- Dall'Evangelo
- "Non è sempre male il dolore?”“No amico. E’ un male dal lato umano, ma dal sovrumano è un bene. Aumenta i meriti dei giusti che lo subiscono senza disperazione e ribellione e lo offrono, offrendosi con la loro rassegnazione, come sacrificio d’espiazione per le proprie manchevolezze e le colpe del mondo, ed è redenzione per coloro che giusti non sono.“E’ tanto difficile soffrire! “ (…)“Lo so che l’uomo lo trova difficile, e sapendo come l’avrebbe trovato tale, il Padre non aveva dato il dolore ai suoi figli. Venne per la colpa. Ma quanto dura il dolore sulla terra? Nella vita di un uomo? Poco tempo. Sempre poco, anche se dura tutta la vita. Ora Io dico: non è meglio soffrire per poco che per sempre? Non è meglio soffrire qui che nel Purgatorio? Pensate che là il tempo è moltiplicato per uno a mille. Oh! Che in verità vi dico di non maledire, ma benedire il soffrire si dovrebbe, e chiamarlo “grazia”, e chiamarlo “pietà” .83.2
- Per lui (Satana) malattia e morte sono entrate nel mondo. E delitto e corruzione ugualmente per lui sono entrati nel mondo. Quando vedete uno tormentato da qualche sventura, pensate pure che egli soffre per Satana. Quando vedete che uno è causa di sventura, pensate anche che egli è strumento di Satana.122.8
- Le malattie sono un disordine nell’ordine. Perché Dio ha creato l’uomo sano e perfetto. Il disordine portato da Satana nell’ordine dato da Dio, ha portato seco le infermità della carne e le conseguenze delle stesse, ossia la morte, oppure le ereditarietà funeste. L’uomo ha ereditato da Adamo ed Eva la macchia d'origine. Ma non quella sola. E la macchia sempre più si estende abbracciando i tre rami dell’uomo: la carne sempre più viziosa e perciò debole e malata, il morale sempre più superbo e perciò corrotto, lo spirito sempre più incredulo ossia sempre più idolatra. 122.8
- In ogni malattia spirituale o fisica c’è l’unghia di Satana il quale crea le malattie fisiche per portare alla ribellione e alla disperazione attraverso la sofferenza della carne e quelle morali o spirituali per portare alla dannazione 122.8
- Nella sofferenza è espiazione e nel dolore redenzione. 250.10
- Non c’è che ricordare ciò che patisce nella sua vita terrena il Figlio dell’Uomo, per non lamentarsi mai, e per virilizzarsi spiritualmente vedendo tutto del Cristo nella più luminosa luce. 259.8
- Il dolore viene dal Male. Ma Dio, non potendo abolirlo perché questa forza c’è, ed è saggio dell’oro spirituale dei figli di Dio, lo costringe ad estrarre dal suo veleno il succo di una medicina che dà vita eterna. Perché il dolore, col suo mordente, inocula nei buoni, reazioni tali che li spiritualizzano sempre più facendo di essi dei santi. 261.4
- E’ inevitabile che vengano le malattie. Né è detto che ogni malattia sia prova di vizio o di punizione. Vi sono le sante malattie mandate dal Signore ai suoi giusti perché nel mondo, che fa di se stesso il tutto e il mezzo del godimento, vi siano i santi che sono come ostaggi di guerra per la salvezza degli altri e pagano di persona perché sia espiata con la loro sofferenza la dose di colpa che il mondo giornalmente accumula e che finirebbe a crollare sull’Umanità, seppellendola sotto la maledizione sua. (…)Dovete pensare che chi soffre con santità, dà la più grande battaglia al feroce guerriero che sia nel mondo, nascosto sotto apparenze di uomini e popoli, a Satana, il Torturatore, l’Origine di ogni male, e si batte per tutti gli altri uomini, ma quanta differenza da queste sante malattie che Dio manda, da quelle che sono mandate dal vizio per un peccaminoso amore verso il senso! Le prime, prove della volontà benefica di Dio; le seconde, prove della corruzione satanica. 295.5
- Per il mio dolore di tradito, annullate tutte le menzogne, come per il mio dolore di venduto, espiate tutte le avarizie, come per il mio strazio di bestemmiato, riparate tutte le bestemmie e per quello di non creduto, data fede a coloro che senza fede sono e saranno, come per la mia tortura, mondate tutte le colpe della carne. 317.5
- Quando sarete perseguitati per avermi amato, (dice Gesù), fortificate il cuore pensando che prima di voi, Io fui il Perseguitato. 398.2
- Più si soffre e più si redime. 527.5
- La Terra ha un duplice dovere di sacrificio: quello di lode e quello di espiazione. Perché l’umanità che la copre ha peccato nei Primi uomini e pecca continuamente aggiungendo al peccato di disamore a Dio, quegli altri mille delle sue aderenze alle voce del mondo, della carne, di Satana. Colpevole, colpevole Umanità che avendo somiglianza con Dio, avendo intelligenza propria e aiuti divini, è peccatrice sempre e sempre più. Gli astri ubbidiscono, le piante ubbidiscono, gli elementi ubbidiscono, gli animali ubbidiscono e, così come sanno, lodano il Signore. Gli uomini non ubbidiscono e non lodano a sufficienza il Signore. Ecco allora la necessità di anime ostie che amino ed espiino per tutti. Sono i fanciulli che pagano, innocenti e ignari, l’amaro castigo del dolore per coloro che non sanno che peccare. Sono i santi che volonterosi si sacrificano per tutti.Se un Dio ha dovuto incarnarsi per placare la Giustizia divina per il gran Peccato, per i molti peccati degli uomini, nel tempo della verità solo i sacrifici degli spiriti degli uomini possono placare il Signore. 555.7
- Il dolore non è un castigo quando lo si sa accogliere e usare con giustizia. Il dolore è come un sacerdozio, un sacerdozio aperto a tutti. Un sacerdozio che dà un gran potere sul cuore di Dio. E un grande merito. Nato col peccato sa placare la Giustizia. Perché Dio sa usare al Bene anche quanto l’Odio ha creato per dare dolore. Io non ho voluto altro mezzo per annullare la Colpa. Perché non vi è mezzo più grande di questo.555.8
- Coloro che avranno perseverato sino alla fine nel martirio dell’esistenza, saranno pari a voi che con Me siete rimasti nelle mie prove. Io m'identifico nei miei credenti. Il dolore che Io abbraccio per voi e per tutti gli uomini Io lo do come insegna ai miei eletti. Chi nel Dolore mi sarà fedele, sarà un mio beato pari a voi, o miei diletti. 600.8
- Chi soffre con la pace di Dio in sé, soffre ma non bestemmia e dispera. 600.28
- La via del dolore è la via del Cielo. Seguitela con pace e avrete il Regno mio. Non c’è altra via fuor di quella della rassegnazione alla volontà di Dio, della generosità, della carità verso tutti. Ce ne fosse stata un’altra Io ve l’avrei indicata. Sono passato Io per questa perché è la via giusta. 632.38
- Gesù sa compatire il dolore, lo lascia sfogare, perché la creatura ne abbia sollievo, e la stanchezza stessa che succede all’irruenza del dolore, la renda capace d'intendere chi la consola. 632.44
- Il dolore non viene da Dio ma, Dio lo permette, e noi ne sappiamo la ragione e ci gloriamo d’avere la parte che ebbe Gesù Salvatore, Figlio di Dio. (…)Rispondete: “ Noi ci gloriamo di essere confitti alla croce e di continuare la passione del nostro Gesù”. Rispondete con le parole della Sapienza: “La morte e il dolore sono entrati nel mondo per invidia del demonio, ma Dio non è autore del dolore e non gode del dolore dei viventi. Tutte le cose di Lui sono vita e tutte sono salutari”. Rispondete:“Al presente noi sembriamo perseguitati e vinti, ma nel giorno di Dio, cambiate le sorti, noi giusti, perseguitati sulla Terra, staremo gloriosi davanti a coloro che ci vessarono e disprezzarono”. (…)Voi sapete come si conquista il Regno dei Cieli: con la forza e vi si giunge attraverso a molte tribolazioni, ma chi persevera come Io ho perseverato, sarà dove Io sono. 638.14MARIA MADRE DE GRACIA Y MADRE DE MISERICORDIAEN LA VIDA Y EN LA MUERTE AMPARANOS DULCE MADRE!
"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
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giovedì 10 ottobre 2013
La Passione di Cristo
martedì 12 febbraio 2013
Confessati bene. Sapessi quanto è buono il Signore!
Confessati bene. Sapessi quanto è buono il Signore!
Pigliò quella voce come rivelazione del Cielo, si fece
coraggio, decisa, confessò quel peccato che tanto le faceva vergogna e per cui
tanto aveva già pianto. Da quell' istante, provò tale sollievo e tanta
consolazione, che andava raccontando a tutti la cosa, e ripeteva a sua volta:
"Provate e vedrete quanto è buono Gesù! "
Il confessore le disse: " Ebbene, ringraziane di tutto cuore Dio e
continua a confessarti bene. Guai a chi si incammina per la via
dei sacrilegi. Sarebbe questa la più grande disgrazia: si continuerà
così, forse fino alla morte, e si finirà per andare eternamente perduti ".
È dunque gran male la confessione mal fatta? Si, è la
principale causa di dannazione!
Dite davvero,Padre?
È così, purtroppo! Le confessioni mal fatte sono
il motivo per cui tanti perdono l' anima e vanno all' inferno.
Ma voi esagerate!
Non esagero affatto, nè sono io che lo dico; lo
affermano i santi più esperti di anime; lo ha veduto in una visione S. Teresa
(dottore della Chiesa).
Stava questa Santa pregando, ed ecco ad un tratto spalancarsi davanti ai suoi
occhi una voragine profondissima tutta ripiena di fuoco e di fiamme , e laggiù
cadere abbondantissime, come la neve d' inverno, le povere anime. Spaventata la
Santa alza gli occhi al cielo ed esclama: " Mio Dio, mio Dio! Che cosa
vedo mai? Chi sono tutte quelle anime che vanno perdute? Saran certamente anime
di poveri infedeli, di nemici della S. Chiesa, di grandi delinquenti, di
sacrileghi....
No, o Teresa, - rispose Iddio -, no! Sappi: quelle anime che vedi in questo
momento andare nell' inferno per mia permissione, sono tutte anime di cristiani
come te.
...Ma dunque, saranno anime di gente che non credeva, che non praticava la
Religione, che non frequentava i Sacramenti.
No, o Teresa, no! Sappi che sono anime di cristiani
battezzati come te, che come te credevano e praticavano...
Ma dunque, non si saranno confessati mai,
neppure in punto di morte...
No, sono anime che si confessavano e si sono confessate
anche in punto di morte....
Come dunque, o mio Dio, vanno dannate?
Vanno dannate perchè si confessarono
male!...
Va, o Teresa, racconta a tutti questa visione e
scongiura Vescovi e Sacerdoti a non stancarsi mai di predicare sull' importanza
della Confessione e contro le Confessioni mal fatte, onde i miei cari cristiani
non abbiano a convertire la medicina in veleno e servirsi in male di questo
Sacramento, che è il Sacramento della misericordia e del perdono.
Dunque, sono proprio molte le Confessioni mal fatte?
S. Alfonso, S. Filippo Neri, S. Leonardo da Porto Maurizio, S.Pio da
Pietrelcina sono d' accordo nel dire che, purtroppo, le Confessioni mal fatte
sono senza numero. Essi che passarono la vita al confessionale e al letto dei
moribondi, sapevano di dire la pura verità.
UN EPISODIO RACCONTATO DA S.PAOLINO DA NOLA !!!!!!
Un giorno mentre il santo Vescovo stava nel confessionale, si presentarono due
uomini insieme. Naturalmente il Vescovo fece presente che era consentito ad uno
solo di stare nel confessionale, poichè la Confessione deve essere individuale.
Il secondo però insistette dicendo che era suo diritto essere presente durante
la confessione del primo. Il Vescovo ribatte che un tale diritto non esiste e
invitò il secondo ad allontanarsi, ma costui, con ferma insistenza ribadì il
suo diritto. Il santo insospettito chiese chi fosse lui, per vantare un tale
diritto. La risposta fu: "sono il demonio". E tu che ci fai qui? Sono
venuto a restituire la vergogna che gli avevo tolto al momento di fare il
peccato, gliela restituisco adesso al momento di confessarlo, per questo ti ho
detto che era mio diritto, perchè era un atto di giustizia restituire ciò che
era stato tolto.
S. AGOSTINO:
Se tu ti accusi, Dio ti scusa. Se tu ti scusi Dio ti
accusa.
S. FRANCESCO DI SALES
È una regola quasi generale che quando noi facciamo
sovente una stessa mancanza è segno che non abbiamo desiderio e volontà di
emendazione.
Scrive P. Gabriele di S.M. Maddalena o.c.d.:
La confessione prevede l' accusa dei
propri peccati. Ma più ancora che l' accusa, l' anima deve preoccuparsi del dolore dei
propri peccati in quanto sono offesa a Dio, Bontà infinita; che sia un dolore
proveniente dall' amore, ossia il pentimento del figlio il quale, più che
pensare alla sua vergogna e ai castighi meritati, si affligge per il dispiacere
arrecato ad un Padre che tanto lo ama e di cui deve ricambiare l' amore.
Il dolore è talmente necessario per la validità del
sacramento che, se mancasse, l' assoluzione sarebbe nulla e,
d'altra parte, quanto più è perfetto il dolore, tanto più l' assoluzione
distrugge non solo il peccato, ma anche la
pena temporale da esso
contratta. Quanto più il penitente porta alla confessione un cuore contrito,
tanto più il Sangue di Gesù lo purifica, lo rinnova, lo arricchisce di forza,
di carità, di grazia.
Scrive S. CATERINA da SIENA:
" Gesù dolce, l' anima mia desidera ardentemente di vedersi tutta bagnata
e annegata nel Sangue tuo.....Perchè nel tuo
Sangue trovo la fonte della
misericordia; nel Sangue la clemenza; nel Sangue il fuoco; nel Sangue la pietà; nel Sangue è fatta giustizia delle nostre colpe; nel Sangue è saziata la misericordia; nel
Sangue si dissolve la durezza
nostra; nel Sangue le cose amare diventano dolci e i grandi pesi
leggeri. E poichè, o Cristo, nel
Sangue tuo maturano le virtù,
inebria e annega nel Sangue l' anima mia, affinché si vesta delle vere e reali
virtù "
P.Pio a Don Nello C. nella settimana di Pasqua 1959:
Padre, nei giorni scorsi della settimana santa, ho
confessato parecchio, ed io, Padre ho assolto tutti i penitenti. Considerando
come fate voi, Padre, vorrei un consiglio, come devo comportarmi con queste
anime.... che tornano sempre con le medesime colpe gravi?
P.Pio risponde: Figlio mio, tu non puoi fare come faccio io. Però al penitente,
che si presenta con lo stesso peccato, potrai dare l' assoluzione, una prima
volta.... una seconda volta, ma la terza, vuoi tu profanare un sacramento, che
costa il sangue di Cristo ?
P.Pio a Don Domenico Labellarte:
Io tremo, ogniqualvolta , devo scendere al
confessionale, perché lì devo amministrare il sangue di Cristo.
Che tristezza, vedere che oggi la Confessione è
diventata la
"confusione", si va a fare una chiacchierata
nel confessionale, magari riportando i peccati degli altri, giustificando se
stessi, senza essersi accusati di nessun nostro peccato, e poi si riceve anche
l' assoluzione. Come fa il penitente a pentirsi e dolersi dei peccati che non
ha confessati e di fuggire le occasioni prossime degli stessi? Il Sacerdote è
come un medico che deve aiutare il paziente a scoprire le proprie malattie e
non dirgli va in pace che stai benissimo.
S. Veronica
Giuliani riferisce che nel terzo
piano profondo dell' inferno ha visto le anime dei confessori che hanno
ingannato i propri penitenti.
Virgo Maria, Mater Boni Consilii:
Nos benedicat et custodiat.
martedì 5 aprile 2011
Siate pronti tutti
San Vincenzo Ferreri, prega per noi |
Gesù 17-11-2009
Sposa amata, grandi cose sto per fare per coloro che Mi amano, che perseverano nel Bene, grandi Doni avranno più del passato.
Ci sarà un momento di pena per tutti,
in una stessa casa ci sarà chi resterà e chi verrà preso:
tutto avverrà secondo la Mia Logica Perfetta.
Nessuno può neppure immaginare ciò che accadrà,
siate pronti tutti, uomini della terra,
perché vi ho avvisato, ho ripetuto, ho atteso.
Amata sposa, ti ho sempre parlato di un esame molto impegnativo che può cambiare la vita: quando uno è avvertito allora, certo, si prepara e, siccome sa che è importante ed impegnativo, non perde tempo, ma studia senza sosta, sa che molto dipende dal superamento di tale prova.
Amata Mia, ogni uomo deve superare i suoi esami, questo però che è prossimo è particolarmente importante, ho avvertito, ho ripetuto, ho atteso, cosa potevo fare di più?
Maria Santissima 17-11-2009
Figli, sia al primo posto la misericordia verso il prossimo, date a piene mani a chi è bisognoso, vi dico che avrete il centuplo.
Figli cari, le prove ci sono, ma aumenteranno nel tempo prossimo, già vi ho spiegato il loro significato: il mondo deve capire ciò che non ha compreso!
Spesso, perché l’uomo giunga a comprensione, serve il castigo, deve egli essere reso casto attraverso il dolore.
Figli amati, il Padre caro, deve provare il mondo, perché siano molti quelli che capiscono; sapete, quindi, siate pronti ad accogliere la Sua Volontà, a farla anche accogliere agli altri.
Siate così come Egli vuole che siate: grandi e generosi nell’amore, date molto e certo avrete una misura più grande, Dio vuole dare anche attraverso di voi.
AMDG et BVM
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