A Torino
Interessante è il fatto avvenuto nel 1946 nella persona
dell'ingegnere Enzo Crozza, domiciliato a Torino, in via Ilarione Petitti, 34.
Questo ingegnere, ammalatosi nel 1942 si era fatto assistere in
famiglia nelle ore notturne da una Suora del Cottolengo, certa Suor Angela
Curti. Nel 1944 la Suora moriva nel Cottolengo; l'ingegnere non ne sapeva
nulla.
Il Signor Crozza fu operato di appendicite nella sua abitazione
nel 1946 e, memore delle delicate cure di Suor Curti, mandò la moglie al
Cottolengo per invitarla a venire ad assisterlo.
Mentre la moglie faceva le scale, incontrò la Suora.
- E voi, qui?... Venivo proprio in cerca di voi!
- Ho saputo che vostro marito sta male e son venuta a cercarlo! -
Per quindici notti consecutive Suor Angela vegliò al capezzale
dell'ingegnere; veniva la sera e partiva al mattino.
Finita la sua missione, si licenziò senza chiedere alcun compenso.
Quando il Signor Crozza si ristabilì discretamente, andò al
Cottolengo con la moglie per ringraziare ancora una volta la Suora. Quale non
fu la sua meraviglia a senirsi dire: Cercate di Suor Angela?... Ma da due anni
è al cimitero!... E' morta qui! - Eppure la Suora che mi assisteva era lei, in
carne ed ossa! E non sono io solo a constatare il fatto, ma tutta la
famiglia!... -
Come spiegare questo avvenimento? O la Suora era entrata in
Paradiso e veniva in aiuto a persona cara, oppure era in Purgatorio ed il
Signore le permetteva di compiere ancora qualche atto di carità.
*
Di simili fatti potrei riportarne non pochi; sono testimonianze di
oltre tomba. Ma poichè qui si parla del Purgatorio, giova sapere che in Roma,
poco distante dalla città del Vaticano, esiste il Museo del Purgatorio, ove si
possono vedere, con i relativi documenti storici, oggetti bruciati da anime del
Purgatorio, apparse in forma umana.
Colpa e pena
I fedeli non sogliono riflettere abbastanza sulle quotidiane
colpe; si va avanti alla buona nella vita spirituale, pensando molto alla
misericordia di Dio e poco alla sua giustizia.
Chi cade in peccato, tenga presenti due cose: la colpa, o
mancanza, e la pena corrispondente. Se il peccato è mortale, la pena
corrispondente è eterna; se è veniale, la pena è temporanea o limitata.
Quando ci si confessa con le dovute disposizioni, Iddio perdona il
peccato, cioè la colpa; la pena corrispondente non scompare del tutto; se essa
è eterna, cioè degna dell'inferno, dopo l'Assoluzione Sacramentale diviene
temporanea, cioè da scontarsi in questa vita o nel Purgatorio; se la pena
riguarda il peccato veniale, con l'Assoluzione Sacramentale può diminuire ed
anche scomparire del tutto, secondo le disposizioni dell'anima penitente.
Chi confessa un solo peccato mortale, avrà da scontare in
Purgatorio o in questa vita, un grado di pena temporanea; chi ne confessa due,
dovrà scontare il doppio. Chi pecca gravemente cento, mille volte..., sconterà
cento, mille volte in più. Questa è la dottrina della Chiesa Cattolica, secondo
il parere dei più grandi Teologi ed in base alla rivelazione ed alla stessa
ragione.
Mi rivolgo a coloro che dicono: Per il momento pecco; poi mi
confesserò e Dio mi perdonerà!... Ho peccato tre volte? Commetto altri peccati
e fa lo stesso! Il Ministro di Dio mi assolve con la stessa facilità tre
peccati, oppure trentatré! ... -
Ma non riflettono costoro che più peccano e più lungo e tormentoso
si preparano il Purgatorio? Se non si vogliono astenere dal male per il
dipiacere che recano a Dio, che dovrebbe essere il fine principale, almeno si
astengano dal peccare per interesse personale, per non accumulare pene sopra
pene per il Purgatorio!
Anime Sante del purgatorio,
intercedete per noi.
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