1. *
In Germania un certo uomo cadde in un grave peccato; non volendo
confessarlo per rossore, ed all'incontro non potendo sopportare il rimorso della
coscienza, andò per buttarsi al fiume; ma poi si trattenne, e piangea pregando
Dio che ce lo perdonasse senza confessione. Una notte dormendo si sentì scuotere
ad una spalla con una voce che gli disse: Va, ti confessa. Andò alla chiesa, ma
neppure si confessò. Un'altra notte intese la stessa voce. Torna alla chiesa, ma
ivi giunto disse che prima volea morire, che confessare quel peccato. Ma volendo
già tornare in casa volle prima andare a raccomandarsi a Maria SS., la cui
immagine stava nella stessa chiesa, ed appena inginocchiato si sentì tutto
mutato. S'alzò subito, chiamo il confessore e, piangendo dirottamente per la
grazia ricevuta dalla Vergine, si confessò intieramente; e dopo disse che aveva
inteso maggior contento, che se avesse guadagnato tutto l'oro del mondo (Ann.
Soc. 1650, ap. Aur., Aff. scamb., t. 3, c. 7).
* Esempio 1. - AURIEMMA, Affetti scambievoli tra la Vergine Santissima e suoi divoti, parte 2, cap. 7. Bologna, 1681, II, pag. 116-118. Dice S. Alfonso, con Auriemma, Ann. Soc. 1650. Probabilmente: IO. NADASI, Annales Mariani Societatis Iesu, ab anno 1521 usque ad hodierna tempora. Romae, 1658. Ma il fatto riferito non s'incontra all'anno 1650.
REGINA SANCTORUM OMNIUM, ORA PRO NIOBIS!