giovedì 10 ottobre 2013

La Passione di Cristo



 



  • Dall'Evangelo
  • "Non è sempre male il dolore?”
    “No amico. E’ un male dal lato umano, ma dal sovrumano è un bene. Aumenta i meriti dei giusti che lo subiscono senza disperazione e ribellione e lo offrono, offrendosi con la loro rassegnazione, come sacrificio d’espiazione per le proprie manchevolezze e le colpe del mondo, ed è redenzione per coloro che giusti non sono.
    “E’ tanto difficile soffrire!  “ (…) 
    “Lo so che l’uomo lo trova difficile, e sapendo come l’avrebbe trovato tale, il Padre non aveva dato il dolore ai suoi figli. Venne per la colpa. Ma quanto dura il dolore sulla terra? Nella vita di un uomo? Poco tempo. Sempre poco, anche se dura tutta la vita. Ora Io dico: non è meglio soffrire per poco che per sempre? Non è meglio soffrire qui che nel Purgatorio? Pensate che là il tempo è moltiplicato per uno a mille. Oh! Che in verità vi dico di non maledire, ma benedire il soffrire si dovrebbe, e chiamarlo “grazia”, e chiamarlo “pietà” .83.2

  • Per lui (Satana) malattia e morte sono entrate nel mondo. E delitto e corruzione ugualmente per lui  sono entrati nel mondo. Quando vedete uno tormentato da qualche sventura, pensate pure che egli soffre per Satana. Quando vedete che uno è causa di sventura, pensate anche che egli è strumento di Satana.122.8 

  • Le malattie sono un disordine nell’ordine. Perché Dio ha creato l’uomo sano e perfetto. Il disordine portato da Satana nell’ordine dato da Dio, ha portato seco le infermità della  carne  e le conseguenze delle stesse, ossia la morte, oppure le ereditarietà funeste. L’uomo ha ereditato da Adamo ed Eva la macchia d'origine. Ma non quella sola. E la macchia sempre più si estende abbracciando i tre rami dell’uomo: la carne sempre più viziosa e perciò debole e malata, il morale sempre più superbo e perciò corrotto, lo spirito sempre più incredulo ossia sempre più idolatra. 122.8 
  • In ogni malattia spirituale o fisica c’è l’unghia di Satana il quale crea le malattie fisiche per portare alla ribellione e alla disperazione attraverso la sofferenza della carne e quelle morali o spirituali per portare alla dannazione 122.8

  • Nella sofferenza è espiazione e nel dolore redenzione. 250.10

  • Non c’è che ricordare ciò che patisce nella sua vita terrena il Figlio dell’Uomo, per non lamentarsi mai, e per virilizzarsi spiritualmente vedendo tutto del Cristo nella più luminosa luce. 259.8

  • Il dolore viene dal Male. Ma Dio, non potendo abolirlo perché questa forza c’è, ed è saggio dell’oro spirituale dei figli di Dio, lo costringe ad estrarre dal suo veleno il succo di una medicina che dà vita eterna. Perché il dolore, col suo mordente, inocula nei buoni, reazioni tali che li spiritualizzano sempre più facendo di essi dei santi. 261.4

  • E’ inevitabile che vengano le malattie. Né è detto che ogni malattia sia prova di vizio o di punizione.  Vi sono le sante malattie mandate dal Signore ai suoi giusti perché nel mondo, che fa di se stesso il tutto e il mezzo del godimento, vi siano i santi che sono come ostaggi di guerra per la salvezza degli altri e pagano di persona perché sia espiata con la loro sofferenza la dose di colpa che il mondo giornalmente accumula e che finirebbe a crollare sull’Umanità, seppellendola sotto la maledizione sua. (…)
    Dovete pensare che chi soffre con santità, dà la più grande battaglia al feroce guerriero che sia nel mondo, nascosto sotto apparenze di uomini e popoli, a Satana, il Torturatore, l’Origine di ogni male, e si batte per tutti gli altri uomini, ma quanta differenza da queste sante malattie che Dio manda, da quelle che sono mandate dal vizio per un peccaminoso amore verso il senso! Le prime, prove della volontà benefica di Dio; le seconde, prove della corruzione satanica. 295.5

  • Per il mio dolore di tradito, annullate tutte le menzogne, come per il mio dolore di venduto, espiate tutte le avarizie, come per il mio strazio di bestemmiato, riparate tutte le bestemmie e per quello di non creduto, data fede a coloro che senza fede sono e saranno, come per la mia tortura, mondate tutte le colpe della carne. 317.5

  • Quando sarete perseguitati per avermi amato, (dice Gesù), fortificate il cuore pensando che prima di voi, Io fui il Perseguitato. 398.2

  • Più si soffre e più si redime. 527.5 

  • La Terra ha un duplice dovere di sacrificio: quello di lode e quello di espiazione. Perché l’umanità che la copre ha peccato nei Primi uomini e pecca continuamente aggiungendo al peccato di disamore a Dio, quegli altri mille delle sue aderenze alle voce del mondo, della carne, di Satana. Colpevole, colpevole Umanità che avendo somiglianza con Dio, avendo intelligenza propria e aiuti divini, è peccatrice sempre e sempre più. Gli astri ubbidiscono, le piante ubbidiscono, gli elementi ubbidiscono, gli animali ubbidiscono e, così come sanno, lodano il Signore. Gli uomini non ubbidiscono e non lodano a sufficienza il Signore. Ecco allora la necessità di anime ostie che amino ed espiino per tutti. Sono i fanciulli che pagano, innocenti e ignari, l’amaro castigo del dolore per coloro che non sanno che peccare. Sono i santi che volonterosi si sacrificano per tutti. 
    Se un Dio ha dovuto incarnarsi per placare la Giustizia divina per il gran Peccato, per i molti peccati degli uomini, nel tempo della verità solo i sacrifici degli spiriti degli uomini possono placare il Signore. 555.7

  • Il dolore non è un castigo quando lo si sa accogliere e usare con giustizia. Il dolore è come un sacerdozio, un sacerdozio aperto a tutti. Un sacerdozio che dà un gran potere sul cuore di Dio. E un grande merito. Nato col peccato sa placare la Giustizia. Perché Dio sa usare al Bene anche quanto l’Odio ha creato per dare dolore. Io non ho voluto altro mezzo per annullare la Colpa. Perché non vi è mezzo più grande di questo.555.8

  • Coloro che avranno perseverato sino alla fine nel martirio dell’esistenza, saranno pari a voi che con Me siete rimasti nelle mie prove. Io m'identifico nei miei credenti. Il dolore che Io abbraccio per voi e per tutti gli uomini Io lo do come insegna ai miei eletti. Chi nel Dolore mi sarà fedele, sarà un mio beato pari a voi, o miei diletti. 600.8 

  • Chi soffre con la pace di Dio in sé, soffre ma non bestemmia e dispera. 600.28

  • La via del dolore è la via del Cielo. Seguitela con pace e avrete il Regno mio. Non c’è altra via fuor di quella della rassegnazione alla volontà di Dio, della generosità, della carità verso tutti. Ce ne fosse stata un’altra Io ve l’avrei indicata. Sono passato Io per questa perché è la via giusta. 632.38 

  • Gesù sa compatire il dolore, lo lascia sfogare, perché la creatura ne abbia sollievo, e la stanchezza stessa che succede all’irruenza del dolore, la renda capace d'intendere chi la consola. 632.44

  • Il dolore non viene da Dio ma, Dio lo permette, e noi ne sappiamo la ragione e ci gloriamo d’avere la parte che ebbe Gesù Salvatore, Figlio di Dio. (…)
    Rispondete: “ Noi ci gloriamo di essere confitti alla croce e di continuare la passione del nostro Gesù”. Rispondete con le parole della Sapienza: “La morte e il dolore sono entrati nel mondo per invidia del demonio, ma Dio non è autore del dolore e non gode del dolore dei viventi. Tutte le cose di Lui sono vita e tutte sono salutari”. Rispondete:
    “Al presente noi sembriamo perseguitati e vinti, ma nel giorno di Dio, cambiate le sorti, noi giusti, perseguitati sulla Terra, staremo gloriosi davanti a coloro che ci vessarono e disprezzarono”. (…)
    Voi sapete come si conquista il Regno dei Cieli: con la forza e vi si giunge attraverso a molte tribolazioni, ma chi persevera come Io ho perseverato, sarà dove Io sono. 638.14

    MARIA MADRE DE GRACIA Y MADRE DE MISERICORDIA
    EN LA VIDA Y EN LA MUERTE AMPARANOS DULCE MADRE!


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