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giovedì 3 luglio 2014

INCONTRO PAPA-ARTISTI

INCONTRO DEL SANTO PADRE CON GLI ARTISTI: LO SPECIALE DEL BLOG


DISCORSI DEL SANTO PADRE

Il Papa: "La fede non toglie nulla al vostro genio, alla vostra arte, anzi li esalta e li nutre, li incoraggia a varcare la soglia e a contemplare con occhi affascinati e commossi la méta ultima e definitiva, il sole senza tramonto che illumina e fa bello il presente" (Discorso del Santo Padre in occasione dell'incontro con gli Artisti nella Cappella Sistina, 21 novembre 2009)

Il Papa agli Artisti: "Cari amici, vorrei rinnovare a voi e a tutti gli artisti un amichevole e appassionato appello: non scindete mai la creatività artistica dalla verità e dalla carità, non cercate mai la bellezza lontano dalla verità e dalla carità, ma con la ricchezza della vostra genialità, del vostro slancio creativo, siate sempre, con coraggio, cercatori della verità e testimoni della carità" (Discorso del Santo Padre in occasione dell'inaugurazione della mostra in onore del 60° Anniversario della sua ordinazione sacerdotale, 4 luglio 2011)

Il Papa: "Quando la fede, in modo particolare celebrata nella liturgia, incontra l’arte, si crea una sintonia profonda, perché entrambe possono e vogliono parlare di Dio, rendendo visibile l’Invisibile"(Catechesi udienza generale, 18 novembre 2009)

Il Papa inaugura la Cappella Paolina: "I due volti, su cui si è soffermato il nostro sguardo, stanno l’uno di fronte all’altro. Si potrebbe anzi pensare che quello di Pietro sia rivolto proprio al volto di Paolo, il quale, a sua volta, non vede, ma porta in sé la luce di Cristo risorto. E’ come se Pietro, nell’ora della prova suprema, cercasse quella luce che ha donato la vera fede a Paolo" (Discorso del Santo Padre, 4 luglio 2009)

Il Papa: "Alla carenza di punti di riferimento ideali e morali, che penalizza particolarmente la convivenza civile e soprattutto la formazione delle giovani generazioni, deve corrispondere un’offerta ideale e pratica di valori e di verità, di ragioni forti di vita e di speranza, che possa e debba interessare tutti, soprattutto i giovani" (Discorso del Santo Padre alle Pontificie Accademie, 28 gennaio 2010)

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL’INCONTRO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI CON GLI ARTISTI (21 NOVEMBRE 2009)

INCONTRO PAPA-ARTISTI: FOTOGALLERY REPUBBLICA.IT

I PRECEDENTI

Incontro di Paolo VI con gli artisti, 7 maggio 1964

Messaggio di Paolo VI agli artisti a conclusione del Concilio Vaticano II, 8 dicembre 1965

Lettera di Giovanni Paolo II agli Artisti, 4 aprile 1999

ARTICOLI E COMMENTI

Due anni fa, il 21 novembre 2009, l'incontro di Benedetto XVI con gli artisti nella Cappella Sistina (Ralf Van Bühren)

«La Chiesa ha bisogno dell’arte, l’arte ha bisogno della Chiesa». L’incontro di Papa Benedetto XVI con gli artisti (Massimo Introvigne) 

Incontro Papa-artisti: L’azzardo della bellezza (Emanuele Boffi)

Incontro Papa-artisti. Per un nuovo ordine cattolico. La domanda di Mosebach al Papa (Marco Respinti) 

Naturale, spirituale, senza guru. L’arte che fa felice Papa Ratzinger (Nikos A. Salingaros)

Pupi Avati: una dichiarazione d’amore del Papa agli artisti (Silvia Gattas)

Incontro Papa-artisti: La vera bellezza non ha padroni (Pigi Colognesi) 

Ci voleva la “scossa” di Benedetto per rianimare il mondo dell’arte (Palmieri) 

Incontro Papa-artisti: La voglia dell’incontro e di restare a ragionarci su (Camon)

Incontro Papa-artisti: Scoprire attorno a lui pure chi non ti aspetti (Rondoni)

Incontro Papa-artisti: Il mondo ha bisogno di bellezza (Massimo Camisasca)

Mons. Luigi Negri commenta l'incontro del Papa con gli artisti

Sospinti verso l’alto: la bellezza di Benedetto commuove gli artisti (Giuseppe Frangi)

Non sarà facile per il Papa far riscoprire il sacro (Magnaschi)

Arte: i geni ci sono. Mancano i committenti (Buscaroli)

Magister: perché la Chiesa italiana ha dimenticato il bello? (Sussidiario)

Gli artisti di fronte al Giudizio universale. L’incontro col Pontefice nella Cappella Sistina raccontato da Timothy Verdon (Rodari)

Angelo Branduardi parla del suo incontro col Papa (Venturini) 

Incontro Papa-artisti: La strategia della bellezza (Accattoli)

Gli artisti dal Papa, Camon: mi dispiace per gli assenti. Risposta ad Elkann

Una carezza del Pontefice alla cultura (Mondo)

Le ragioni dell'architettura sacra contemporanea: Costruire la fede (Maria Antonietta Crippa) 

Papa-artisti, intervista a Mizar e un breve commento all'incontro di sabato (Francesco Colafemmina)

Non si spengono gli echi dell’incontro del Papa con gli artisti: il commento dello storico dell'arte Timothy Verdon (Radio Vaticana)

Incontro Papa-artisti: interviste a Giacomo Poretti e Giuseppe Tornatore (Muolo)

Il Papa agli artisti. Un commento di Pietro De Marco 

Incontro Papa-artisti. Elogi all’iniziativa persino dal «New York Times» e da «Al-Jazeera» (Cardinale)

Incontro Papa-artisti, Sorrentino: "Magari anche lo Stato mostrasse la stessa stima". Paladino: "Una chiamata alle armi e l´arte deve rispondere" 

Incontro Papa-artisti: La bellezza salverà il mondo (Davide Rondoni)

Il bello non ha né etichette né religione. Alain Elkann risponde a Ferdinando Camon (La Stampa)

Gli intellettuali dal Papa? Una triste farsa (Vittorio Sgarbi)

Incontro Papa-artisti: Ritorno a casa (Marcello Filotei)

Il Papa esalta il valore del bello (Valiante)

Incontro Papa-artisti, Alessandro Zaccuri: «Io, quasi un intruso grato alle parole belle»

Intenso incontro di Benedetto XVI con oltre 260 esponenti del mondo della creatività (Muolo) 

La Chiesa e l'arte: non teoria ma un'offerta di amicizia (Rondoni)

L'appassionato appello di papa Benedetto XVI ai 260 artisti italiani e stranieri riuniti nella Cappella Sistina (Fabrizio)

Incontro Papa-artisti: L'uomo riscattato dalla bellezza 

Benedetto XVI: Artisti, siate testimoni di speranza per l’umanità (Petrucci)

Il Pontefice agli Artisti: «La fede non toglie nulla al vostro genio, lo nutre» (Tornielli)

Tornatore: «Dal Papa una carezza alla cultura» (Riccardi) 

Riccardo Cocciante: "Dal Papa parole alte, condivisibili, necessarie per tutti, e che fanno tanto bene all'arte e alla Chiesa" (La Rocca)

Il Papa lancia la sfida all’arte spettacolo (Doninelli)

Incontro Papa-artisti: Un arrivederci che segna la storia tra arte e fede (Osservatore Romano)

Incontro Papa-artisti, Vian: Un'alleanza nuova

Il regista Tornatore: "Il discorso del Papa? Una carezza alla cultura in un periodo in cui questa riceve solo schiaffi"

Papa-artisti: mai come oggi la bellezza può salvarci (Izzo)

L'incontro di Benedetto XVI con gli artisti nella Cappella Sistina: il vostro genio testimoni al mondo la speranza e un riflesso dell'Infinito

Il commento degli artisti all'incontro con il Papa (Radio Vaticana)

Il Papa agli artisti: «Non temete di credere» (Avvenire online) 

Benedetto XVI incontra gli artisti: "La fede nutre il vostro genio"

Il Papa incontra gli artisti: la fede non toglie nulla al vostro genio (Asca)

Benedetto XVI: Vera bellezza salva mondo da disperazione

Da Moretti a Zeffirelli, 260 artisti incontrano Benedetto XVI

Anche agnostici all'incontro del Papa con gli artisti (Carlo Dignola)

A colloquio con Bruno Cagli, tra gli invitati all'incontro del Papa con gli artisti: Non si può abbandonare la musica sacra all'improvvisazione (O.R.)

Ravasi: Chiesa e artisti, fine del divorzio (Panorama)

Il regista Zanussi: «Arte di massa senz’anima» (Giuliano)

Oggi il Papa incontra gli artisti: Il gran compito di generare stupore (Guerriero)

La Chiesa e lo spirito dell’arte (Giansoldati)

Il Papa ama l’arte purché sia arte. Il Pontefice «impregnato di Mozart» incontrerà gli artisti nella Cappella Sistina (Bertoncini)

Il Papa ama l’arte purché sia arte. Il Pontefice «impregnato di Mozart» incontrerà gli artisti nella Cappella Sistina (Bertoncini)

Prof. Stefano Zecchi: Se la chiesa è un garage mette in fuga anche Dio

Che cosa significa per la Chiesa la fine dell’esilio musicale della scuola romana e di Domenico Bartolucci (Rodari)

Il Papa incontra gli artisti nella Cappella Sistina (Radio Vaticana)

Alla vigilia dell'incontro con gli artisti Papa Benedetto fa da cicerone (Magister)

Catechesi del Santo Padre, Vian: La via della bellezza

Alla scoperta della Cappella Sistina: Il codice primario di un capolavoro (Antonio Paolucci)

Artisti in Vaticano senza confini. Verdon: tornare al significato. Un appello di laici in difesa del sacro (Calabrò) 

Ravasi ci spiega il (suo) manifesto per una santa alleanza tra artisti e Chiesa (Burini)

La grande polifonia romana fa ritorno in San Pietro. Il rientro del Maestro Domenico Bartolucci (Magister)

Ennio Morricone: Musica western? Sì, ma non in chiesa (Giuliano)

Intervista di Mons. Ravasi a "La Croix" (Fides et Forma)

lunedì 27 agosto 2012

L'amministrazione della S.Comunione ai fedeli, in ginocchio e in bocca. Quest'uso può essere ritenuto non solo di tradizione giudaica e quindi apostolica, ma anche risalente al Signore Gesù.


L'uso di dare la Comunione in bocca può risalire a Gesù?


di Nicola Bux


Il Santo Padre, non solo pronunziò il noto discorso del 22 dicembre sull' interpretazione del concilio ecumenico Vaticano II, che invitava a compiere nel senso della riforma in continuità con la tradizione della Chiesa (Ecclesia semper reformanda), ma lo ha pure messo in pratica nella liturgia. In primis, facendo ricollocare il Crocifisso dinanzi a sè sull'altare, in modo che la preghiera del sacerdote e dei fedeli sia "rivolta al Signore".

Qui però, mi soffermo sulla seconda 'innovazione' di Benedetto XVI: l'amministrazione della S.Comunione ai fedeli, in ginocchio e in bocca. Dico 'innovazione', rispetto al noto indulto che in diverse nazioni consente di riceverla sulla mano.Infatti, si ritiene da non pochi, che solo nella tarda antichità-alto medioevo, la Chiesa d'Oriente e d'Occidente abbia preferito amministrarla in tal modo. Allora, Gesù ha dato la Comunione agli Apostoli sulla mano o chiedendo di prenderla con le proprie mani?

Visitando la mostra del Tintoretto a Roma, ho osservato alcune 'Ultime Cene' in cui Gesù dà la Comunione in bocca agli Apostoli: si potrebbe pensare che si tratti di una interpretazione del pittore ex post, un po' come la postura di Gesù e degli apostoli a tavola nel Cenacolo di Leonardo, che 'aggiorna' alla maniera occidentale l'uso giudaico dello stare invece reclinati a mensa. Però, riflettendo ulteriormente, l'uso di dare la S.Comunione direttamente in bocca al fedele, può essere ritenuto non solo di tradizione giudaica e quindi apostolica, ma anche risalente al Signore Gesù. Gli ebrei e gli orientali in genere, avevano ed hanno ancor oggi l'usanza di prendere il cibo con le mani e di metterlo direttamente in bocca all'amata o all'amico. Anche in occidente lo si fa tra innamorati e da parte della mamma verso il piccolo ancora inesperto.Si capisce così il testo di Giovanni 13,26-27: "Gesù allora gli (a Giovanni) rispose: 'E' quello a cui darò un pezzetto di pane intinto'. Poi, intinto un pezzetto di pane, lo diede a Giuda di Simone Iscariota. E appena preso il boccone il satana entrò da lui". Mons.Athanasius Schneider ha compiuto ottimi approfondimenti nel suo libro Dominus est, Lev 2009.

Che dire però dell'invito di Gesù: "Prendete e mangiate"..."Prendete e bevete" ?
Prendete (in greco: lavete; in latino: accipite), significa anche "ricevete". Se il boccone è intinto, non lo si può prendere con le mani, ma ricevere direttamente in bocca. Vero è che Gesù ha consacrato separatamente pane e vino, ma, se durante il Mistico Convito - come lo chiama l'Oriente - ossia l'Ultima Cena, i due gesti consacratori avvennero, come sembra, in tempi diversi della Cena pasquale - quando gli Apostoli, forse aiutati dai sacerdoti giudaici che si erano convertiti (Atti 6,7) quali esperti diremmo così nel culto, li unirono all'interno della grande preghiera eucaristica - la distribuzione del pane e del vino consacrati fu collocata dopo l'anafora, dando origine al rito di Comunione. Agli inizi, le comunità cristiane erano piccole e i fedeli facilmente identificabili. Con l'estendersi della cristianità, nacquero le esigenze di precauzione: affinchè le sacre specie fossero amministrate con riverenza e evitando la dispersione dei frammenti, che contengono il Signore realmente e interamente. Pian piano prende forma la Comunione sotto le due specie, date consecutivamente o per intinzione.
Infine in occidente, ordinariamente sotto la sola specie del pane, perchè la dottrina cattolica, garante san Tommaso, insegna che il Signore Gesù è tutto intero in ciascuna specie (Catechismo della Chiesa Cattolica 1377).

Però, dai sostenitori della Comunione sulla mano, si fa appello a san Cirillo di Gerusalemme, il quale, chiedendo ai fedeli di fare della mano un trono al momento di ricevere la Comunione, vuol dire che consegnava la specie del pane sulla mano. Ritengo sommessamente che l'invito a disporre le mani in tal modo, possa essere inteso non al fine di riceverla in esse, ma a protenderle, anche inchinando il capo, in un unico atto di adorazione, oltre che per prevenire la caduta di frammenti. Infatti, per l'innato senso del sacro, molto forte in Oriente, si affermava sempre più la riverenza verso il Sacramento con le precauzioni nell'assumere la Comunione in bocca, per molteplici ragioni, tra cui quella di non poter garantire mani pure e in specie la salvaguardia dei frammenti. Questo nella Catechesi Mistagogica 21.
Ciò rende più comprensibile la sentenza di sant'Agostino: "nemo autem illam carnem manducat, nisi prius adoraverit; peccemus non adorando". Non si deve mangiare il Corpo del Signore senza averlo prima adorato. Benedetto XVI l'ha richiamata significativamente proprio nel suaccennato discorso sull'interpretazione del Vaticano II e poi nell'Esortazione Apostolica Sacramentum Caritatis 67.

Ancora Cirillo o i suoi successori, nella Catechesi Mistagogica 5,22, invita a "Non stendere le mani, ma in un gesto di adorazione e venerazione (tropo proskyniseos ke sevasmatos) accostati al calice del sangue di Cristo". Di modo che, l'apostolo fa proskinesis, la prostrazione o inchino fino a terra - simile alla nostra genuflessione - protendendo allo stesso tempo le mani come un trono, mentre dalla mano del Signore riceve in bocca la Comunione. Così sembra efficacemente raffigurato dal Codice purpureo di Rossano, risalente tra la fine del V e l'inizio del VI secolo d.C., un Evangelario greco miniato composto sicuramente in ambiente siriaco.
Dunque, non deve meravigliare il fatto che la tradizione pittorica orientale e occidentale,dal V al XVI secolo abbia raffigurato Cristo che fa la Comunione agli apostoli direttamente sulla bocca.
Il Santo Padre, in continuità con la tradizione universale della Chiesa, ha ripreso il gesto. Perchè non imitarlo? Ne guadagnerà la fede e la devozione di molti verso il Sacramento della Presenza, specialmente in un tempo dissacratorio come quello odierno.