Messe in vita
Si sogliono celebrare molte Messe
per i morti e poche per i vivi. Da che ho raccomandato dal pulpito e con la
stampa di far celebrare Messe per l'anima proprio mentre si è in vita, molti si
son decisi a farlo.
Ciascuno pensi all'anima sua mentre
è su questa terra e non abbia troppa fiducia nei suffragi che i parenti faranno
dopo la morte. Appena si muore, dei parenti e degli amici alcuni piangeranno,
altri non faranno neppure questo, taluni diranno: Che anima buona! Certamente è
in Paradiso! - I suffragi potranno ridursi a qualche preghiera ed a qualche
Messa sporadica.
Conoscevo una signorina
attempata, molto pia e ricca. Lasciò per testamento i suoi beni ai parenti e
lasciò pure il denaro per duemila Messe di suffragio, da celebrarsi al più
presto. Gli eredi non vollero farle celebrare e divisero il denaro. Quanto
avrebbe fatto meglio la signorina ad applicarsi le Messe mentre era viva!
Per conoscere l'utilità delle
Messe in vita si ricordino i frutti del Santo Sacrificio:
1° Merito di gloria per il Cielo.
2° Merito impetratorio per
ottenere grazie.
3° Merito soddisfattorio per
scontare i peccati, cioè abbreviare il Purgatorio.
Quando i vivi fanno celebrare una
Messa per un defunto, a questi arriva soltanto il merito soddisfattorio ed
arriva in quella misura che vuole Iddio, potendo, come si è detto innanzi, dare
il Signore il merito soddisfattorio ad un'altra anima, o in parte o tutto. Il
suffragio arriverà ai morti quando si celebreranno, le Messe; cosicché le anime
purganti dovranno aspettare con ansia.
Quando le Messe si fanno
celebrare in vita, l'anima acquista tutti e tre i meriti ed invece di aspettare
il suffragio dopo morte, giunta nell'altra vita i peccati li trova già
scontati, in parte o totalmente.
Le Messe per i vivi non si
possono chiamare Messe Gregoriane; quindi non sarebbe esatto dire al Sacerdote:
Desidero celebrate le Messe Gregoriane. -
<<Cor Mariæ
Immaculatum, intercede pro nobis>>
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