domenica 30 maggio 2021

E' la prova che le dimissioni sono solamente apparenti

Da due anni abbiamo cominciato ad occuparci di una questione che, nonostante rimanga pressoché ignorata da media laici e cattolici, costituisce il nodo chiave e ineludibile di tutto ciò che riguarda le turbolenze in seno alla Chiesa cattolica. Capire se papa Benedetto XVI abbia abdicato oppure no, non è esattamente una questione secondaria: E’ TUTTO. Se le sue “dimissioni” non sono valide, il conclave che ha eletto nel 2013 il card. Bergoglio era invalido, quindi “il papa Francesco” non sarebbe mai esistito, sarebbe un antipapa, come tale non assistito dallo Spirito Santo. Nulla di quanto fatto da lui in otto anni di pontificato sarebbe valido e tutti i pontefici eletti nella sua linea successoria sarebbero altrettanti antipapi. Quindi, la Chiesa cattolica sarebbe finita, almeno per come la conosciamo, a meno che non venga riconosciuta l’invalidità dell’abdicazione di Ratzinger. Ne abbiamo scritto QUI Ecco perché varrebbe la pena applicarsi alla questione almeno un poco e appare abbastanza curioso come molti cattolici legati all’ortodossia continuino a contestare Francesco senza domandarsi se sia o non sia legalmente il papa, e quindi se sia o meno assistito dallo Spirito Santo. Dopo tutto, qualche indizio per farsi venire un dubbio è emerso: lo stesso Benedetto XVI nel libro intervista di Peter Seewald “Ultime conversazioni” (Garzanti 2016), ha scritto qualcosa di chiarissimo in merito alla propria presunta rinuncia: “Nessun papa si è dimesso per mille anni e anche nel I millennio è stata un’eccezione”. Ora, siccome nel I millennio si sono dimessi sei papi e nel II millennio se ne sono dimessi quattro, Ratzinger non può che riferirsi a quei pochissimi che, nel I millennio, cacciati dagli antipapi, furono costretti a rinunciare solo alle funzioni pratiche, al ministerium, restando papi a tutti gli effetti come avvenne per Benedetto VIII. Del resto, stando alla Declaratio del 2013, Benedetto XVI conserva ancora il munus petrino, il titolo di papa. Quindi, se lui, come dice nel libro di Seewald, si è dimesso solo quanto alle funzioni pratiche, non ha abdicato e il papa è uno solo: lui. QUI Abbiamo già ricostruito l’ipotesi, tracciata da vari autori, secondo cui tutto questo potrebbe essere stato fatto apposta, QUI. Pare proprio che queste dimissioni facciano acqua da tutte le parti: praticamente tutti gli aspetti canonici che potevano invalidarle sono stati coinvolti e, sicuramente, Benedetto XVI nei suoi anni successivi da “papa emerito” non ha aiutato a fare chiarezza, dichiarando sempre “il papa è uno”, senza mai specificare quale nonostante le forzature della stampa mainstream QUI Avevamo chiesto a 20 canonisti della Sacra Rota qualche delucidazione, ma nessuno di loro ha risposto QUI Un segnale non incoraggiante. Finalmente un esperto di diritto canonico ha accettato di rispondere ad alcuni quesiti. Si tratta dell’avvocato Francesco Patruno, Dottore di ricerca in scienze canonistiche ed ecclesiastiche, autore di diverse pubblicazioni in ambito giuridico. D. Avvocato, parliamo innanzitutto di quegli strani errori di latino nella Declaratio, già individuati da famosi filologi, nel 2013. Ratzinger tre anni dopo dichiarò al Corriere di aver scritto in due settimane la Declaratio in latino perché conosce perfettamente quella lingua e temeva di fare errori. QUI Se non bastasse, il documento passò anche al vaglio della Segreteria di Stato. QUI Questi sbagli rendono la Declaratio di rinuncia scritta non “rite manifestetur”, ovvero debitamente? R. “Il “rite manifestetur” del can. 332 § 2 C.I.C., a mio avviso, non intende riferirsi alla circostanza che una dichiarazione di rinuncia sia manifestata senza alcun errore sintattico o grammaticale: la canonistica, in effetti, l’ha sempre inteso nel senso che la grave decisione assunta da un Papa sia manifestata, esternata debitamente affinché, dal punto di vista del diritto, sia potenzialmente conoscibile dalla Chiesa, allo scopo di poter determinare la vacanza della Sede Apostolica e, perciò, l’inizio della procedura di elezione del successore nell’ufficio.Insomma, la rinuncia perché sia valida non deve essere formalizzata in un certo modo: l’importante è che sia esternalizzata e la modalità sia idonea a tale scopo. Non saprei se la presenza di errori grammaticali o sintattici sia tale da far pensare ad una scarsa lucidità. Forse dovrei pensare che un soggetto abbia potuto scrivere di getto, senza rileggere e rivedere la forma. Se, comunque, dovesse provarsi la scarsa lucidità del soggetto – cosa difficilissima da provare –si potrebbe ravvisare, a mio modo di vedere, un difetto di libertà interna del soggetto dichiarante, con conseguente invalidità del suo atto”. D. Quindi al limite, quegli errori potrebbero essere stati inseriti solo per richiamare l’attenzione sugli aspetti giuridici del documento. Entrando più nel merito, cosa pensa della dibattuta questione sull’inversione fra rinuncia al ministerium, (esercizio pratico) piuttosto che al munus (titolo divino)? R. “Magari, assieme ad altri argomenti, può assumere un significato, sebbene per me non sia decisivo. A volte i due termini sono stati usati come sinonimi e forse Ratzinger ha usato l’uno o l’altro per evitare una ripetizione. Personalmente, piuttosto che parlare di ministerium e munus, preferisco parlare di papato attivo e passivo, usando la stessa terminologia adoperata da Benedetto XVI nella sua ultima udienza generale nel febbraio 2013”. D. E il fatto che Benedetto scriva “dichiaro di rinunciare”, al posto di “rinuncio”, ha delle valenze giuridiche? R. “Potrei rimarcare che dire “dichiaro di rinunciare” sia un mero annuncio, mentre usare l’espressione “rinuncio” sia la concretizzazione di quanto annunciato. Nel gergo avvocatesco talora si ritrovano queste sottigliezze negli atti quando si legge “Tizio intende proporre, come propone” o “Caio dichiara di accettare, siccome accetta ….” o espressioni similari proprio per evitare che un annuncio rimanga tale senza l’efficacia”. D. Ma il nodo che Lei contesta – come il teologo Carlo Maria Pace – è soprattutto la posticipazione della rinuncia. QUI Infatti, Benedetto XVI l’11 febbraio 2013 dichiarò che le sue dimissioni sarebbero entrate in vigore il 28 febbraio, dalle ore 20.00. R. “La mia posizione- da giurista, non da teologo – è che l’atto di rinuncia, come anche l’accettazione al papato, appartengano al novero dei cosiddetti atti giuridici puri, ovverosia a quella categoria di atti che non ammettono l’apposizione di un termine e/o di una condizione. Insomma, si tratta di atti che esplicano i loro effetti immediatamente e non tollerano differimenti di sorta ad una certa ora futura o il verificarsi di eventi futuri ed incerti. Un cardinale che accetta l’elezione papale non può dire “Io accetto l’elezione, però questa avrà efficacia tra trenta giorni” o a partire da una certa data. Analogamente la rinuncia”. D. Anche l’istituto del PAPA EMERITO, secondo Lei non ha alcun motivo di esistere, come mai? R. “Non lo dico solo io, ma anche autori canonisti molto più autorevoli di me. Penso – tanto per citare dei nomi – ai professori Carlo Fantappiè dell’Università di Roma Tre e Geraldina Boni dell’Università di Bologna che, nei loro scritti, hanno più volte posto in evidenza come l’istituto dell’emeritato non possa applicarsi al papa. Anche l’insigne prof. Francesco Margiotta Broglio, professore emerito di diritto ecclesiastico, intervistato da Radio Radicale all’inizio dell’anno scorso, pose in evidenza questo “pasticcio”, sottolineando come «Questa storia del papa emerito non è prevista dai sacri canoni che prevedono i vescovi emeriti, non i papi. E il secondo sbaglio è stato di averli messi entrambi nel recinto vaticano: se uno fosse andato a Castel Gandolfo e l’altro in Vaticano era diverso, ma a meno di un chilometro di distanza è stato un errore fondamentale»”. D. Dimissioni così confuse possono essere considerate dubbie e quindi invalide? R. “Farei riferimento al can. 124 – §1:”Per la validità dell’atto giuridico, si richiede che sia posto da una persona abile, e che in esso ci sia ciò che costituisce essenzialmente l’atto stesso, come pure le formalità e i requisiti imposti dal diritto per la validità dell’atto”. Comunque, se la rinuncia è dubbia o parziale – come nel caso di Benedetto XVI (parlo di rinuncia parziale perché egli si è riservato alcuni profili dell’ufficio papale) – essa è senz’altro invalida, in quanto l’ufficio papale, per sua natura, non è divisibile. È un “pacchetto” che si accetta o si rifiuta così com’è, non potendosi dire “io rinuncio a questa facoltà, ma mi trattengo quest’altra”. O si rinuncia in toto, o non si rinuncia. Rinunce parziali non sono concepibili. Certo, però, il tema è ancora da studiare ed approfondire da parte dei canonisti e degli storici”. D. Benedetto XVI potrebbe legittimamente continuare a indossare la veste bianca,a vivere in Vaticano, a usare il plurale maiestatico, a firmarsi P.P.-Pater Patrum, a impartire la benedizione apostolica?Già il Card. Pell ha espresso varie perplessità in merito QUI . Perché lo fa? R. “Perché si è trattenuto alcune facoltà, benché non avesse potuto. Questo fa sì che la rinuncia sia parziale e, dunque, dubbia e, perciò, invalida. Beninteso ci sono stati casi nella storia della Chiesa di papi rinunciatari, che, pur dopo la rinuncia, conservavano alcune prerogative particolari (ad es., l’uso dell’anello piscatorio, dell’ombrello papale, ecc.). Penso ai casi di Gregorio XII o dell’antipapa Felice V. Ma si trattava di concessioni accordate o dal Concilio (di Costanza, nel caso di Gregorio XII) o da un pontefice (di Niccolò V, nel caso dell’antipapa Felice). E comunque pure in questi casi non era mantenuta né la veste papale né il nome da papa né altri appellativi che inducessero a qualche confusione, giacché era chiaro chi dovesse essere il papa e quelli che avevano rinunciato non potevano esserlo più”. D. Quindi, in sostanza, Lei nega che papa Ratzinger abbia rinunciato validamente al papato, pensa però che lo abbia fatto in modo inconsapevole, quindi chiedere un parere a lui sarebbe inutile? R. “In buona sostanza sì, ritengo che la rinuncia di Benedetto XVI presenti molte criticità dal punto di vista giuridico. Del resto, egli è un teologo, non un giurista o un canonista e quindi è più che naturale che abbiano delle forme mentali differenti. D’altronde non penso sia utile chiedere a lui un parere, anche perché i papi quando si sono pronunciati sulla propria o altrui legittimità hanno sempre errato. Per es., Martino V si riteneva successore di Giovanni XXIII Cossa, che era in realtà un antipapa, ed al contrario reputava che Gregorio XII – il papa legittimo – fosse, invece, l’antipapa”. D. Ma non le sembra che, statisticamente, siano un po’ troppe queste criticità giuridiche, unite alle dichiarazioni di papa Ratzinger che,in otto anni, mai ha fornito una certezza su chi sia il papa? R. “E’ plausibile, parlando da credente, che vi sia una sorta di “intelligenza” dietro tutto ciò volta a rendere invalide le dimissioni di Benedetto XVI. Non sono in grado di dire se questa strategia provenga dal puro caso, dalla mente di Benedetto XVI oppure da una forma di “intelligenza superiore”. Questo lo lascio valutare ad altri”. Andrea Cionci – liberoquotidiano.it

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mercoledì 26 maggio 2021

martedì 25 maggio 2021

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Cordiale

Ricetta del cordiale al prezzemolo e miele Immergere 10 gambi freschi di prezzemolo in in litro di vino aggiungendovi uno o due cucchiai di aceto di vino. Far bollire tutto a fuoco lento per 10 minuti (attenzione alla schiuma). Aggiungere 300 grammi di miele d’api autentico e far bollire altri 4 minuti. Filtrare il Cordiale caldo e travasarlo in bottiglie previamente sciacquate con un po’ di alcool ad alta gradazione. Chiudete ermeticamente. La posa che si formerà non nuoce e può essere tranquillamente ingerita col Cordiale stesso. / Vorrei aggiungere che bollire il miele è facoltativo / “Qualsiasi vino tu prenda, rosso o bianco, fa lo stesso, purché sia puro... Rispettare l’ordine dell’operazione. Non temere la bollitura... cucìnati il tuo Cordiale”. Se avverti il battito del cuore, prendi 1, 2, 3, o più cucchiai al giorno e qualsiasi fitta al cuore (per tempo o agitazione) svanirà. – Non esser parco o timoroso, perché il Cordiale non ti nuocerà mai. Prova con fiducia. Il Cordiale non delude mai. alla pag 68/69 del testo cartaceo.

Il Blog di Raffaella. Riflessioni e commenti fra gli Amici di Benedetto XVI: 19 aprile 2005: l'elezione di Benedetto XVI. Video...

Il Blog di Raffaella. Riflessioni e commenti fra gli Amici di Benedetto XVI: 19 aprile 2005: l'elezione di Benedetto XVI. Video...:   Il 19 aprile 2005 il cardinale Joseph Ratzinger veniva eletto Papa con il nome di Benedetto XVI. Questo è il video omaggio del blog reali...

domenica 23 maggio 2021

YO SOY EL ESPIRUTU SANTO

Yo Soy el “ESPIRITU SANTO” 2 PROLOGO Este tratado es una recopilación de revelaciones de la Santísima Trinidad y de María Santísima, dadas a diferentes Místicos - Almas Victimas, y de las Sagradas Escrituras; en donde se describe quien es el Espíritu Santo. Esta recopilación de revelaciones es realizada por mandato del Espiritu Santo, pues su deseo es que sea conocido, invocado, anhelado, amado y que cada alma sea su morada. ¡Quiere reinar en todo el mundo! Cabe destacar que en este tratado el Autor es el mismo Espiritu Santo, pues Él inspiro a un alma para que hiciera la recopilación de tan bellas palabras y el formato de dicho tratado. Esta alma desde hace 10 años ha recibido mensajes del cielo. *Nota: En el listado de las letanías donde se describe quien es el Espiritu Santo se adjunta con número pequeño la procedencia del místico (a) a quien le fue revelado. El listado de místicos se encuentra en la parte final del tratado. Mensaje del Señor Espíritu Santo: “Hija mía, como tantas veces te lo he dicho, es mi deseo que la humanidad me conozca. Yo, el fuego divino, anhelo el amor del hombre. Soy tan olvidado, tan poco mencionado en las Iglesias, en los hogares, en los trabajos y en el mundo entero. No se me toma en cuenta para nada. ¡Soy el gran olvidado! ¡Oh gemidos! No se me da la gloria que merezco, no se me reconoce, no se me respeta, no se me valora, no se me agradece porque no se me conoce! Por eso hija mía, en ti he puesto desde hace años la tarea de recopilar las bellas palabras de la Santísima Trinidad y de María Santísima que le fueron reveladas a mis almas amantes que correspondieron al amor de Dios; que hablan de quien soy, de mi acción en mi amada Iglesia y en las almas, de mi amor a la Iglesia y a las almas. Cada bella palabra que está en este tratado ha salido del Amor, de la Voluntad, de la Misericordia y de la Justicia de Dios; pues es justo que se me reconozca y se me de gloria pues Soy Dios, Tercera Persona de la Trinidad. La humanidad cae gravemente en pecado porque no se me invoca. Si hay tristeza, desesperación, angustia, depresión, desorden, impureza y demás malestares es porque no se invoca a la Caridad, a la Sabiduría, a la Pureza, al Poder, al Orden, a la Voluntad de Dios que Soy Yo. La Iglesia de hoy está en una grave crisis porque muchos de los Sacerdotes que involucra a todas las jerarquías de la Iglesia no me conocen, no confían en mí, no me aman y no quieren conocer al Espiritu de Dios. No quieren ser regidos por Mí que soy la Verdad. Al estar tan ignorantes, tan soberbios y tan anémicos de mí, guían con ausencia del Consolador, del Abogado y del Maestro. Por lo tanto su guía y enseñanza es desobediente, pobre, errada, mentirosa, mundana, mediocre, soberbia, impura, desordenada, imperfecta, hereje, blasfema, sacrílega, llena de respetos humanos, fomentando la desobediencia, el sentimentalismo, el racionalismo y el amor propio, provocando gran crisis en el pueblo de Dios. Y como resultado de esto se da en las almas la tibieza, la infidelidad, la traición, el sacrilegio, la deserción y la muerte de muchas almas. ¡Oh Sacerdotes les digo que me pertenecen por completo. Si soy Uno con Dios Padre, soy Uno con Dios Hijo, Sacerdote Real, y soy Uno con María Santísima mi Esposa amada, acaso entonces no seré uno con ustedes! ¡Oh cuan ignorantes son de mí, cuan olvidado y desdeñado soy por ustedes! ¡Y yo que los amo tanto! ¡Les digo que mi Amor, Verdad y Sabiduría los tiene que regir por completo! ¡Acaso no quieren ser santos y llevar a la santidad a la humanidad entera! Y este olvido y desdén también la humanidad lo hace contra mí. Yo, estoy presente, vivo y activo en la Iglesia Católica Apostólica y Romana. Yo estoy en los Sacramentos. Yo rijo a la Iglesia. Yo, vivo en el Sagrado Corazón de Jesús y en el Corazón Inmaculado de María Santísima, pues ambos corazones son mi nido, son mí hogar. Yo, soy Dios Uno y Trino. Procedo del Padre y del Hijo por lo tanto soy Amor, Unidad, soy Dios. ¡Oh clero y humanidad! permitan que el vuelo de la Paloma del Amor los conquiste, los abrace, los enamore! ¡Permitan mi vuelo libremente en ustedes, pues desconocen fuertemente el amor y el poder del Espiritu de Dios! ¡Mi 3 vuelo es suave candor, ternura y bondad del Padre y del Hijo, mi vuelo trae a ustedes la paz, la seguridad, la pertenencia, el gozo de Dios. Mi vuelo de paloma es sereno y amoroso para enamorar a las almas, pero cuando necesito rescatar a las almas mi vuelo de paloma tiene la fuerza de un águila para levantar a las almas del fango del pecado, pues soy Dios! ¡Oh clero y humanidad! ¡Acérquense a mí! ¡Búsquenme! ¡Invóquenme! ¡Entréguenme su Voluntad! “¡Soy Amor, Soy Dios!” Cómo te he dicho hija mía con anterioridad, el Aviso está próximo, la humanidad sigue ciega e ignorante ante este acontecimiento! El Espiritu de Verdad pondrá a cada habitante de la tierra en evidencia ante la Justicia. Entréguenme su espiritualidad y humanidad. Permítanme regirlos por completo, ser libre en ustedes para que mi fuego de amor se derrame, los ilumine, los renueve, los transforme para que vivan en la Divina Voluntad y amen a Dios en Espíritu y en Verdad. Entréguenme su vida para que Yo la convierta en holocausto agradable al Padre Amor y al Hijo Amor. Quiero prepararlos para que sean Sagrarios Vivos en donde el Sagrado Corazón de Jesús y el Corazón Inmaculado de María moren y latan fuertemente dando gloria al Padre eternamente. Soy el responsable de los Últimos Tiempos, por lo tanto soy el formador de almas víctimas-mártires, de soldados, guerreros en la fidelidad y en la Verdad del Evangelio, en el amor de la presencia real de Jesús Eucaristía Salvador de los Hombres, en el amor a María Santísima Corredentora de la humanidad, Madre, Reina y Capitana de la Iglesia. Cada alma víctima es acuñada en mi divino fuego amoroso capacitándola de carismas y dones. Vendré con fuego a restablecer el orden, la gracia, la paz y el amor en la faz de la tierra. Pronto daré el Segundo Pentecostés donde mi Iglesia será renovada por completo, y brillara como jamás se ha visto. Pero pronto la faz de la tierra experimentará la obscuridad en donde reinará el desorden, la mentira, la impureza y la traición con la aparición del Anticristo. Por eso es imperativo que Yo, el Espiritu de Dios, el Espiritu de Sabiduría rija las almas. Solo la Verdad de Dios las puede conducir al camino seguro de la Salvación junto con María Santísima Corredentora para que no caigan en el engaño, en el error, en la mentira. Yo desenmascaro a Satanás y a sus tentáculos (masonería eclesiástica que es falsedad, desobediencia, apostasía, traición) que han hecho tanto daño a la Iglesia y a la Humanidad. Pues la verdad siempre someterá y expondrá a la mentira. ¡Oh clero y humanidad, tengan mucho cuidado de pecar contra mí! Entréguenme sus potencias del alma y sus sentidos corporales para que la Verdad de Dios los rija y puedan ver, oír y sentir con claridad no solo con el cuerpo sino con el espíritu. El que tenga oídos que oiga y el que tenga ojos que vea (San Mateo 13, 9- 16) La humanidad necesita con urgencia el Reinado del Espíritu Santo que es la Verdad de Dios, la Sabiduría de Dios, la Fortaleza de Dios, el Amor de Dios; para que estén preparados para la guerra espiritual que les espera. ¡No tengan miedo de mí! Soy el Amor de Dios que caliento lo que esta frio, lleno lo que esta vació, lo impuro lo hago puro, lo desordenado lo ordeno, lo sucio lo limpio, el error lo corrijo. “¡No hay límites para mí!” pues deseo rescatar a las almas pecadoras. Entre más pecado tenga el alma, más el amor misericordioso de Dios tendrá efecto sobre ella, siempre y cuando esté dispuesta y confiada en el amor y en el poder de Dios. Donde abundo el pecado sobre abunda la gracia (Romanos 5, 20) ¿Necesitan amor? ¿Quieren amor? Yo se lo doy. Soy el dador del amor ilimitado, el hacedor de Santos, ¿Quieren conocer a María Santísima Madre de la Humanidad? Yo se las presento, ¿Quieren conocer a Jesús Rey Divino 4 Pastor? Yo se los presento. Si conocen y aman a María Santísima, conocerán y amaran a Jesús y así amaran a Dios Padre en Espiritu y en Verdad viviendo en la Divina Voluntad. Yo amo a las almas pobres de espíritu (San Mateo 5, 3, Bienaventurados los pobres de espíritu, porque de ellos es el reino de los cielos), a las almas humildes, son mi lugar de predilección. De ellas hare almas amantes unificadas en la Cruz con Jesús Crucificado para que le den consuelo, gozo y compañía. (San Lucas 9, 23 si alguno quiere venir en pos de mí y tener parte en mí gloria, renúnciese así mismo, y lleve su cruz cada día y sígame). Las hare almas amantes inmoladas y unificadas a los pies de la Cruz bajo la tutela de Maria Santísima Maestra y Reina para que la acompañen en sus siete dolores y le den consuelo. Y estas almas amantes glorificaran a la Santísima Trinidad y se donaran para la Salvación de las Almas. Por lo tanto serán almas dignas para ser recibidas en el cielo. Quiero que me invoquen, con actitud humilde, sincera, y serena, confiando en mi amor. Cada palabra de invocación de este tratado me es agradable pues dice quién soy, son palabras llenas de gracia, poder y amor. Cada vez que pronuncien estas bellas palabras se lo dicen a Dios mismo pues el amor se goza en ser Uno con el Padre, Uno con el Hijo y Uno con el Espiritu Santo. Tengan en cuenta que cada invocación que me hagan es una declaración de amor hacia Mí. ¡Qué bello es cuando el alma me ama, me reconoce como Dios Tercera Persona de la Trinidad, me pide perdón por las ofensas que se me hacen y pida mi reinado en su vida! Yo me derramo en las almas pequeñas, en las almas sinceras, en las almas humildes. Yo soy fiel al alma que confía en mí y me invoca, por lo tanto no se perderá. Mi amor le corresponderá para hacer de su alma una rosa digna en el jardín de María Santísima para ofrendar, y María Santísima tomara esa rosa para injertarla en su Corazón Inmaculado llenarla de amor, pureza, orden y oración. Y así, mi Esposa amada, tomando esta rosa digna de ofrenda y de amor la colocara en el ramo que formara y nos la dará al Padre, al Hijo y al Espiritu Santo. Propaguen estas bellas palabras en todas partes, pues quiero ser conocido, invocado y amado en toda la faz de la tierra. Mi misión es conquistar, enamorar, convertir, transformar almas y adherirlas a la verdadera Iglesia que es la Iglesia Católica Apostólica y Romana, donde vive y reina la Santísima Trinidad junto con la Santísima Virgen María en donde está la salvación. “¡Vengan a Mí, Soy Amor, Soy Dios Espiritu Santo!”  *

sabato 22 maggio 2021

DEVO MOSTRARVI IL PERICOLO





MARIA 
NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE
RADUNA I TUOI FIGLI SOTTO IL TUO MANTO DI STELLE

 

I GIORNI PIU' DIFFICILI DEL PIANETA!





AMDG et DVM

 

Ed ora sei davvero sola







 

Cristiani e apologetica

 


„Lo Spirito Santo è la vita eterna. Ma lo Spirito abbisogna di una completa disponibilità perché possa vivere nella nostra anima ed affinché l'anima comprenda sensibilmente la sua presenza.“ —  Maurice Zundel

Fonte: https://le-citazioni.it/autori/maurice-zundel/frasi-sulla-vita/

„Ho ricevuto da parte della santa Vergine, una specie di appello urgente, istantaneo, sconvolgente e irresistibile che ha cambiato tutta la mia vita.“ —  Maurice Zundel

Fonte: https://le-citazioni.it/autori/maurice-zundel/frasi-sulla-vita/

„Ė prima di morire che rischiamo di essere morti, se rifiutiamo per l'appunto di fare della nostra vita una creazione continua di grazia e di bellezza.“ —  Maurice Zundel

Fonte: https://le-citazioni.it/autori/maurice-zundel/frasi-sulla-vita/

„Il peccato nel suo nucleo essenziale, è il rifiuto di se stessi, il rifiuto della libertà, il rifiuto di crescere, il rifiuto di arrivare alla vita divina. Ed è questo rifiuto centrale che trascina tutto il resto. Se ho scelto di ricadere in me stesso rimango necessariamente in balia dei miei istinti, qualunque siano.“ —  Maurice Zundel

Fonte: https://le-citazioni.it/autori/maurice-zundel/frasi-sulla-vita/

„Se il cristianesimo facesse zampillare la nostra vita in bellezza non ci sarebbe bisogno di apologetica.“ —  Maurice Zundel

Fonte: https://le-citazioni.it/autori/maurice-zundel/frasi-sulla-vita/

„Mostrate Dio. Se non è vivo in voi, se non cambia niente nella nostra vita, se la nostra vita non è appassionata, magnifica, creatrice, perché gli altri dovrebbero mettersi in cerca di un Dio che non cambia niente?“ —  Maurice Zundel

Fonte: https://le-citazioni.it/autori/maurice-zundel/frasi-sulla-vita/


DEO GRATIAS et MARIAE

lunedì 17 maggio 2021

Per una visione di insieme della nostra religione.

 


....

All'inizio del 1983, Ratzinger tenne in Francia una conferenza (che fece gran rumore) proprio sulla "nuova catechesi". In quell'occasione, con la consueta chiarezza, disse tra l'altro: «Fu un primo e grave errore sopprimere il catechismo dichiarandolo "sorpassato"; una decisione che è stata universale in questi anni, nella Chiesa, ma ciò non toglie che sia stata erronea o, almeno, affrettata». 

Mi ripete ora: «Occorre ricordarsi che sin dai primi tempi del cristianesimo appare un "nucleo" permanente e irrinunciabile della catechesi, dunque della formazione alla fede. 

È il nucleo, poi, utilizzato anche da Lutero per il suo catechismo, alla pari di quello Romano deciso a Trento. 

Tutto il discorso sulla fede, cioè, è organizzato attorno a quattro elementi fondamentali: il Credo, il Pater Noster, il Decalogo, i Sacramenti

È questa la base della vita del cristiano, è questa la sintesi dell'insegnamento della Chiesa basato su Scrittura e Tradizione. 

Il cristiano trova qui ciò che deve credere (il Simbolo o Credo), sperare (il Pater Noster), fare (il Decalogo) e lo spazio vitale in cui tutto questo deve compiersi (i Sacramenti). 

Ora questa struttura fondamentale è abbandonata in troppa catechesi attuale, con i risultati che constatiamo di disgregazione del sensus fidei nelle nuove generazioni, spesso incapaci di una visione di insieme della loro religione».

da "Rapporto sulla Fede"Pg.39: https://www.rassegnastampa-totustuus.it/cattolica/wp-content/uploads/2014/07/RAPPORTO-SULLA-FEDE-V.Messori.pdf

AMDG et DVM

"E' lusinghiero il nemico"


GRAN SACRIFICIO COMPORTARSI A MODO DI DIO...



 

AMDG et DVM

"IT - 09 maggio 2015 - Una data... che ricorderanno per sempre."


SOLO GESU' DOBBIAMO SEGUIRE
Leggendo e rileggendo anche il Vangelo del Terzo Millennio approvato dal Papa Benedetto  6 anni fa.






AMDG et DVM

"Fedeli dal veggente Mario nonostante l'anatema del vescovo..."



BEL VIDEO




AMDG et DVM

 

venerdì 14 maggio 2021

"Andate nel mondo intero e predicate il vangelo a tutta la creazione. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo; chi non crederà sarà condannato"

 

El Inmaculado Corazón de María y Jesùs 

LITANIAE BEATAE MARIAE VIRGINIS.
Kyrie, eleison.
Christe, eleison.
Kyrie, eleison.
Christe, audi nos.
Christe, exaudi nos.
Pater de coelis Deus, Mariae conditor gloriosus, miserere nobis.
Fili Redemptor mundi Deus, Mariae nobilis foecundator, miserere nobis.
Spiritus sancte Deus, Mariae mirabilis obumbrator, miserere nobis.
Sancta Trinitas unus Deus, qui Mariam glorificas, miserere nobis.

Sancta Maria, quae totum mundum illuminas, 
ora pro nobis.
Sancta Maria, quae tuos servos exaltas,
Sancta Maria, quae pro peccatoribus supplicas,
Sancta Maria, illuminatrix cordium,
Sancta Maria, fons misericordiae,
Sancta Maria, splendor Sanctae Ecclesiae,
Sancta Maria, flumen sapientiae,
Sancta Maria, ab Angelo salutata,
Sancta Maria, per Spiritum sanctum obumbrata,
Sancta Maria, in coelis glorificata,
Sancta Maria, rosa veris speciosa, 
Sancta Maria, vitis frondens generosa,
Sancta Maria, dulcis virgo et speciosa
Sancta Maria, a Deo Patre sponsa electa,
Sancta Maria, Verbi Dei mater praeelecta,
Sancta Maria, a Spiritu sancto protecta,
Sancta Maria, quae Deum in utero concepisti,
Sancta Maria, quae Deum et hominem genuisti,
Sancta Maria, Virgo virginum signifera, 
Sancta Maria, virga Jesse Christifera,
Sancta Maria, arbor vitae fructifera,
Sancta Maria, foeminarum pulcherrima,
Sancta Maria, humilium humillima,
Sancta Maria, sanctarum sanctissima,
Sancta Maria, super omnes diligentius amanda,
Sancta Maria, super omnes  excellentius magnificanda,
Sancta Maria, Mater Conditoris,
Sancta Maria, Mater Redemptoris,
Sancta Maria, Mater mundo desiderabilis,
Sancta Maria, inferis terribilis,
Sancta Maria, Mater amabilis,
Sancta Maria, Virgo plena gratia,
Sancta Maria, Virgo plena clementia,
Sancta Maria, pia fundens solatia,
Sancta Maria, flos et decus virginitatis,
Sancta Maria, fluvius sapientialis,
Sancta Maria, splendor et lux orientalis,
Sancta Maria, virtutum coeli Regina,
Sancta Maria, domus Dei cypressina,
Sancta Maria, coeli fenestra crystallina,
Sancta Maria, perpetuae lucis aurora,
Sancta Maria, Virgo pulchra et decora,
Sancta Maria, melodia dulcis et sonora,
Sancta Maria, deliciarum Dei dapifera,
Sancta Maria, coelestis curiae pincerna,
Sancta Maria, paradisi porta pervia,
Sancta Maria, placitum Dei umbraculum
Sancta Maria, virginum nova exultatio,
Sancta Maria, mulierum prima benedictio,
Sancta Maria, miserorum pia consolatio,
Sancta Maria, vera salus et beatitudo,
Sancta Maria, charitatis magnitudo,
Sancta Maria, pietatis latitudo,
Sancta Maria, mater orphanorum,
Sancta Maria, mamilla orphanorum,
Sancta Maria, mamilla parvulorum,
Sancta Maria, consolatio afflictorum,
Sancta Maria, cui Angeli obediunt et obsecrantur, 
Sancta Maria, nobilis Regina coelorum,
Sancta Maria, cui Sancti et Sancte congaudent et congratulantur,
Sancta Maria, quam omnia laudant et venerantur, ora pro nobis.
Propitia esto, parce nobis, Domina.
Propitia esto, exaudi nos, Domina.
Ab omni malo, libera nos, Domina.

Ab omni mala tentatione, 
Ab ira et indignatione Dei,
A periclitatione et desperatione,
A superbia praecipitante,
A peccato irae et invidiae cruciante,
A carnis tentatione undique anxiante,
A peccato gulae et gastrimargiae commaculantae,
Ab incursu hostis malignantis,
Per dulcorem et gaudium de Christi incarnatione,
Per dolorem et angustiam de illius passione,
Per gaudium et miraculum de illius resurrectione,
Per gaudium et laetitiam de illius ascensione,
Per fidem tuam de Spiritus sancti missione,
Per gaudium et laetitiam de tua coronatione,
In hora mortis devastante,
In Judicis districto examine,
Ab inferi horribili cruciamine, libera nos, Domina.
(Tom.XIV. S.Bonav.-Ex Edit.Vatican.1596.)


Geniales frases de SAN ANTONIO MARIA CLARET, fundador de los «misioneros claretianos» (congregación religiosa católica de los Misioneros Hijos del Inmaculado Corazón de María).

1- Seré amable con todos, especialmente con aquellos a quienes considero problemáticos.

2- El amor es la más necesaria de todas las virtudes. El amor en la persona que predica la palabra de Dios es como el fuego en un fusil.

Si una persona arrojara una bala con sus manos, difícilmente haría algo; pero si la persona toma la misma bala y enciende un poco de pólvora detrás de ella, puede matar.

Es casi lo mismo con la palabra de Dios. Si lo habla alguien que está lleno del fuego de la caridad, el fuego del amor de Dios y del prójimo, hará maravillas.

3- Cuando estoy ante el Santísimo Sacramento, siento una fe tan viva que no puedo describirlo. Cristo en la Eucaristía es casi tangible para mí … Cuando es hora de que me vaya, tengo que arrancarme de su sagrada presencia.

4- Un hijo del Inmaculado Corazón de María … es un hombre que incesantemente se dedica a encender el fuego del amor divino en el mundo. Nada lo detiene.

5- Una multitud de almas caen en las profundidades del Infierno, y es de fe creer que todos los que mueren en pecado mortal son condenados por los siglos de los siglos.

Según las estadísticas (en tiempos del Santo), aproximadamente 80,000 personas mueren todos los días.

¡Cuántos de estos morirán en pecado mortal, y cuántos serán condenados! Porque, como han sido sus vidas, también será su fin.

6- Aunque el pecador no cree en el Infierno, irá allí si tiene la desgracia de morir en pecado mortal.

7- El cristiano que desea seguir a Jesús con su cruz debe tener en cuenta que el nombre «cristiano» significa «aprendiz o imitador de Cristo» y que si desea llevar dignamente ese noble título, debe hacer sobre todo lo que Cristo nos encomienda en el Evangelio: debemos oponernos o negarnos a nosotros mismos, tomar la cruz y seguirlo.

AMDG et DVM


J.Ratzinger e poi ... Papa Benedetto XVI parla del Segreto di Fatima






https://www.youtube.com/watch?v=cCmTUg3feU0



AVE MARIA PURISSIMA!



Un’enorme statua di Gesù sul luogo prima riservato a Lenin

 


La Russia progetta 


La prospettiva di una statua monumentale di Cristo che guarda l'Oceano Pacifico ha entusiasmato molti fedeli russi

La città di Vladivostok, la più grande nella zona orientale della Russia, progetta di erigere un’enorme statua di Gesù Cristo sulla cima di una collina prima riservata a un monumento al leader comunista sovietico Vladimir Lenin. Anche se la costruzione non è stata ancora autorizzata dalla Chiesa ortodossa russa, la prospettiva di una statua monumentale di Cristo che guarda l’Oceano Pacifico ha entusiasmato molti fedeli russi.


Nel 1972, i funzionari sovietici decretarono la costruzione di una statua bronzea di 30 metri di Lenin in quel luogo, più una seconda statua del dittatore sovietico Josip Stalin prevista su una collina vicina. Una serie di difficoltà ha tuttavia fatto rimandare i progetti varie volte, fino a quando sono stati accantonati verso il 1990. Da allora, le colline sono rimaste vuote.


I progetti della statua di Cristo – diffusi dai mezzi di comunicazione russi – mostrano che sarebbe alta 38 metri, come il monumento al Cristo Redentore di Rio de Janeiro. In realtà, la statua sarebbe più alta di quella brasiliana, visto che poggerebbe su un piedistallo di 30 metri, arrivando a un’altezza complessiva di 68 metri.


Gennady Tsurkov, direttore del centro cristiano ortodosso russo Vyatsky Posad, ha affermato in un’intervista alla catena radiofonica russa Govorit Moskva che la statua è ispirata a Iliy, un influente monaco che è il consigliere spirituale del patriarca Kirill, leader della Chiesa ortodossa russa.


“Vuole davvero far costruire una statua di Gesù Cristo come protettore della nostra Russia dall’est”, ha affermato Tsurkov. “Dice che ‘dobbiamo farla più alta’ [della statua di Rio]”.


Turkov ha continuato spiegando che il progetto verrebbe finanziato soprattutto da investitori privati, ma il costo totale è ancora da valutare. Oleg Kozhemyako, governatore della regione che ha come capoluogo Vladivostok, ha aggiunto che è prevista la costruzione a breve distanza di tempo di una cappella di dimensioni modeste che potrebbe ospitare 30 persone.


Religion News Service segnala che le opinioni sul progetto che circolano su Internet sono prevalentemente negative, visto che molte persone si chiedono se quel denaro non sarebbe speso meglio se venisse impiegato nelle infrastrutture statali, ma visto che i fondi proverrebbero da fonti private non sembra probabile che il denaro vada allo Stato nel caso in cui il progetto non venga intrapreso.


Il sito web di Vyatsky Posad descriveva il monumento come un “simbolo dell’unità del popolo russo”, che darebbe la sua “benedizione” alle navi che arrivano e partono dalla città portuale. Questa descrizione è stata subito ritirata per motivi ancora ignoti. Si sospetta che queste parole devote siano state cancellate perché la Chiesa ortodossa non ha ancora approvato il progetto.

AMDG et DVM

Fu concepito di Spirito Santo...



DEO GRATIAS et MARIAE

 

mercoledì 12 maggio 2021

Da: RAPPORTO SULLA FEDE di Vittorio Messori: RIFLESSIONE MARIANA

 


...

  Un rimedio: Maria

Alla crisi dell'idea stessa di Chiesa, alla crisi della morale, alla crisi della

donna, il Prefetto ha da proporre, tra gli altri, un rimedio che, dice, «ha

mostrato concretamente la sua efficacia lungo tutti i secoli cristiani. Un

rimedio il cui prestigio sembra oggi essersi oscurato presso alcuni cattolici,

ma che è più che mai attuale». E il rimedio che indica con un nome breve: Maria.

Ratzinger è ben cosciente che qui - forse più che altrove - c'è difficoltà da parte di certi settori di credenti a recuperare in pieno un aspetto del

cristianesimo come la mariologia, che pure è stato ribadito dal Vaticano II come culmine della Costituzione dogmatica sulla Chiesa. «Inserendo il

mistero di Maria nel mistero della Chiesa - dice - il Vaticano Il ha compiuto una scelta significativa che avrebbe dovuto ridare nuova lena alle indagini teologiche; le quali, invece, nel primo periodo postconciliare hanno registrato per questo aspetto una brusca caduta. Quasi un collasso, anche se ora appaiono segni di ripresa».

Commemorando, nel 1968, il 18° anniversario della proclamazione del

dogma dell'assunzione di Maria in corpo e anima alla gloria celeste, l'allora

professor Ratzinger già osservava: «L'orientamento, in pochi anni, è

talmente mutato che oggi ci riesce difficile capire l'entusiasmo e la gioia che allora regnarono nella Chiesa. Oggi si cerca magari di eludere quel dogma che tanto ci aveva esaltati, ci si domanda se questa verità dell'Assunta - come tutte le altre verità cattoliche su Maria - non procuri difficoltà con i fratelli protestanti. Quasi che la mariologia fosse una pietra che ostacola il  cammino verso la riunione. E ci domandiamo anche se, attribuendo il posto tradizionale a Maria, non si minacci addirittura l'orientamento della pietà cristiana, deviandola dal guardare solo a Dio Padre e all'unico mediatore, Gesù Cristo».

Eppure, mi dirà durante il colloquio, «se sempre il posto occupato dalla

Madonna è stato essenziale all'equilibrio della fede, oggi ritrovare quel posto

è urgente come in poche altre epoche della storia della Chiesa».

La testimonianza di Ratzinger è anche umanamente importante, essendo

raggiunta attraverso un cammino personale di riscoperta, di successivo

approfondimento, quasi di piena "conversione" al mistero mariano. Mi

confida infatti: «Quando ero un giovane teologo, prima del Concilio, avevo qualche riserva su certe antiche formule, come ad esempio quella famosa de Maria numquam satis, "su Maria non si dirà mai abbastanza". Mi sembrava esagerata. Mi riusciva poi difficile capire il senso vero di un'altra famosa

espressione (ripetuta nella Chiesa sin dai primi secoli quando - dopo una

disputa memorabile - il Concilio di Efeso del 431 aveva proclamato Maria

Theotókos, Madre di Dio), l'espressione, cioè, che vuole la Vergine "nemica di tutte le eresie". Ora - in questo confuso periodo dove davvero ogni tipo di deviazione ereticale sembra premere alle porte della fede autentica - ora comprendo che non si trattava di esagerazioni di devoti ma di verità oggi più che mai valide».

«Sì - continua - bisogna tornare a Maria se vogliamo tornare a quella "verità su Gesù Cristo, sulla Chiesa, sull'uomo" che Giovanni Paolo II proponeva come programma alla cristianità intera, presiedendo nel 1979 a Puebla la Conferenza dell'Episcopato latino-americano. I vescovi replicavano all'invito del Pontefice proponendo nei documenti finali (quelli stessi che sono stati letti da alcuni in modi incompleti) l'auspicio unanime di tutti i vescovi:

"Maria deve essere più che mai la pedagogia per annunciare il vangelo agli uomini d'oggi". Proprio in quel Sud America dove la tradizionale pietà mariana del popolo declina, il vuoto è riempito da ideologie politiche. È un fenomeno che si riscontra un po' dovunque, a conferma dell'importanza di quella che non è solo una devozione».


Sei motivi per non dimenticarla

Sei sono i punti nei quali - pur in modo assai sintetico e dunque

necessariamente incompleto il Cardinale vede riassunta la funzione della

Vergine di equilibrio e di completezza per la fede cattolica. Sentiamo.


Primo punto: «Riconoscere a Maria il posto che il dogma e la tradizione le assegnano significa stare saldamente radicati nella cristologia autentica. (Vaticano II: "La Chiesa, pensando a lei con pietà filiale e contemplandola alla luce del Verbo fatto uomo, con venerazione penetra più profondamente nell'altissimo mistero dell'Incarnazione e si va sempre più conformando con il suo Sposo", Lumen Gentium n. 65). 

È del resto al servizio diretto della  fede nel Cristo - non dunque, innanzitutto, per devozione alla Madre - che la Chiesa ha proclamato i suoi dogmi mariani: prima la verginità perpetua e la maternità divina e poi, dopo una lunga maturazione e riflessione, il concepimento senza la macchia del peccato originale e l'assunzione al cielo.

Questi dogmi mettono al riparo la fede autentica nel Cristo, come vero Dio e

vero uomo: due nature in una sola Persona. Mettono al riparo anche

l'indispensabile tensione escatologica, indicando in Maria assunta il destino

immortale che tutti ci attende. E mettono al riparo pure la fede, oggi

minacciata, in Dio creatore che (è tra l'altro uno dei significati della più che

mai incompresa verità sulla verginità perpetua di Maria) può liberamente

intervenire anche sulla materia. Insomma, come ricorda ancora il Concilio:

"Maria, per la sua intima partecipazione alla storia della salvezza, riunisce

per così dire e riverbera i massimi dati della fede" (Lumen Gentium n. 65)».

A questo primo punto, Ratzinger ne fa seguire 


un secondo: «La mariologia

della Chiesa suppone il giusto rapporto, la necessaria integrazione tra Bibbia

e Tradizione. I quattro dogmi mariani hanno la loro base indispensabile nella

Scrittura. Ma qui vi è come un germe che cresce e dà frutto nella vita calda

della Tradizione così come si esprime nella liturgia, nell'intuizione del

popolo credente, nella riflessione della teologia guidata dal Magistero».


Terzo punto: «Nella sua persona stessa di fanciulla ebrea divenuta madre del Messia, Maria lega insieme in modo vitale e inestricabile antico e nuovo popolo di Dio, Israele e cristianesimo, Sinagoga e Chiesa. E' come il punto di giunzione senza il quale la fede (come oggi succede) rischia di sbilanciarsi o sull'Antico Testamento o soltanto sul Nuovo. In lei possiamo invece vivere la sintesi della Scrittura intera».


Quarto punto: «La corretta devozione mariana garantisce alla fede la

convivenza dell'indispensabile "ragione" con le altrettanto indispensabili

“ragioni del cuore", come direbbe Pascal. Per la Chiesa l'uomo non è solo

ragione né solo sentimento, è l'unione di queste due dimensioni. La testa

deve riflettere con lucidità ma il cuore deve essere riscaldato: la devozione a

Maria ("esente da qualunque falsa esagerazione ma anche da una grettezza

di mente che non consideri la singolare dignità della Madre di Dio", come

raccomanda il Concilio) assicura alla fede la sua dimensione umana

completa».


Continuando nella sua sintesi, Ratzinger indica un 


quinto punto

«Per usare

le espressioni stesse del Vaticano II, Maria è "figura", "immagine",

"modello" della Chiesa. Allora, guardando a lei, la Chiesa è messa al riparo

da quel modello maschilista di cui parlavo che la vede come strumento di un

programma d'azione socio-politico. In Maria, sua figura e modello, la Chiesa

ritrova il suo volto di Madre, non può degenerare in una involuzione che la

trasformi in un partito, in un'organizzazione, in un gruppo di pressione a

servizio di interessi umani, anche se nobilissimi. Se in certe teologie ed 

ecclesiologie Maria non trova più posto, la ragione è semplice: hanno ridotto

la fede ad una astrazione. E un'astrazione non ha bisogno di una Madre».


Sesto e ultimo punto di questa sintesi: «Con il suo destino, che è insieme di Vergine e di Madre, Maria continua a proiettare luce su ciò che il Creatore ha inteso per la donna di ogni tempo, il nostro compreso. Anzi, forse soprattutto il nostro, dove come sappiamo - è minacciata l'essenza stessa della femminilità. La sua Verginità e la sua Maternità radicano il mistero della donna in un destino altissimo da cui non può essere scardinata. 

Maria è l'intrepida annunciatrice del Magnificat; ma è anche colei che rende fecondi il silenzio e il nascondimento. È colei che non teme di stare sotto la croce, che è presente alla nascita della Chiesa; ma è anche colei che, come sottolinea più volte l'evangelista, "serba e medita nel suo cuore" ciò che le avviene attorno. Creatura del coraggio e dell'obbedienza è (ancora e sempre) un esempio al quale ogni cristiano - uomo e donna - può, deve guardare». 

https://www.rassegnastampa-totustuus.it/cattolica/wp-content/uploads/2014/07/RAPPORTO-SULLA-FEDE-V.Messori.pdf

DEO GRATIAS  et MARIAE