MARTEDÌ 27 NOVEMBRE 2012. Da MiL
Roma. Chiesa di Gesù e Maria : la Santa Messa nel Rito Romano antico continuerà regolarmente ! L'attesa notizia nel giorno della festa della Medaglia Miracolosa !
" La Messa in rito tradizionale antico celebrata da circa trent’anni nella chiesa di Gesù e Maria in via del Corso a Roma, non sarà sospesa come si era temuto nelle scorse settimane.
Il cardinale vicario Agostino Vallini e il vescovo ausiliare mons. Zuppi, dopo aver incontrato i padri agostiniani ( scalzi ) a cui è affidata la chiesa, i sacerdoti dell’istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote che vi celebrano la Messa e una rappresentanza dei fedeli che vi assistono regolarmente, hanno confermato che il rito tradizionale continuerà ad essere officiato.
A partire dall’ 8 dicembre la Santa Messa sarà celebrata a Gesù e Maria ogni domenica alle 9.30".
Da : Corrispondenza Romana
Nel giorno della festa della Medaglia Miracolosa ringraziamo la Santissima Vergine Maria , Salus Populi Romani, per questa attesa notizia !
" In questi giorni risplende la Medaglia Miracolosa,
come per richiamarci in modo visibile e tangibile che alla preghiera tutto è permesso, anche i miracoli, e soprattutto i miracoli.
In ciò sta la specialità magnifica della Medaglia Miracolosa, e noi abbiamo bisogno di miracoli.
È già un gran miracolo che i ciechi vedano...
Ma vi è un altro miracolo che dobbiamo domandare a Maria Regina della Medaglia, ed è che vedano quelli che non vogliono vedere"
(Pio XI, il 19 luglio 1931, in occasione del processo di beatificazione di Caterina Labouré)
Il cardinale vicario Agostino Vallini e il vescovo ausiliare mons. Zuppi, dopo aver incontrato i padri agostiniani ( scalzi ) a cui è affidata la chiesa, i sacerdoti dell’istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote che vi celebrano la Messa e una rappresentanza dei fedeli che vi assistono regolarmente, hanno confermato che il rito tradizionale continuerà ad essere officiato.
A partire dall’ 8 dicembre la Santa Messa sarà celebrata a Gesù e Maria ogni domenica alle 9.30".
Da : Corrispondenza Romana
Nel giorno della festa della Medaglia Miracolosa ringraziamo la Santissima Vergine Maria , Salus Populi Romani, per questa attesa notizia !
" In questi giorni risplende la Medaglia Miracolosa,
come per richiamarci in modo visibile e tangibile che alla preghiera tutto è permesso, anche i miracoli, e soprattutto i miracoli.
In ciò sta la specialità magnifica della Medaglia Miracolosa, e noi abbiamo bisogno di miracoli.
È già un gran miracolo che i ciechi vedano...
Ma vi è un altro miracolo che dobbiamo domandare a Maria Regina della Medaglia, ed è che vedano quelli che non vogliono vedere"
(Pio XI, il 19 luglio 1931, in occasione del processo di beatificazione di Caterina Labouré)
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Santa Caterina
Labourè
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Santa Caterina e la Medaglia
Miracolosa
Ma dove e come ha avuto origine la
Medaglia miracolosa? Essa risale al 1830. La sua origine è veramente
meravigliosa. Si può dire che questa medaglietta è "miracolosa " già nel suo
nascere.
Siamo a Parigi. Ci troviamo nella Casa
Madre delle Suore di San Vincenzo de' Paoli e Santa Luisa de Marillac, le Figlie
della Carità. Nella Casa Madre c'è il Noviziato. Tra le novizie c'è un'umile
suora che si chiama Suor Caterina Labouré, oggi Santa. A quest'umile novizia, nascosta e sconosciuta, avverranno alcuni
dei fatti più straordinari che possono capitare a una creatura sulla terra: le
apparizioni della Vergine Immacolata. Perché a Suor Caterina? ... Perché proprio
a lei? ...
Perché era una Suora tanto umile, tanto
semplice, tanto angelica...
Questa risposta corrisponde alle divine
parole di Gesù: "Ti ringrazio, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché
hai tenuto nascoste queste cose agli intelligenti e ai sapienti e le hai
rivelate ai piccoli" (Lc 10,21).
La conferma più splendida della lode di
Gesù agli umili la troviamo nel comportamento di S. Caterina dopo i fatti
straordinari: ella seppe tenere nascosto il segreto delle apparizioni della
Madonna per ben 46 anni, ossia fino alla morte, rivelandolo soltanto al suo
confessore. A questi "piccoli" Dio dona le cose più grandi.
"Ecco un'altra Mamma!"
Fin da piccina, S. Caterina Labouré ebbe
nel Cuore una devozione così tenera e filiale verso la Madonna che quando le
morì la mamma, ella riunì i fratellini ai piedi di una statuina di Maria e disse
loro "Non abbiamo più la mamma: ecco un'altra Mamma!"
Era così che un tempo i genitori
cristiani educavano i figli e dalle famiglie cristiane fiorivano i
Santi.
La pia fanciulla era nata a
Fain-les-Moutiers, villaggio della Borgogna, il 2 maggio 1806. La famiglia era
molto buona: c'erano dieci figli; si viveva tutti in una grande fattoria.
Quando
Caterina aveva ancora dodici anni, e la mamma era già morta, dovette assumere la
direzione della casa perché la sorella maggiore entrava in convento a Parigi tra
le Figlie della Carità. Giudiziosa e sollecita,
la brava fanciulla non fece rimpiangere la sorella più grande. Attenta e
generosa, Caterina arrivava a tutto: sbrigava i lavori di casa, serviva il papà
e i fratelli, coltivava con fervore la sua pietà eucaristica e la sua devozione
alla Madonna.
Visse così, laboriosa e pura, fino alla
sua giovinezza. E si capiva che qualcosa di speciale maturava in lei, per il
fascino che esercitava con il suo candore e la sua umiltà. Ciò apparve evidente
quando le furono fatte diverse proposte di matrimonio, e la sua risposta fu
sempre una sola:
"Ho già trovato il mio sposo fin dal
giorno della prima Comunione, a Lui ho dato tutta me stessa". Anch'ella voleva
diventare la Sposa di Gesù tra le Figlie della Carità al servizio dei poveri e
dei sofferenti.
Finalmente, superati ostacoli
amarissimi, la pia giovane poté entrare nel noviziato delle Figlie della Carità,
a Parigi, in Rue du Bac. Era il 21 aprile 1830.
Non trovò nessuna difficoltà a vivere
una vita di sacrificio nella preghiera e nella mortificazione. Era così bene
allenata! E tutto ella era pronta a soffrire pur di diventare la Sposa sempre
vergine di Gesù: era il suo ideale di amore sublime e infinito. L'intuizione luminosa che ebbe -e che hanno solo i semplici
e i puri di cuore- fu quella di diventare degna Sposa di Gesù affidandosi alla
Madonna e ricopiando fedelmente le virtù della Celeste Vergine.
Ecco il proposito fondamentale scritto
da lei stessa con semplicità "Prenderò Maria per modello al principio delle mie
azioni, e penserò come Ella avrebbe fatto il dovere che sto per compiere".
Via via, intensificherà talmente la sua filiale
devozione alla Madonna, e ne scoprirà così in profondità il valore, soprattutto
per la gioventù, che la Madonna stessa, in una delle apparizioni, la incaricò di
organizzare un'associazione mariana per aiutare tutti a possedere la "perla
preziosa" (Mt 13,46) della devozione mariana.
Per questo, senza risparmio di prove e
di sofferenze, ella si impegnò e arrivò a fondare le "Figlie di Maria'
esclamando felice, con lo sguardo profetico rivolto al futuro "Come sarà bello
vedere Maria onorata da tutta la gioventù!"
Il fatto centrale di tutta la vita di S.
Caterina, però, fu e rimane sempre quello delle cinque apparizioni della Madonna
che le affidò la "Medaglia miracolosa" da diffondere nel mondo
intero.
Nel luglio e nel novembre del 1830
avvennero le due principali apparizioni della Vergine Santissima nella Cappella
del Noviziato. La prima delle due avvenne di notte. Avvertita dall'Angelo
Custode, S. Caterina si recò trepidante nella Cappella e andò a inginocchiarsi
ai piedi della Madonna che stava seduta al lato destro dell'altare. La Santa
poté poggiare le sue mani sulle ginocchia della Madonna e contemplare il Suo
celestiale volto. "In quel momento -scriverà poi- provai la gioia più dolce
della mia vita ".
Il colloquio durò più di due ore!
La seconda volta, S. Caterina ricevette dalla
Vergine la missione di far coniare la celebre "medaglia" che sarà giustamente
definita "miracolosa". La Madonna stessa le fece vedere il modello completo,
così come lo vediamo riprodotto sulle medagline. Le difficoltà e i travagli furono grandi prima di ottenere che
venisse coniata questa medaglina. Un'umile suora, ignorata da tutti, ricca
soltanto della povertà evangelica, come avrebbe mai potuto far coniare una
medaglia da produrre poi in quantità sempre maggiori, e da diffonderla nel mondo
intero?
La potenza di Dio risplende tanto più
gloriosa, quanto più impotenti sono le creature. E due anni dopo, il 30 giugno
1832, venivano coniati i primi 1500 esemplari della medaglina.
S. Caterina, così umile, così povera,
potette avere fra le mani la bella medaglina. Quanti baci e lacrime d'amore! E
con quale entusiasmo si applicò a diffonderla ovunque e a chiunque, certissima
delle parole della Madonna "Tutte le persone che porteranno la medaglia
riceveranno grandi grazie ". Tra gli operai e
gli ammalati, fra i soldati e i poveri, per oltre 40 anni, S. Caterina, la dolce
Figlia della Carità, fu apostola della Medaglia miracolosa fino alla sua beata
morte, che avvenne il 31 dicembre 1876.
Il suo corpo verginale riposa sotto
l'altare, nella cappella delle apparizioni, ai piedi della sua Regina
Immacolata. Nella ricognizione del corpo, le mani di S. Caterina che avevano
toccato la Madonna e i suoi occhi che l'avevano contemplata apparvero conservati
straordinariamente bene.
Notizie tratte dal sito
www.totustuus.org
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