APOPHTHEGMA
XLVII.
– Magis in Dei benignitate,
– Magis in Dei benignitate,
quam pecuniae
thesauris confidendum.
Proceres et solemnes
nuntios Assisinates B.
Patrem gravi et ultima infìrmitate laborantem
e Noceria, ne alibi quam apud ipsos moreretur,
reducentes Assisium , et apud Dei virum
conquerentes, quod in villa Sarthiani in
qua ad
prandii tempus moram
protraxerunt, nihil venale
reperiebant,
reprehendit, dicens : Nihil comedendum
invenitis, quia plus in muscis vestris
(hoc nomine vocabat denarios), quam in Domino
confiditis.
Sed revertimini per domos, quas circuistis,
et
amorem Dei offerentes prò pretio, humiliter
eleémosynam
postulate. Quod ad sancti Patris
mandatum humiliter
facientes, evenit, ut
inopiam, quam illorum pecunia relevare non
poterat, Francisci pauperies opulenta suppleret.
D. Bon. cap. 7. Pisan.
lib. 1 , Conf. 12.
Apotegma
XLVII. - Che si deve confidar più
nella benignità di Dio, che nell'abbondanza
de'denari.
Mentre
i magnati e i ragguardevoli ambasciatori
d'Assisi
riconducevano da Nocera ad
Assisi
il B. Padre gravemente infermo dell’ultima
malattia,
acciocché non morisse altrove che
presso
di loro ; e lamentandosi essi con l’uomo
di
Dio, che nella terra di Sartiano, dove si fermarono
al
tempo del pranzo , non trovavano
nulla
da comprare, ei gli riprese dicendo :
«Non trovate niente da mangiare, perché avete maggior
«Non trovate niente da mangiare, perché avete maggior
fiducia
nelle vostre mosche (con tal nome
chiamava
i denari), che nel Signore. Ma ritornate
a
quelle case, per le quali siete andati girando , e
offrendo
in cambio del prezzo l'amor di Dio, dimandate
umilmente
l'elemosina ».
La qual cosa eseguendo essi umilmente secondo l’ordine del
La qual cosa eseguendo essi umilmente secondo l’ordine del
santo
Padre, avvenne che a quella necessità, a
cui
il loro denaro non poteva provvedere, supplisse
l’abbondante
povertà di Francesco.
AMDG et BVM
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