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venerdì 13 maggio 2022

CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA, OGGI 13 MAGGIO 2022

 Madonna di Fatima



CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO della B.V. MARIA di FATIMA


Vergine Santa, Madre di Gesù e Madre nostra, che sei apparsa a Fatima ai tre pastorelli per recare al mondo un messaggio di pace e di salvezza, io mi impegno ad accogliere questo tuo messaggio.

Mi consacro oggi al tuo Cuore Immacolato, per appartenere così più perfettamente a Gesù. Aiutami a vivere fedelmente la mia consacrazione con una vita tutta spesa nell'amore di Dio e dei fratelli, sull'esempio della tua vita.

In particolare Ti offro le preghiere, le azioni, i sacrifici della giornata, in riparazione dei peccati miei e degli altri, con l'impegno di compiere il mio dovere quotidiano secondo la volontà del Signore.

Ti prometto di recitare ogni giorno il Santo Rosario, contemplando i misteri della vita di Gesù, intrecciati ai misteri della tua vita.

Voglio vivere sempre da vero figlio tuo e cooperare perchè tutti Ti conoscano e amino come Madre di Gesù, vero Dio e unico nostro Salvatore. Così sia. Ave Maria Cuore Immacolato di Maria, prega per noi.


SUPPLICA ALLA MADONNA DI FATIMA


per il 13 Maggio e il 13 Ottobre ore 12


Madonna di Fatima


O Vergine Immacolata, in questo giorno solennissimo, e in quest'ora memoranda, in cui apparendo per l'ultima volta nelle vicinanze di Fatima a tre innocenti pastorelli, vi dichiaraste per la Madonna del Rosario e diceste d'essere venuta appositamente dal cielo per esortare i cristiani a cambiar vita, a far penitenza dei peccati e a recitare ogni giorno il S. Rosario, noi animati dalla vostra bontà veniamo a rinnovarVi le nostre promesse, a protestarVi la nostra fedeltà e ad umiliarVi le nostre suppliche. Volgete, o Madre amatissima, su di noi il vostro sguardo materno ed esauditeci. Ave Maria

1 O Madre nostra, nel vostro Messaggio ci avete prevenuti: «Una propaganda empia diffonderà nel mondo i suoi errori, suscitando guerre e persecuzione alla Chiesa. Molti buoni saranno martirizzati. Il S. Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno annientate». Tutto purtroppo si va tristamente verificando. La S. Chiesa, nonostante le immense effusioni di carità sulle miserie accumulate dalle guerre e dall'odio, viene combattuta, oltraggiata, coperta di scherno, impedita nella sua divina missione. I fedeli con parole mendaci, ingannati e travolti nell'errore dai senza Dio. O Madre tenerissima, pietà di tanti mali, date forza alla S. Sposa del vostro Divin Figliolo, che prega, combatte e spera. Confortate il S. Padre; sostenete i perseguitati per la giustizia, date coraggio ai tribolati, aiutate i Sacerdoti nel loro ministero, suscitate anime d'Apostoli; rendete fedeli e costanti tutti i battezzati; richiamate gli erranti; umiliate i nemici della Chiesa; conservate i fervorosi, rianimate i tiepidi, convertite gli infedeli. Salve Regina

2 O Madre benigna, se l'umanità si è allontanata da Dio, se errori colpevoli e perversioni morali col disprezzo dei divini diritti e l'empia lotta contro il S. Nome, hanno provocato la Divina Giustizia, noi non siamo senza colpa. La nostra vita cristiana non è ordinata secondo gli insegnamenti della Fede del Vangelo. Troppa vanità, troppa ricerca del piacere, troppa dimenticanza dei nostri eterni destini, troppo attaccamento a ciò che passa, troppi peccati, hanno giustamente fatto gravare su di noi il pesante flagello di Dio. Diradate, o Madre, le tenebre del nostro intelletto, corroborate le nostre fiacche volontà, illuminateci, convertiteci e salvateci.

E pietà vi prenda anche delle nostre miserie, dei nostri dolori e dei nostri disagi per la vita quotidiana. O Madre buona, non guardate i nostri demeriti, ma la materna vostra bontà e venite in nostro soccorso. Otteneteci il perdono dei nostri peccati e dateci il pane per noi e le nostre famiglie: pane e lavoro, pane e tranquillità per i nostri focolari, pane e pace imploriamo dal vostro Cuore materno. Salve Regina

3 Si ripercuote nell'anima nostra il gemito del Vostro Cuore Materno: «Bisogna che si emendino, che domandino perdono dei peccati, che non offendano più Nostro Signore, che è già tanto offeso. Sì, è il peccato, causa di tante rovine. è il peccato che rende infelici i popoli e le famiglie, che semina di spine e di lacrime il sentiero della vita. O Madre buona, noi qui ai vostri piedi ne facciamo una promessa solenne e fervorosa. Ci pentiamo delle nostre colpe e siamo confusi nel terrore dei mali meritati in vita e nell'eternità. E invochiamo la grazia della S. Perseveranza nel buon proposito. Custoditeci nel vostro Cuore Immacolato per non cadere in tentazione. è questo il rimedio di salvezza che ci avete indicato. «Il Signore per salvare i peccatori, vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato».

Dunque al Vostro Cuore Immacolato Dio ha affidato la salvezza del nostro secolo. E noi in questo Cuore Immacolato ci rifugiamo; e vogliamo che tutti i nostri fratelli erranti e tutti gli uomini vi trovino asilo e salvezza. Sì, o Vergine Santa, trionfate nei nostri cuori e fateci degni di cooperare ai trionfi del vostro Cuore Immacolato nel mondo. Salve Regina

4 Permetteteci, o Vergine Madre di Dio, che noi rinnoviamo in questo momento la nostra Consacrazione e quella delle nostre famiglie. Sebbene tanto deboli noi promettiamo che lavoreremo, con l'aiuto Vostro, affinché tutti si consacrino al vostro Cuore Immacolato, che specialmente... (Trani) nostra diventi tutta un trionfo con la Comunione riparatrice nei primi sabati, con la consacrazione delle famiglie dei cittadini, con il Santuario, che dovrà sempre ricordarci le materne tenerezze della vostra Apparizione a Fatima.

E rinnovate su di noi e su questi nostri desideri e voti, quella materna Benedizione che ascendendo verso il Cielo, donaste al mondo.



martedì 16 febbraio 2021

FATIMA - MONTICHIARI - FONTANELLE -

 

MARIA E IL SUO POPOLO . SVOLTA STORICA SUL CASO “CASO FONTANELLE”


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Alla presenza di migliaia di fedeli oranti, il vescovo di Brescia, visibilmente commosso, ha proclamato la costituzione del Santuario diocesano di Maria Rosa Mistica e Madre della Chiesa. “Una pagina importantissima, non solo per il caso di queste presunte apparizioni mariane, ma per la storia di tutta la Chiesa”. Riccardo Caniato, studioso ed esperto della vicenda, ci spiega perché.

Era stato ampiamente annunciato nei mesi scorsi, eppure quanto è accaduto sabato 7 dicembre 2019, a Montichiari (Brescia), ha superato di gran lunga le aspettative persino dei più devoti.

Ebbene, verso le 16 di pomeriggio, decisamente troppo presto per un tramonto, seppur di una giornata alle porte dell’inverno, il cielo in pochi minuti si è tinto di rosso fuoco e il sole – così riferiscono moltissimi presenti, che hanno poi scritto in redazione – è stato visibile a occhio nudo, per diverso tempo e senza alcuna difficoltà.

Dall’altra parte, ha parlato l’immagine del vescovo, inginocchiato ai piedi del Crocifisso e visibilmente commosso dinnanzi a migliaia di fedeli oranti, completando così il quadro suggestivo di una giornata che passerà alla storia.

Stiamo parlando della Santa Messa celebrata da Sua eccellenza Pierantonio Tremolada, vescovo di Brescia, in occasione dell’istituzione del Santuario diocesano Rosa Mistica – Madre della Chiesa ove, dal dopoguerra ad oggi, si è sviluppato un culto mondiale rivolto alla Madre di Cristo e del Suo Corpo mistico, che è la Chiesa.

“Profondamente coinvolto e grato”, è lo stesso Riccardo Caniato, il quale, primo curatore dei Diari della presunta veggente di Fontanelle, Pierina Gilli, nonché membro ufficiale della Fondazione Maria Rosa Mistica, racconta in esclusiva a La Nuova Bussola Quotidiana l’importanza di tale evento.

Caniato, perché secondo lei questo riconoscimento da parte della Chiesa è tanto importante?
È un fatto importantissimo sia, nello specifico, per il “caso di Fontanelle”, sia per tutta la Chiesa in generale. Mi spiego. Nell’omelia di sabato scorso, il vescovo Tremolada, dopo aver espresso gioia e gratitudine per la proclamazione del nuovo Santuario diocesano dedicato alla Beata Vergine, ha usato queste parole: “Con questo atto solenne ci inseriamo in un solco aperto da chi ci ha preceduto”. Ebbene, questo “solco aperto”, è senz’altro quello tracciato dagli ultimi vescovi bresciani che hanno preparato la strada, ma, ancor di più, è il solco del sensus fidei del popolo di Dio. Perché, e mi piace pensarlo: è stata proprio la grandissima fede del popolo mariano, sparso in tutto il mondo, a rompere i pregiudizi e a mostrare questo luogo sotto una nuova luce.

Sta parlando di una Chiesa che ascolta ed ama la fede del suo popolo?
Lo ha detto il vescovo, proprio parlando di “coloro che – cito testuali parole – sino ad oggi, in questo luogo, hanno pregato con fede e hanno aperto il cuore all’azione dello Spirito Santo, capace di convertire e rigenerare alla vita di fede”. E sappiamo tutti che a Fontanelle il giudizio della Chiesa, in passato, non è stato sempre “in sintonia”. Poi, in primis, c’è ovviamente la straordinaria opera di Maria.

Quale opera? Ci racconti…
Nonostante le vicende legate al culto e al discernimento delle apparizioni siano state per un certo tempo rallentate, come avviene spesso nell’indagine di fenomeni di natura mistica, sin dagli anni ‘60/’70 è nata, attorno a Rosa Mistica, una devozione spontanea che si è diffusa presto in tutto il mondo. E ben presto hanno iniziato a verificarsi numerosi fatti inspiegabili, legati in particolare ad alcune statue e immagini di Rosa Mistica.

Ce ne dice qualcuno?
In Libano, per esempio, sono state trovare icone di Rosa Mistica che trasudano olio profumato, in America ci sono statue che hanno pianto lacrime e sangue, il medesimo fenomeno si è verificato in India, dove vescovi e cardinali hanno visto trasudare miele, segno di benedizione, da un’immagine della Vergine, e via dicendo… Poi ci sono i miracoli: sono nate almeno due congregazioni religiose ispirate a Rosa Mistica, che fanno riferimento a Brescia e che sono state riconosciute dai rispettivi vescovi, oltre ad una miriade di associazioni religiose. Le guarigioni e le conversioni, invece, non si contano più…

Ma nonostante tutto questo non c’è ancora un riconoscimento delle apparizioni, giusto?
No, non c’è. Bisogna specificare che il riconoscimento del Santuario diocesano, avvenuto lo scorso sabato, non significa automaticamente il riconoscimento delle stesse apparizioni. Ma al riguardo ci sono due importanti notizie. La prima è che solo di recente si è scoperto che sulle apparizioni di Maria Rosa Mistica non esiste alcun decreto di “non constat”, come invece si pensava. Infatti, quando l’allora vescovo, mons. Giacinto Tredici, nel 1951, si recò nella parrocchia di Montichiari e disse: “Non ci sono elementi sufficienti per riconoscere la soprannaturalità”, a tale dichiarazione sospensiva, non fece mai seguito alcun decreto formale! Almeno a Brescia non ce n’è traccia. Questo significa che tutti i pronunciamenti successivi della Diocesi di Brescia, che si appellavano a tale decreto, vedono cadere il loro principale fondamento.

E la seconda notizia?
Sta, ancora una volta, nelle parole del vescovo Tremolada quando nell’omelia dice: “Ci conforta la piena comunione tra la nostra Diocesi e la Santa Sede, nel comune desiderio di intraprendere con verità l’esperienza straordinaria vissuta da Pierina Gilli in grande umiltà e con sincera fede”.

Appunto. Veniamo ora alla presunta veggente, Pierina Gilli: dunque anche su di lei il giudizio sta cambiando?
Di certo sta emergendo una verità: le indagini su Pierina Gilli furono affrettate, probabilmente a causa di un certo pregiudizio. Tutte le voci a lei favorevoli furono messe a tacere, per dare spazio solo ai pareri contrari alla sua credibilità e al suo stato di salute mentale. Inoltre, occorre sottolineare che la Gilli, ai tempi delle indagini, fu intrappolata per quaranta giorni senza contatti con il mondo esterno: non poteva confessarsi, non poteva parlare con i parenti e non poteva ricevere l’Eucaristia. In tale stato, le fu detto che se non abiurava le apparizioni sarebbe stata scomunicata. Non ha mai ritrattato. Senza contare che, in quel periodo, la poveretta soffriva dolori lancinanti nel corpo e subiva assalti diabolici continui, tra i quali i tormenti notturni che non le permettevano mai di riposare.

Perché tanto accanimento contro di lei?
Da una parte c’è il fatto che le profezie fatta dalla Madonna si dovevano compiere pienamente. Rosa Mistica infatti l’aveva avvisata: la missione di Pierina le sarebbe costata grandissime sofferenze, tra cui calunnie, umiliazioni e il fatto stesso di non essere creduta da molti, anche all’interno della Chiesa.

E dall’altra?
Dall’altra parte, io penso, c’è il contenuto dei messaggi che la Madonna diede a Pierina: non era affatto – diremmo oggi – “politicamente corretto”…

In che senso? Cosa disse la Madonna a Pierina?
A Pierina Gilli la Madonna appare presentandosi come “Maria Rosa Mistica e Madre del Corpo Mistico, la Chiesa” e si mostra in vesti candide con tre rose sul petto. Fu Lei stessa poi a spiegare il significato di queste rose: erano le preghiere, i sacrifici e le penitenze richieste alla veggente e a chiunque avesse creduto a questa sua venuta, per riparare i torti di tre specifiche categorie di consacrati.

Quali?
I consacrati che vengono meno alla loro vocazione, quelli che vivono in peccato mortale e i sacerdoti che tradiscono Gesù, come Giuda. Chiaramente, per la Chiesa di allora, con i seminari ancora pieni, era impensabile un richiamo tanto esplicito e tanto drammatico circa le proprie mancanze e negligenze. In poche parole, nell’immediato dopoguerra, la Madonna paventava una grande crisi di fede che avrebbe colpito il cuore della Casa di Dio nei suoi figli prediletti, i consacrati. E richiamava con forza ad una nuova conversione di fronte al dilagare dell’indifferenza e dei gravi peccati. Ebbene se, al tempo, poteva sembrare la follia di una sedicente veggente, oggi tutti possono riconoscere che in queste parole c’era una profezia.

Maria indicò anche una strada per uscire da questa grave crisi?
C’è un messaggio molto significativo che Rosa Mistica lascia a Pierina, il 17 aprile 1978: «Pregate figli, pregate anche per quei vostri fratelli che fanno soffrire tanto la Chiesa del Mio Divin Figlio Gesù Cristo… anch’essi hanno un’anima da salvare… offrite almeno voi figli diletti sacrifici al Signore per una loro conversione radicale… che dalla rinuncia del peccato… ritornino alla pienezza di una vita nuova di veri cristiani. A voi miei figli che siete stati fedeli all’amore del Mio Divin Figlio Gesù Cristo continuate ad amare dando a questi fratelli che si sono allontanati il perdono di amore!…». (qui la Madonna si dimostrò tanto dolce e maestosa). «Allargo le mie braccia, apro il Mio Cuore materno donando a tutti i figli il Mio amore di Madre!… La gloria del Signore trionferà!…». La Madonna a Fontanelle, infatti, mette in guardia l’umanità da un castigo in particolare: l’ateismo, ovvero la crisi della fede come vera minaccia per il mondo e per la Chiesa stessa.

Preghiere, sacrifici, penitenze, Cuore Immacolato di Maria: sembra di sentire il messaggio di Fatima…
Come sempre le apparizioni della Madonna si intrecciano in un unico disegno di Salvezza. C’è infatti un grandissimo legame tra le apparizioni di Fatima e le presunte apparizioni di Fontanelle. Tanto è vero che il 7 dicembre del 1947, la Madonna, apparendo a Pierina nel Duomo di Montichiari, le mostrò proprio Giacinta e Francesco di Fatima: «Essi ti saranno compagni in ogni tua tribolazione. Hanno sofferto anch’essi benché più piccoli di te». (…) «Ti aiuteranno. Ecco quanto desidero da te, semplicità e bontà come in questi bambini»

Un’ultima domanda: concretamente cosa può fare un fedele che intende ascoltare e seguire Maria Rosa Mistica?
La Madonna a Fontanelle chiede poche cose, ma molto precise. 1. L’unione mondiale della Comunione riparatrice il giorno 13 di ogni mese per tutti gli oltraggi e le offese a Gesù Eucaristia. 2. Inoltre, sempre il 13 di ogni mese, data legata appunto alle apparizioni di Fatima, Rosa Mistica chiede: la confessione dei peccati, la partecipazione alla Santa Messa, la Comunione, la recita del Rosario e un’ora di Adorazione eucaristica. 3. Infine che, l’8 dicembre di ogni anno, si pratichi a mezzogiorno l’Ora di Grazia universale: “Con tale pratica – dice Maria – si otterranno numerose grazie spirituali e corporali”. Oltre a questo, sull’esempio di Pierina Gilli, la Madonna invita i fedeli ad offrire la propria vita per amore di Cristo e della Sua Chiesa.

mercoledì 11 marzo 2020

Tra carismi e profezie

I tre segreti di Fátima

secondo Angelo Card. Amato

I tre segreti di Fátima
«Quando ero segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede ho avuto il privilegio di avere tra mano e di leggere i manoscritti originali riguardanti i segreti di Fátima e il loro messaggio. Li ho meditati a lungo perché gettano una luce di fede e di speranza sui tristissimi eventi del secolo scorso e non solo». È la premessa della prolusione, di cui pubblichiamo ampi stralci, con la quale il cardinale prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi Cardinale Angelo Amato ha aperto oggi, giovedì, all’Antonianun di Roma il convegno su «Il messaggio di Fátima tra carisma e profezia».
Ricordiamo che il Novecento, pronosticato come tempo dominato dalla ragione e dalla fraternità tra i popoli, in realtà è stato un periodo tragico per il cristianesimo, perseguitato e oppresso in molte parti del mondo. Senza considerare le due guerre mondiali, le stazioni più tragiche di questa Via Crucis evangelica sono state in sequenza il genocidio armeno, la repressione messicana, la persecuzione spagnola, le stragi naziste, lo sterminio comunista, e, in questa prima parte del terzo millennio, la persecuzione islamista. Sono milioni le vittime di ideologie maligne, che hanno generato e generano ancora conflitti, odi e divisioni. Come ripete spesso Papa Francesco, la Chiesa oggi è chiesa di martiri, di quei cristiani che, inermi, vengono quotidianamente uccisi solo per odio alla loro incrollabile fede in Nostro Signore Gesù Cristo.
Il messaggio di Fatima in modo visionario evoca questo dramma, sollevando il velo sulle concrete vicende storiche, dove, alla benevola Provvidenza di Dio si oppone la malefica volontà di male da parte del nemico del bene, che, come osò tentare Gesù, così continua ancora oggi a tentare la sua chiesa santa, istillando nel cuore degli uomini sentimenti di inimicizia e di morte. Fatima, con il suo famoso segreto, è senza dubbio la più profetica delle apparizioni moderne, con le concrete allusioni a guerre, divisioni, tragedie.
Vaticano: Nei tre segreti di Fátima. C’è poco da scherzare
Il segreto si compone di tre parti.[1] Dico subito che non c’è un quarto segreto né ci sono altri segreti nascosti.[2] Le prime due parti furono scritte da Suor Lucia, uno dei tre veggenti di Fatima nel 1941 (con alcune aggiunte fatte nel 1951). Queste parti sono state pubblicate e conosciute. Di che si tratta? Queste prime parti contengono la visione dell’inferno, descritto come un grande mare sotterraneo di fuoco, nel quale erano immersi i demoni e le anime che alzavano grida e gemiti di dolore e di disperazione, che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura.
La visione è accompagnata dalle parole della Madonna che, per salvare le anime dei peccatori, invita a stabilire nel mondo la devozione al suo Cuore Immacolato.
C’è anche l’accenno alla seconda guerra mondiale, la richiesta della consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato e la comunione riparatrice dei primi sabati: «Se accetteranno le Mie richieste – dice la Beata Vergine – la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà e sarà concesso al mondo un periodo di pace».[3]
IL « SEGRETO » DI FATIMA PRIMA E SECONDA PARTE DEL « SEGRETO » NELLA REDAZIONE FATTANE DA SUOR LUCIA NELLA « TERZA MEMORIA » DEL 31 AGOSTO 1941, DESTINATA AL VESCOVO DI LEIRIA-FATIMA (testo originale)
IL « SEGRETO » DI FATIMA: PRIMA E SECONDA PARTE DEL « SEGRETO »
NELLA REDAZIONE FATTANE DA SUOR LUCIA NELLA « TERZA MEMORIA » DEL 31 AGOSTO 1941, DESTINATA AL VESCOVO DI LEIRIA-FATIMA
(testo originale fornito dal Vaticano)
PRIMA E SECONDA PARTE DEL « SEGRETO » DI FATIMA  (traduzione)
Dovrò, perciò parlare un po’ del segreto e rispondere al primo punto interrogativo.
Cos’è il segreto. Mi pare di poterlo dire, perché dal Cielo ne ho già il permesso. I rappresentanti di Dio in terra mi hanno pure autorizzata, varie volte in varie lettere, una delle quali credo sia conservata dall’Ecc. V. Rev.ma, quella del P. Giuseppe Bernardo Gonçalves, nella quale mi ordina di scrivere al Santo Padre. Uno dei punti che mi indica, è la rivelazione del segreto. Qualcosa ho detto, ma per non allungare troppo quello scritto, che doveva essere breve, mi limitai all’indispensabile lasciando a Dio l’opportunità d’un momento più favorevole.
Ho già esposto nel secondo scritto, il dubbio che mi tormentò dal 13 giugno al 13 luglio, e che in quest’apparizione svanì.
Bene. Il segreto consta di tre cose distinte, due delle quali sto per rivelare.
La prima dunque, fu la visione dell’inferno.
La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell’incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento. E grazie alla nostra buona Madre del Cielo, che prima ci aveva prevenuti con la promessa di portarci in Cielo (nella prima apparizione), altrimenti credo che saremmo morti di spavento e di terrore.
In seguito alzammo gli occhi alla Madonna che ci disse con bontà e tristezza:
— Avete visto l’inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace.
La terza parte del segreto, scritta sempre da Suor Lucia, il 3 gennaio 1944, «per ordine del Vescovo di Leiria e della Santissima Madre», non fu pubblicata. Per volere di Suor Lucia essa poteva essere aperta solo dopo il 1960, perché allora si sarebbe potuto capire meglio. Per questo questa parte fu custodita prima presso il Vescovo di Leiria e poi, dal 4 aprile del 1957, presso l’Archivio Segreto dell’allora Sant’Uffizio. Nel 1959, la busta contenente la terza parte del segreto fu portata a Papa Giovanni XXIII, che decise di non rivelarne il contenuto. Qualche anno dopo, il 27 marzo 1965, Papa Paolo VI lesse il contenuto, decidendo anch’egli di non palesarne il testo e rinviando la busta all’Archivio del Sant’Uffizio.
TERZA PARTE DEL « SEGRETO » (testo originale)
TERZA PARTE DEL « SEGRETO » (testo originale)
TERZA PARTE DEL « SEGRETO » (testo originale)
TERZA PARTE DEL « SEGRETO » (testo originale)


TERZA PARTE 

DEL « SEGRETO » DI FATIMA  (traduzione)
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« J.M.J.
La terza parte del segreto rivelato il 13 luglio 1917 nella Cova di Iria-Fatima.
Scrivo in atto di obbedienza a Voi mio Dio, che me lo comandate per mezzo di sua Ecc.za Rev.ma il Signor Vescovo di Leiria e della Vostra e mia Santissima Madre.
Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: PenitenzaPenitenzaPenitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre [PP. Benedetto XVI], prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e   f r e c c e [ ? ], e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio. Tuy-3-1-1944 ».
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Papa Giovanni Paolo II, dopo l’attentato del 13 maggio 1981, richiese e lesse la terza parte del segreto. Per il Papa polacco fu la svolta decisiva del suo pontificato. Egli infatti fece dell’accompagnamento mariano la bussola del pellegrinaggio della Chiesa nella storia. È stato lo straordinario realismo delle profetiche apparizioni di Fatima a colpire Papa Wojtyła, il quale, nel 1994, riflettendo ad esempio sul crollo inaspettato del marxismo nell’Europa dell’Est, affermava:
«E che cosa dire dei tre fanciulli portoghesi di Fatima, i quali all’improvviso, nel 1917, alla vigilia dello scoppio della Rivoluzione di ottobre, udirono: “La Russia si convertirà” e, “Infine, il mio Cuore trionferà”…? Non possono essere stati loro a inventare tali predizioni. Non conoscevano la storia e la geografia, e ancor meno si orientavano in fatto di movimenti sociali e di sviluppo delle ideologie. E tuttavia è successo esattamente quanto avevano annunciato».[4]
E per confermare questa sua convinzione il Papa aggiungeva che «bisognava che ci fosse l’attentato in piazza San Pietro proprio il 13 maggio 1981, anniversario della prima apparizione a Fatima, affinché tutto ciò diventasse più trasparente e comprensibile, affinché la voce di Dio che parla nella storia dell’uomo mediante i “segni dei tempi” potesse essere più facilmente udita e compresa».[5]
Vaticano: Nei tre segreti di Fátima. C’è poco da scherzare
Dopo la lettura della terza parte Papa Giovanni Paolo II pensò subito alla consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, redigendo egli stesso un atto di affidamento, che si celebrò il 7 giugno 1981 nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Questo atto fu da lui ripetuto a Fatima il 13 maggio 1982. Il 25 marzo 1984, in piazza San Pietro, il Papa in unione spirituale con tutti i Vescovi del mondo, precedentemente convocati, affidò nuovamente al Cuore Immacolato di Maria gli uomini e i popoli. Questo atto solenne e universale di consacrazione fu da Suor Lucia, in una lettera dell’8 novembre 1989, considerato corrispondente al volere di Nostra Signora.
Il 13 maggio 2000 Papa Giovanni Paolo II, per bocca del Cardinale Angelo Sodano, manifestava la volontà di rendere pubblica la terza parte del segreto, affidando il contenuto e una prima interpretazione alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Questa parte fu rivelata ai pastorelli il 13 luglio 1917 nella Cova di Iria-Fatima. Eccone il contenuto, così come fu scritto da Suor Lucia il 3 gennaio 1944 e reso pubblico dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nell’anno 2000:
«Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio».[6]
In un colloquio voluto e autorizzato dal Papa nell’aprile del 2000, Mons. Tarcisio Bertone, allora Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, chiese a Suor Lucia alcuni chiarimenti.
Il primo riguarda il genere letterario della visione. Anzitutto la veggente «condivide l’interpretazione secondo cui la terza parte del segreto consiste in una visione profetica, paragonabile a quelle della storia sacra».[7] Aggiunge anche che la visione di Fatima riguarda la lotta del comunismo ateo contro la Chiesa e i cristiani descrivendo l’immane sofferenza della fede nel XX° secolo.
Alla domanda poi se il personaggio principale della visione è il Papa, Suor Lucia annuisce prontamente, aggiungendo: «Noi non sapevamo il nome del Papa, non sapevamo se era Benedetto XV o Pio XII o Paolo VI o Giovanni Paolo II, però era il Papa che soffriva e faceva soffrire anche noi».[8]
A proposito poi del Papa che, colpito a morte cade a terra, Suor Lucia, riferendosi alla protezione di Maria nei confronti di Giovanni Paolo II, condivide pienamente l’affermazione che «fu una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola e il Papa agonizzante si fermò sulla soglia della morte».[9]
Vaticano: Nei tre segreti di Fátima. C’è poco da scherzare
In un commento a ciò, l’allora Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, affermava che Fatima ci aiuta «a comprendere i segni del tempo e a trovare per essi la giusta risposta nella fede».[10] Lo stesso Cardinale offriva poi alcune linee interpretative del “segreto”.
Per quanto riguarda la prima parte fa notare che i bambini hanno la visione dell’inferno. Tale loro esposizione a questo terribile scenario avviene per salvare le anime, mediante la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Con ciò la Signora intende invitare ad avere un atteggiamento di fede e di obbedienza a Dio.[11]
Il Cardinale ritiene poi che la sua parola chiave del segreto sia il grido “Penitenza, Penitenza, Penitenza!”.
Passando poi ad illustrare le singole immagini, afferma che l’angelo con la spada di fuoco rappresenta la minaccia del giudizio incombente sul mondo, che potrebbe essere incenerito in un mare di fuoco preparato dall’uomo stesso con le sue invenzioni di morte.
La seconda immagine, in contrasto con la prima, mostra che la forza che si oppone alla distruzione è lo splendore della Madre di Dio. Lo scenario, quindi, è la libera scelta dell’uomo tra il bene e il male: «Il futuro non è affatto determinato in modo immutabile, e l’immagine, che i bambini videro, non è affatto un film anticipato del futuro, del quale nulla potrebbe più essere cambiato».[12]
Il significato della visione è, quindi, quello di suscitare le forze del bene che sono sempre in tempo per contrastare le potenze del male.
La visione, poi, della città in rovina, delle persone che camminano in mezzo ai cadaveri avviandosi verso la croce, del Vescovo vestito di bianco – “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre” – descrive la Via Crucis della Chiesa nel secolo XX, un periodo di persecuzione, di sofferenze estreme, di martirio. Inoltre, il Vescovo vestito di bianco può richiamare diversi Papi, a cominciare da Pio X fino a Giovanni Paolo II.
A proposito della visione del Papa che viene ucciso sulla strada dei martiri, il Cardinale Ratzinger si domanda: «Non doveva il Santo Padre, quando dopo l’attentato del 13 maggio 1981, si fece portare il testo della terza parte del “segreto”, riconoscervi il suo proprio destino?».[13]
La mano materna, che sviò la pallottola senza uccidere il Papa, sta a indicare che non esiste un destino immutabile e che la potenza della fede e della preghiera può influire nella storia: la preghiera è più forte dei proiettili di una pistola.
La visione si conclude con gli Angeli, che irrigano le anime col sangue di Cristo Crocifisso, a indicare che il martirio dei testimoni della fede si compie in solidarietà con la passione di Cristo e diventa una cosa sola con essa. Il sangue dei martiri, così come il sangue di Cristo, feconda la Chiesa. Sono accenti di speranza. Dal sangue di Cristo e dalla testimonianza dei martiri proviene una forza rinnovatrice che ringiovanisce continuamente la Chiesa.
Vaticano: Nei tre segreti di Fátima. C’è poco da scherzare
Due considerazioni sulla visione. Anzitutto il segreto di Fatima apre il sipario sulla reale contrapposizione, sul piano dell’essere e dell’agire, tra Maria, tuttasanta e cooperatrice efficace di Cristo, e il nemico del bene, il serpente (Gn 3,14-15), il drago rosso, Satana, il diavolo (Ap 12,1-9), l’anticristo (1Gv 2,18; 2Gv 1,7).
Nella storia bisogna riconoscere, infatti, la presenza dell’azione del maligno sulle persone e sui popoli. L’umanità è continuamente sedotta dall’avversario del bene, sempre pronto a farla precipitare nel baratro della perdizione. Ma il Figlio di Dio è apparso proprio per distruggere le opere del diavolo (cf. 1Gv 3,8).
Il compianto Stefano De Fiores, in un suo scritto postumo sul mistero del male in relazione a Maria, affermava: «C’è poco da scherzare: nel tempo favorevole agli idoli occorre vigilanza, sobrietà, fortezza […] e insieme ai primi cristiani combattere Satana in tutte le forme in cui si manifesta».[14] E in questo combattimento, Maria, pienamente associata all’opera salvifica di Cristo, coopera efficacemente con il suo Figlio divino contro Satana. Nel suo agire ella combatte il principe delle tenebre, «schierandosi dalla parte di Cristo come Nuova Eva nella battaglia contro il male, il peccato, la morte».[15] Ella partecipa all’esito vittorioso della redenzione di Cristo, vincitore del peccato e del Maligno: «Tutta la vicenda storica, di fede e di missione di Maria di Nazaret, è perenne testimonianza della potenza e della concretezza salvifica della grazia effusa, sine fine dicentes, della Santa Trinità».[16]
Maria è la stella maris, che accompagna la Chiesa e l’umanità nella tempestosa attraversata della storia, suscitando nei cuori dei fedeli energie di bene, che neutralizzano e vincono gli assalti devastanti di uomini e di ideologie perverse.
Risiede in ciò il carisma di Fatima, che è un dono di Dio Trinità affinché l’umanità e la Chiesa si rendano sempre più consapevoli della lotta del bene contro il male e della inevitabile vittoria della grazia sul peccato.
Vaticano: Nei tre segreti di Fátima. C’è poco da scherzare
La seconda considerazione riguarda gli appelli contenuti nel messaggio di Fatima. Suor Lucia ci aiuta offrendocene un elenco. Ella, infatti, vede nella visione di Fatima una pluralità di appelli, tutti convergenti ad operare il bene. C’è quindi l’appello alla fede, all’adorazione di Dio, alla speranza, all’amore di Dio, al perdono, alla preghiera, al sacrificio, alla partecipazione all’Eucaristia, all’intimità con Dio Trinità, alla recita quotidiana del rosario, alla devozione al Cuore Immacolato di Maria, alla meditazione sulla vita eterna, all’apostolato, alla perseveranza nel bene, a smettere di offendere Dio, alla santificazione della famiglia, alla perfezione della vita cristiana, alla vita di piena consacrazione a Dio, alla santità, a seguire il cammino del cielo.[17]
Scelgo due appelli, che sembrano di attualità e che riguardano il perdono e la santità. «Il perdono – dice Suor Lucia – ci porta a chiedere a Dio il perdono per i nostri fratelli e anche per noi; per coloro che non hanno fede e per coloro che credono; per coloro che non adorano e per coloro che si chinano davanti a Dio; per coloro che non sperano e per coloro che confidano; per coloro che non amano e per coloro che praticano la carità».[18] La veggente sa che il perdono richiede sacrificio e mortificazione continua. Per questo esorta a far tacere il grido di ribellione dell’amor proprio ferito e offeso, ricordando la parola che Gesù disse a Pietro, di perdonare, cioè, non fino a sette, ma fino a settanta volte sette (cf. Mt 18,21-22). È questa la migliore preparazione all’imminente giubileo della misericordia.
Il secondo appello, valido per tutti i battezzati ma soprattutto per i consacrati, riguarda la santità. Nelle apparizioni mariane c’è sempre un appello non solo alla penitenza, alla preghiera, alla misericordia, ma anche alla santità. La Tuttasanta, infatti, chiama i cristiani alla santità. Il dovere di essere santi impegna «a rivestirci della vita soprannaturale, a dare a tutte le nostre azioni un carattere soprannaturale, cioè a essere santi perché Dio lo vuole e perché Dio è santo. Il suddetto dovere ci obbliga a vivere all’ombra della santità di Dio, ossia secondo la via che Dio ha tracciato per essere santi e stare con lui».[19]
Suor Lucia aggiunge che questo vale in modo particolare per le persone consacrate che «devono innalzarsi ad un livello più alto a causa della santità dello stato di vita che abbracciano. Con il distacco dalle cose della terra, si sono poste in un grado di particolare disponibilità per corrispondere all’azione della grazia di Dio in loro. Nel consegnarsi a Dio per amore, gli hanno offerto una volta per tutte il sacrificio di tutto e di se stesse. Ora, questo atto di per se stesso è capace di innalzare ad una vita di costante intimità con Dio e di perfetto amore, se da parte della persona consacrata c’è una dedizione piena, senza riserve né restrizioni».[20]
La visione di Fatima solleva il velo sull’inferno che esiste sulla terra, ma offre anche la consolante profezia della patria celeste. Infatti, quando i pastorelli chiesero alla bella Signora di dove fosse, ella rispose: «Sono del cielo». E quando chiesero ancora se anch’essi sarebbero andati in cielo, la Madonna rispose che anch’essi sarebbeo andati in cielo. Suor Lucia commenta al riguardo: «Se Dio ci avesse creato solo per vivere sulla terra questi pochi giorni o anni, che passiamo qui tra lavoro, dolori e afflizioni, che a tutti chi più chi meno tocca sopportare, allora potremmo dire che la nostra vita non ha ragione d’essere, poiché ben presto finisce nella polvere della terra da dove siamo tratti. Dio, nella sua grandezza, doveva avere fini più elevati, e il suo amore non poteva accontentarsi di questo. Noi siamo l’opera prima del suo amore, dato che ci ha creati per renderci partecipi dell’immensità della sua vita».[21]
Card. Amato da L’Osservatore Romano, 7 maggio 2015_____________
[1] Per il suo contenuto e commento si veda Congregazione per la Dottrina della Fede, Il Messaggio di Fatima, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2000.
[2] Cf. Christopher A. Ferrara, Il segreto ancora nascosto, Associazione Madonna di Fatima, Roma 2011.
[3] Congregazione per la Dottrina della Fede, Il Messaggio di Fatima, p. 16.
[4] Giovanni Paolo II, Varcare la soglia della speranza, Mondadori (Oscar Bestsellers), Milano 2004, p. 145.
[5] Ib. p. 146.
[6] Congregazione per la Dottrina della Fede, Il Messaggio di Fatima, p. 21.
[7] Ib. p. 28.
[8] Ib.
[9] Ib. p. 29.
[10] J. Ratzinger, Commento teologico, ib. p. 36.
[11] Ib. p. 39.
[12] Ib. p. 40.
[13] Ib. p. 42.
[14] Stefano De Fiores, Maria e il mistero del male, Ancora, Milano 2013, p. 132.
[15] Ib. p. 133.
[16] Ib. p. 137.
[17] Suor Lucia, Gli appelli del Messaggio di Fatima, Fatima 2002.
[18] Ib. p. 88.
[19] Ib. p. 197.
[20] Ib. p. 197-198.
[21] Ib. p. 205.