"Non fornicate”. (…) Quale fra voi non ha messo i denti in questo pane di cenere e sterco che è la soddisfazione sessuale? Ed è lussuria solo quella che vi spinge per un’ora fra braccia meretrici? Non è lussuria anche il profanato connubio con la sposa, profanato perché è vizio legalizzato essendo reciproca soddisfazione del senso, evadendo alle conseguenze dello stesso? Matrimonio vuole dire procreazione e l’atto vuol dire e deve essere fecondazione. Senza ciò è immoralità. Non si deve del talamo fare un lupanare. E tale diventa se si sporca di libidine e non si consacra con delle maternità. (…) L’uomo è il seme, la donna è la terra, la spiga è il figlio. Rifiutarsi a far la spiga e sperdere la forza in vizio, è colpa. 123.3
La donna: il capolavoro della bontà presso il capolavoro della creazione che è l’uomo. 157.4
Le donne: mute sacerdotesse che predicheranno Dio col loro modo di vivere e che, senza altra consacrazione che quella avuta dal Dio-Amore, saranno, oh! saranno consacrate e degne d'esserlo. 157.5
Io me lo sono sentito tutto l’intervento di 20 minuti della Hillary Clinton al congresso “Women in the World” che potete seguire qui:
e quasi a metà (8:30 – 9:00), è stato appunto pronunciato il programma politico più pericoloso che io abbia mai sentito: PER CONSENTIRE PIÙ ABORTO… LE CREDENZE RELIGIOSE … DEVONO ESSERE CAMBIATE!
A troppe donne è ancora negato un accesso fondamentale allasalute riproduttiva e al parto sicuro…. Le leggi devono essere sostenuta con risorse e volontà politica. Le credenze religiosee i pregiudizi strutturali devono essere cambiati. (Far too many women are still denied critical access to reproductive health care and safe childbirth… Laws have to be backed up with resources and political will. And deep-seated cultural codes, religious beliefs and structural biases have to be changed.)
Il tutto seguito da fragorosi applausi (e dal video si comprende che non sono nemmeno sollecitati da una qualche pausa, quindi approvato con convinzione !!).
Il tema è l’ABORTO, come sollevato da numerosi commentatori USA e questa è la visione della candidata alla presidenza: se una credenza religiosa intralcia questo obiettivo, semplicemente, LA CREDENZA RELIGIOSA VA CAMBIATA CON RISORSE E VOLONTA’ POLITICA!
Lo scopo? Fare più soldi! Come è chiaramente esposto nel discorso: aumentare del 10% il BUSINESS, cioè il reddito USA. Semplicemente, nient’altro che per soldi.
Non mi occorrerà altro per comprendere il dibattito politico e giornalistico che, da qui in avanti, seguirà certamente la campagna elettorale USA. Mi basta già questo. Il resto me lo risparmio.
Ringrazio il sito NotizieProVita, che con il suo articolo, mi ha spinto ad approfondire una notizia, peraltro già chiaramente esposta.
Il matrimonio è unione voluta per elevazione e conforto dell’uomo e della donna, oltre che per procreazione; è dovere, è ministero, non è mercato, non è dolore, non è avvilimento, di uno o dell’ altro coniuge.E’ amore e non odio. Giusto dunque sia il capo senza eccessive durezze o pretese e senza eccessive condiscendenze e debolezze. (…) E giusta sia la donna nella casa verso lo sposo, i figli, i servi. Allo sposo dia ubbidienza e rispetto, conforto e aiuto.
Ubbidienza finché questa non assuma sostanza di consentimento al peccato. La moglie deve essere sommessa ma non degradata. Guardate, o spose, che il primo che vi giudica, dopo Dio, per certe colpevoli condiscendenze, è lo stesso vostro marito che vi induce ad esse.451.3
La moglie virtuosa, direi la moglie che anche dopo il coniugio conserva quel “che” di verginale negli atti, nelle parole, negli abbandoni d’amore, può portare il marito a una elevazione dal senso al sentimento, onde lo sposo si spoglia da lussuria e diviene veramente un unico “che” con la sposa che tratta col riguardo con cui uno tratta una parte di sé stesso e giusto è che ciò sia, perché la donna è “osso delle sue ossa e carne della sua carne”. 451.4
La moglie sia paziente, materna con il marito. Lo consideri come il primo dei suoi figli, perché la donna è sempre madre e l’uomo è sempre bisognoso d'una madre che sia paziente, prudente, affettuosa, confortatrice. Beata quella donna che del proprio coniuge sa essere la compagna e insieme la madre per sorreggerlo, e la figlia per essere guidata.451.4
"Non fornicate”. (…) Quale fra voi non ha messo i denti in questo pane di cenere e sterco che è la soddisfazione sessuale? Ed è lussuria solo quella che vi spinge per un’ora fra braccia meretrici? Non è lussuria anche il profanato connubio con la sposa, profanato perché è vizio legalizzato essendo reciproca soddisfazione del senso, evadendo alle conseguenze dello stesso? Matrimonio vuole dire procreazione e l’atto vuol dire e deve essere fecondazione. Senza ciò è immoralità. Non si deve del talamo fare un lupanare. E tale diventa se si sporca di libidine e non si consacra con delle maternità. (…) L’uomo è il seme, la donna è la terra, la spiga è il figlio. Rifiutarsi a far la spiga e sperdere la forza in vizio, è colpa. 123.3
La donna: il capolavoro della bontà presso il capolavoro della creazione che è l’uomo.157.4
Le donne: mute sacerdotesse che predicheranno Dio col loro modo di vivere e che, senza altra consacrazione che quella avuta dal Dio-Amore, saranno, oh! saranno consacrate e degne d'esserlo. 157.5
Solo la morte rompe il matrimonio. Ricordatevelo. E se avete fatto una scelta infelice portatene le conseguenze come una croce, essendo due infelici, ma santi, e senza fare maggiori infelici nei figli che sono gli innocenti che più soffrono di queste disgraziate situazioni. L’amore dei figli dovrebbe farvi meditare cento volte e cento anche nel caso d'una morte del coniuge. (…) Se sapeste voi vedovi, e voi vedove, vedere nella morte non una menomazione ma una elevazione a una perfezione di procreatori! Esser madre anche per la madre estinta. Esser padre anche per il padre estinto. Esser due anime in una (…) 174.19
DOMENICA 20ma dopo Pentecoste, Giov. 4, 46-53; Rito Romano antico. 151. A Cana in casa di Susanna, che diventerà discepola. L'ufficiale regio. Gesù è diretto forse verso il lago. Certo è che giunge a Cana dirigendosi alla casa di Susanna. Sono con Lui i cugini. Mentre sostano nella casa e prendono riposo e vitto, e mentre, ascoltato come dovrebbe sempre esserlo dai parenti o amici di Cana, Gesù ammaestra semplicemente queste buone persone e consola la pena dello sposo di Susanna che sembra ammalata perché non è presente e sento che insistentemente si parla del suo soffrire - entra un uomo ben vestito che si prosterna ai piedi di Gesù. «Chi sei? Che vuoi?» Mentre questo ancora sospira e piange, il padrone di casa tira Gesù per un lembo della veste e sussurra: «E’ un ufficiale del Tetrarca. Non ti fidare troppo». «Parla dunque. Che vuoi da Me?». «Maestro, ho saputo che sei tornato. Ti attendevo come si attende Iddio. Vieni subito a Cafarnao. Il mio maschio giace tanto ammalato che le sue ore sono contate. Ho visto Giovanni tuo discepolo. Da lui ho saputo che Tu eri diretto qui. Vieni, vieni subito, prima che sia troppo tardi». «Come? Tu che sei servo del persecutore del santo d'Israele puoi credere in Me? Non credete al Precursore del Messia. Come potete credere nel Messia, allora?». «È vero. Siamo in peccato di incredulità e di crudeltà. Ma abbi pietà di un padre! Io conosco Cusa. E ho visto Giovanna. Prima e dopo il miracolo l'ho vista. E ho creduto in Te». «Già! Siete una generazione tanto incredula e perversa che senza segni e prodigi non credete. Vi manca la prima qualità necessaria ad ottenere il miracolo». «È vero! È tutto vero! Ma lo vedi... Io credo in Te ora e ti prego: vieni, vieni subito a Cafarnao. Ti farò trovare una barca a Tiberiade perché Tu venga più veloce. Ma vieni, prima che il mio bambino muoia!», e piange desolatamente. «Io non vengo per ora. Ma va' a Cafarnao. Tuo figlio da questo momento è guarito e vive». «Dio ti benedica, mio Signore. Io credo. Ma, poiché voglio che tutta la casa mia ti festeggi, vieni poi a Cafarnao, nella mia casa». «Verrò. Addio. La pace sia con te». L'uomo esce con fretta e si sente subito dopo il trotto di un cavallo.
*
«Ma è proprio guarito quel ragazzo?», chiede lo sposo di Susanna. «E tu puoi credere che Io menta?». «No, Signore. Ma Tu sei qui e il ragazzo è là». «Non vi sono barriere per lo spirito mio e non distanze». «Oh! mio Signore, che hai cambiato l'acqua in vino per le mie nozze, cambia il mio pianto in sorriso, allora. Guariscimi Susanna». «Che mi darai in cambio di questo?». «La somma che vuoi». «Non sporco ciò che è santo col sangue di Mammona. Chiedo al tuo spirito che mi darà». «Ma me stesso, se vuoi». «E se ti chiedessi, senza parole, un grande sacrificio?». «Mio Signore, io ti chiedo la salute corporale della mia sposa e la santificazione di tutti noi. Credo che io, per avere questo, non possa chiamare nulla troppo grande...». «Tu spasimi per la donna tua. Ma se Io te la rendessi alla vita conquistandola per sempre come discepola, che diresti tu?». «Che... che Tu ne hai diritto... e che... e che imiterò Abramo nella prontezza al sacrificio». «Bene hai detto. Udite tutti: il tempo si avvicina del mio Sacrificio. Come un'acqua esso scorre veloce e senza sosta alla foce. Io devo compiere tutto ciò che devo. E la durezza umana mi preclude tanto campo di missione. Mia Madre e Maria d'Alfeo verranno con Me quando mi allontanerò per andare fra popolazioni che non mi amano ancora o non mi ameranno mai. La mia sapienza sa che le donne potranno aiutare il Maestro in questo campo precluso. Io sono venuto a redimere anche la donna e nel secolo futuro, nel mio tempo, si vedranno le donne simili a sacerdotesse servire il Signore e i servi di Dio. Io ho scelto i miei discepoli. Ma per eleggere le donne, che libere non sono, devo chiederlo ai padri e ai mariti. Lo vuoi tu?». «Signore... io amo Susanna. E per ora l'ho amata come carne più che come spirito. Ma sotto il tuo ammaestramento già qualcosa è mutato in me e guardo la mia donna come anima oltre che corpo. L'anima è di Dio e Tu sei il Messia Figlio di Dio. Non ti posso contendere il tuo diritto su ciò che è di Dio. Se Susanna vorrà seguirti io non le sarò ostile. Solo, ti prego, opera il miracolo di sanare lei nella carne e me nel senso...». «Susanna è guarita. Ella verrà entro poche ore a dirti la sua gioia. Lascia che la sua anima segua il suo impulso senza parlare di quanto ora ho detto. Vedrai che l'anima sua verrà a Me spontaneamente come la fiamma tende a salire. Né per questo morrà il suo amore di sposa. Ma salirà al grado più alto, che è quello di amarsi con la parte migliore: con lo spirito». «Susanna ti appartiene, Signore. Ella doveva morire, e lentamente, con spasimi forti. E morta che fosse l'avrei davvero perduta sulla Terra. Essendo così come Tu dici, io l'avrò ancora al fianco per condurmi con sé sulle tue vie. Dio me l'ha data e Dio me la leva. Sia benedetto nel dare e nell'avere l'Altissimo».