LA CONSACRAZIONE PERSONALE AL SACRO CUORE
I
SUA
IMPORTANZA
1. - Tre categorie di anime.
Riposa un poco, figlio mio, dalle preoccupazioni della vita, ed ascolta le
parole del mio Cuore, del Cuore di questo Dio di amore e di misericordia che
tanto desidera il tuo bene.
Dimmi, figlio mio, sei felice? Sei
contento? Il tuo cuore è in pace? Gode esso, nella sua parte più intima, di
quella perfetta stabilità, simile all'immobilità dell'arena, nel fondo degli
oceani sconfinati?
Forse, chissà, sei una di quelle anime
disgraziate che piangono per essere soggette a continue cadute, e che, a guisa
di colombe dalle ali imbrattate di fango non riescono a volare.
Forse sei una di quelle anime che si trascinano
pesantemente per il sentiero stretto e ripido della virtù, con l'abituale
languore di quella tisi dell'anima che è la tiepidezza.
O, forse, sei di quelle anime nè peccatrici,
nè tiepide, ma nel cui sguardo triste si legge lo scoraggiamento; anime simili
ad aquile dalle ali tagliate che passano la vita a lanciarsi negli spazi
azzurri per abbattersi avvilite, dopo poco, sopra la terra, oppure simili a chi
cammini nella sabbia e si scoraggia perchè dopo tanta fatica e tanto tempo ha
progredito cosi poco.
Quanta compassione mi fanno tutte queste
povere anime! E sono tante!
2. - Un gran rimedio.
Chiunque tu sia, ascolta le consolanti
idee che ho comunicato ai miei confidenti più intimi, perchè siano come canali
o cavi elettrici mediante i quali si possano trasmettere al mondo la luce e gli
ardori del mio Cuore amante:
“ I tesori di benedizioni e di grazie
che questo Sacro Cuore rinchiude, sono infiniti: ignoro se, nella vita
spirituale, vi sia un altro esercizio di devozione che sia più a proposito per
sollevare un'anima, in poco tempo, alla perfezione, e per farle gustare le
vere dolcezze che si trovano nel servire Gesù Cristo”. "Io non so, Madre
venerata, se Ella comprenderà che cosa sia la devozione verso il Sacro Cuore
di Nostro Signore Gesù Cristo, di cui le parlo. Essa produce un gran frutto e
un gran cambiamento in tutti quelli che le si consacrano e le si dedicano con
fervore.
“In quanto alle persone secolari, esse
troveranno, per mezzo di questa amabile devozione, tutti gli aiuti necessari
al loro stato, la pace nelle loro famiglie, il sollievo nelle fatiche, la benedizione
del cielo nelle loro imprese, la consolazione nelle loro miserie. In questo
Sacro Cuore troveranno un luogo di rifugio durante la vita, e principalmente
nell'ora della morte. Oh! com'è dolce morire dopo aver avuto una tenera e
costante devozione verso il Cuore di Gesù".
"Sopra tutto lei si adoperi perchè
l'abbraccino le persone religiose, perchè queste ne trarranno tanti aiuti che
non sarà necessario altro mezzo per ristabilire il primitivo fervore e la più
esatta osservanza delle Regole nelle Comunità meno osservanti e per portare
alla più alta perfezione quelle che già vivono nell'osservanza perfetta".
"Io mi sono costituito personalmente
tuo maestro e direttore per disporti al compimento di questo gran disegno e
per confidarti questo gran tesoro che ora ti mostro scoperto".
"Mi pare che il desiderio grande
che il Signore ha che il suo Cuore sia onorato con qualche omaggio particolare
ha per fine di rinnovare nelle anime gli effetti della sua Redenzione, facendo
di questo Sacro Cuore come un secondo Mediatore fra Dio e gli uomini i cui peccati
si sono tanto moltiplicati che è necessaria la estensione del suo potete per
ottener loro misericordia e le grazie di salvezza e di santificazione che
desidera tanto di comunicar loro abbondantemente".
"Un venerdì, durante la Comunione,
Egli disse alla sua indegna serva, se mal non ricordo, queste parole: "Io
ti prometto, nell'eccesso della misericordia dei mio Cuore, che il suo amore
onnipotente concederà, a quanti faranno la comunione il primo venerdì di ogni
mese, per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale. Essi non
morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Sacramenti ed il mio Cuore sarà il
loro sicuro asilo in quell'estremo momento".
"Il nostro glorioso protettore San
Michele accompagnato da innumerabile moltitudine di Spiriti angelici, mi
assicurò, di nuovo, che egli era incaricato della causa del Cuore di Gesù come
di uno dei più grandi interessi della gloria di Dio e dell'utilità della Chiesa
che, nella successione dei secoli, si sia trattato da che il mondo è mondo...
Questo mistero nascosto da secoli, questo sacramento manifestato nuovamente
al mondo, questo disegno, formato nella mente divina a favore degli uomini e
scoperto ora dalla Chiesa, è uno di quelli che, per dir così attirano tutta
l'attenzione di un Dio, premuroso del nostro bene e della gloria del
Salvatore".
"Mi parve di vedere (interiormente)
che questa luce, il Cuore di Gesù, questo sole adorabile diffondeva i suoi raggi
sopra la terra dapprima in uno spazio ridotto; poi essi si stendevano, fino ad
illuminare il mondo intero: Con lo splendore di questa luce, i popoli e le
nazioni saranno illuminati e col suo ardore infervorati ".
Ma soprattutto conta l'insegnamento dei
Sommi Pontefici:
Leone XIII, al tramonto del secolo
scorso, esortava tutti i fedeli cristiani e quanti sono sinceramente solleciti
alla propria salvezza e di quella della società civile: "Ecco che oggi si
offre agli sguardi un altro consolantissimo e divinissimo segno, vale a dire:
il Cuore sacratissimo di Gesù... rilucente di splendidissimo candore in mezzo
alle fiamme. In esso sono da collocarsi tutte le speranze: da esso è da
implorare ed attendere la salvezza dell'umanità".
Pio XI, il quale
nell'Enciclica Miserentissimus Redemptor affermava: "Non sono forse racchiusi in tale forma di devozione il
compendio di tutta la religione cattolica e quindi la norma della vita più
perfetta, costituendo essa la via più spedita per giungere alla conoscenza
profonda di Cristo Signore e il mezzo più efficace per piegare gli animi ad
amarLo più intensamente e ad imitarLo più fedelmente?".
Pio XII nell'Enciclica
Haurietis Aquas dice: "Dinanzi allo spettacolo di tanti
mali che oggi, più che nel passato, travagliano individui, famiglie, nazioni e
il mondo intero, dove mai, Venerabili Fratelli, cercheremo il rimedio? Si potrà
forse trovare una devozione più eccellente del culto al Cuore Sacratissimo di
Gesù, più conforme all'indole propria della religione cattolica, più idonea a
soddisfare le odierne necessità spirituali della Chiesa e del genere umano?
Ma, quale atto di omaggio religioso più
nobile, più dolce, più salutare di questo culto, dal momento che è tutto rivolto
alla stessa carità di Dio? Finalmente, quale stimolo più potente della carità
di Cristo - che la pietà verso il Cuore Sacratissimo di Gesù fomenta ed accresce
- per spingere i fedeli alla perfetta osservanza della legge evangelica, senza
la quale, come ammoniscono saggiamente le parole dello Spirito Santo:
"Opera della giustizia sarà la pace"; non è possibile instaurare la
vera pace tra gli uomini?".
Ed ora dimmi con tutta sincerità, figlio
mio, se, dopo la lettura di queste rivelazioni, non cominci già a persuaderti
che la devozione al Sacro Cuore di Gesù è qualche cosa di molto grande nel
mondo.
E' così figlio mio! Ma se ne dubiti, studia
con calma questo problema e te ne convincerai da solo. Questa convinzione
personale vorrei io in tutti i fedeli, soprattutto nei miei Sacerdoti e nei
miei religiosi. Vorrei che non si credesse perchè si è sentito, ma ché si
riconoscesse per aver intuito. In questo modo si formano i convinti, i soli
capaci di far qualche cosa sopra la terra.
3. - Due specie di devozione.
I più preziosi dei miei gioielli giacciono
là, in fondo al cofano, perchè ci sono molti che ancora non hanno compreso
questa devozione divina, grande filone d'oro che attraversa tutto il campo
della Chiesa. In generale, se ne sfruttano solo gli strati esteriori, che si
trovano a fior di terra; tutti li scoprono, e con molto poco lavoro possono
trarne profitto.
Chi non conosce, per esempio, la Comunione dei Primi Venerdì del mese e la
Consacrazione delle famiglie? Chi non assiste, di tanto in tanto, a qualche festa
in mio onore? Questi tali sono viaggiatori che passando sopra al filone d'oro,
si soffermano un istante, smuovono alquanto la terra raccolgono qualche pepita
d'oro e proseguono il loro cammino: è la devozione superficiale. Ma sono
pochi, figlio mio, quelli che si azzardano a scavare la miniera fino al fondo,
quelli che potrebbero chiamarsi "minatori" di professione. Quelli che
hanno la vera devozione fondamentale. Ascolta.
II
LA
CONSACRAZIONE
La consacrazione è realmente la pratica
fondamentale della devozione al mio Cuore Divino. Però molti, su questo punto,
agiscono solo per abitudine, quasi meccanicamente. Molte persone pie vanno
facendo ogni giorno quelle consacrazioni che trovano nei libri devoti, eppure
non sono anime veramente consacrate. Piuttosto che fare consacrazioni, le
recitano: sono recitatrici di consacrazioni. Ascolta da me in che consiste la
consacrazione assoluta, quale io la insegnai ai miei confidenti più intimi,
secondo quello che essi spiegarono nei loro scritti e confermarono con il loro
esempio.
1. - Un patto.
La consacrazione può ridursi ad un
patto: a quello che io richiesi al mio primo apostolo della Spagna Bernardo de
Hoyos, e che già prima, in termini equivalenti, avevo chiesto alla mia serva S.
Margherita Maria. Tu attendi al mio onore ed ai miei interessi, e il mio Cuore
avrà cura di te e delle tue cose.
Vorrei far questo patto anche con te.
Come Signore assoluto, potrei venire a te ed esigerlo senza condizioni, ma a
me piace venire a patti con le mie creature. A tanto io mi abbasso. E tu, vuoi
venire a patti con me? Non temere di rimetterci, poichè io sono tanto
condiscendente e benevolo verso le mie creature, che chiunque potrebbe pensare
che vengo ingannato. Inoltre, questo patto, per sè, non ti obbliga nè sotto
peccato mortale, nè sotto peccato veniale; non voglio impegni che ti opprimano,
voglio amore, generosità, pace; non inquietudini, non oppressioni di
coscienza.
Tu vedi bene che il patto presenta due
lati: uno obbliga me, l'altro obbliga te. A me tocca aver cura di te e dei
tuoi interessi, a te aver cura di me e dei miei. Non ti sembra un patto molto
soave?
2. - Prima parte della
consacrazione:
Avrò cura di te e delle tue cose. Cominciamo dalla parte che tocca a me:
Avrò cura di te e delle tue cose. A tal fine è necessario che tutto, anima,
corpo, vita, salute, famiglia, affari, in una parola, tutto, venga messo da te
interamente a disposizione della mia soave provvidenza e che tu mi lasci fare.
Voglio curar tutto a mio piacere ed
avere le mani libere. Per questo desidero che tu mi consegni tutte le chiavi,
che tu mi dia il permesso di entrare e di uscire quando io lo voglia, che tu
non mi vada sorvegliando per vedere e per esaminare quello che faccio; che non
mi chieda conto di nessuno dei passi che faccio, quantunque tu non ne veda la
ragione e sembri, a prima vista, che tutto avverrà con tuo danno: poichè,
sebbene molte volte dovrai procedere alla cieca, ti consolerà il sapere che
sei in buone mani.
E quando mi offri le tue cose, non devi
farlo col fine che io le regoli a tuo piacere, perchè questo sarebbe impormi
delle condizioni ed agire con fini interessati, ma solo affinchè io le indirizzi
secondo quello che a me piacerà, procedendo in tutto come Signore e come Re,
con piena libertà, quantunque preveda che, alcune volte, le mie decisioni ti
apporteranno dolore.
Tu non vedi che il presente, io vedo
l'avvenire: tu guardi con un microscopio, io con un telescopio di incommensurabile
portata. Soluzioni, che sul momento sembrerebbero felicissime, sono, a volte,
disastrose per gli avvenimenti futuri, ed oltre a ciò, alcune volte, per
provare la tua fede e la tua confidenza in Me e perchè si accresca la tua
gloria nel cielo, permetterò, con intento deliberato, lo scompiglio dei tuoi
piani...
Non vorrei ora che, dato ciò, tu ti abbandonassi
ad una specie di fatalismo quietista e che trascurassi i tuoi affari spirituali
e materiali. Devi seguire come legge quel consiglio che lasciai nel Vangelo:
«Quando avrete fatto ciò che vi sarà stato comandato, dite pure: "Siamo
servi inutili". In ogni impresa devi mettere tutta la diligenza che puoi,
come se l'esito dipendesse da te solo, e dopo devi dirmi con umile confidenza:
- Cuore di Gesù ho fatto tutto quel che è stato possibile alla mia debolezza:
il resto è cosa tua, abbandono il risultato alla tua Provvidenza».
Detto ciò, procura di allontanare ogni
inquietudine e di rimaner pacifico come un lago in un tranquillo pomeriggio
d'autunno.
3. - Quello che mi devi offrire.
Come ti ho già detto, devi offrirmi tutto; non devi escluder nulla assolutamente,
perchè escludono qualche cosa solo le persone che si fidano poco di Me.
L'anima. Mettila nelle mie mani: così pure la tua salvezza eterna, il grado di
gloria nel cielo, il progresso nella virtù, i difetti, le passioni, le miserie,
tutto.
Vi sono persone sempre piene di timori,
di angustie, di scoraggiamento per le cose dello spirito. Se questo avviene per
peccati gravi, sei giustificato: lo stato di peccato mortale è tristissimo e
ad ogni costo devi uscirne subito, perchè, in tale stato, sei mio nemico
formale. Sforzati, ricorri a Me con insistenza, che io ti aiuterò molto, e
soprattutto, confessati con frequenza; se puoi, ogni settimana, perchè è un
eccellente rimedio. Le cadute gravi non sono un ostacolo al consacrarti a Me,
perchè in te sia un sincero desiderio di emendarti: anzi la consacrazione sarà
un magnifico rimedio per uscire da quello stato. Ciò che è di ostacolo alla
consacrazione è lo stato di peccato mortale. Chi non ha la grazia nell'anima
non può consacrarsi. La consacrazione è un'offerta di amore che non può farla
chi è lontano da me.
Vi è un'altra categoria di persone che non peccano mortalmente e tuttavia,
nel loro interno, stanno sempre in lutto perchè credono di non far progressi
nella vita dello spirito. Tale atteggiamento non mi piace. Anche in questo
campo tu devi fare quanto la debolezza umana ti permette, ed abbandonare a Me
tutto il resto. Il cielo è un giardino armonicamente completo e quindi deve
avere in sè ogni sorta di piante. Non tutti possono essere cipressi o gigli o
garofani; deve esserci anche il timo; offriti, dunque, ad occupare questo
posto. Tutte queste amarezze nelle persone che non peccano gravemente, nascono
dal fatto che cercano più la loro gloria che la mia. La virtù, ossia la
perfezione, ha due aspetti: in quanto è «bene tuo» e in quanto è «bene mio». Tu
devi procurarla con impegno, però con pace, perchè è bene mio: poichè il tuo
bene, in quanto tuo, devi lasciarlo alle mie cure. Inoltre devi tener presente
che se ti consacri a Me, la tua perfezione sarà opera mia più che tua.
Il corpo. Io voglio incaricarmi anche della tua salute e della tua vita e perciò
devi metterle nelle mie mani. Io so ciò che ti conviene, tu lo ignori. Usa i
mezzi che puoi per conservare o ricuperare la salute, ed abbandona il resto
alle mie cure, scacciando apprensioni, immaginazioni, timori, persuaso che non
dai medici o dalle medicine verrà la salute o il rimedio, ma solo e
principalmente da Me.
La famiglia: genitori, coniugi, figli, fratelli, sorelle e parenti. Vi sono persone
che non hanno difficoltà ad offrirmi se stesse, ma, a volte, fanno resistenza
a porre decisamente nelle mie mani qualche membro speciale della loro famiglia
da esse molto amato. Sembra che io non debba far altro che uccidere quanti
confidano alla mia bontà. Che misero concetto hanno di Me! A volte dicono che
non incontrano difficoltà a soffrire nella loro persona, pur di non veder
soffrire quelli che amano; credono che consacrarsi a Me significhi cominciare
a veder soffrire quanti le circondano. Da dove sarà loro venuta simile idea?
Invece non sanno che la consacrazione sincera rende molto più soavi le croci
che tutti debbono portare in questo mondo.
Beni di fortuna: possedimenti, affari, carriera, ufficio, impiego, casa, ecc. Non esigo
che le anime che mi amano abbandonino tutto, a meno che non le chiami allo
stato religioso. Al contrario, debbono amministrarli, giacchè costituiscono
una parte degli obblighi del loro stato. Ciò che domando è che li mettano
nelle mie mani, che facciano quello che possono affinchè ottengano un
incremento felice, ma abbandonino a Me il risultato, senza angustie, senza
inquietudini, senza mezze disperazioni.
Beni spirituali. Sai già che tutte le azioni virtuose compiute in stato di grazia ed i
suffragi che dopo la tua morte saranno offerti per il tuo eterno riposo, hanno
una parte alla quale si può rinunziare in favore di altre persone, vive o
defunte. Ebbene, figlio mio, vorrei che mi facessi una donazione assoluta di
questa parte, affinchè io la possa distribuire fra le persone alle quali mi
parrà conveniente. So meglio di te dove è necessario stabilire il mio regno, in
chi sia maggiore il bisogno, dove conseguirò un migliore risultato, e così potrò
disporne con più profitto di quel che potresti fare tu. Però questa donazione
non impedisce che tu possa offrire certi suffragi che l'obbedienza, la carità
o la pietà richiedono in alcune occasioni.
Tutto, dunque, devi consegnarmi con
intera confidenza, perchè io tutto amministri a mio piacere. E quantunque tu
non debba farlo con fine interessato, pure ti dico una cosa: vedrai come ogni
tanto io metterò a prova la tua confidenza, facendo riuscir tutto male;
tuttavia, nell'insieme, i tuoi affari procederanno meglio, e, tanto meglio,
quanto maggiore sarà l'interesse che tu prenderai ai miei. Quanto più penserai
a Me, tanto più io penserò a te; quanto più ti preoccuperai della mia gloria,
tanto più penserò alla tua; quanto più lavorerai per i miei interessi, tanto
più mi occuperò Io per i tuoi. Tu devi procurare di essere più disinteressato.
Vi sono persone che pensano solo a se stesse; il loro mondo spirituale è un sistema
planetario del quale esse occupano il centro, e tutto il resto, compresi i
miei interessi, almeno praticamente, sono come dei pianeti che girano loro
intorno. Quest'egocentrismo interiore è un cattivo sistema astronomico.
4. - Seconda parte
della consacrazione: Procura la mia gloria e i miei interessi.
Eccoci quindi, figlio mio, alla seconda parte della consacrazione: procura
la mia gloria ed i miei interessi. E' la parte più importante per te, perchè, a
rigore di termini, è propriamente la tua. La precedente era mia. In essa ti
chiesi la consacrazione di tutto per aver le mani libere a compiere quello che
nel patto tocca a me. Ma la tua, quella nella quale devi porre tutta la decisa
volontà della tua anima, quella che deve essere il termometro che segnerà i
gradi del tuo amore per me, è questa: l'aver cura dei miei interessi.
Sai quali sono? Non ne ho altri che le
anime: queste sono i miei interessi, i miei gioielli ed il mio amore. Voglio,
come dicevo alla mia serva Margherita, stabilire il regno del mio amore in
tutti i cuori. Non è venuto ancora il mio regno. Esso ha una certa diffusione
esterna nelle nazioni cattoliche, però questo regno profondo nel quale il mio
amore non di nome ma in realtà, comandi, governi e domini stabilmente
nell'anima, questo regno è esteso molto poco anche nei popoli cristiani! E ciò
non perchè manchi il terreno; sono infatti innumerevoli le anime ad esso
preparate ed ogni giorno saranno di più; quel che manca sono gli apostoli.
Dammi un cuore toccato da questa divina calamita e vedrai come rapidamente
molti altri verranno attirati.
5. - Con i vari modi di apostolato.
E’ facile essere un mio apostolo. Non c'è età nè sesso, nè stato, nè condizione
che possa dirsi a ciò non adatto. Sono tanti i modi per lavorare! Eccoli.
1° - La preghiera, ossia il chiedere al cielo, ininterrottamente, il mio regno; chiederlo
al Padre, a Me, alla Madre mia, ai miei Santi. Chiederlo in chiesa, in casa,
per le vie, in mezzo alle occupazioni giornaliere. «Regna, o Cuore Divino!»,
dev'essere questa la divina esclamazione che tutto il giorno deve risuonare
sulle tue labbra: ripetila dieci, venti, cinquanta, cento, duecento volte al
giorno, finchè non ti si renda abituale; cerca ogni mezzo e ricorri ad ogni
industria per ricordartene. Chi non può essere apostolo? E quale buon
apostolato è quello adempiuto con le giaculatorie! Dammi una moltitudine di
anime che lanciano di continuo questi dardi, e dimmi se non faranno breccia nel
cielo. Sono molecole di vapore che si elevano, formano nuvole e si convertono,
dopo, in fecondante pioggia sopra la terra.
2° - Il sacrificio. In primo luogo sacrificio passivo o di accettazione. Molestie,
dissapori, cattivi momenti, tristezze, disgusti, a volte piccoli, a volte
grandi, che sogliono sopraggiungere a tutti, come accadde a Me, alla mia SS.ma
Madre ed ai miei Santi! Ebbene: tutto questo sopportalo in silenzio, con pazienza
ed anche con allegria, se ti riesce; tutto quanto offrilo perchè il mio amore
regni. Figlio mio, la Croce è ciò che più vale, perchè è ciò che più costa.
Quante croci tristemente andate a male tra gli uomini! E sono gioielli tanto
preziosi!
In secondo luogo il sacrificio attivo o mortificazione. Procura di
abituarti a vincerti frequentemente in piccole cose, pratica molto eccellente
nella vita spirituale. Vai per la strada e ti viene il desiderio di guardare il
tale oggetto: non guardarlo. Ti piacerebbe assaporare quel dolce: non
prenderlo. Vieni incolpato di una cosa che non hai fatto, e non ne segue
nessun pregiudizio se taci; e tu taci. E similmente in casi analoghi, e tutto
perchè io regni.
E se la tua generosità va oltre, passa,
d'accordo col tuo direttore, a penitenze maggiori. Ora vedi chiaro quale campo
di apostolato si presenta ai tuoi occhi. E questo sì che è efficace!
3° - Occupazioni
giornaliere. Alcune persone dicono che non possono
lavorare per il Regno del Cuore di Gesù perchè sono molto occupate, come se i
doveri
del loro stato, gli obblighi del loro
ufficio e delle loro faccende giornaliere, fatti con cura e con impegno, non
potessero convertirsi in lavori di apostolato. Si, figlio mio, tutto dipende
dall'intenzione con cui si fanno. Una stessa qualità di legno, può essere un
pezzo da buttarsi nel fuoco od una devota immagine da mettere su un altare.
Mentre sei in queste occupazioni procura di elevare spesso a me il tuo sguardo
come a trovare compiacimento nel fare tutto bene, perchè tutte le opere siano
monete preziosissime che cadono nel salvadanaio che serbo per l'opera del mio
regno nel mondo. Devi anche sforzarti, sebbene con pace, per essere ogni
giorno più santo, perchè, quanto più lo sarai, tanto maggiore sarà l'efficacia
delle tue opere, per la mia gloria.
4° La propaganda. A volte potresti prestare il tuo appoggio a qualcuna delle intraprese
del mio Cuore; raccomandare quella o quell'altra pratica alle persone che ti
circondano; guadagnartele affinchè si consacrino a Me come ti sei consacrato
tu. E se trovi difficoltà nel parlare, non hai a tua disposizione qualche
foglietto di propaganda? Dallo, raccomandalo, mettilo di nuovo in una busta ed
invialo, quale messaggero, in qualsiasi punto del globo. Quante anime sono
state a me guadagnate da questi messaggeri volanti!
Vedi, ora, come esistono mezzi per
lavorare per il mio regno? Se non lotti, non è per mancanza di armi. Non v'è
momento del giorno in cui tu non possa maneggiarne qualcuna. Devi imitare il
girasole che guarda costantemente al sole. E’ molto facile essere mio apostolo.
E come è bella una vita illuminata continuamente da questo ideale! Tutte le
opere del giorno contrassegnate dal sigillo dell'apostolato, dell'apostolato
magnifico dell'amore! Tutte le opere del giorno convertite in oro di carità!
Come sarà dolce, figlio mio, nell'ora della morte, gettare uno sguardo
indietro e vedere cinque, dieci, venti e più anni di trecento sessantacinque
giorni ciascuno, vissuti tutti così.
5. - Con la riparazione.
Vuoi amarmi davvero? Due cose fa
l'amore: procura alla persona amata tutto il bene che le manca e cerca di
liberarla dal male che la sovrasta. Con l'apostolato mi procuri il bene, mi dai
le anime, con la riparazione mi liberi dal male; tergi il mio divino onore dalle
macchie che ad esso fanno i peccatori. Sì, figlio mio; una ingiuria può venire
cancellata mediante una soddisfazione. E quante potresti darmene! Non solo per
i tuoi peccati, ma anche per quelli innumerevoli che si commettono tutti i
giorni.
Non voglio affaticarti con molte pratiche:
le stesse preghiere, gli stessi sacrifici, le stesse azioni di tutti i giorni
servono non solo da apostolato, ma anche da riparazione se si fanno con questa
intenzione.
Regna! - Rimetti i nostri debiti! -
Affinchè tu regni e per quelli che ti offendono! - siano le giaculatorie
spesso proferite dalle tue labbra. Nella mia vita sulla terra ebbi due
missioni principali: quella di apostolo che fonda il regno di Dio e quella di
sacerdote e di vittima che espia i peccati degli uomini. Voglio che tu le
compia pure mediante la devozione al mio Cuore Divino. Aspiro a fare di ogni
uomo una esatta copia di me stesso, un piccolo redentore. Quanto sublime e
quanto onorifico per te!
III
CONCLUSIONE
Coraggio, dunque, slanciati! Tante persone lo hanno fatto, ed erano di
carne ed ossa come sei tu. Scegli un giorno di festa, il primo che verrà:
preparati con la lettura tranquilla di tutte queste idee; giunto il giorno scelto,
confessati, fa la Comunione con fervore e, quando mi terrai nel tuo petto,
consacrati a me. Sarà quella la migliore occasione per fare la tua consacrazione.
Per facilitarti il lavoro, giacchè è molto necessario che la consacrazione sia
completa, dovendo costituire tutto un programma di vita, ti do qui un abbozzo
di tutte le idee necessarie. Però ti ripeto, figlio mio, di non aver timore:
essa non ti obbliga nemmeno, sotto peccato veniale. Voglio larghezza di cuore,
generosità ed amore, solo ti domando che ti risolva a far tutto quello che
puoi per compierla. Chi è impedito di fare quello che è in suo potere? Non
dimenticare di rinnovarla ogni giorno in chiesa od in casa, perchè il farla
ogni giorno è un punto molto importante. Se non la rinnoverai ogni giorno,
l'abbandonerai ben presto; se la rinnoverai, finirai col viverla pienamente.
Coraggio e decisione. Fa' così, figlio mio. Una brezza primaverile, una
corrente di sangue giovane e corroborante sentirai fluire nell'anima tua!
Ora, figlio mio, due consigli per
finire. Uno è che tu procuri di non dimenticarmi nel Tabernacolo. Mi piace il
culto delle immagini, ma la mia persona vale più della mia immagine. L'Eucaristia
è il mio Sacramento perchè è quello dell'amore.
Vorrei che tu mi ricevessi con maggior
frequenza, e vorrei anche vederti qualche volta, durante il giorno. Non sai
quanto mi sono gradite queste visite da amico!
L'altro consiglio è che tu procuri, se
ti è possibile, di prendere un po' di tempo ogni giorno per leggere o meditare
cose del mio Cuore. In questo modo, a poco a poco, andrai aprendo la conchiglia
nella quale si conserva la perla di questa devozione divina.
LA PAROLA DEL PAPA
SULLA CONSACRAZIONE AL CUORE DI GESU' (...) Quando si è scoperto nell'adorazione eucaristica e nella meditazione il
Cuore di Gesù "sempre ardente di amore per gli uomini", come ci si
potrebbe lasciar sedurre da forme di meditazione che ripiegano su di sè senza
accogliere la Presenza del Signore? Come si potrebbe essere attratti dal
proliferare di concezioni del sacro che non fanno altro che mascherare un
tragico vuoto spirituale? Per l'evangelizzazione di oggi, occorre che il Cuore
di Cristo sia riconosciuto come il cuore della Chiesa: è Lui che chiama alla
conversione, alla riconciliazione. E' Lui che trascina sulle vie delle
Beatitudini i cuori puri e gli affamati di giustizia. E' Lui che realizza la
comunione calorosa dei membri del Corpo unico. E' Lui che permette di aderire
alla Buona Novella e di accogliere le promesse della vita eterna. E' Lui che
manda in missione. La stretta vicinanza con Gesù allarga il cuore dell'uomo
alle dimensioni del mondo.
(Gíovanni Paolo II, Canonizzazione di
Padre La Colombière, 31 maggio 1992)
( ... ) Nel Cuore di Gesù è rivelata,
infatti, tutta la ricchezza del piano di Dio per guidare l'uomo alla piena
maturità e alla piena felicità nella visione della sua gloria e in comunione
con la Santissima Trinità. La santità, la pietà e l'impegno apostolico nella
Chiesa sono tutte sostanzialmente legate alla forza della nostra fede nel
Redentore e alla nostra imitazione della sua "compassione delle
moltitudini" (cfr. Mt 9,36). (Giovanni Paolo II, ai pellegrini giunti
per la Canonizzazione .i Padre La Colombière, 1 giugno 7 992)
Cor Iesu,
fòrnax àrdens
charitàtis
miserere nobis.