domenica 27 ottobre 2013

san Francesco



San Francesco strumentalizzato dai massoni 

per far sparire le ricchezze della Chiesa

Sull'esempio della Maddalena (Maria Valtorta ci conferma che fu Maria Maddalena a far ciò) che fu difesa e lodata da Gesù, dopo che giuda iscariota l'aveva aspramente redarguita per aver utilizzato un costoso profumo sul Cristo, anzichè venderlo e darne il ricavato ai poveri; su tale esempio, San Francesco (pur prescrivendo ai suoi frati di vivere nella massima povertà) volle che il culto a Dio venisse celebrato servendosi di oggetti preziosi.
Ne troviamo conferma nella sua prima lettera ai custodi, nella quale scrisse: «Vi prego, più che se riguardasse me stesso, che, quando vi sembrerà conveniente e utile, supplichiate umilmente i chierici di venerare sopra ogni cosa il Santissimo Corpo e Sangue del Signore nostro Signore Gesù Cristo e i santi nomi e le Parole di Lui scritte che consacrano il Corpo. I calici, i corporali, gli ornamenti dell'altare e tutto ciò che serve al sacrificio, devono essere preziosi. E se in qualche luogo trovassero il Santissimo Corpo del Signore collocato in modo miserevole, venga da essi posto e custodito in un luogo prezioso, secondo le disposizioni della Chiesa, e sia portato con grande venerazione e amministrato agli altri con discrezione».
Ce lo confermano, altresì, alcuni Paramenti liturgici (che Santa Chiara stessa, e altre clarisse, cucivano per i Sacerdoti dell'ordine) custoditi presso la tomba di Santa Chiara. Tali Paramenti liturgici son impreziositi con oro zecchino, così come volle San Francesco stesso.
Ed egli non voleva certo questo per toglierlo ai poveri!
Lo volle perchè ben comprendeva l'importanza di celebrare il Sacrificio Eucaristico in maniera adeguata.

Dunque, mentre ai Ministranti spetta una vita semplice e senza sfarzo ( e quelli che non lo fanno dovranno renderne conto a Dio!) al culto di Dio e, in particolare, al Sacrificio Eucaristico, spetta, invece, la massima considerazione. Anche nella forma, ossia nel "modus celebrandi". 

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