sabato 10 novembre 2012
Il Papa ha oggi istituito la Pontificia Accademia di Latinità
Come avevamo annunciato tempo fa (riportando qui un bell'articolo di A. Tornielli che ne dava notizia in anteprima), oggi il Santo Padre ha istituito la Pontificia Accademia di Latinità con il Motu Proprio "Latina Lingua" (qui in italiano)
Certamente è positivo che il Papa abbia voluto conservare un'istituto dedicato alla lingua universale della Chiesa, dato che da più parti si era premuto che la Fondazione Latinitas non venisse rimpiazzata da nessun altro organismo dedicato.
Di interesse sono i numerosi riferimenti che nel Motu Proprio il Papa fa all'uso del latino nella Liturgia e alle edizioni in latino degli attuali e "moderni" sacri libri liturgici.
E' ovviamente un messaggio anche questo.
Grandissima soddisfazione leggere che come primo scopo è quello di istruire nel latino seminaristi e sacerdoti.
Ci sono però dei punti lievemente grigi che meritano riflessione
Dispiace infatti che che l'Accademia dipenda dal Pontificio Consiglio della Cultura (di cui è Presidente il Card. Ravasi) e che sia priva di quella auspicata e maggior autonomia e autodeterminatezza che si sarebbe preferito riservata ad una contanta materia.Inoltre i membri dell'Accademia sono nomina non pontificia, nè del presidente, ma del Segretario di Stato. Che ci azzecca?
E' troppo presto per formulare giudizi, ovviamente: l'opera della Pontificia Accademia Latinitatis, erede della Fondazione, saprà indubbiamente esserne degna e proseguirne l'opera, potenziata e accresciuta nell'organico per poter difendere e favorire la lingua latina nel mondo contemporaneo.
Certamente è positivo che il Papa abbia voluto conservare un'istituto dedicato alla lingua universale della Chiesa, dato che da più parti si era premuto che la Fondazione Latinitas non venisse rimpiazzata da nessun altro organismo dedicato.
Di interesse sono i numerosi riferimenti che nel Motu Proprio il Papa fa all'uso del latino nella Liturgia e alle edizioni in latino degli attuali e "moderni" sacri libri liturgici.
E' ovviamente un messaggio anche questo.
Grandissima soddisfazione leggere che come primo scopo è quello di istruire nel latino seminaristi e sacerdoti.
Ci sono però dei punti lievemente grigi che meritano riflessione
Dispiace infatti che che l'Accademia dipenda dal Pontificio Consiglio della Cultura (di cui è Presidente il Card. Ravasi) e che sia priva di quella auspicata e maggior autonomia e autodeterminatezza che si sarebbe preferito riservata ad una contanta materia.Inoltre i membri dell'Accademia sono nomina non pontificia, nè del presidente, ma del Segretario di Stato. Che ci azzecca?
E' troppo presto per formulare giudizi, ovviamente: l'opera della Pontificia Accademia Latinitatis, erede della Fondazione, saprà indubbiamente esserne degna e proseguirne l'opera, potenziata e accresciuta nell'organico per poter difendere e favorire la lingua latina nel mondo contemporaneo.
BENEDICTUS PP. XVI
LITTERAE APOSTOLICAE
MOTU PROPRIO DATAE
MOTU PROPRIO DATAE
LATINA LINGUA
De Pontificia Academia Latinitatis condenda
1. La lingua latina è sempre stata tenuta in altissima considerazione dalla Chiesa Cattolica e dai Romani Pontefici, i quali ne hanno assiduamente promosso la conoscenza e la diffusione, avendone fatto la propria lingua, capace di trasmettere universalmente il messaggio del Vangelo, come già autorevolmente affermato dalla Costituzione Apostolica Veterum sapientia [che lo scorso febbraio ha compiuto 50 anni, n.d.r.] del Nostro Predecessore, il Beato Giovanni XXIII.
In realtà, sin dalla Pentecoste la Chiesa ha parlato e ha pregato in tutte le lingue degli uomini. Tuttavia, le Comunità cristiane dei primi secoli usarono ampiamente il greco ed il latino, lingue di comunicazione universale del mondo in cui vivevano, grazie alle quali la novità della Parola di Cristo incontrava l’eredità della cultura ellenistico-romana.
In realtà, sin dalla Pentecoste la Chiesa ha parlato e ha pregato in tutte le lingue degli uomini. Tuttavia, le Comunità cristiane dei primi secoli usarono ampiamente il greco ed il latino, lingue di comunicazione universale del mondo in cui vivevano, grazie alle quali la novità della Parola di Cristo incontrava l’eredità della cultura ellenistico-romana.
Dopo la scomparsa dell’Impero romano d’Occidente, la Chiesa di Roma non solo continuò ad avvalersi della lingua latina, ma se ne fece in certo modo custode e promotrice, sia in ambito teologico e liturgico, sia in quello della formazione e della trasmissione del sapere.
2. Anche ai nostri tempi, la conoscenza della lingua e della cultura latina risulta quanto mai necessaria per lo studio delle fonti a cui attingono, tra le altre, numerose discipline ecclesiastiche quali, ad esempio, la Teologia, la Liturgia, la Patristica ed il Diritto Canonico, come insegna il Concilio Ecumenico Vaticano II (cfr Decr. Optatam totius, 13).
Inoltre, in tale lingua sono redatti, nella loro forma tipica, proprio per evidenziare l’indole universale della Chiesa, i libri liturgici del Rito romano, i più importanti Documenti del Magistero pontificio e gli Atti ufficiali più solenni dei Romani Pontefici.
3. Nella cultura contemporanea si nota tuttavia, nel contesto di un generalizzato affievolimento degli studi umanistici, il pericolo di una conoscenza sempre più superficiale della lingua latina, riscontrabile anche nell’ambito degli studi filosofici e teologici dei futuri sacerdoti. D’altro canto, proprio nel nostro mondo, nel quale tanta parte hanno la scienza e la tecnologia, si riscontra un rinnovato interesse per la cultura e la lingua latina, non solo in quei Continenti che hanno le proprie radici culturali nell’eredità greco-romana. Tale attenzione appare tanto più significativa in quanto non coinvolge solo ambienti accademici ed istituzionali, ma riguarda anche giovani e studiosi provenienti da Nazioni e tradizioni assai diverse.
4. Appare perciò urgente sostenere l’impegno per una maggiore conoscenza e un più competente uso della lingua latina, tanto nell’ambito ecclesiale, quanto nel più vasto mondo della cultura. Per dare rilievo e risonanza a tale sforzo, risultano quanto mai opportune l’adozione di metodi didattici adeguati alle nuove condizioni e la promozione di una rete di rapporti fra Istituzioni accademiche e fra studiosi, al fine di valorizzare il ricco e multiforme patrimonio della civiltà latina.
Per contribuire a raggiungere tali scopi, seguendo le orme dei Nostri venerati Predecessori, con il presente Motu Proprio oggi istituiamo la Pontificia Accademia di Latinità, dipendente dal Pontificio Consiglio della Cultura. Essa é retta da un Presidente, coadiuvato da un Segretario, da Noi nominati, e da un Consiglio Accademico.
La Fondazione Latinitas, [qui in italiano, n,d,r] costituita dal Papa Paolo VI, con il Chirografo Romani Sermonis, del 30 giugno 1976, è estinta.
La presente Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio, con la quale approviamo ad experimentum, per un quinquennio, l’unito Statuto, ordiniamo che sia pubblicata su L’Osservatore Romano.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, die X mensis Novembris, in memoria Sancti Leonis Magni Papae, anno MMXII, Pontificatus Nostri octavo.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, die X mensis Novembris, in memoria Sancti Leonis Magni Papae, anno MMXII, Pontificatus Nostri octavo.
BENEDICTUS PP XVI
Statuto della Pontificia Accademia di Latinità
Articolo 1
E’ istituita la Pontificia Accademia di Latinità, con sede nello Stato della Città del Vaticano, per la promozione e la valorizzazione della lingua e della cultura latina. L’Accademia è collegata con il Pontificio Consiglio della Cultura, dal quale dipende.
Articolo 2
§ 1. Scopi dell’Accademia sono:
a) favorire la conoscenza e lo studio della lingua e della letteratura latina, sia classica sia patristica, medievale ed umanistica, in particolare presso le Istituzioni formative cattoliche, nelle quali sia i seminaristi che i sacerdoti sono formati ed istruiti;
b) promuovere nei diversi ambiti l’uso del latino, sia come lingua scritta, sia parlata.
§ 2. Per raggiungere detti fini l’Accademia si propone di:
a) curare pubblicazioni, incontri, convegni di studio e rappresentazioni artistiche;
b) dare vita e sostenere corsi, seminari ed altre iniziative formative anche in collegamento con il Pontificio Istituto Superiore di Latinità;
c) educare le giovani generazioni alla conoscenza del latino, anche mediante i moderni mezzi di comunicazione;
d) organizzare attività espositive, mostre e concorsi;
e) sviluppare altre attività ed iniziative necessarie al raggiungimento dei fini istituzionali.
Articolo 3
La Pontificia Accademia di Latinità si compone del Presidente, del Segretario, del Consiglio Accademico e dei Membri, detti anche Accademici.
Articolo 4
§ 1. Il Presidente dell’Accademia è nominato dal Sommo Pontefice, per un quinquennio. Il Presidente può essere rinnovato per un secondo quinquennio.
§ 2. Spetta al Presidente:
a) rappresentare legalmente l’Accademia, anche di fronte a qualsiasi autorità giudiziaria ed amministrativa, tanto canonica quanto civile;
b) convocare e presiedere il Consiglio Accademico e l’Assemblea dei Membri;
c) partecipare, in qualità di Membro, alle riunioni del Consiglio di Coordinamento delle Accademie pontificie e mantenere i rapporti con il Pontificio Consiglio della Cultura;
d) sovrintendere all’attività dell’Accademia;
e) provvedere in materia di ordinaria amministrazione, con la collaborazione del Segretario, e in materia di straordinaria amministrazione, in accordo con il Consiglio Accademico e con il Pontificio Consiglio della Cultura.
Articolo 5
§ 1. Il Segretario è nominato dal Sommo Pontefice, per un quinquennio. Può essere rinnovato per un secondo quinquennio.
§ 2. Il Presidente, in caso di assenza o impedimento, delega il Segretario a sostituirlo.
Articolo 6
§ 1. Il Consiglio Accademico è composto dal Presidente, dal Segretario e da cinque Consiglieri. I Consiglieri sono eletti dall’Assemblea degli Accademici, per un quinquennio, e possono essere rinnovati.
§ 2. Il Consiglio Accademico, che è presieduto dal Presidente dell’Accademia, delibera circa le questioni di maggiore importanza che riguardano l’Accademia. Esso approva l’ordine del giorno in vista dell’Assemblea dei Membri, da tenersi almeno una volta l’anno. Il Consiglio è convocato dal Presidente almeno una volta l’anno e, inoltre, ogni volta che lo richiedano almeno tre Consiglieri.
Articolo 7
Il Presidente, con il parere favorevole del Consiglio, può nominare un Archivista, con funzioni di bibliotecario, ed un Tesoriere.
Articolo 8
§ 1. L’Accademia consta di Membri Ordinari, in numero non superiore a cinquanta, detti Accademici, studiosi e cultori della lingua e della letteratura latina. Essi sono nominati dal Segretario di Stato. Raggiunto l’ottantesimo anno di età, i Membri Ordinari diventano Emeriti.
§ 2. Gli Accademici Ordinari partecipano all’Assemblea dell’Accademia convocata dal Presidente. Gli Accademici Emeriti possono partecipare all’Assemblea, senza diritto di voto.
§ 3. Oltre agli Accademici Ordinari, il Presidente dell’Accademia, sentito il Consiglio, può nominare altri Membri, detti corrispondenti.
Articolo 9
Il patrimonio della estinta Fondazione Latinitas e le sue attività, inclusa la redazione e pubblicazione della Rivista Latinitas, sono trasferite alla Pontificia Accademia di Latinità.
Articolo 10
Per quanto non previsto espressamente si fa riferimento alle norme del vigente Codice di Diritto Canonico ed alle leggi dello Stato della Città del Vaticano.