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domenica 26 marzo 2017

Dopo duemila anni, nulla è cambiato se non per diventare peggiore e ancora più pericoloso e disastroso.


PER IL RISPETTO DELLA MIA SANTA PAROLA
19 maggio 2009

Leggerete questa lettera e sarete i primi convinti che solo la Mano di Dio l'ha guidata.

San Luca: Con quale autorità fai questo, e chi  che ti ha dato questa Autorità?
                 Nemmeno Io vi dico in virtù di quale autorità faccio questo !

San Giovanni: Entrò nel Tempio e si mise a scacciare i mercanti. Egli insegnava tutti i giorni nel
                       Tempio e i capi del Popolo cercavano di farlo perire. Ma non sapevano come fare
                       perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra.

Ma San Giovanni riprende questo stesso testo:
Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei, e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel Tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore ed i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi. E ai venditori di colombe disse: « Portate via queste cose  e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato. »

I Suoi discepoli si ricordarono che sta scritto:

« Lo zelo per la tua casa mi divora »

Se vi scrivo questa lettera non è per la mia autorità ma per mostrare al mondo che, dopo duemila anni, nulla è cambiato se non per diventare peggiore e ancora più pericoloso e disastroso.

Di fronte a tutta questa degenerazione – spirituale e morale - il Signore, Dio dell'Universo, ha il diritto di manifestare la stessa collera che ha avuto con i mercanti del Tempio.

Matteo: Maestro, qual è il più grande comandamento della Legge?

Gesù gli rispose:
« Amerai il Signore tuo DIO con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il primo e il più grande comandamento. Ed ecco il secondo che è simile al primo: amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la legge e i profeti. »

In questi Tempi che stiamo oggi vivendo, Dio l'Eterno ha chiamato, come un tempo, i Suoi profeti e i Suoi apostoli, poiché questa epoca è diventata il cumulo di tutti i peccati che sono aumentati nel corso dei secoli.

La Terra, a causa degli uomini senza cuore, senza leggi divine, senza morale, è diventata la cloaca delle impurità ammassate nel corso di tutti i secoli. È per questo che DIO ritorna, poiché il peccato ha squarciato la volta dei cieli, e l’aria che è ancora il principio della Vita sulla Terra, diventerà ben presto talmente rara, che non si potrà più avere vita sulla Terra. E questa è la sola punizione che il Mio Popolo ingrato e infedele dovrebbe meritarsi. Ma, e Io lo ripeto, a causa degli eletti, non permetterò che questo accada. È per loro che Io interverrò prima di quell’Ora fatale e il Mio segnale sarà quello che ho sempre annunciato e che mantengono nella loro mente e nei loro cuori, Tutti i Miei VERI Profeti.

È con la CROCE che il Signore Si farà annunciare. Ma voi non saprete né il giorno né l’ora delle Tenebre, che saranno il risultato di tutte le vostre malefatte che coprono il Mondo, poiché nessuno, qui sulla Terra, è Padrone, tale da permettersi di giudicare e di punire i Miei figli.

Nel nome di quale Legge continuate, voi, a ostacolare le Mie pecore ?

Le Fabbriche, gli Stabilimenti, TUTTO è sotto la Legge del più forte. Se il Potere comanda dappertutto, significa che coloro che dirigono questo Mondo, coloro che sono a capo dei Governi, come dei Commerci e delle Industrie, hanno perpetuato la razza dei Farisei, questi uomini importanti, coperti di orgoglio e di ipocrisia, che fanno, del «Potere e del Denaro » il loro solo Padrone.

DIO che vede tutto, ci dice: « Tutto è contaminato fino alle più semplici funzioni: i capi delle loro stesse imprese sono diventati i falsi interpreti delle Sacre Scritture. In nome della loro autorità, essi giudicano e distruggono chi potrebbe ostacolare la loro prosperità, accusando e trascinando, fino alle arene del Sacrificio, coloro che il Signore ha scelto per essere «gli Araldi della Sua Santa Parola» e non il Guadagno delle loro CASSE.

Osservate fin dove giunge la concupiscenza di questo Mondo affamato di denaro !

Io ho dato... Io non ho venduto.

I Miei veri Profeti, voi non li avete riconosciuti.

Io dico a loro come ai Miei APOSTOLI: « Scuotete la polvere dai vostri piedi e partite.

Io, Gesù, ritornerò a retribuire con il vero salario coloro che mi hanno rigettato, poiché colui che rigetta il Mio inviato, è Me che rigetta. »

Vangelo secondo San Giovanni (Gv 1, 1-13):
« Venne un uomo mandato da DIO, e il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce, ma doveva rendere testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto.
A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di DIO: a quelli che credono nel suo nome. »

GESÙ di Nazaret, Signore e Re. Amen.
Benedetto sia il Signore. Amen.





Con la mano di J.N.S.R. il Signore ha scritto tutto questo.

venerdì 25 dicembre 2015

Atrocità come un innocuo e divertente svago


"Child Jesus of Prague (original statue)" di Fotobanka ČTK, René Fluger; - http://www.pragjesu.info/image-infant-jesus-l.htm. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Child_Jesus_of_Prague_(original_statue).jpg#/media/File:Child_Jesus_of_Prague_(original_statue).jpg








"Vieni, Spirito Santo, vieni, 
per mezzo della potente intercessione 
del  Cuore Immacolato di Maria
Tua Sposa amatissima"

giovedì 23 luglio 2015

Io sono come un otre esposto al fumo, ma non dimentico i tuoi insegnamenti (Sal 118, 79).

 Vuoi il fumo o l'aria pura?

Io sono come un otre esposto al fumo, 
ma non dimentico i tuoi insegnamenti (Sal 118, 79).

Quando si dice che una cosa è come fumo negli occhi, si intende di solito, semplicemente, qualcosa di fastidioso e irritante. Il fumo può tuttavia avere effetti più gravi: se respirato, può provocare un’intossicazione. Nella società e nella Chiesa attuali il fumo delle chiacchiere ideologiche appesta ormai l’atmosfera da decenni: è naturale che tanti ne siano rimasti intossicati. 

Chi vi resiste, come afferma la divina Parola, è come un otre esposto al fumo: soffre profondamente, ma al tempo stesso lotta per non lasciarsi intossicare o, eventualmente, per disintossicarsi. La stessa Parola di Dio ci prescrive il tipo di terapia necessaria a questo fine: non dimenticare i Suoi insegnamenti, che sono immutabili e, di conseguenza, sempre validi, capaci di resistere a qualsiasi tentativo di “aggiornarli” in ragione delle “mutate condizioni” della società.

Il fumo di certe chiacchiere, in effetti, non è affatto qualcosa di innocuo: è anzi una realtà estremamente nociva che infantilizza le persone impedendone la crescita morale, le castra a livello psichico bloccandone lo sviluppo umano e le sterilizza sul piano della vita soprannaturale, ovvero nella ricerca della santità. Chi ci è nato e vissuto dentro può riportarne perfino dei danni cerebrali: è incapace di ragionare correttamente, libero dagli schemi indeformabili della “formazione” ricevuta. Questi sono d’altronde gli effetti di un indottrinamento forzato di cui non hanno consapevolezza alcuna; un lettore notava sconfortato che, con la maggior parte dei ministri sacri, chi si azzarda ad avanzare qualche perplessità su certi aspetti della chiesa attuale e della “riforma”, è subito investito da un fiume di parole (un «tormentone che sembra imparato a memoria») e poi inesorabilmente ostracizzato…

È proprio così, caro amico: chi sia stato in seminario o in una facoltà teologica conservando un minimo di indipendenza di giudizio conosce bene quel tormentone, quella versione della realtà e della storia che nella Chiesa è stata imposta come l’unica visione legittima e per ciò stesso indiscutibile, neanche fossimo in un regime totalitario. Quando poi, con uno studio più accurato (e soprattutto più libero di spaziare nelle fonti), uno si accorge di essere stato sistematicamente manipolato con una presentazione selettiva – e per di più deformata e tendenziosa – di dati e testi, dopo il primo, istintivo moto di ribellione si rende conto con profonda gratitudine di aver finalmente cominciato a respirare a pieni polmoni un’aria pura … È una delle esperienze più gratificanti per chi ami appassionatamente la verità; è una grazia inestimabile dello Spirito Santo. A questo punto, certo, bisogna rimboccarsi le maniche per ricuperare la virilità soffocata, rimettere in moto il processo di maturazione e riscoprire la vita di grazia; ma il più, grazie a Dio (in senso vero e proprio), è fatto.

Non si creda che ci piaccia la polemica sterile, fine a se stessa: dal nuovo punto di osservazione, semplicemente, la propaganda di partito si riconosce subito e, per quanto possa essere irritante, non fa più la minima presa. Che ci si scomodi, a cinquant’anni esatti di distanza, jour pour jour, per visitare la parrocchia romana dove il Papa dell’epoca celebrò la prima Messa in italiano, ormai ci fa solo sorridere: è un atto di pura propaganda perfettamente omogeneo a tutto il resto. Quello di allora fu un tipico gesto rivoluzionario promosso da individui che, con il Concilio ancora in corso, lo avevano già interpretato nel senso da loro voluto e avevano già iniziato ad applicare – sempre a modo loro – la Costituzione liturgica, non a caso la prima ad essere promulgata. Ciò che rattrista maggiormente è che il sommo Pontefice li abbia docilmente seguiti …

Quello, tuttavia, era soltanto il preludio di una rivoluzione ben peggiore: una Messa – culmine e fonte di tutta la vita cristiana, come ci hanno ripetuto fino alla nausea – non solo tradotta nella lingua parlata, fatto che già da solo la trasforma in non più che pio trattenimento (e, in breve tempo, trattenimento tout court), ma pure rifatta a tavolino come un cadavere sezionato di cui poi si riappiccichino i pezzi a piacimento e imposta all’orbe universo in luogo di quel corpo vivente che era cresciuto e maturato per due millenni. Come se non bastasse, nel passaggio dal testo tipico latino a quello nelle lingue volgari si sono moltiplicate ulteriori manipolazioni e falsificazioni, finanche nel cuore stesso del santo Sacrificio, cioè nella formula di consacrazione: rendere pro multis con per tutti non è una traduzione, sono due espressioni diverse; è un fatto carico di ripercussioni sulla fede del Popolo di Dio, ma gli ideologi della comunità ci hanno inculcato che il loro significato sarebbe identico; si sarebbe trattato anche lì di una semplice interpretazione…

A questo punto la gran parte dei fedeli, ora che potevano finalmente capire le parole della Messa (come se non fossero mai esistiti i messalini bilingui, che i nostri nonni conoscevano a menadito), ha pensato bene di non andarci più: una volta “capito” il gioco, evidentemente, non valeva più la pena di giocarlo. Dal canto loro i giovani ministri, non provando alcuna attrattiva per lo scialbo rito rifilato loro, hanno provato a renderlo più interessante con la propria creatività e inventiva, oppure si sono risolti a limitarsi a “timbrare il cartellino” dei propri doveri d’ufficio per potersi poi dedicare ai loro veri interessi, magari del tutto profani – nel migliore dei casi – o decisamente illeciti e contrari al loro stato – nel peggiore. Chi potrebbe del resto appassionarsi ad un’attività costruita sull’inammissibile ipocrisia del tacito assunto: “Sappiamo tutti perfettamente che non funziona, ma dobbiamo farlo ugualmente”?

Ormai nemmeno quei pochi fedeli che, nonostante tutto, continuano a venire in chiesa sono persuasi da quel che dicono i preti, visto che proprio loro si smentiscono di continuo con i propri stessi comportamenti. Prendiamo per esempio un’affermazione classica del tormentone ideologico post-conciliare: «Il Concilio ha restituito la Bibbia al Popolo di Dio». Poi, per proclamare la Parola sacra nell’assemblea liturgica, ut aiunt, prendono l’ultimo arrivato e lo mandano sul pulpito a leggere un testo che il malcapitato non ha mai visto prima, zeppo di nomi e termini assolutamente sconosciuti: cosa capirà l’assemblea liturgica della divina Scrittura, pur proclamata nella sua lingua nativa, a parte la figuraccia di quel poveretto? O, forse, per restituire la Bibbia al popolo si intende che ognuno se la legga e se la interpreti per conto e a modo suo, come i protestanti? Proprio per evitare che persone impreparate mettessero a rischio la propria e l’altrui fede, si erano saggiamente poste delle limitazioni alla lettura dell’Antico Testamento, all’epoca in cui si aveva a cuore la salvezza eterna di quanti Cristo ha redento con il Suo sangue.

Altro esempio per quelli che sono convinti di andare avanti, ma in realtà sono rimasti indietro e regrediscono sempre di più, dato che l’unico reale progresso, nella Chiesa, consiste nel ritornare alle radici: non si è mai parlato tanto dello Spirito (che un tempo si chiamava Spirito Santo); il fatto è che poi si pecca abitualmente contro di lui impugnando la verità conosciuta o, più semplicemente, ignorandola completamente, specie in ambito morale. Eppure basterebbe aprire un catechismo – meglio quello di san Pio X, piuttosto che quello tedesco od olandese – per conoscere le verità della fede (il che, sia detto per inciso, è ancora necessario alla nostra salvezza). All’epoca della Rete, qualsiasi testo è facilmente reperibile: non cerchiamo scuse, per le chat e per il gossip abbiamo sempre tempo… Poi non lamentiamoci, almeno, se ci sentiamo soffocare nell’anima: l’aria pura c’è e sappiamo dove trovarla. Fine del quaresimale.

P.S.: scusate, qualcuno sa dirmi che fine ha fatto il divin Sacrificio? Finanche nelle omelie del sommo, è totalmente assente … Si direbbe che, nella nuova Messa, sia rimasta soltanto la Parola – o piuttosto le parole: perfino lì, ancora fumo!
Don Giorgio Ghio
[Fonte: Il giudizio cattolico]

11 commenti:

Japhet ha detto...
Ecco chi sono i nostri padroni: i nuovi "padroni del mondo". Altro che fumo!

http://www.repubblica.it/politica/2015/07/21/news/unioni_gay_arriva_la_condanna_di_strasburgo_all_italia_riconosca_i_loro_diritti_-119511643/
da Fb ha detto...
"Sentirete di una sentenza europea che condanna l'Italia per il mancato riconoscimento dei diritti delle coppie gay.
1. Non è una sentenza della corte dell'unione europea e dunque nessuna questione in relazione alla nostra permanenza in Europa.
2. NON È DEFINITIVA e può essere appellata.
3. È fondata su presupposti incoerenti e comunque non obbliga in nessun modo lo stato italiano.
4. Invita a riconoscere diritti alle persone e non a approvare il matrimonio gay
5. È comunque una gravissima intrusione negli affari interni del nostro Paese. E ora via al piagnisteo dei soliti noti che grideranno allo scandalo. Noi continueremo a ribadire che i diritti dei bambini vengono prima di quelli degli adulti. Coraggio e avanti. Italia ultimo baluardo." ( Simone Pillon)
Anonimo ha detto...
Sempre da FB : alla Grecia il deficit a noi italiani il deficient......come sperare che si oppongano costoro, se, il Divo Giulio regnante saldamente, passarono divorzio ed aborto, che volete che sia questo? Intanto anche il 'grande vecchio' di repubblica prende le distanze da Re Giorgio, accusandolo di abuso di ufficio e di scavalcamento della costituzione per aver di fatto imposto 3, ben dicasi 3, governi illegittimi e non scelti dal popolo.....ma daaaaiiiii.Potenza di Internet....
Anonimo ha detto...
E meno male che la bandiera dell'Europa unita ha le dodici stelle in ossequio alla Vergine! Intanto un'altra sentenza della cassazione di Bologna: per dichiarare il genere sessuale non c'è bisogno dell'operazione. Uno o una può dichiarare il suo genere sessuale al di là della avvenuta o meno operazione di sesso. Altro che Sodoma e Gomorra!
Anonimo ha detto...
Caro don Giorgio, seguire il Signore, nel Suo Divino sacrificio, comporta un patire che è -per i più fortunati per i quali non è chiesto di più- almeno la pazienza.
Con questo sentimento prevalente vorrei raccontare una recente esperienza, in un tranquillo week end di calura nella diocesi ambrosiana: afa, prima della santa messa al coro è stato raccomandato di ridurre le strofe cantate… Arrivati alle letture, il sacerdote dice che si leggerà soltanto la seconda. Il salmo da cantato passa a recitato. Dopo il vangelo l’omelia. Visti i “tagli” dovuti a “motivi climatici” ci si attenderebbe concisione: e invece no, l’omelia dura sfidando la temperatura e il muover ventagli, incedendo sul tema del vangelo del giorno: il servizio. Perché il cristiano si riconosce dai servizi che svolge. Se non si fanno servizi, si va a messa "solo per tradizione".
Dal che dovrei evincere che la tradizione non prevedesse alcun servizio?

La prima lettura, saltata, era quella di Giudici 2, 6-17
… dopo di essa ne sorse un’altra, che non aveva conosciuto il Signore, né l’opera che aveva compiuto in favore d’Israele. Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e servirono i Baal; abbandonarono il Signore, Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dalla terra d’Egitto, e seguirono altri dèi tra quelli dei popoli circostanti: si prostrarono davanti a loro e provocarono il Signore, abbandonarono il Signore e servirono Baal e le Astarti. Allora si accese l’ira del Signore contro Israele e li mise in mano a predatori che li depredarono; li vendette ai nemici che stavano loro intorno, ed essi non potevano più tener testa ai nemici. In tutte le loro spedizioni la mano del Signore era per il male, contro di loro, come il Signore aveva detto, come il Signore aveva loro giurato: furono ridotti all’estremo

Insomma non sempre il “nuovo” migliora il precedente.
Concetto del tutto assente in ogni ideologia che guarda avanti e di ogni lettura biblica fa l’uso che serve a condurre verso il nuovo.
Inutile rimpiangere il passato (il passato è già "negativo", rimpiangerlo è un verbo triste... chi vede tutto al positivo, sa tingere di grigio tutto ciò che non colora il proprio immaginario arcobaleno... Sarà questo il fumo?

Alla fine loro dicono che è Dio che lo dice: indietro non si torna… (a me viene in mente qualcun altro... che si credeva un padreterno, questo sì...)
Prima era tutto sbagliato. In futuro tutto sarà migliore. Perchè noi (noi) faremo questo e quest'altro, servendo chi ci dice di farlo.

Giustamente lei, don Giorgio, scrive del tormentone ideologico: «Il Concilio ha restituito la Bibbia al Popolo di Dio».

Lei pensava a chi legge senza capire o a chi interpreta a proprio uso e consumo.
Sappia che si può estendere il campionario a chi non legge nemmno le letture che non sono addomesticabili. Motivi climatici... Ci hanno scritto pure l'enciclica "verde".

Mi è piaciuto questo passaggio: "Quelli che sono convinti di andare avanti, ma in realtà sono rimasti indietro e regrediscono sempre di più, dato che l’unico reale progresso, nella Chiesa, consiste nel ritornare alle radici: non si è mai parlato tanto dello Spirito (che un tempo si chiamava Spirito Santo); il fatto è che poi si pecca abitualmente contro di lui impugnando la verità conosciuta o, più semplicemente, ignorandola.

Anonimo ha detto...
Intanto un'altra sentenza della cassazione di Bologna: per dichiarare il genere sessuale non c'è bisogno dell'operazione. Uno o una può dichiarare il suo genere sessuale al di là della avvenuta o meno operazione di sesso. Altro che Sodoma e Gomorra!
Già visto in giro per il mondo. Anni fa, in Argentina una ex-donna, diventata anagraficamente uomo, ed un ex-uomo, diventato anagraficamente donna si sono sposati. Entrambi avevano cambiato sesso all'anagrafe, ma non si erano mai operati. Anatomicamente erano sembra donna, l'ex donna e uomo, l'ex uomo. In camera da letto, la realtà ha preso la sua rivincita. L'uomo è rimasto "incinto".
Anonimo ha detto...
Caro Don Giorgio la Chiesa cattolica sembra vacillare a causa degli stessi uomini di chiesa che tentano di trasformare la nostra fede in qualcosa che vada bene a tutti quelli che non vogliono guardare alla Croce del Salvatore e che desiderano essere corroborati nelle loro nefandezze (anche le più ripugnanti).

Per comprendere esattamente lo stato della Chiesa basta esaminare come viene trattato Gesù Sacramento.

La Chiesa è stata demolita dagli uomini di Chiesa non dai musulmani, protestanti massoni e comunisti.

Ho studiato in una Università Pontificia un gran numero di sacerdoti non era credente e comunque la stragrande maggioranza si vestiva da prete il solo giorno dell'esame.
La percentuale di sacerdoti amici degli invertiti era impressionante.

cordiali saluti
Anonimo ha detto...

@ Bene ha fatto Don Ghio ad evocare il carattere quasi sempre penoso delle letture dei Testi Sacri affidate ai laici nella Messa NO.

In particolare, penosissima era quella dell'Antico Testamento. Oltre a pronunciare i nomi ebraici in modo incomprensibile, si capiva che chi leggeva non capiva assolutamente nulla del testo. Costoro non erano preparati, evidentemente. Ma lo erano su S. Paolo e sul Vangelo? Da come mi ricordo io, tanti anni fa, quando ancora ci andavo a quella Messa, quasi mai lo erano. Peggio che andar di notte. Le "tre letture", inclusa quella dell'AT, per "restituire la Bibbia al Popolo di Dio", sono la prova di una Messa costruita a tavolino, in modo astratto ed intellettualistico, senza tener conto della Tradizione ne' del buon senso. Anche per il sacerdote celebrante tre letture cosi' sono difficili da dominare. Nell'omelia dovrebbe poi fare la sintesi dalle tre o comunque ricavare concetti da tutte e tre. Oppresso dal carico, il celebrante (come mi ricordo io) le saltava spesso tutte e tre a pie' pari, passando ad affligger i fedeli con il consueto pistolotto a sfondo sociale o con componimenti narcisistici sul suo "mettersi in gioco" di sacerdote moderno e impegnato. Raramente ho sentito belle prediche, di preti capaci di trarre valido spunto da tutti e tre i testi (o anche solo da S. Paolo e dal Vangelo). A. R.
Anonimo ha detto...

@ A proposito del trattamento riservato a "Gesu' Sacramento"

E' vero che in certi seminari europei si cerca di dissuadere i seminaristi dal genuflettersi di fronte al Tabernacolo o durante la Consacrazione? Lo si farebbe perche' la genuflessione in quanto atto "penitenziale" non si addirrebbe al Cristiano, che appartiene ad un Popolo "risorto" grazie alla Risurrezione di Nostro Signore. Il senso della Messa (NO) e' allora cambiato rispetto al VO: essa celebra la Risurrezione del Signore non piu' il Sacrificio della Croce, per ottenerci misericordia per i nostri peccati. Superbia luciferina, dunque, nell'intendere (nello stravolgere) il significato della Messa! E' chiaro che a questa Risurrezione parteciperebbe tutta l'umanita', senza convertirsi, dal momento che la Chiesa sarebbe il "sacramento" dell'unione con Dio di tutto il genere umano [sic] e che Cristo si sarebbe "incarnato in un certo modo in ogni uomo" [sic], come si legge in certi testi del Concilio.
Silente ha detto...
Ottima l'iniziativa di Mic di pubblicare, qui sopra, questo testo tratto da FB:
"Sentirete di una sentenza europea che condanna l'Italia per il mancato riconoscimento dei diritti delle coppie gay.
1. Non è una sentenza della corte dell'unione europea e dunque nessuna questione in relazione alla nostra permanenza in Europa.
2. NON È DEFINITIVA e può essere appellata.
3. È fondata su presupposti incoerenti e comunque non obbliga in nessun modo lo stato italiano.
4. Invita a riconoscere diritti alle persone e non a approvare il matrimonio gay
5. È comunque una gravissima intrusione negli affari interni del nostro Paese. E ora via al piagnisteo dei soliti noti che grideranno allo scandalo. Noi continueremo a ribadire che i diritti dei bambini vengono prima di quelli degli adulti. Coraggio e avanti. Italia ultimo baluardo." ( Simone Pillon)


Ottima, essenziale sintesi. Vedo peraltro, dalle dichiarazioni pubbliche di alcuni esponenti politici, che certe argomentazioni omosessualiste hanno fatto breccia anche nei suoi oppositori. Il "matrimonio", o "unione" o "patto civile" tra omosessuali va contrastato non solo per la terribile possibilità di adozioni di incolpevoli bambini, non solo per lo sdoganamento di pratiche quale quelle degli "uteri in affitto" o per la ridicola (e costosa per tutti noi) ipotesi di "pensioni di reversibilità", argomenti certamente giusti. Il "matrimonio" sodomita va rifiutato perché intrinsecamente perverso di per sé, immorale, socialmente disgustoso perché legittimerebbe comportamenti che non sono solo condannati dalla Chiesa, quella di sempre, ma anche dal diritto naturale e dal sentire comune di quella parte, certamente maggioritaria (ma non sono i numeri a determinare l'etica) di opinione pubblica.

La "sentenza" di questo pseudo-tribunale va semplicemente rifiutata.
ilfocohadaardere ha detto...
ORMAI C'E' SOLO L'ECOLOGIA E L'"EMERGENZA CLIMATICA", determinante per "il futuro dell'uomo e del mondo"..... Stamani ascoltavo radio vaticana, e veramente sono rimasto sbalordito....in Vaticano Bergoglio incontra i Sindaci di tutto il mondo e rappresentanti onu (Repubblica dice: "l'Onu co-sponsorizza l'evento")...mentre a Parigi incontro ecumenico/interreligioso col card. Turkson, Bartolomeo I e David Rosen, direttore internazionale degli Affari interreligiosi dell’American Jewish Committee: tutti insieme al "summit delle coscienze" per il clima nella sede del Conseil Economique, social et Environnemental (Cese). Sentire parlare il sindaco di NY,Parigi,Roma,Milano, secondo un linguaggio standard veicolante un contenuto politically correct....e sentire lo stesso linguaggio,e registrare la piena sintonia (almeno apparente) tra di loro, COLPISCE...e aumenta la paura di rimaner contagiati dalla sindrome della "rana bollita". Veramente sembra davvero che un grande movimento per la Sinarchia mondiale sia al massimo dei giri, e che la Chiesa Cattolica sia "occupata" manu militari per essere volano di questo meccanismo. Ormai mi pare che tutto stia in un certo senso precipitando sempre più, aumentano "i giri" del motore, aumenta la velocità...ho questa fortissima sensazione, di UNA "NUOVA CHIESA" IN USCITA PLANETARIA (come se tutto ciò che sinora è stato in gran parte sottotraccia, sotterraneo, stia uscendo fuori e riceva pubblica "consacrazione": altro linguaggio, altri contenuti, altra "fede", altra "chiesa". LA vera Chiesa,Cattolica, invece, è ghettizzata, emarginata, sofferente,lontana dall'"ufficialità" e dal "meccanismo vaticano" ormai mondano.E' questa davvero la "PROVA FINALE", l'"impostura religiosa" (o una sua prefigurazione, o un incipit?) che deve venire,di cui parla il CCC 675 in chiave anticristica?Io inizio a credere di si, che si stia avvicinando il momento di tante "rivelazioni", che chiariranno le cose per coloro che PERSEVERANO SALDI NELLA FEDE. NON PREVALEBUNT!
http://it.radiovaticana.va/news/2015/07/20/parigi_bartolomeo,_turkson_e_rosen_al_summit_sul_clima_/1159601
http://it.radiovaticana.va/news/2015/07/21/sindaci_in_vaticano_pronti_a_impegno_comune_/1159863
http://it.radiovaticana.va/news/2015/07/22/sindaci_contenere_cambiamenti_climatici_è_imperativo_morale/1160051

sabato 27 giugno 2015

Divina conversazione


Divina conversazione
Le nostre difese di natura dottrinale o canonica, esaminate nell’ultimo articolo, sono il bastione di cui Dio ha cinto la Sua città e che è nostro precipuo interesse conoscere bene: «Osservate i suoi baluardi, passate in rassegna le sue fortezze, per narrare alla generazione futura: “Questo è il Signore, nostro Dio, in eterno, sempre”» (Sal 48 [47], 14-15). 
Dato però che il nemico è riuscito a penetrare nella santa Città con il cavallo di Troia delle false opinioni, Colui che è lo stesso ieri, oggi e sempre (Eb 13, 8) ha messo a nostra disposizione anche armi di natura spirituale per quel quotidiano combattimento che è sempre stato necessario, ma che oggi lo è più che mai, visto che i sacri Pastori fuggono davanti ai lupi o, peggio, spalancano loro le porte dell’ovile. «Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove» (Ef 6, 13).
Cominciamo allora con quell’arma che non ricorre per prima nella lista approntata da san Paolo, ma riveste una priorità dal punto di vista teologico. 
L’Apostolo segue effettivamente – si direbbe oggi – un ordine di tipo “pastorale”: bisogna anzitutto cingersi i fianchi con la verità e rivestirsi della corazza della giustizia (cf. Ef 6, 14), in altre parole assicurarsi che la propria fede personale aderisca strettamente alla sana dottrina e fare in modo che la propria condotta sia inattaccabile dal punto di vista morale. 
Tutto questo suppone però che si sia afferrata la spada dello Spirito, cioè la Parola di Dio (Ef 6, 17): la divina Rivelazione fissata nella Sacra Scrittura, fedelmente trasmessa dalla Chiesa nella Tradizione e autenticamente interpretata dall’autorità competente nel Magistero. Al di fuori della Tradizione e del Magistero, guidati dallo Spirito Santo (cf. Gv 14, 26; 16, 13), è impossibile comprendere correttamente i testi biblici, ispirati da quel medesimo Spirito.
Non si può dunque leggere la Bibbia come se si fosse i primi a farlo, ma occorre porsi nell’alveo di quel grande fiume che è rappresentato dai Concili, dai Padri, dai Papi e dai Santi, sotto la scorta di Colei che, nella Sua vita terrena, conosceva perfettamente le sacre Scritture ed era ricolma dello Spirito di verità più di tutti i cristiani di ogni tempo messi insieme. 
Questo è l’unico modo cattolico di ascoltare la divina Parola; gli svariati commenti in circolazione, compresi quelli al lezionario festivo e feriale, anche se di autori di grido che vanno per la maggiore, sono il più delle volte vere e proprie contraffazioni del messaggio biblico ed evangelico, basandosi su travisamenti e forzature che lo riducono a pretesto di puerili illusioni e di banale moralismo del tutto sganciati dalla sana dottrina come dall’effettiva realtà umana, che essi pretendono di illuminare. 
I commenti che hanno pretese scientifiche, invece, quand’anche non riducano l’annuncio cristiano ad una variante del Giudaismo, hanno in genere il difetto di limitarsi ad un’analisi del testo certo accurata e obiettiva, che esclude però, per speciose ragioni di metodo, il doveroso ricorso alla dimensione dogmatica dell’analogia fidei (cf. Dei Verbum, 12), lasciando così aperta la via a qualsiasi conclusione teologica, anche erronea.
Non intendo certo proporre un nuovo metodo di meditazione della Sacra Scrittura: ci sono già tanti maestri incomparabilmente più autorevoli, dai commenti patristici di singoli libri della Bibbia alla monastica lectio divina (illustrata nella Lettera di Guigo II il Certosino), al metodo che sant’Ignazio di Loyola descrive nei suoi Esercizi spiritualisenza disprezzare, per quanto riguarda i Vangeli, quelle rivelazioni private che ce ne rappresentano i fatti in modo vivido e coinvolgente. 
Un utile sussidio sono le sintesi di storia biblica e le vite di Cristo di autori riconosciuti, quali Ratzinger e Ricciotti. Le ricostruzioni contemporanee della Sua figura storica, come osserva Benedetto XVI nell’introduzione al suo Gesù di Nazareth, non fanno altro, di solito, che descrivere l’idea che l’autore ne aveva in partenza, in base alla quale seleziona e interpreta i dati con “scientifica” acribia. 

In realtà il Gesù storico – ribadisce il Papa – è il Cristo della fede; ammettere una distinzione tra i due – aggiungiamo discretamente – significa rinnegare la fede cattolica e porsi fuori della Chiesa, con evidente e grave pericolo di dannazione eterna. [Mi permetto segnalare quale utile sussidio anche tutta l'opera di Maria Valtorta (sopratutto "L'Evangelo come mi è stato rivelato") quale cammino sicuro per conoscere la nostra fede cattolica. NdR]

Ora, se è indispensabile una retta conoscenza del Signore e della Sua salvifica Parola, è altresì necessario interiorizzarla, sempre con il Catechismo a portata di mano, mediante un’assimilazione vitale che plasmi la coscienza individuale e diventi impulso a comportamenti conformi alla volontà di Dio, riconosciuta e amata quale via di salvezza: «Porrò la mia legge nel loro intimo, la scriverò sul loro cuore» (Ger 31, 33). 
«Conservo nel cuore le tue parole per non offenderti con il peccato. […] Se la tua legge non fosse la mia gioia, sarei perito nella mia miseria. […] La tua parola nel rivelarsi illumina, dona saggezza ai semplici» (Sal 119 [118], 11.92.130). Qui si attua quella sinergia tra l’azione dello Spirito Santo e la collaborazione dell’uomo che si ritrova in tutto l’operare della grazia, conducendo la natura ad una conversione sempre più completa. Una lettura autenticamente spirituale della Bibbia è una lettura amorosa che la bagna di lacrime, lacrime di compunzione per i propri peccati e di gratitudine per la misericordia divina.
Dopo aver posto, esteriormente e interiormente, uno spazio libero tra sé e i propri pensieri, occupazioni e preoccupazioni; dopo aver raccolto tutte le facoltà nel centro del cuore per invocarvi la luce dello Spirito Santo; dopo aver letto lentamente e più volte il testo, meditandolo secondo il metodo prescelto e con l’eventuale aiuto di validi sussidi… piuttosto che trarne arbitrariamente norme di comportamento, del resto già fissate da chi di dovere, o dedurne affrettati propositi irrealistici, per quanto generosi, chiediamo umilmente quella grazia che la Parola stessa ci ha suggerito come la più urgente e necessaria, attivamente disposti a cooperare con essa mediante l’esercizio della virtù corrispondente. 
Se il Signore vorrà, la sincerità e l’intensità della nostra preghiera ci innalzeranno alla Sua santa presenza facendocene gustare l’inesprimibile dolcezza: «… e li disseti al torrente delle tue delizie» (Sal 36 [35], 9).
Simile frequentazione della Sacra Scrittura, per quanto possibile regolare, ci formerà gradualmente ad un dialogo intimo e costante con il Salvatore. 
Non quell’apparente dialogo rivendicato da chi non Lo conosce e che non è altro, in realtà, che un monologo di auto-conferma, ma quel dialogo effettivo, impregnato di timore e riverenza, di chi sa di non essere autore, da solo, se non della propria miseria, essendo debitore di ogni cosa buona all’infinito Amore che non è amato… 
Sì, piangi, anima mia, piangi senza sosta per averlo amato troppo tardi e troppo poco; 
piangi per chi non l’ama, per chi lo offende e lo calpesta, per chi in tal modo si danna già in questa vita; 
piangi per l’insondabile tenerezza che non trova chi la accolga… Questo pianto ti lavi, ti purifichi, ti rigeneri; ti spalanchi le porte dell’abisso, di quell’abisso di misericordia in cui non cade se non chi vuole e non vuol cadere se non chi lo conosce. Tùffati e sprofòndaci senza voler sapere, senza voler capire; quando tornerai in superficie – alla superficie di questo mondo tenebroso che respinge Dio – rivedrai ogni persona portata in grembo dalla divina compassione, ogni cosa abitata dalla divina presenza, ogni fatto disposto dalla divina provvidenza.
 AVE MARIA PURISSIMA!

venerdì 10 ottobre 2014

Sempre attuale!!!



Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati :

Fratelli, mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo. Però non ce n’è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.

Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! 

Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!

Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.


giovedì 18 settembre 2014

Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce?


NONA STAZIONE
Gesù cade per la terza volta



V/. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R/. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.


Dal libro delle Lamentazioni. 3, 27-32
È bene per l’uomo portare il giogo fin dalla giovinezza. Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha imposto; cacci nella polvere la bocca, forse c’è ancora speranza;porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni. Poiché il Signore non rigetta mai. . . Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo la sua grande misericordia.





Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce? Forse ci fa pensare alla caduta dell’uomo in generale, all’allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un secolarismo senza Dio. 

Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? 

A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! 

Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! 

Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! 

Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! 

Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! 

Quanta superbia, quanta autosufficienza! 

Quanto poco rispettiamo il sacramento della riconciliazione, nel quale egli ci aspetta, per rialzarci dalle nostre cadute! 

Tutto ciò è presente nella sua passione. Il tradimento dei discepoli, la ricezione indegna del suo Corpo e del suo Sangue è certamente il più grande dolore del Redentore, quello che gli trafigge il cuore. Non ci rimane altro che rivolgergli, dal più profondo dell’animo, il grido: Kyrie, eleison – Signore, salvaci (cfr. Mt 8, 25).


PREGHIERA

Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. 

Abbi pietà della tua Chiesa: anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo. Con la nostra caduta ti trasciniamo a terra, e Satana se la ride, perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella caduta; spera che tu, essendo stato trascinato nella caduta della tua Chiesa, rimarrai per terra sconfitto. Tu, però, ti rialzerai. Ti sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi.

Tutti:
Pater noster...


Eia mater, fons amoris,
me sentire vim doloris
fac, ut tecum lugeam.