, senza sapere perché,
da una potenza nemica che mi perseguitava; il mio cuore si innalza verso Dio più
che mai e grido: Signore, è possibile che abbandoniate la mia anima? Mio Dio,
spero in te! Immediatamente, mi sono vista davanti a Dio. Lui, su un'alta
montagna, molto alta, ed io, in una fossa profonda. Mi sentivo le gambe rotte,
le braccia tagliate ed ero quasi cieca; potevo appena guardare davanti a me.
Vedo allora una luce che l'immaginazione dell'uomo non può raffigurarsi, né
comprendere. È un fuoco ed un refrigerio. Sento che è Dio. Non ho alcun dubbio
che non sia Dio; dico tra me, è Dio e comincio a gridare: Mio Dio, tirami
dall'abisso in cui sono, tirami dall'abisso!
Da "Il piccolo nulla/ B.Maria Baouardy".
<<Cor Mariæ
Immaculatum, intercede pro nobis>>