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mercoledì 31 luglio 2013

INDULTO PERPETUO!




"...in virtù dell'Autorità Apostolica, Noi concediamo, a tutti i sacerdoti, a tenore della presente, l'Indulto perpetuo di poter seguire, in modo generale, in qualunque Chiesa, senza scrupolo veruno di coscienza o pericolo di incorrere in alcuna pena, giudizio o censura, questo stesso Messale, di cui dunque avranno la piena facoltà di servirsi liberamente e lecitamente: così che Prelati, Amministratori, Canonici, Cappellani e tutti gli altri Sacerdoti secolari, qualunque sia il loro grado, o i Regolari, a qualunque Ordine appartengano, non siano tenuti a celebrare la Messa in maniera differente da quella che Noi abbiamo prescritta, né, d'altra parte, possano venir costretti e spinti da alcuno a cambiare questo Messale.
Nessuno dunque, e in nessun modo, si permetta con temerario ardimento di violare e trasgredire questo Nostro documento: facoltà, statuto, ordinamento, mandato, precetto, concessione, indulto, dichiarazione, volontà, decreto e inibizione. Che se qualcuno avrà l'audacia di attentarvi, sappia che incorrerà nell'indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati Apostoli Pietro e Paolo..."

(S. Pio V, Bolla Quo primum tempore)

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"...Perciò è lecito celebrare il Sacrificio della Messa secondo l’edizione tipica del Messale Romano promulgato dal B. Giovanni XXIII nel 1962 e mai abrogato, come forma straordinaria della Liturgia della Chiesa. Le condizioni per l’uso di questo Messale stabilite dai documenti anteriori “Quattuor abhinc annos” e “Ecclesia Dei”, vengono sostituite come segue:

Art. 2. Nelle Messe celebrate senza il popolo, ogni sacerdote cattolico di rito latino, sia secolare sia religioso, può usare o il Messale Romano edito dal beato Papa Giovanni XXIII nel 1962, oppure il Messale Romano promulgato dal Papa Paolo VI nel 1970, e ciò in qualsiasi giorno, eccettuato il Triduo Sacro [dalla Messa in Cena Domini alla Veglia Pasquale inclusa]. Per tale celebrazione secondo l’uno o l’altro Messale il sacerdote non ha bisogno di alcun permesso, né della Sede Apostolica, né del suo Ordinario.

Art. 3. Le comunità degli Istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica, di diritto sia pontificio sia diocesano, che nella celebrazione conventuale o “comunitaria” nei propri oratori desiderano celebrare la Santa Messa secondo l’edizione del Messale Romano promulgato nel 1962, possono farlo. Se una singola comunità o un intero Istituto o Società vuole compiere tali celebrazioni spesso o abitualmente o permanentemente, la cosa deve essere decisa dai Superiori maggiori a norma del diritto e secondo le leggi e gli statuti particolari.
§ 3. Ai chierici costituiti “in sacris” è lecito usare il Breviario Romano promulgato dal B. Giovanni XXIII nel 1962.
(Benedetto XVI, Motu proprio Summorum Pontificum)









"....B – Molto efficaci si sono rivelate le “misure” che abbiamo proposto:
1. Cambiare la struttura della Messa, attenuandone l’aspetto verticale ed accentuandone quello orizzontale. 2. Introdurre la “libertà liturgica”, togliendo paramenti, cambiando o eliminando cerimonie, volgarizzando e svuotando di senso i riti. 3. Ricevere la Comunione in piedi e nella mano, togliendo così importanza all'Ostia. 4. Eliminare la genuflessione ed ogni forma di riverenza.
E finalmenteè questa la nostra grande aspirazionel’eliminazione della messa. Ovviamente non potremo eliminarla da un giorno all’altro: molti non l’accetterebbero. Occorre sopprimere l’aspetto”sacrificale” e  ridurla ad una dimensione di “cena fraterna”. In questo modo non vi sarà più alcun valore sacramentale, e la messa sarà trasformata in una semplice riunione, vuota d’ogni contenuto

Ecco la nostra grande aspirazione, poiché distruggendo la messa cattolica noi distruggeremo la Chiesa dall’interno, senza persecuzione sanguinaria e grazie alla capitolazione dei cattolici stessi
Abbiamo il trionfo a portata di mano! 
Solo un intervento diretto e straordinario di Dio potrebbe impedirlo. Ma noi potremo presto, molto presto gridare: «Ti abbiamo vinto, Galileo!»..."

(Piano massonico del 1995 Traduzione della rivista spagnola Roca viva, Febbraio 1997, José Abascal, Madrid: http://www.parrocchie.it/correggio/ascensione/Massoneria_e_chiesa.htm  )

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"...Noi Te l'offfriamo anzitutto PER LA TUA CHIESA.....
 ...se il santo Sacrificio della Messa cessasse, non tarderemmo a ricadere nell'abisso di depravazione in cui si trovavano i pagani, e questa sarà l'opera dell'Anticristo. Questi metterà in pratica tutti i mezzi possibili per impedire la celebrazione della Santa Messa, affinché questo grande contrappeso sia abbattuto, e così Dio metta fine a tutte le cose, non avendo più ragione di farle sussistere.
Ciò sarà facilmente comprensibile se osserviamo che, dopo il protestantesimo, in seno alle società la forza è notevolmente diminuita. Sono scoppiate guerre sociali dovunque, portando con sé la desolazione, e questo unicamente perché l'intensità del Sacrificio della Messa è diminuita. È il preludio di ciò che avverrà quando il diavolo e i suoi satelliti usciranno scatenati per tutto il mondo, portando dappertutto il terrore e la desolazione, come ci avverte il profeta Daniele. A forza d'impedire le ordinazioni e di far morire i sacerdoti, il diavolo impedirà la celebrazione del grande Sacrifìcio, e allora verranno i giorni della desolazione e del pianto.
E non bisogna meravigliarsene, perché la Santa Messa è un grande evento per Iddio come per noi. Questo evento straordinario torna direttamente alla sua gloria..."



Ave Mater DEI!

sabato 20 luglio 2013

La persona que oye misa devotamente alcanza estas gracias:

Opúsculo: 
LAS PROPIEDADES DE LA S. MISA


Las gracias qué alcanza la persona que oye misa devotamente son estas:

Primera: Quien celebra la misa ora especialmente por quien la oye.

Segunda: Oyendo la misa se goza de maravillosa compañía, porque en la misa está Jesucristo, tan grande como en el árbol de la cruz, y por concomitancia está también la divinidad, la Trinidad santa. Además, está en compañía de los ángeles santos. Y, según escribe un doctor, en el lugar en donde se celebra el santo sacrificio de la misa hay muchos santos) y santas, especialmente por aquello: Son vírgenes que siguen al Cordero doquiera que va (Apoc., 14, 4.).

Tercera gracia que alcanza la persona que oye devotamente la misa: Que le ayuda en los trabajos y negocios. 
Se lee de un caballero, que tenía costumbre de oír misa sumido en gran devoción, que cierta vez salió del mar con sus compañeros y estaba preparándose en una capilla para oír misa. Los compañeros le anunciaron que la nave iba a darse a la vela y que se diese prisa. El caballero contestó que primero quería oír misa. Por lo cual le dejaron en tierra v partió la nave. Después de haber oído la misa, el caballero se durmió, y cuando despertó se halló en su propia tierra. Después de muchos días llegaron los de la nave, y se maravillaron al verlo.
Y de otros casos se leen cosáis maravillosas. 
Además, la persona que oye misa disgusta mucho al diablo; pues interroga­do cierta vez qué era lo que más le desagradaba contestó que tres cosas: los sermones, es decir, la palabra de Dios, la misa y la penitencia.

Cuarta gracia que alcanza la persona que oye misa devota­mente: Que será iluminada en las cosas que ha de discernir y determinar por su inteligencia. Se dice de San Buenaventura, de la Orden de frailes menores, que ayudaba las misas frecuentemente y con harta devoción. Y un día, sirviendo la misa, Santo Tomás de Aquino vio una lengua de fuego sobre la ca­beza del dicho fray Buenaventura, el cual, de entonces en ade­lante tuvo ciencia infusa.

Quinta gracia: Que la persona que oye misa devota y benignamente, no morirá ese día de desgracia ni sin confesión.

Sexta gracia: Que en su muerte estarán presentes tantos santos cuántas misas haya oído devotamente.

Dice San Jeróni­mo que a las almas por las que está obligado a orar el que oye la misa -su padre, su madre, sus parientes y bienhechores-, durante el espacio de tiempo en que oye la misa, les serán atenuadas las penas del purgatorio. 

Dice San Ambrosio que des­pués que la persona haya oído la misa, todo lo que coma en aquel día hará más provecho a su naturaleza que si no hubiese oído la misa. Si la mujer en estado oye la misa, dará a luz sin gran trabajo, si lo hiciere en aquel día.

San Agustín escribe en el libro De civitate Dei que a la persona que oye misa devotamente nuestro Señor le dará en ese día las cosas necesarias. La segunda gracia que tendrá es que sus palabras vanas le serán perdonadas. Tercera, que aquel día no perderá ningún pleito. Cuarta, que mientras oye la misa no envejece ni se debilita su cuerpo. Quinta, que si muere en ese día la misa le valdrá tanto como si hubiese comulgado. Sexta, que los pasos que da yendo y viniendo a la misa, son contados por los santos ángeles y remunerados por Dios nuestro Señor. 
Además, más vale una misa que se oye en vida devotamente, que si después de la muerte oyera otro mil. Se lee que oír misa con devoción aprovecha para remisión de los pecados y crecimiento de gracia más que otras oraciones que el hombre pueda decir o hacer, pues toda la misa es oración de nuestro Señor y Redentor Jesucristo, infinitamente dulce y piadoso, que es cabeza nuestra y todos los fieles sus miembros. 

Dice San Gre­gorio que mientras se celebra la misa se perdonan los pecados de los muertos y de los vivos. Y San Crisóstomo escribe que vale tanto la celebración de la misa como la muerte de Jesu­cristo, por la que nos redimió de todos nuestros, pecados. 

Finalmente, la salvación de la humanidad está cifrada en la celebra­ción del santo sacrificio de la misa, porque todo el esfuerzo del malvado anticristo se orientará a quitar de la santa Madre Iglesia este santo misterio, en el que se maneja el precioso cuerpo de Jesucristo, en memoria de su santa pasión, por medio de la cual los fieles cristianos de buena vida, aunque sean igno­rantes y sin ciencia, podrán ver las astucias y malicias del mal vado anticristo y de sus seguidores.
San VICENTE FERRER
Extracto de "San Vicente Ferrer" Ed. B.A.C.



giovedì 6 giugno 2013

Jeanne Marie


COMO UNA NIÑA ENCONTRO A SU MADRE

Una pobre niña sirvienta en Francia llamada Jeanne Marie escuchó una vez un sermón sobre las Santas Almas, el cual dejó una impresión indeleble en su mente. Fue profundamente movida por el pensamiento del intenso e incesante sufrimiento que soportaban las pobres Almas, y se horrorizaba al ver cuán cruelmente eran olvidadas y dejadas de lado por sus amigos de la Tierra.

Otra cosa que la impresionó profundamente es oír que hay muchas almas que están tan cerca de su liberación, que una sola Misa sería suficiente para ellas; pero que son retenidas largo tiempo, hasta años, sólo porque este último y necesario sufragio fue olvidado o negado!


Con una fé simple, Jeanne Marie resolvió que, costara lo que costara, ella tendría una Misa por las Pobres Almas cada mes, especialmente por las más cercanas al Cielo. Ella ahorraba un poquito, y a veces con dificultad, pero nunca falló en su promesa.

En una ocasión fué a París con su patrona, y la niña cayó enferma. por lo cual se vio obligada a ir al Hospital. Desafortunadamente, la enfermedad resultó ser de largo tratamiento, y su patrona tuvo que regresar a casa, deseando que su mucama pronto se reuniera con ella. Cuando al final la pobre sirvienta pudo dejar el hospital, y allí había dejado todos sus ahorros, de manera que sólo le quedaba en la mano un franco.

Qué hizo? A dónde ir? De repente, un pensamiento cruzó su mente y se acordó que no había ofrecido ese mes una Misa en favor de las Pobres Almas. Pero tenía sólo un franco! Apenas le alcanzaría para comer. Como tenía confianza que las Almas del Purgatorio le ayudarían, fue hasta una Iglesia y pidió hablar con un sacerdote, para que ofrezca una Misa, en favor de las Almas del Purgatorio.

El aceptó, aunque jamás imaginó que la modesta suma que la niña ofreció era el único dinero que la pobre niña poseía. Al terminar el Santo Sacrificio, nuestra heroína dejó la Iglesia. Una cierta tristeza nubló su rostro, y se sintió totalmente perpleja.


Un joven caballero, tocado por su evidente decepción, le preguntó si tenía algún problema y si podía ayudarla. Ella le contó su historia brevemente, y finalizó diciendo cuanto deseaba trabajar.

De alguna manera se sintió consolada por la forma en que el joven la escuchaba, y recobró la confianza.
"Será un placer ayudarte" dijo." Conozco una dama que en este momento está buscando una sirvienta. Ven conmigo". Y dicho esto le guió hasta una casa no muy lejos de allí y le pidió que ella tocara el timbre, asegurándole que encontraría trabajo.

En respuesta al toque de timbre, la dama de la casa abrió ella misma la puerta y preguntó a Jeanne Marie que quería. "madam" dijo ella, "Me dijeron que usted está buscando una mucama. No tengo trabajo y me agradaría tener el puesto".
La dama estaba perpleja y replicó: "Quién pudo haberte dicho que necesitaba una muchama? Hace sólo un par de minutos que acabo de despedir a la que tenía, acaso te has encontrado con ella?:"

"No, Madam. La persona que me informó que usted necesitaba una muchama fue un joven caballero".

"Imposible!, exclamó la señora, "Ningún joven, de hecho nadie, pudo haberse enterado que necesitaba una muchama".
"Pero madam", dijo la niña, apuntando un cuadro en la pared" ése es el hombre que me lo dijo".

"No, mi niña, ese es mi único hijo, que ha muerto hace ya más de un año!

"Muerto o no" aseguró la niña," el fue el que me trajo hasta aquí, y aún me guió hasta la puerta. Vea la cicatriz en la frente. Lo reconocería donde fuera". Luego, le contó toda la historia, con su último franco, y de cómo ella obtenía Misas por las Santas Almas, especialmente por las mas cercanas al Cielo.

Convencida al final de la veracidad de la historia de Jeanne Marie, la dama la recibió con los brazos abiertos. "Ven, pero no como mi siriventa, sino como mi querida hija. Tu has enviado a mi queridisimo hijo al Cielo. No tengo duda que él fue el que te trajo a mí".



12 MOTIVOS DE OIR DEVOTAMENTE LA SANTA MISA.

1) En la hora de tu muerte, las misas oídas serán tu mayor consuelo.

2) Cada misa oída con devoción será una prenda segura de perdón en la hora del juicio.

3) Por cada misa oída puedes disminuir el castigo temporal merecido por tus pecados.

4) Al asistir devotamente a la santa Misa rindes al Sagrado Corazón de Jesús, el más grande homenaje posible.

5) Por la santa Misa, nuestro Señor Jesucristo satisface por tus muchas negligencias y omisiones.

6) Te perdona todos los pecados veniales que buscas de evitar. Se disminuye el poder del demonio sobre ti.

7) Por medio de la santa misa puedes ayudar y salvar muchas almas del purgatorio.

8) Una sola misa que oyes con devoción durante toda tu vida mortal será de mayor provecho que muchas otras ofrecidas después de tu muerte.

9) De muchos peligros y desgracias te preserva Dios a causa de la santa Misa que oyes con devoción. Además se acortan los días del purgatorio.

10) Durante la santa Misa, el altar está rodeado de multitud de ángeles que asisten con suma atención al Santo Sacrificio.

11) Dios te bendice en tus empresas temporales.

12) Si, al oír la santa Misa con devoción, ofreciéndola a Dios Omnipotente en honor de algún Santo o Angel, agradeciendo al Señor por los favores concedidos a él, honras al Angel o Santo, y de este modo te haces acreedor a la especial protección de aquel Angel o Santo.

Fuente: El Amado de mi Alma (red social católica)

AVE MARIA GRATIA PLENA!

San Pier Damiani


COMO UN NIÑO POBRE LLEGO A OBISPO, A CARDENAL Y A SANTO

San Pedro Damian perdió a su padre y madre apenas nació. Uno de sus hermanos lo adoptó, pero lo trataba con aspereza, forzándolo a trabajar muy duro y alimentándolo muy mal y con escasa ropa.

Un día encontró una moneda de plata, que representaba para él una pequeña fortuna. Un amigo le aconsejó que lo usara para sí mismo, pues el dueño no podría ser hallado.

Para Pedro era difícil establecer en que lo gastaría, ya que tenía todo tipo de necesidades. Pero cambiando de pensar en su joven mente, decidió que lo mejor que podía hacer era pedir una Misa por las Almas del Purgatorio, en especial por las almas de sus queridos padres. A costa de un gran sacrificio, transformó su pensamiento en hechos y las Misas fueron ofrecidas.

Las almas del Purgatorio devolvieron su sacrificio mas generosamente. Desde ese día en adelante notó un gran cambio en su destino.

Su hermano mayor lo llamó a la casa donde él vivía, y horrorizado por el maltrato que padecía, lo llevó a vivir consigo. Lo trató como a su propio hijo, y lo educó y cuidó con el mas puro afecto.

Bendición sobre bendición, los mas maravillosos talentos de Pedro salieron a la luz, y fue rapidamente promovido al sacerdocio; algun tiempo después el fue elevado a la dignidad de Obispo, y finalmente, Cardenal. Además, muchos milagros atestiguan su santidad, tanto que luego de su muerte fue canonizado y declarado Doctor de la Iglesia.

Estas maravillosas gracias vinieron a él después de una Misa ofrecida por las Santas Almas.


ORA PRO NOBIS

sabato 18 maggio 2013

Valor y frutos de la Misa.



5. Los fines de la Misa.

Toda la Liturgia, según dejamos dicho, y principalmente la Misa, se propone cuatro grandes fines:



a) dar a Dios el culto superior de adoración, para reconocer su infinita excelencia y majestad, y a este título la Misa es un sacrificio latréutico;



b) agradecer a Dios todos sus inmensos beneficios, por lo que la Misa es también un sacrificio eucarístico;



c) pedir a Dios todos los bienes espirituales y temporales, y a este respecto es la Misa, además, un sacrificio impetratorio; y



d) satisfacer a Dios por todos los pecados y por las penas merecidas por los pecados, así propios como ajenos, de los vivos y de los difuntos, por cuya razón es la Misa, finalmente, un sacrificio propiciatorio y expiatorio.



Todos estos cuatro fines -advierte el Papa Pío XII- los cumplió Cristo Redentor durante toda su vida y de un modo especial en su muerte de Cruz, y los sigue cumpliendo ininterrumpidamente en el altar 

con el Sacrificio Eucarístico.


Cuando se asiste, pues, a la Misa, débense tener siempre en cuenta estos cuatro fines, entre los cuales se puede repartir toda su liturgia, pues toda ella ha sido compuesta en vista de esas grandes y generales 

intenciones. Por eso la Misa llena todas las necesidades y satisface todas las aspiraciones del alma y resume en sí toda la esencia de la Religión. 


En ella es Jesucristo mismo el que actúa: Él es el que adora a su Padre 

por nosotros. Él el que le agradece sus beneficios, Él el que le pide gracias, Él el que le aplaca. De ahí que sea la Misa la mejor adoración, la, mejor acción de gracias, la mejor oración impetratoria y el mejor acto de expiación. Ninguna práctica de piedad puede igualar a la Misa, y ningún acto de religión, público ni privado, puede ser más grato a Dios y útil al hombre; de ahí que deba ser ella la devoción por excelencia del cristiano.

6. Valor y frutos de la Misa.

El valor de la Misa, tomado en sí mismo, considerando la Víctima ofrecida y el Oferente principal, que es Jesucristo mismo, es infinito, tanto en la extensión como en la intensidad; si bien, en cuanto a la 

aplicación de sus frutos, tiene siempre un valor limitado o finito.


La razón de esta limitación es, porque nosotros no somos capaces de recibir una gracia infinita, y, además porque la Misa no es de mayor eficacia práctica que el Sacrificio de la Cruz, el cual, aunque de un 

valor infinito en sí mismo considerado, fue y sigue siendo, en su aplicación, limitado. Así lo dispuso Jesucristo, para que de ésta suerte se pudiese repetir frecuentemente este Sacrificio que es indispensable a la 
Religión, y también para guardar el orden de la Providencia, que suele distribuir las gracias sucesiva y paulatinamente, no de una vez. De ahí el poder, y aun la conveniencia, de ofrecer repetidas veces por una misma persona el Santo Sacrificio.


Los frutos de la Misa son los bienes que procura el Sacrificio, y son, con respecto al valor, lo que los efectos con respecto a la causa. Tres son los frutos que emanan de la Misa:



a) el fruto general, de que participan todos los fieles no excomulgados, vivos y difuntos, y especialmente los que asisten a la Misa y toman en ella parte más activa;



b) el fruto especial, de que dispone el Sacerdote en favor de determinadas personas e intenciones, en pago de un cierto “estipendio”; y



c) el fruto especialísimo, que le corresponde al Sacerdote como cosa propia y lo enriquece infaliblemente, siempre que celebre dignamente.



Los frutos general y especialísimo se perciben sin especial aplicación, con sólo tener intención de celebrar la Misa o asistir a ella, según la mente de la Iglesia; pero, para más interesarse en la Misa e interesar más a Dios en nuestro favor, es muy conveniente proponerse cada vez algún fin determinado, en beneficio propio o del prójimo, o de la Iglesia en general.

Para poder alcanzar el fruto especial es necesaria la aplicación expresa del celebrante, ya que él, como ministro de Cristo, puede disponer libremente de ese fruto en favor de quien quisiere.



7. Aplicación de los frutos de la Misa.

Los méritos infinitos e inmensos del Sacrificio Eucarístico no tienen límite y se extienden a todos los hombres de cualquier lugar y tiempo, ya, que por él se nos aplica a todos la virtud salvadora de la Cruz. 

Sin embargo, el rescate del mundo por Jesucristo no tuvo inmediatamente todo su efecto; éste se logrará cuando Cristo entre en la posesión real y efectiva de las almas por Él rescatadas, lo que no sucederá mientras no 
tomen todas contacto vital con el Sacrificio de la Cruz y les sean así trasmitidos y aplicados los méritos que de él se derivan. Tal es, precisamente, la virtud del Sacrificio de la Misa: aplicar y trasmitir a todos y cada uno los méritos salvadores de Cristo, sumergirlos en las aguas purificadoras de la Redención, que manan desde el Calvario y llegan hasta el altar y hasta cada cristiano.

“Puede decirse -continúa Pío XII- que Cristo ha construido en el Calvario una piscina de purificación y de salvación, que llenó con la sangre por Él vertida; pero, si los hombres no se bañan en sus aguas y no lavan en ellos las manchas de su iniquidad, no serán ciertamente purificados y salvados”

Por eso es necesaria la colaboración personal de todos los hombres en el tiempo y en el espacio, la que se efectúa por medio de la Misa y de los Sacramentos, por los cuales hace la Iglesia la distribución individual del tesoro de la Redención a ella confiado por su Divino Fundador. Por eso no puede faltar en el mundo la renovación del Sacrificio Eucarístico, que actualiza e individualiza el de la Cruz.



CORPUS CHRISTI SALVA ME!
SANGUIS CHRISTI INEBRIA ME!

mercoledì 20 febbraio 2013

"La celebración de la Santa Misa tiene tanto valor como la muerte de Jesús en la Cruz".



Los Santos,
la Eucaristía y la
 La Misa   

La vida de TODOS los santos se centra en la Eucaristía. Meditemos algunos ejemplos entre ellos.Editado por SCTJMVer también: Dichos de los santos

La Eucaristía según los santos Santa Angela de Foligno"Si tan solo pausáramos por un momento para considerar con atención lo que ocurre en este Sacramento, estoy seguro que pensar en el amor de Cristo por nosotros transformaría la frialdad de nuestros corazones en un fuego de amor y gratitud."
San Agustín:
"Cristo se sostuvo a si mismo en Sus manos cuando dio Su Cuerpo a Sus discípulos diciendo: "Este es mi Cuerpo". Nadie participa de esta Carne sin antes adorarla"


"Reconoce en este pan lo que colgó en la cruz, y en este caliz lo que fluyó de Su costado... todo lo que en muchas y variadas maneras anunciado antemano en los sacrificios del Antiguo Testamento pertenece a este singular sacrificio que se revela en el Nuevo Testamento" -Sermón 3, 2; Circa 410 A.D.
San Efrén:
Oh Señor, no podemos ir a la piscina de Siloé a la que enviaste el ciego. Pero tenemos el cáliz de tu Preciosa Sangre, llena de vida y luz. Cuanto mas puros somos, mas recibimos.
San Francisco de Sales:"Cuando la abeja ha recogido el roció del cielo y el néctar de las flores mas dulce de la tierra, se apresura a su colmena. De la misma forma, el sacerdote, habiendo del altar al Hijo de Dios (que es como el rocío del cielo y verdadero hijo de María, flor de nuestra humanidad), te lo da como manjar delicioso"
San Juan Bosco: 
"El objetivo principal es promover veneración al Santísimo Sacramento y devoción a María Auxilio de los Cristianos. Este título parece agradarle mucho a la augusta Reina del Cielo"

San Juan Eudes:
"Para ofrecer bien una Eucaristía se necesitarían tres eternidades: una para prepararla, otra para celebrarla y una tercera para dar gracias".
San Alfonso Ligorio:"Tened por cierto el tiempo que empleéis con devoción delante de este divinísimo Sacramento, será el tiempo que más bien os reportará en esta vida y más os consolará en vuestra muerte y en la eternidad. Y sabed que acaso ganaréis más en un cuarto de hora de adoración en la presencia de Jesús Sacramentado que en todos los demás ejercicios espirituales del día." 
San Cirilo de Jerusalén:"Así como dos pedazos de cera derretidos juntos no hacen más que uno, de igual modo el que comulga, de tal suerte está unido con Cristo, que él vive en Cristo y Cristo en él."
San Ignacio de LoyolaPreparando el altar, y después de revestirme, y durante la Misa, movimientos internos muy intensos y muchas e intensas lágrimas y llanto, con frecuente pérdida del habla, y también al final de la Misa, y por largos períodos durante la misa, en la preparación y después, la clara visión de nuestra Señora, muy propicia ante el Padre, hasta tal grado, que las oraciones al Padre y al Hijo y en la consagración, no podía sino sentir y verla, como si fuera parte o la puerta, para toda la gracia que sentía en mi corazón. En la consagración de la Misa, ella me enseñó que su carne estaba en la de su Hijo, con tanta luz que no puedo escribir sobre ello. No tuve duda de la primera oblación ya hecha"

La MISA según los santos

El santo cura de Ars, San Juan María Vianney:
“Si conociéramos el valor de La Santa Misa nos moriríamos de alegría”.
"Sí supiéramos el valor del Santo Sacrificio de la Misa, qué esfuerzo tan grande haríamos por asistir a ella".
"Qué feliz es ese Ángel de la Guarda que acompaña al alma cuando va a Misa".

"La Misa es la devoción de los Santos".

San Anselmo: “Una sola misa ofrecida y oída en vida con devoción, por el bien propio, puede valer más que mil misas celebradas por la misma intención, después de la muerte.”

Santo Tomás de Aquino: "La celebración de la Santa Misa tiene tanto valor como la muerte de Jesús en la Cruz".
San Francisco de Asís: "El hombre debería temblar, el mundo debería vibrar, el Cielo entero debería conmoverse profundamente cuando el Hijo de Dios aparece sobre el altar en las manos del sacerdote".

Santa Teresa de Jesús: "Sin la Santa Misa, ¿que sería de nosotros? Todos aquí abajo pereceríamos ya que únicamente eso puede detener el brazo de Dios. Sin ella, ciertamente que la Iglesia no duraría y el mundo estaría perdido sin remedio".
En cierta ocasión, Santa Teresa se sentía inundada de la bondad de Dios. Entonces le hizo esta pregunta a Nuestro Señor: “Señor mío, “¿cómo Os podré agradecer?” Nuestro Señor le contestó: “ASISTID A UNA MISA”.
San Alfonso de Ligorio: "El mismo Dios no puede hacer una acción más sagrada y más grande que la celebración de una Santa Misa".

Padre Pío de Pieltrecina: "Sería más fácil que el mundo sobreviviera sin el sol, que sin la Santa misa"
La Misa es infinita como Jesús... pregúntenle a un Angel lo que es la misa, y El les contestará, en
verdad yo entiendo lo que es y por qué se ofrece, mas sin embargo, no puedo entender cuánto valor tiene. Un Angel, mil Angeles, todo el Cielo, saben esto y piensan así".
San Lorenzo Justino:"Nunca lengua humana puede enumerar los favores que se correlacionan al Sacrificio de la Misa. El pecador se reconcilia con Dios; el hombre justo se hace aún más recto; los pecados son borrados; los vicios eliminados; la virtud y el mérito crecen, y las estratagemas del demonio son frustradas.

San Leonardo de Port Maurice: "Oh gente engañada, qué están haciendo? Por qué no se apresuran a las Iglesias a oír tantas Misas como puedan? Por qué no imitan a los ángeles, quienes cuando se celebra una Misa, bajan en escuadrones desde el Paraíso y se estacionan alrededor de nuestros altares en adoración, para interceder por nosotros?".
"Yo creo que sí no existiera la Misa, el mundo ya se hubiera hundido en el abismo, por el peso de su iniquidad. La Misa es el soporte poderoso que lo sostiene ".
“una misa antes de la muerte puede ser más provechosa que muchas después de ella…
San Felipe Neri:"Con oraciones pedimos gracia a Dios; en la Santa Misa comprometemos a Dios a que nos las conceda ".
San Pedro Julián Eymard:"Sepan, oh Cristianos, que la Misa es el acto de religión más sagrado. No pueden hacer otra cosa para glorificar más a Dios, ni para mayor provecho de su alma, que asistir a Misa devotamente, y tan a menudo como sea posible ".

San Bernardo"Uno obtiene más mérito asistiendo a una Santa Misa con devoción, que repartiendo todo lo suyo a los pobres y viajando por todo el mundo en peregrinación ".
San Francisco Javier Bianchi: "Cuando oigan que yo no puedo ya celebrar la Misa, cuéntenme como muerto".

San Buenaventura: "La Santa Misa es una obra de Dios en la que presenta a nuestra vista todo el amor que nos tiene; en cierto modo es la síntesis, la suma de todos los beneficios con que nos ha favorecido".
"Hay en la Santa Misa tantos misterios como gotas de agua en el mar, como átomos de polvo en el aire y como ángeles en el cielo; no sé si jamás ha salido de la mano del Altísimo misterio más profundo."

San Gregorio el Grande: "El sacrificio del altar será a nuestro favor verdaderamente aceptable como nuestro sacrificio a Dios, cuando nos presentamos como víctimas".

Cuando Santa Margarita María Alacoque asistía a la Santa Misa, al voltear hacia el altar, nunca dejaba de mirar al Crucifijo y las velas encendidas. Por qué? Lo hacía para imprimir en su mente y su corazón, dos cosas: El Crucifijo le recordaba lo que Jesús había hecho por ella; las velas encendidas le recordaban lo que ella debía hacer por Jesús, es decir, sacrificarse consumirse por El y por las almas.

San Andrés Avellino:
 "No podemos separar la Sagrada Eucaristía de la Pasión de Jesús".

AVE MARIA PURISSIMA!