martedì 7 febbraio 2017

Braccia profumate - Una sola goccia



BRACCIA PROFUMATE


Don Bosco era andato a visitare una nobile famiglia, nella speranza di essere aiutato nelle opere di carità. Mentre si intratteneva a colloquio con la signora, si accorse che la figlia di costei stava allo specchio ed era intenta a profumare le braccia.
- Signora, sua figlia non vuol bene alle sue braccia!
- Tutt'altro! E' vanitosa e non pensa che a profumarsi! Ama troppo le braccia! - Eppure, non è così! Se le amasse, non farebbe ciò che adesso fa! Chi sa quanto avrà da soffrire in Purgatorio. - Grandi sono le pene riservate a quelle mancanze che si chiamano leggerezze. Esaminiamo qualche apparizione.


Una sola goccia

Il Padre Stanislao Koscoa, domenicano, pregava un giorno per le anime del Purgatorio, quand'ecco presentarsegliene una, tutta avvolta nelle fiamme. Inorridì il Santo Sacerdote e domandò: Il fuoco che tu soffri è più forte di quello della terra? - Ahimè, rispose la misera gridando; tutto il fuoco della terra paragonato a quello del Purgatorio, è come un soffio di aria freschissima! Non c'è paragone tra il fuoco terreno, creato per misericordia, e quello soprannaturale, creato per la Divina Giustizia!
- Bramerei farne la prova! -
Il Padre Stanislao, senza sgomentarsi, stese la mano ed il defunto vi fece cadere una goccia del suo sudore, o almeno un liquido che sembrava tale. Il Religioso emise un grido acuto e cadde tramortito. Accorsero i Confratelli e lo fecero rinvenire. Gli si formò sulla mano una piaga, che lo accompagnò alla tomba. Prima di morire disse alla Comunità:


·         Ah! Se ognuno di noi conoscesse il rigore dei divini castighi, non peccherebbe giammai! Facciamo penitenza in questa vita, per non doverla poi fare nell'altra! Combattiamo i nostri difetti e correggiamoli; guardiamoci dai piccoli falli, perchè il Giudice. Divino ne tiene stretto conto. La Maestà Divina è tanto santa, che non può soffrire nei suoi eletti la minima macchia! -

Anima privilegiata

Ci sono nel mondo delle anime privilegiate, cioè scelte direttamente da Dio per una missione particolare. A costoro Gesù si presenta sensibilmente e le mette nello stato di vittima straordinaria, rendendole partecipi anche dei dolori della sua Passione. Queste vittime riparano certe categorie di peccati e soffrono moltissimo nel corpo e nello spirito. Perchè possano soffrire di più e salvare più peccatori, Iddio permette che talune di esse siano trasportate, sebbene viventi, nell'ordine soprannaturale e che stiano a penare nel Purgatorio ovvero nell'inferno. Come avvenga il fenomeno, non possiamo spiegarlo. Queste vittime, quando ritornano dall'al di là, sono afittissime e sogliono piangere dirottamente; qualche volta restano con delle scottature e piaghe nel corpo. Le anime privilegiate scompaiono improvvisamente dalla propria camera, alla presenza anche di testimoni, o dopo una notte o parecchie ore riappaiono. Sembrano cose incredibili, ma sono storiche.


Per conoscere più diffusamente questi fatti, si legga il volume « Invito all'amore » edito dalla Libreria L.I.C.E. - Berruti - Torino. E' la storia di Suor Josefa Menendez, morta nel 1923. Ecco alcuni episodi:

- La notte dal primo al due novembre l'assalto diabolico mi aveva lasciata spossatissima. Mentre quasi ogni notte ero stata a soffrire nell'inferno tra i dannati, il Signore volle che nel mese dei morti andassi nel Purgatorio. Chiesi a Gesù se realmente fosse l'inferno o il Purgatorio il luogo ove vado a soffrire, oppure una semplice figura dell'oltre tomba. Gesù mi rispose: E' il vero inferno ed il vero Purgatorio. Le anime però le vedi in sembianze umane, per distinguerle. Ti porto in questi luoghi affinché tu resti invogliata a soffrire sempre più, per strappare anime all'eterna perdizione. -

Nella notte del primo novembre, verso le ore due, mi sentii leggera leggera come se non avessi avuto il corpo. Mentre a trasportarmi nell'inferno suole venire il demonio, il quale in un volo vertiginoso mi lancia tra i dannati, questa volta mi sentii trasportare da mano invisibile, senza vedere alcuno, e dopo un poco, invece di trovarmi sul letto, mi trovai in Purgatorio, vicino alle anime che spasimavano dal desiderio di vedere Dio e per altri dolori. II luogo era grandissimo; si vedeva dove cominciava, ma non dove finiva. Poi vidi un'immensa folla di anime, in maggioranza persone consacrate. Appena la mano invisibile mi posò vicino a costoro, tutte provarono gran gioia e dissero: Prega, prega per noi e per la nostra liberazione! - Un tale -disse: Se tutti sapessero com'è tormentoso il fuoco del Purgatorio, veramente ci verrebbero presto in aiuto! -

In quel momento cominciai a provare le pene del Purgatorio. Mi sentii come esasperata nell'anima e provai un forte calore in tutto il corpo. Però non è tanto la sofferenza del corpo che fa soffrire, quanto il rimorso di avere offeso Dio sì grande e la privazione di vederlo. Si sente fortemente Dio e non si può andare a Lui. Che terribile sofferenza!... Vidi le anime rassegnatissime; non dimostravano alcun segno di disperazione. Erano tanto pentite del male fatto e avrebbero voluto ritornare nel mondo per dire a tutti: Non fate peccati, perchè veramente c'è l'inferno ed il Purgatorio e le pene che vi si soffrono sono immense!

Mi si avvicinò un uomo, gridando: Non ne posso più di questi tormenti! Ormai sono nove anni che soffro e mi sembrano novecento anni! Per pietà liberatemi presto da queste pene!... Peccai, è vero!... Mentr'ero in vita, quando la miseria copriva la mia famiglia, imprecai contro Dio e contro i Santi. Sebbene me ne fossi confessato, ho da scontare la pena! -

Un Sacerdote era afflittissimo e chiedeva suffragi: Sto soffrendo molto, perchè in vita sono stato molto indulgente a tanti piccoli piaceri! -

Una donna diceva: Avevo la vocazione religiosa e la perdetti per una cattiva lettura. Ringrazio Dio che non sono piombata nell'inferno! -

Una suora esclamò: Sto riparando alcune mancanze di fiducia in Dio. Il giudizio di una religiosa è rigoroso, perchè non è il nostro Sposo Gesù che ci giudica, ma il nostro Dio!

- Il mio Purgatorio, diceva un'altra anima, sarà lungo poichè non ho accettato la volontà di Dio, né ho fatto con sufficiente rassegnazione il sacrificio della mia vita durante l'ultima malattia. La malattia è una grande grazia di purificazione, ma se non si fa attenzione, può essere occasione di maggior Purgatorio. -

Un'anima ringraziava: Iddio ti ricompensi la carità! Tu hai abbreviato il mio Purgatorio. Oh, se tutti riflettessero fin dove può condurre un affetto poco mortificatoo, come si applicherebbero a dominare la natura ed a reprimere le passioni! -


Da quanto si è esposto, si vede com'è delicata la Divina Giustizia nel purificare le anime che hanno peccato.

Se fosse concesso a tutti di visitare un momento il Purgatorio, quanti si farebbero santi!

AMDG et BVM

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