Inno
Virgo, quae caeli rútilas in aula,
Virgo, Carméli decus atque nostrum,
Mater, exíles sed amore plenas
suscipe laudes.
Dona largíris, quibus aequa nemo
cónferat, longo numerósa tractu
prole Carméli génita feráci
montis in alvo.
Haud neges nostris précibus favórem,
Virgo, sit lumen radiántis astri,
quo viam tuto dóceas in altum
téndere caelum.
Monte sed nostro pia ne recédas;
rore, quo flores colis usque caeli
írriga, ut crescat tuus hortus, ara
quo tua vernat.
Ergo matérna quibus ipsa dextra
cónsulis, natos récreans benígne,
lucis aetérnae fácias potíri
múnere tecum.
Laus sit excélsae Tríadi perénnis,
quae tibi, Virgo, tríbuit corónam,
atque Carméli statuítque nostram
próvida Matrem. Amen.
E traduzione:
Vergine santa, splendore del cielo,
con cuor di figli umili e devoti,
noi ti lodiam, decoro del Carmelo,
Madre Maria.
Tu stessa dono singolare,
fonte sei di favori senza pari al mondo;
per tanta prole è il mistico tuo monte
seno fecondo.
Ed anche a noi, oranti, il tuo favore,
Vergine, accorda; dacci la tua luce
che illumini le vie del Signore,
nostra salvezza.
Benigna il nostro monte non lasciare;
effondi le tue grazie e rifiorisca.
Materna accorri, tu ci puoi guidare
al paradiso.
Gloria all'eccelsa Trinità beata,
che sua ti volle Figlia Sposa Madre,
decoro del Carmelo, incoronata
dolce Regina. Amen.
"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
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domenica 16 luglio 2023
Gloria all'eccelsa Trinità beata, che sua ti volle Figlia Sposa Madre...
martedì 3 luglio 2018
Prepariamoci alla festa più diffusa e celebrata della Divina Vergine Madre MARIA:
Madonna del Carmelo (16 luglio 2018)
http://www.santiebeati.it/dettaglio/28300
Etimologia: Maria = amata da Dio, dall’egiziano; signora, dall’ebraico
Il primo profeta d’Israele, Elia (IX sec. a.C.), dimorando sul Monte Carmelo, ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità. In quella immagine tutti i mistici cristiani e gli esegeti hanno sempre visto la Vergine Maria, che portando in sé il Verbo divino, ha dato la vita e la fecondità al mondo. Un gruppo di eremiti, «Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo», costituitrono una cappella dedicata alla Vergine sul Monte Carmelo. I monaci carmelitani fondarono, inoltre, dei monasteri in Occidente. Il 16 luglio del 1251 la Vergine, circondata da angeli e con il Bambino in braccio, apparve al primo Padre generale dell’Ordine, beato Simone Stock, al quale diede lo «scapolare» col «privilegio sabatino», ossia la promessa della salvezza dall’inferno, per coloro che lo indossano e la liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte. (Avvenire)
http://www.santiebeati.it/dettaglio/28300
Il 16 luglio ricorre una festa mariana molto importante nella Tradizione della Chiesa: la Madonna del Carmelo, una delle devozioni più antiche e più amate dalla cristianità, legata alla storia e ai valori spirituali dell’Ordine dei frati della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (Carmelitani). La festa liturgica fu istituita per commemorare l’apparizione del 16 luglio 1251 a san Simone Stock, all’epoca priore generale dell’ordine carmelitano, durante la quale la Madonna gli consegnò uno scapolare (dal latino scapula, spalla) in tessuto, rivelandogli notevoli privilegi connessi al suo culto.
Nel Primo Libro dei Re dell’Antico Testamento si racconta che il profeta Elia, che raccolse una comunità di uomini proprio sul monte Carmelo (in aramaico «giardino»), operò in difesa della purezza della fede in Dio, vincendo una sfida contro i sacerdoti del dio Baal. Qui, in seguito, si stabilirono delle comunità monastiche cristiane. I crociati, nell’XI secolo, trovarono in questo luogo dei religiosi, probabilmente di rito maronita, che si definivano eredi dei discepoli del profeta Elia e seguivano la regola di san Basilio. Nel 1154 circa si ritirò sul monte il nobile francese Bertoldo, giunto in Palestina con il cugino Aimerio di Limoges, patriarca di Antiochia, e venne deciso di riunire gli eremiti a vita cenobitica. I religiosi edificarono una chiesetta in mezzo alle loro celle, dedicandola alla Vergine e presero il nome di Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo. Il Carmelo acquisì, in tal modo, i suoi due elementi caratterizzanti: il riferimento ad Elia ed il legame a Maria Santissima.
Il Monte Carmelo, dove la Tradizione afferma che qui la sacra Famiglia sostò tornando dall’Egitto, è una catena montuosa, che si trova nell’Alta Galilea, una regione dello Stato di Israele e che si sviluppa in direzione nordovest-sudest da Haifa a Jenin. Fra il 1207 e il 1209, il patriarca latino di Gerusalemme (che allora aveva sede a San Giovanni d’Acri), Alberto di Vercelli, redasse per gli eremiti del Monte Carmelo i primi statuti (la cosiddetta regola primitiva o formula vitae). I Carmelitani non hanno mai riconosciuto a nessuno il titolo di fondatore, rimanendo fedeli al modello che vedeva nel profeta Elia uno dei padri della vita monastica.
La regola, che prescriveva veglie notturne, digiuno, astinenza rigorosi, la pratica della povertà e del silenzio, venne approvata il 30 gennaio 1226 da papa Onorio III con la bolla Ut vivendi normam. A causa delle incursioni dei saraceni, intorno al 1235, i frati dovettero abbandonare l’Oriente per stabilirsi in Europa e il loro primo convento trovò dimora a Messina, in località Ritiro. Le notizie sulla vita di san Simone Stock (Aylesford, 1165 circa – Bordeaux, 16 maggio 1265) sono scarse. Dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, maturò la decisione di entrare fra i Carmelitani e, completati gli studi a Roma, venne ordinato sacerdote. Intorno al 1247, quando aveva già 82 anni, venne scelto come sesto priore generale dell’Ordine. Si adoperò per riformare la regola dei Carmelitani, facendone un ordine mendicante: papa Innocenzo IV, nel 1251, approvò la nuova regola e garantì all’Ordine anche la particolare protezione da parte della Santa Sede.
Proprio a san Simone Stock, che propagò la devozione della Madonna del Carmelo e compose per Lei un bellissimo inno, il Flos Carmeli, la Madonna assicurò che a quanti si fossero spenti indossando lo scapolare sarebbero stati liberati dalle pene del Purgatorio, affermando: «Questo è il privilegio per te e per i tuoi: chiunque morirà rivestendolo, sarà salvo». La consacrazione alla Madonna, mediante lo scapolare, si traduce anzitutto nello sforzo di imitarla, almeno negli intenti, a fare ogni cosa come Lei l’avrebbe compiuta.
Autore: Cristina Siccardi
La devozione spontanea alla Vergine Maria, sempre diffusa nella cristianità sin dai primi tempi apostolici, è stata man mano nei secoli, diciamo ufficializzata sotto tantissimi titoli, legati alle sue virtù (vedasi le Litanie Lauretane), ai luoghi dove sono sorti Santuari e chiese che ormai sono innumerevoli, alle apparizioni della stessa Vergine in vari luoghi lungo i secoli, al culto instaurato e diffuso da Ordini Religiosi e Confraternite, fino ad arrivare ai dogmi promulgati dalla Chiesa.
Maria racchiude in sé tante di quelle virtù e titoli, nei secoli approfonditi nelle Chiese di Oriente ed Occidente con Concili famosi e studi specifici, tanto da far sorgere una terminologia ed una scienza “Mariologica”, e che oltre i grandi cantori di Maria nell’ambito della Chiesa, ha ispirato elevata poesia anche nei laici, cito per tutti il sommo Dante che nella sua “preghiera di s. Bernardo alla Vergine” nel XXXIII canto del Paradiso della ‘Divina Commedia’, esprime poeticamente i più alti concetti dell’esistenza di Maria, concepita da Dio nel disegno della salvezza dell’umanità, sin dall’inizio del mondo.
“Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio, tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura……”
Ma il culto mariano affonda le sue radici, unico caso dell’umanità, nei secoli precedenti la sua stessa nascita; perché il primo profeta d’Israele, Elia (IX sec. a.C.) dimorando sul Monte Carmelo, ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando una provvidenziale pioggia, salvando così Israele da una devastante siccità.
In quella nube piccola “come una mano d’uomo” tutti i mistici cristiani e gli esegeti, hanno sempre visto una profetica immagine della Vergine Maria, che portando in sé il Verbo divino, ha dato la vita e la fecondità al mondo.
La Tradizione racconta che già prima del Cristianesimo, sul Monte Carmelo (Karmel = giardino-paradiso di Dio) si ritiravano degli eremiti, vicino alla fontana del profeta Elia, poi gli eremiti proseguirono ad abitarvi anche dopo l’avvento del cristianesimo e verso il 93 un gruppo di essi che si chiamarono poi ”Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo”, costruirono una cappella dedicata alla Vergine, sempre vicino alla fontana di Elia.
Si iniziò così un culto verso Maria, il più bel fiore di quel giardino di Dio, che divenne la ‘Stella Polare, la Stella Maris’ del popolo cristiano. E sul Carmelo che è una catena montuosa che si estende dal golfo di Haifa sul Mediterraneo, fino alla pianura di Esdrelon, richiamato più volte nella Sacra Scrittura per la sua vegetazione, bellezza e fecondità, continuarono a vivere gli eremiti, finché nella seconda metà del sec. XII, giunsero alcuni pellegrini occidentali, probabilmente al seguito delle ultime crociate del secolo; proseguendo il secolare culto mariano esistente, si unirono in un Ordine religioso fondato in onore della Vergine, alla quale i suddetti religiosi si professavano particolarmente legati.
L’Ordine non ebbe quindi un fondatore vero e proprio, anche se considera il profeta Elia come suo patriarca e modello; il patriarca di Gerusalemme s. Alberto Avogadro (1206-1214), originario dell’Italia, dettò una ‘Regola di vita’, approvata nel 1226 da papa Onorio III.
Costretti a lasciare la Palestina a causa dell’invasione saracena, i monaci Carmelitani, come ormai si chiamavano, fuggirono in Occidente, dove fondarono diversi monasteri: Messina e Marsiglia nel 1238; Kent in Inghilterra nel 1242; Pisa nel 1249; Parigi nel 1254, diffondendo il culto di Colei che: “le è stata data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron” (Is 35,2).
Il 16 luglio del 1251 la Vergine circondata da angeli e con il Bambino in braccio, apparve al primo Padre Generale dell’Ordine, beato Simone Stock, al quale diede lo ‘scapolare’ col ‘privilegio sabatino’, che consiste nella promessa della salvezza dall’inferno, per coloro che lo indossano e la sollecita liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte.
Lo ‘scapolare’ detto anche ‘abitino’ non rappresenta una semplice devozione, ma una forma simbolica di ‘rivestimento’ che richiama la veste dei carmelitani e anche un affidamento alla Vergine, per vivere sotto la sua protezione ed è infine un’alleanza e una comunione tra Maria ed i fedeli.
Papa Pio XII affermò che “chi lo indossa viene associato in modo più o meno stretto, all’Ordine Carmelitano”, aggiungendo “quante anime buone hanno dovuto, anche in circostanze umanamente disperate, la loro suprema conversione e la loro salvezza eterna allo Scapolare che indossavano! Quanti, inoltre, nei pericoli del corpo e dell’anima, hanno sentito, grazie ad esso, la protezione materna di Maria! La devozione allo Scapolare ha fatto riversare su tutto il mondo, fiumi di grazie spirituali e temporali”.
Altri papi ne hanno approvato e raccomandato il culto, lo stesso beato Giovanni XXIII lo indossava, esso consiste di due pezzi di stoffa di saio uniti da una cordicella, che si appoggia sulle scapole e sui due pezzi vi è l’immagine della Madonna.
Nel secolo d’oro delle fondazioni dei principali Ordini religiosi cioè il XIII, il culto per la Vergine Maria ebbe dei validissimi devoti propagatori: i Francescani (1209), i Domenicani (1216), i Carmelitani (1226), gli Agostiniani (1256), i Mercedari (1218) ed i Servi di Maria (1233), a cui nei secoli successivi si aggiunsero altri Ordini e Congregazioni, costituendo una lode perenne alla comune Madre e Regina.
L’Ordine Carmelitano partito dal Monte Carmelo in Palestina, dove è attualmente ubicato il grande monastero carmelitano “Stella Maris”, si propagò in tutta l’Europa, conoscendo nel sec. XVI l’opera riformatrice dei due grandi mistici spagnoli Giovanni della Croce e Teresa d’Avila, per cui oggi i Carmelitani si distinguono in due Famiglie: “scalzi” o “teresiani” (frutto della riforma dei due santi) e quelli senza aggettivi o “dell’antica osservanza”.
Nell’Ordine Carmelitano sono fiorite figure eccezionali di santità, misticismo, spiritualità claustrale e di martirio; ne ricordiamo alcuni: S. Teresa d’Avila (1582) Dottore della Chiesa; S. Giovanni della Croce (1591) Dottore della Chiesa; Santa Maria Maddalena dei Pazzi (1607); S. Teresa del Bambino Gesù (1897), Dottore della Chiesa; beato Simone Stock (1265); S. Angelo martire in Sicilia (1225); Beata Elisabetta della Trinità Catez (1906); S. Raffaele Kalinowski (1907); Beato Tito Brandsma (1942); S. Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein, 1942); suor Lucia, la veggente di Fatima, ecc.
Alla Madonna del Carmine, come è anche chiamata, sono dedicate chiese e santuari un po’ dappertutto, essa per la promessa fatta con lo scapolare, è onorata anche come “Madonna del Suffragio” e a volte è raffigurata che trae, dalle fiamme dell’espiazione del Purgatorio le anime purificate.
Particolarmente a Napoli è venerata come S. Maria La Bruna, perché la sua icona, veneratissima specie dagli uomini nel Santuario del Carmine Maggiore, tanto legato alle vicende seicentesche di Masaniello, cresciuto alla sua ombra, è di colore scuro e forse è la più antica immagine conosciuta come ‘Madonna del Carmine’.
Durante tutti i secoli trascorsi nella sua devozione, Ella è stata sempre rappresentata con Gesù Bambino in braccio o in grembo che porge lo ‘scapolare’ (tutto porta a Gesù), e con la stella sul manto (consueta nelle icone orientali per affermare la sua verginità).
La sua ricorrenza liturgica è il 16 luglio, giorno in cui nel 1251, apparve al beato Simone Stock, porgendogli l’ “abitino”.
Maria racchiude in sé tante di quelle virtù e titoli, nei secoli approfonditi nelle Chiese di Oriente ed Occidente con Concili famosi e studi specifici, tanto da far sorgere una terminologia ed una scienza “Mariologica”, e che oltre i grandi cantori di Maria nell’ambito della Chiesa, ha ispirato elevata poesia anche nei laici, cito per tutti il sommo Dante che nella sua “preghiera di s. Bernardo alla Vergine” nel XXXIII canto del Paradiso della ‘Divina Commedia’, esprime poeticamente i più alti concetti dell’esistenza di Maria, concepita da Dio nel disegno della salvezza dell’umanità, sin dall’inizio del mondo.
“Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio, tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura……”
Ma il culto mariano affonda le sue radici, unico caso dell’umanità, nei secoli precedenti la sua stessa nascita; perché il primo profeta d’Israele, Elia (IX sec. a.C.) dimorando sul Monte Carmelo, ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando una provvidenziale pioggia, salvando così Israele da una devastante siccità.
In quella nube piccola “come una mano d’uomo” tutti i mistici cristiani e gli esegeti, hanno sempre visto una profetica immagine della Vergine Maria, che portando in sé il Verbo divino, ha dato la vita e la fecondità al mondo.
La Tradizione racconta che già prima del Cristianesimo, sul Monte Carmelo (Karmel = giardino-paradiso di Dio) si ritiravano degli eremiti, vicino alla fontana del profeta Elia, poi gli eremiti proseguirono ad abitarvi anche dopo l’avvento del cristianesimo e verso il 93 un gruppo di essi che si chiamarono poi ”Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo”, costruirono una cappella dedicata alla Vergine, sempre vicino alla fontana di Elia.
Si iniziò così un culto verso Maria, il più bel fiore di quel giardino di Dio, che divenne la ‘Stella Polare, la Stella Maris’ del popolo cristiano. E sul Carmelo che è una catena montuosa che si estende dal golfo di Haifa sul Mediterraneo, fino alla pianura di Esdrelon, richiamato più volte nella Sacra Scrittura per la sua vegetazione, bellezza e fecondità, continuarono a vivere gli eremiti, finché nella seconda metà del sec. XII, giunsero alcuni pellegrini occidentali, probabilmente al seguito delle ultime crociate del secolo; proseguendo il secolare culto mariano esistente, si unirono in un Ordine religioso fondato in onore della Vergine, alla quale i suddetti religiosi si professavano particolarmente legati.
L’Ordine non ebbe quindi un fondatore vero e proprio, anche se considera il profeta Elia come suo patriarca e modello; il patriarca di Gerusalemme s. Alberto Avogadro (1206-1214), originario dell’Italia, dettò una ‘Regola di vita’, approvata nel 1226 da papa Onorio III.
Costretti a lasciare la Palestina a causa dell’invasione saracena, i monaci Carmelitani, come ormai si chiamavano, fuggirono in Occidente, dove fondarono diversi monasteri: Messina e Marsiglia nel 1238; Kent in Inghilterra nel 1242; Pisa nel 1249; Parigi nel 1254, diffondendo il culto di Colei che: “le è stata data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron” (Is 35,2).
Il 16 luglio del 1251 la Vergine circondata da angeli e con il Bambino in braccio, apparve al primo Padre Generale dell’Ordine, beato Simone Stock, al quale diede lo ‘scapolare’ col ‘privilegio sabatino’, che consiste nella promessa della salvezza dall’inferno, per coloro che lo indossano e la sollecita liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte.
Lo ‘scapolare’ detto anche ‘abitino’ non rappresenta una semplice devozione, ma una forma simbolica di ‘rivestimento’ che richiama la veste dei carmelitani e anche un affidamento alla Vergine, per vivere sotto la sua protezione ed è infine un’alleanza e una comunione tra Maria ed i fedeli.
Papa Pio XII affermò che “chi lo indossa viene associato in modo più o meno stretto, all’Ordine Carmelitano”, aggiungendo “quante anime buone hanno dovuto, anche in circostanze umanamente disperate, la loro suprema conversione e la loro salvezza eterna allo Scapolare che indossavano! Quanti, inoltre, nei pericoli del corpo e dell’anima, hanno sentito, grazie ad esso, la protezione materna di Maria! La devozione allo Scapolare ha fatto riversare su tutto il mondo, fiumi di grazie spirituali e temporali”.
Altri papi ne hanno approvato e raccomandato il culto, lo stesso beato Giovanni XXIII lo indossava, esso consiste di due pezzi di stoffa di saio uniti da una cordicella, che si appoggia sulle scapole e sui due pezzi vi è l’immagine della Madonna.
Nel secolo d’oro delle fondazioni dei principali Ordini religiosi cioè il XIII, il culto per la Vergine Maria ebbe dei validissimi devoti propagatori: i Francescani (1209), i Domenicani (1216), i Carmelitani (1226), gli Agostiniani (1256), i Mercedari (1218) ed i Servi di Maria (1233), a cui nei secoli successivi si aggiunsero altri Ordini e Congregazioni, costituendo una lode perenne alla comune Madre e Regina.
L’Ordine Carmelitano partito dal Monte Carmelo in Palestina, dove è attualmente ubicato il grande monastero carmelitano “Stella Maris”, si propagò in tutta l’Europa, conoscendo nel sec. XVI l’opera riformatrice dei due grandi mistici spagnoli Giovanni della Croce e Teresa d’Avila, per cui oggi i Carmelitani si distinguono in due Famiglie: “scalzi” o “teresiani” (frutto della riforma dei due santi) e quelli senza aggettivi o “dell’antica osservanza”.
Nell’Ordine Carmelitano sono fiorite figure eccezionali di santità, misticismo, spiritualità claustrale e di martirio; ne ricordiamo alcuni: S. Teresa d’Avila (1582) Dottore della Chiesa; S. Giovanni della Croce (1591) Dottore della Chiesa; Santa Maria Maddalena dei Pazzi (1607); S. Teresa del Bambino Gesù (1897), Dottore della Chiesa; beato Simone Stock (1265); S. Angelo martire in Sicilia (1225); Beata Elisabetta della Trinità Catez (1906); S. Raffaele Kalinowski (1907); Beato Tito Brandsma (1942); S. Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein, 1942); suor Lucia, la veggente di Fatima, ecc.
Alla Madonna del Carmine, come è anche chiamata, sono dedicate chiese e santuari un po’ dappertutto, essa per la promessa fatta con lo scapolare, è onorata anche come “Madonna del Suffragio” e a volte è raffigurata che trae, dalle fiamme dell’espiazione del Purgatorio le anime purificate.
Particolarmente a Napoli è venerata come S. Maria La Bruna, perché la sua icona, veneratissima specie dagli uomini nel Santuario del Carmine Maggiore, tanto legato alle vicende seicentesche di Masaniello, cresciuto alla sua ombra, è di colore scuro e forse è la più antica immagine conosciuta come ‘Madonna del Carmine’.
Durante tutti i secoli trascorsi nella sua devozione, Ella è stata sempre rappresentata con Gesù Bambino in braccio o in grembo che porge lo ‘scapolare’ (tutto porta a Gesù), e con la stella sul manto (consueta nelle icone orientali per affermare la sua verginità).
La sua ricorrenza liturgica è il 16 luglio, giorno in cui nel 1251, apparve al beato Simone Stock, porgendogli l’ “abitino”.
Autore: Antonio Borrelli
mercoledì 13 luglio 2016
TRIDUO SOLENNE PER LA FESTA DELLA B.V.MARIA DEL MONTE CARMELO 16 luglio
Oggi inizia il triduo in preparazione alla festa di Nostra Signora del Carmelo.
In Conchiglia.net: esattamente http://www.conchiglia.net/987_M/t-antum.asp troverete Lettere di Conchiglia. Kliccandovi sopra scoprirete - carissimi lettori/amici - un tesoro di lettere su varie tematiche : per celebrare degnamente la prossima festa della B.V.Maria del Carmelo vi suggerisco:
MARIA MADRE DI DIO NOSTRA SIGNORA DEL MONTE CARMELO -
Commemorazione Solenne - 16 luglio
Conchiglia e gli aderenti al Movimento d'Amore San Juan Diego indossano lo Scapolare del Carmelo imposto da un Sacerdote
Lucerna ardens et lucens
mercoledì 15 luglio 2015
L'Abitino
LO SCAPOLARE DELLA MADONNA DEL CARMELO
LA GRANDE PROMESSA DELLA MADONNA DEL CARMINE
PER CHI PORTA L"'ABITINO"
La Regina del Cielo, apparendo tutta raggiante di luce, il 16 luglio 1251, al vecchio generale dell'Ordine Carmelitano, San Simone Stock (il quale L'aveva pregata di dare un privilegio ai Carmelitani), porgendogli uno scapolare -detto comunemente «Abitino»- così gli parlò: «Prendi figlio dilettissimo, prendi questo scapolare del tuo Ordine, segno distintivo della mia Confraternita, privilegio a te e a tutti i Carmelitani. CHI MORRA' RIVESTITO DI QUESTO ABITO NON SOFFRIRA' IL FUOCO ETERNO; questo è un segno di salute, di salvezza nei pericoli, di alleanza di pace e di patto sempiterno».
Detto questo, la Vergine scomparve in un profumo di Cielo, lasciando nelle mani di Simone il pegno della Sua Prima «Grande Promessa».
La Madonna, dunque, con la Sua rivelazione, ha voluto dire che chiunque indosserà e porterà per sempre l'Abitino, non solo sarà salvato eternamente, ma sarà anche difeso in vita dai pericoli.
Non bisogna credere minimamente, però, che la Madonna, con la sua Grande Promessa, voglia ingenerare nell'uomo l'intenzione di assicurarsi il Paradiso, continuando più tranquillamente a peccare, o forse la speranza di salvarsi anche privo di meriti, ma piuttosto che in forza della Sua Promessa, Ella si adopera in maniera efficace per la conversione del peccatore, che porta con fede e devozione l'Abitino fino in punto di morte.
CONDIZIONI PER OTTENERE IL FRUTTO DELLA GRANDE PROMESSA DELLA MADONNA
1) Ricevere al collo l'Abitino dalle mani di un sacerdote, il quale, imponendolo, recita una sacra formula di consacrazione alla Madonna (RITO DI IMPOSIZIONE DELLO SCAPOLARE). Ciò è necessario solo la prima volta che s'indossa l'Abitino. Dopo, quando s'indossa un nuovo «Abitino», esso si mette al collo con le proprie mani.
2) L'Abitino, deve essere tenuto, giorno e notte, indosso e precisamente al collo, in modo che una parte scenda sul petto e l'altra sulle spalle. Chi lo porta in tasca, nella borsetta o appuntato sul petto non partecipa alla Grande Promessa.
3) È necessario morire rivestivo del sacro abitino. Chi l'ha portato per tutta la vita e sul punto di morire se lo toglie, non partecipa alla Grande Promessa della Madonna.
ALCUNI CHIARIMENTI
L'Abitino (che non è altro che una forma ridotta dell'abito dei religiosi carmelitani), deve essere necessariamente di panno di lana e non di altra stoffa, di forma quadrata o rettangolare, di colore marrone o nero. L'immagine su di esso, della Beata Vergine, non è necessaria ma è di pura devozione. Scolorandosi l'immagine o staccandosi l'Abitino vale lo stesso.
L'Abitino consumato si conserva, o si distrugge bruciandolo, e il nuovo non ha bisogno di benedizione.
Chi, per qualche motivo, non può portare l'Abitino di lana, può sostituirlo (dopo averlo indossato di lana, in seguito all'imposizione fatta dal sacerdote) con una medaglietta che abbia da una parte l'effige di Gesù e del Suo Sacro Cuore e dall'altra quella della Beata Vergine del Carmelo.
L'Abitino si può lavare, ma prima di toglierlo dal collo è bene sostituirlo con un altro o con una medaglietta, in modo che non si resti mai privi di esso.
Non è necessario che l'Abitino tocchi direttamente il corpo, ma può portarsi sugl'indumenti, purché sia messo al collo.
Chi porta l'Abitino, pur non essendo obbligato, è bene che reciti spesso la giaculatoria: «O Maria Santissima del Carmelo pregale per noi».
Baciando lo Scapolare o la medaglia propria o quello di altra persona si lucra l'indulgenza parziale.
IL PRIVILEGIO SABATINO
Il Privilegio Sabatino, è una seconda Promessa (riguardante lo scapolare del Carmine) che la Madonna fece in una Sua apparizione, ai primi del 1300, al Pontefice Giovanni XXII, al quale, la Vergine comandò di confermare in terra, il Privilegio ottenuto da Lei in Cielo, dal Suo diletto Figlio.
Questo grande Privilegio, offre la possibilità di entrare in Paradiso, il primo sabato dopo la morte. Ciò vuol dire che, coloro che otterranno questo privilegio, staranno in Purgatorio, massimo una settimana, e se avranno la fortuna di morire di sabato, la Madonna li porterà subito in Paradiso.
Non bisogna confondere la Grande Promessa della Madonna con il Privilegio Sabatino. Nella Grande Promessa, fatta a S. Simone Stock, non sono richieste né preghiere né astinenze, ma basta portare con fede e devozione giorno e notte indosso, fino al punto di morte, la divisa carmelitana, che è l'Abitino, per essere aiutati e guidati in vita dalla Madonna e per fare una buona morte, o meglio per non patire il fuoco dell'Inferno.
Per quanto riguarda il Privilegio Sabatino, che riduce ad una settimana, massimo, la sosta nel Purgatorio, la Madonna chiede che oltre a portare l'Abitino si facciano anche preghiere e alcuni sacrifici in Suo onore.
CONDIZIONI VOLUTE DALLA MADONNA PER OTTENERE IL PRIVILEGIO SABATINO
1) Portare, giorno e notte indosso, l’«Abitino», come per la Prima Grande Promessa.
2) Essere iscritti nei registri di una Confraternita Carmelitana ed essere, quindi, confratelli Carmelitani.
3) Osservare la castità secondo il proprio stato.
4) Recitare ogni giorno le ore canoniche (cioè l'Ufficio Divino o il Piccolo Ufficio della Madonna). Chi non sa recitare queste preghiere, deve osservare i digiuni della S. Chiesa (salvo se non è dispensato per legittima causa) e astenersi dalle carni, nel mercoledì e nel sabato per la Madonna e nel venerdì per Gesù, eccettuato il giorno del S. Natale.
La S. Chiesa, per venire incontro ai fedeli, dà al Sacerdote, che impone l'Abitino, la facoltà di commutare la recita delle ore canoniche e l'astinenza del mercoledì e del sabato in alcune facili preghiere e in un po' di penitenza, a piacimento del sacerdote stesso. Tutte queste pratiche, generalmente vengono commutate nella recita quotidiana del Santo Rosario oppure di 7 Pater, 7 Ave, 7 Gloria e nell'astinenza dalla carne il mercoledì, in onore della Madonna del Carmine.
ALCUNE PRECISAZIONI
Chi non osserva la recita delle suddette preghiere o l'astinenza dalle cami non commette alcun peccato; dopo la morte, potrà entrare anche subito in Paradiso per altri meriti, ma non godrà del Privilegio Sabatino.
La commutazione dell'astinenza dalle carni in altra penitenza si può chiedere a qualunque sacerdote.
ATTO DI CONSACRAZIONE ALLA BEATA VERGINE DEL CARMINE
O Maria, Madre e decoro del Carmelo, a te consacro oggi la mia vita, quale piccolo tributo di gratitudine per le grazie che attraverso la tua intercessione ho ricevuto da Dio. Tu guardi con particolare benevolenza coloro che devotamente portano il tuo Scapolare: ti supplico perciò di sostenere la mia fragilità con le tue virtù, d'illuminare con la tua sapienza le tenebre della mia mente, e di ridestare in me la fede, la speranza e la carità, perché possa ogni giorno crescere nell'amore di Dio e nella devozione verso di te. Lo Scapolare richiami su di me lo sguardo tuo materno e la tua protezione nella lotta quotidiana, sì che possa restare fedele al Figlio tuo Gesù e a te, evitando il peccato e imitando le tue virtù. Desidero offrire a Dio, per le tue mani, tutto il bene che mi riuscirà di compiere con la tua grazia; la tua bontà mi ottenga il perdono dei peccati e una più sicura fedeltà al Signore. O Madre amabilissima, il tuo amore mi ottenga che un giorno sia concesso a me di mutare il tuo Scapolare con l'eterna veste nuziale e di abitare con te e con i Santi del Carmelo nel regno beato del Figlio tuo che vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PREGHIERA ALLA MADONNA DEL CARMINE PER LE ANIME DEL PURGATORIO
Ricordati, o pietosissima Vergine Maria, gloria del Libano, onore del Carmelo, della consolante promessa che saresti discesa a liberare dalle pene de Purgatorio le Anime dei tuoi devoti. Incoraggiati da questa tua promessa, Ti supplichiamo, Vergine Consolatrice, di aiutare le care Anime, del Purgatorio, e specialmente… O Madre dolce e pietosa, rivolgi al Dio di amore e di misericordia con tutta la potenza della tua mediazione: offri il Sangue prezioso del tuo santissimo Figlio insieme ai tuoi meriti ed alle tue sofferenze: avvalora le nostre preghiere e quelle della Chiesa tutta, e libera le Anime del Purgatorio. Amen. 3 Ave, 3 Gloria.
LODE ALLA MADONNA DEL CARMELO
L'abitino che io porto
è sicuro mio conforto,
e lo stimo mio tesoro più d'argento, gemme e oro.
Da Voi spero, Gran Signora, ciò che voi diceste allora
a Simone Vostro amato, dando l'abito sacrato.
Prometteste, certamente,
a chi il porta piamente,
esentar da cruda sorte ed in vita e dopo morte.
Ed il sabato che viene, esentarlo dalle pene
col sovrano Vostro zelo e condurlo poi nel Cielo.
Orsù dunque, Verginella,
Madre, Sposa, tutta bella, me infelice liberate d'ogni male e consolate.
Aiutatemi nei guai mentre afflitto sono assai,
specialmente, allora, quando il mio fiato sta spirando.
Allora sì datemi aiuto,
d'impetrar l'eterna vita, e sfuggire in tutti i modi di Lucifero le frodi.
Fate allora che io gioiendo e con gli Angeli godendo, canti dolce melodia,
Viva, viva del Carmine Maria. Salve Regina
Chi può, diffonda questo foglio tramite fotocopie.
TESTIMONIANZA SULLA POTENZA DELLO SCAPOLARE
Sulla Piazza di Jlfurt in Alsazia (Francia) vi è una Statua monumentale in bronzo dell'Immacolata, con questa iscrizione:
«In memoria della liberazione dei due ossessi - Teobaldo e Giuseppe Burner - ottenuta per l'intercessione della B.V. M. Immacolata - Anno del Signore 1869».
Questi due fratelli furono invasi dal demonio per circa quattro anni (1864-69; curati inutilmente e visitati da molti Medici e specialisti, quando varie volte finalmente furono esorcizzati dal Parroco Brey e da tre Sacerdoti e Religiosi, incaricati dalla Curia di Strasburgo. Molte volte furono presenti, oltre ai genitori e parenti, anche il Sindaco del luogo Tresch e persone importanti, tra cui il Deputato Sig Ignazio Spies.
Teobaldo morì poi il 3-4-1871, all'età di 16 anni. Giuseppe morì più tardi - 1882 - a 25 anni.
Molti fatti diabolici sono pure registrati nel Vangelo e in molte Vite di Santi.
Quindi non è fantasia: il demonio esiste, come l'Inferno!!!
I due ossessi erano soggetti a fenomeni straordinari, per es.:
- Torcere il collo o le gambe all'indietro, in modo straziante.
- Arrampicarsi sugli alberi, fino a tenui rami, che non si rompevano.
- Vomitare fuoco, schiuma, piume che appestavano la casa.
- Parlavano tutte le lingue e dialetti.
- Svelavano colpe segrete o delitti di persone presenti, che fuggivano.
- Quando i visitatori si erano prima Confessati, i ragazzi ossessi (per opera del demonio) dicevano: Prima siete stati nel porcile (la Chiesa) a togliere lo sterco dalle vostre coscienze!
- Al contrario quando si presentavano coloro che vivevano male o in peccato, dicevano: Oh! ecco uno dei nostri!... Che brava gente! Dovrebbero essere tutti così!... Risparmiano fatica al nostro padrone, e 'gli guadagnano molte anime. - ecc...
- Quando la camera o altre cose, a loro insaputa, venivano benedette con l'Acqua santa, dicevano: l'hanno spalmata col lordume!...
Bestemmiavano Dio, Gesù, l'Eucarestia, La Chiesa, i Santi... e mai la Madonna.
Fu loro chiesto: Perché bestemmiate Tutti... e mai la Madonna?
- Perché la Marionetta (Gesù) sulla Croce ce lo ha proibito!
Che pensate dell'Immacolata Concezione?
- Vattene alla malora con la tua Grande Signora!
Gli si mise addosso l'Abitino della Madonna del Carmine a Teobaldo, senza che se ne accorgesse.
Ma tosto egli gridò: toglimi questo strazio! Mi brucia...!
- Non è uno straccio - si rispose - e te lo toglierò solo quando tu mi dirai cos'è.
L'Abitino della Grande Signora!
Un'altra persona chiede a Giuseppe: Che cosa odiate di più nei Cristiani?
- ... La Devozione alla Grande Signora!... - fu risposto.
Capite? Oh! Come dobbiamo essere grati alla Mamma del Cielo, che ci vuol vestire del Suo Santo Abitino: lo Scapolare!!!
Capite? Oh! Come dobbiamo essere grati alla Mamma del Cielo, che ci vuol vestire del Suo Santo Abitino: lo Scapolare!!!
martedì 16 luglio 2013
Festa della Madonna del Monte Carmelo.
Maria Mater gratiae, Mater misericordiae, Tu nos ab hoste protege et hora mortis suscipe. |
16 luglio 1973. Festa della Madonna del Monte Carmelo.
Sarò la vostra Condottiera
«Mi domandi perché abbia scelto te per diffondere il mio Movimento,
mentre ti senti così inadeguato e incapace.
Giustamente vedi la tua nullità e le tue debolezze
e mi domandi: "Perché non prendi uno più adatto e capace di me?
Come ti puoi fidare quando conosci bene tutte le mie passate infedeltà?".
Figlio mio, ho scelto te perché sei lo strumento meno adatto;
così nessuno dirà che è Opera tua.
Il Movimento Sacerdotale Mariano deve essere solo Opera mia.
Attraverso la tua debolezza Io manifesterò la mia forza; attraverso
la tua nullità Io manifesterò la mia potenza.
Io stessa sarò la Condottiera di questo esercito. Me lo sto formando ora nel silenzio e nel nascondimento
come, per nove mesi, nel mio seno mi sono formato Gesù,
e per tanti anni nel silenzio e nel nascondimento
me lo sono cresciuto giorno per giorno.
Così è ora per il Movimento Sacerdotale Mariano: come il piccolo Gesù,
lo sto formando nel silenzio e nel nascondimento: è il momento della
sua infanzia e della sua vita nascosta.
Occorre adesso
tanto silenzio, tanta umiltà, tanta fiducia, tanta preghiera.
I Sacerdoti del Movimento li sto scegliendo e formando
Io stessa secondo un disegno del mio Cuore Immacolato.
Verranno da ogni parte: dal clero diocesano, dagli ordini
religiosi e dai vari Istituti. Formeranno la schiera dei "miei Sacerdoti" che Io stessa nutrirò e formerò,
preparandoli per le prossime battaglie del Regno di Dio.
Non vi sia un capo fra voi: Io stessa sarò la vostra Condottiera.
Voi siate tutti fratelli: amandovi, comprendendovi, aiutandovi.
La sola cosa che importa è che vi lasciate formare da Me;
per questo è necessario che
ciascuno si offra e si consacri al mio Cuore Immacolato, si
affidi totalmente a Me come Gesù mi si è totalmente affidato: poi Io penserò a tutto.
Io vi formerò ad un grande amore al Papa ed alla Chiesa a Lui unita.
Vi preparerò ad una eroica testimonianza al Vangelo che, per alcuni, sarà fino alla effusione del sangue. E quando sarà il momento,
Vi preparerò ad una eroica testimonianza al Vangelo che, per alcuni, sarà fino alla effusione del sangue. E quando sarà il momento,
allora il Movimento uscirà allo scoperto per combattere, a viso aperto, la schiera che il Demonio, mio avversario da sempre, sta formandosi tra i Sacerdoti.
Si avvicinano delle ore decisive.
Per ora lasciatevi formare da Me;
Per ora lasciatevi formare da Me;
lasciatevi guidare da Me».
Da mihi in Te confidentiam bonam:
in vita et in interitu meo.
domenica 14 luglio 2013
Festa della Madonna del Monte Carmelo.
16 Luglio 1983.
Festa della Madonna del Monte Carmelo.
La "santa montagna".
«Salite con Me, figli prediletti, la "santa montagna" della vostra perfetta conformazione a
Gesù Crocifisso.
Quante volte mio Figlio Gesù amava salire sopra i monti, sospinto da un ardente desiderio di
solitudine e di silenzio, per vivere con più intensità la sua unione con il Padre!
Da adolescente spesso cercava rifugio sulle colline che circondano Nazareth; sul monte
promulgò la legge evangelica delle Beatitudini; sul monte Tabor visse l'estasi della sua
trasfigurazione; in Gerusalemme, città sul monte, raccolse i suoi per l'ultima Cena e passò le
dolorose ore della sua interiore agonia; sul monte Calvario consumò il suo Sacrificio;
sul monte degli Olivi avvenne il suo definitivo distacco dai suoi
con la gloriosa ascensione al Cielo.
Oggi con Me salite questa "santa montagna" che è Gesù Cristo,
perché possiate entrare in una intimità di vita con Lui.
In questi tempi della mia battaglia decisiva, ciascuno di voi è chiamato
a combattere con la Luce stessa di Cristo, perché dovete essere la sua stessa presenza nel
mondo.
Per questo salite il "santo monte" della sua Sapienza, che viene svelata a voi, se siete
piccoli, umili e poveri. La vostra mente verrà attratta dalla Sua mente divina, e penetrerete il
segreto della Verità rivelata nella Sacra Scrittura e sarete rapiti dalla bellezza del suo
Vangelo, e agli uomini di oggi direte con coraggio la Parola di Gesù, che sola illumina e può
condurre alla pienezza della Verità.
Salite il "santo monte" del suo Cuore, per essere trasformati dal roveto ardente della sua
divina Carità. Allora il vostro cuore verrà dilatato e plasmato secondo il Suo e voi, nel mondo,
sarete lo stesso palpito del Cuore di Gesù, che cerca soprattutto i più lontani e tutti vuole
avvolgere con la fiamma della sua infinita misericordia.
Diventerete miti e umili di cuore, sarete veramente capaci di amare, verserete balsamo sulle
piaghe profonde dei sofferenti e dei più bisognosi, darete il vostro aiuto sacerdotale
soprattutto a coloro che si sono smarriti sulle strade del male e del peccato. Così, con il
vostro amore, porterete un immenso numero di miei figli sulla strada della salvezza.
Salite il "santo monte" della sua divina Umanità, perché possiate divenire
riflesso della sua perenne immolazione per voi.
I suoi occhi nei vostri occhi, le sue mani nelle vostre mani, il suo Cuore nel vostro cuore, le sue
sofferenze nelle vostre sofferenze, le sue piaghe nelle vostre piaghe, la sua Croce nella
vostra croce.
Così voi diventate forte presenza di Gesù che, per mezzo di voi, ancora oggi può operare
fortemente per condurre tutti alla salvezza. In questa salvezza sta il trionfo del mio Cuore
Immacolato; in essa avviene la conclusione della battaglia cui vi ho chiamati e si realizza la mia
annunciata vittoria.
Perciò diventa ora più che mai urgente, figli prediletti,
seguirmi come vostra Celeste Condottiera.
Salite dunque con Me la "santa montagna" che è Cristo,
per venire perfettamente a Lui assimilati,
così che Egli possa rivivere in ciascuno di voi per condurre tutti alla salvezza».
TOTA PULCHRA ES MARIA!
domenica 15 luglio 2012
Preghiera alla Madonna del Carmelo
Preghiera alla Madonna del Carmelo
Vergine Benedetta, piena di
grazia. Regina dei Santi, quanto mi è dolce venerarti con questo titolo di
Madonna del Monte Carmelo! Esso mi richiama ai tempi profetici di Elia, quando
tu fosti raffigurata sul Carmelo in quella piccola nube che poi, allargandosi,
si aprì in una pioggia benefica, simbolo delle grazie santificatrici che ci
provengono da Te. Sin dai tempi apostolici Tu fosti onorata con questo
misterioso titolo e ora mi rallegra il pensiero di unirmi ai tuoi primi devoti e
con essi ti saluto, dicendoti: O Splendore del Carmelo, o Vergine delle vergini,
ricordati di me miserabile, e mostra di essermi Madre. Diffondi in me sempre la
luce di quella fede che ti fece Beata: infiammami di quell'amore celestiale onde
Tu amasti tuo Figlio Gesù Cristo.
Molti dolori dell'anima e del corpo mi stringono da ogni parte e io mi rifugio come figlio all'ombra della tua protezione materna. Tu, Madre di Dio, che tanto puoi e tanto vali, ottienimi da Gesù benedetto i doni celesti dell'umiltà, della castità, della mansuetudine; concedimi di essere forte nelle tentazioni e nelle amarezze che spesso mi travagliano.
Veglia con amore su di me che sono tuo figlio rivestito del tuo Santo Scapolare e risplendi sul mio cammino perché giunga alla vetta del monte che è Cristo Gesù, Tuo Figlio e mio Signore. E quando si compirà, secondo il volere di Dio, la giornata del mio pellegrinaggio terreno, fa' che all'anima mia sia donata, per i meriti di Cristo e per la tua intercessione, la gloria del Paradiso. Amen.
Salve, o Regina...
Molti dolori dell'anima e del corpo mi stringono da ogni parte e io mi rifugio come figlio all'ombra della tua protezione materna. Tu, Madre di Dio, che tanto puoi e tanto vali, ottienimi da Gesù benedetto i doni celesti dell'umiltà, della castità, della mansuetudine; concedimi di essere forte nelle tentazioni e nelle amarezze che spesso mi travagliano.
Veglia con amore su di me che sono tuo figlio rivestito del tuo Santo Scapolare e risplendi sul mio cammino perché giunga alla vetta del monte che è Cristo Gesù, Tuo Figlio e mio Signore. E quando si compirà, secondo il volere di Dio, la giornata del mio pellegrinaggio terreno, fa' che all'anima mia sia donata, per i meriti di Cristo e per la tua intercessione, la gloria del Paradiso. Amen.
Salve, o Regina...
Corda Iesu et Mariae sacratissima
Nos benedicant et custodiant.
venerdì 13 luglio 2012
Flos Carmeli vitis florigera, splendor coeli, Virgo puerpera, / singularis.
Chiesa cattolica: il 16 luglio, la Madonna del Carmelo
(di Cristina Siccardi) Il prossimo 16
luglio ricorrerà una festa mariana molto importante nella Tradizione della
Chiesa: la Madonna del Carmelo, una delle devozioni più antiche e più amate
dalla cristianità, legata alla storia e ai valori spirituali dell’Ordine dei
frati della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (Carmelitani). La festa
liturgica fu istituita per commemorare l’apparizione del 16 luglio 1251 a san
Simone Stock, all’epoca priore generale dell’ordine carmelitano, durante la
quale la Madonna gli consegnò uno scapolare (dal latino scapula,
spalla) in tessuto, rivelandogli notevoli privilegi connessi al suo culto.
Nel Primo Libro dei Re dell’Antico Testamento si racconta che il profeta Elia, che raccolse una comunità di uomini proprio sul monte Carmelo (in aramaico «giardino»), operò in difesa della purezza della fede in Dio, vincendo una sfida contro i sacerdoti del dio Baal. Qui, in seguito, si stabilirono delle comunità monastiche cristiane. I crociati, nell’XI secolo, trovarono in questo luogo dei religiosi, probabilmente di rito maronita, che si definivano eredi dei discepoli del profeta Elia e seguivano la regola di san Basilio.
Nel 1154 circa si ritirò sul monte il nobile francese Bertoldo, giunto in Palestina con il cugino Aimerio di Limoges, patriarca di Antiochia, e venne deciso di riunire gli eremiti a vita cenobitica. I religiosi edificarono una chiesetta in mezzo alle loro celle, dedicandola alla Vergine e presero il nome di Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo. Il Carmelo acquisì, in tal modo, i suoi due elementi caratterizzanti: il riferimento ad Elia ed il legame a Maria Santissima.
Il Monte Carmelo, dove la Tradizione afferma che qui la sacra Famiglia sostò tornando dall’Egitto, è una catena montuosa, che si trova nell’Alta Galilea, una regione dello Stato di Israele e che si sviluppa in direzione nordovest-sudest da Haifa a Jenin. Fra il 1207 e il 1209, il patriarca latino di Gerusalemme (che allora aveva sede a San Giovanni d’Acri), Alberto di Vercelli, redasse per gli eremiti del Monte Carmelo i primi statuti (la cosiddetta regola primitiva o formula vitae). I Carmelitani non hanno mai riconosciuto a nessuno il titolo di fondatore, rimanendo fedeli al modello che vedeva nel profeta Elia uno dei padri della vita monastica.
La regola, che prescriveva veglie notturne, digiuno, astinenza rigorosi, la pratica della povertà e del silenzio, venne approvata il 30 gennaio 1226 da papa Onorio III con la bolla Ut vivendi normam. A causa delle incursioni dei saraceni, intorno al 1235, i frati dovettero abbandonare l’Oriente per stabilirsi in Europa e il loro primo convento trovò dimora a Messina, in località Ritiro.
Le notizie sulla vita di san Simone Stock (Aylesford, 1165 circa – Bordeaux, 16 maggio 1265) sono scarse. Dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, maturò la decisione di entrare fra i Carmelitani e, completati gli studi a Roma, venne ordinato sacerdote. Intorno al 1247, quando aveva già 82 anni, venne scelto come sesto priore generale dell’Ordine. Si adoperò per riformare la regola dei Carmelitani, facendone un ordine mendicante: papa Innocenzo IV, nel 1251, approvò la nuova regola e garantì all’Ordine anche la particolare protezione da parte della Santa Sede.
Proprio a san Simone Stock, che propagò la devozione della Madonna del Carmelo e compose per Lei un bellissimo inno, il Flos Carmeli, la Madonna assicurò che a quanti si fossero spenti indossando lo scapolare sarebbero stati liberati dalle pene del Purgatorio, affermando: «Questo è il privilegio per te e per i tuoi: chiunque morirà rivestendolo, sarà salvo». La consacrazione alla Madonna, mediante lo scapolare, si traduce anzitutto nello sforzo di imitarla, almeno negli intenti, a fare ogni cosa come Lei l’avrebbe compiuta. (Cristina Siccardi)
Nel Primo Libro dei Re dell’Antico Testamento si racconta che il profeta Elia, che raccolse una comunità di uomini proprio sul monte Carmelo (in aramaico «giardino»), operò in difesa della purezza della fede in Dio, vincendo una sfida contro i sacerdoti del dio Baal. Qui, in seguito, si stabilirono delle comunità monastiche cristiane. I crociati, nell’XI secolo, trovarono in questo luogo dei religiosi, probabilmente di rito maronita, che si definivano eredi dei discepoli del profeta Elia e seguivano la regola di san Basilio.
Nel 1154 circa si ritirò sul monte il nobile francese Bertoldo, giunto in Palestina con il cugino Aimerio di Limoges, patriarca di Antiochia, e venne deciso di riunire gli eremiti a vita cenobitica. I religiosi edificarono una chiesetta in mezzo alle loro celle, dedicandola alla Vergine e presero il nome di Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo. Il Carmelo acquisì, in tal modo, i suoi due elementi caratterizzanti: il riferimento ad Elia ed il legame a Maria Santissima.
Il Monte Carmelo, dove la Tradizione afferma che qui la sacra Famiglia sostò tornando dall’Egitto, è una catena montuosa, che si trova nell’Alta Galilea, una regione dello Stato di Israele e che si sviluppa in direzione nordovest-sudest da Haifa a Jenin. Fra il 1207 e il 1209, il patriarca latino di Gerusalemme (che allora aveva sede a San Giovanni d’Acri), Alberto di Vercelli, redasse per gli eremiti del Monte Carmelo i primi statuti (la cosiddetta regola primitiva o formula vitae). I Carmelitani non hanno mai riconosciuto a nessuno il titolo di fondatore, rimanendo fedeli al modello che vedeva nel profeta Elia uno dei padri della vita monastica.
La regola, che prescriveva veglie notturne, digiuno, astinenza rigorosi, la pratica della povertà e del silenzio, venne approvata il 30 gennaio 1226 da papa Onorio III con la bolla Ut vivendi normam. A causa delle incursioni dei saraceni, intorno al 1235, i frati dovettero abbandonare l’Oriente per stabilirsi in Europa e il loro primo convento trovò dimora a Messina, in località Ritiro.
Le notizie sulla vita di san Simone Stock (Aylesford, 1165 circa – Bordeaux, 16 maggio 1265) sono scarse. Dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, maturò la decisione di entrare fra i Carmelitani e, completati gli studi a Roma, venne ordinato sacerdote. Intorno al 1247, quando aveva già 82 anni, venne scelto come sesto priore generale dell’Ordine. Si adoperò per riformare la regola dei Carmelitani, facendone un ordine mendicante: papa Innocenzo IV, nel 1251, approvò la nuova regola e garantì all’Ordine anche la particolare protezione da parte della Santa Sede.
Proprio a san Simone Stock, che propagò la devozione della Madonna del Carmelo e compose per Lei un bellissimo inno, il Flos Carmeli, la Madonna assicurò che a quanti si fossero spenti indossando lo scapolare sarebbero stati liberati dalle pene del Purgatorio, affermando: «Questo è il privilegio per te e per i tuoi: chiunque morirà rivestendolo, sarà salvo». La consacrazione alla Madonna, mediante lo scapolare, si traduce anzitutto nello sforzo di imitarla, almeno negli intenti, a fare ogni cosa come Lei l’avrebbe compiuta. (Cristina Siccardi)
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"Flos Carmeli"
L'antichissima sequenza "Flos Carmeli" riassume i punti
salienti della devozione mariana del Carmelo: Maria, fior del Carmelo, Vergine e
Madre singolare, a Lei, Stella del mare, i Carmelitani chiedono guida e soccorso
nella tempeste della vita.
Flos
Carmeli
vitis florigera,
splendor coeli,
Virgo puerpera, /
singularis.
Mater mitis,
sed viri nescia,
Carmelitis
esto
propitia, / Stella maris.
Radix Iesse
germinans flosculum,
nos
adesse
tecum in saeculum / patiaris.
Inter spinas
quae crescis
lilium
serva puras
mentes fragilium, /
tutelaris!
Armatura
fortis pugnantium
furunt bella,
tende
praesidium / scapularis.
Per incerta
prudens consilium,
per
adversa
iuge solatium / largiaris.
Mater dulcis
Carmeli
domina,
plebem tuam
reple laetitia / qua bearis.
Paradisi
clavis
et ianua,
fac nos duci
quo, Mater, gloria /
coronaris.
Amen.
Traduzione in lingua italiana:
Fior del
Carmelo,
vite fiorente;
luce del cielo,
sei tu soltanto / Vergine
Madre.
O Madre mite
intemerata,
ai figli tuoi
sii propizia, /
Stella del mare.
Ceppo di Jesse
che doni il Fiore,
a noi
concedi
di rimanere / con te per sempre.
Giglio sbocciato
tra acute
spine
conserva puri
i nostri cuori / e dona aiuto.
Forte
armatura
là dove infuria
la dura lotta:
offri a difesa / lo
Scapolare.
Per noi incerti
tu sei la guida;
a noi
provati
concedi ognora / consolazioni.
O dolce Madre,
Signora
nostra:
colma del gaudio
di cui sei piena / i figli tuoi.
O chiave
e porta
del Paradiso,
fa' che giungiamo
dove di gloria / sei
coronata.
Amen.
AVE MARIA PURISSIMA!
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