Gesù dice a Maria Valtorta:
"Ti ho già
detto che quanto è detto negli antichi libri ha un riferimento nel presente. È
come se una serie di specchi ripetesse, portandolo sempre più avanti, uno
spettacolo visto più addietro. Il mondo ripete se stesso
negli errori e nei ravvedimenti, con questa differenza però: che gli errori si
sono sempre più perfezionati con l’evoluzione della razza verso la cosiddetta
civiltà, mentre i ravvedimenti sono divenuti sempre più embrionali. Perché?
Perché, col passare del mondo dall’età fanciulla ad età più completa, sono
cresciute la malizia e la superbia del mondo. Ora siete nel culmine dell’età
del mondo e avete raggiunto anche il culmine della malizia e della superbia.
Non pensare però che avete ancora tanto da vivere quanto siete vissuti. Siete
al culmine, e ciò dovrebbe dire: avete altrettanto da vivere. Ma non sarà.
La parabola discendente del mondo verso la fine non sarà lunga come quella
ascendente. Sara un precipitare nella fine. [La fine dei tempi, la fine del
tempo delle nazioni; poi verrà il Regno di Dio sulla Terra, un’unica Nazione,
un unico popolo, un’ unica Fede]. Vi fanno precipitare appunto malizia e
superbia. Due pesi che vi trascinano nel baratro della fine, al tremendo
giudizio. Superbia e malizia, oltreché trascinarvi nella parabola discendente,
vi ottundono talmente lo spirito da rendervi sempre più incapaci di fermare,
col ravvedimento sincero, la discesa".
Nessun commento:
Posta un commento