Introduzione a San Giovanni della Croce
Introduzione a San Giovanni della Croce
San Giovanni della Croce, morto quattro secoli fa, è un santo tuttora vivo. Non solo perché proprio come "santo" si è lasciato docilmente guidare dallo Spirito di Cristo il quale rende perennemente "nuova creatura" l'uomo che ne accoglie la mozione, ma anche perché il messaggio che egli trasmette con la sua vita e nei suoi scritti è l'essenza del Vangelo stesso, la "Parola di vita" di Cristo, nel quale il Padre ha dato e detto tutto, portata alle ultime conseguenze. Il Mistico di Fontiveros è di una logica sorprendente. Tende all'essenziale con linearità. Non indulge né al comodo né al compromesso. É assetato di assoluto, di Dio. E i principi nei quali scandisce le esigenze di un amore imperioso che domanda la rinuncia di tutto per fare il dono del Tutto, rivelano un senso profondo dell'uomo, così piccolo e così grande, stretto com'è dalle angosce d'una limitatezza lacerante e insieme divorato da aspirazioni immense che può placare soltanto il possesso di Dio amato al di sopra di tutto, con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, con tutte le forze. Pochi dottori della Chiesa hanno accentuato come Giovanni della Croce il nulla della creatura e il tutto di Dio. Ma pochi alla pari di lui hanno parlato dell'amore di Dio per l'uomo, del suo desiderio di stringerlo intimamente a sé, della sua "fretta" di portarlo sollecitamente alla pienezza dell'amore. Nulla e Tutto, notte e giorno, tenebra e luce, freddo e fiamma, spogliamento doloroso e pienezza, pianto e canto, morte e vita sono le metafore d'ispirazione biblica con le quali propone l'itinerario dell'uomo il quale, credendo all'amore, di tutto si libera e si lascia liberare, in tutto si purifica e si lascia purificare, per "affrettarsi" all'unione trasformante in Cristo "sposo", che accende nel suo cuore la "fiamma viva" dello Spirito Santo, perché tutta la sua vita sia, nella letizia dell'uomo nuovo, un "cantico spirituale" alla gloria del Padre e a vantaggio della Chiesa. E il Corpo Mistico risente ineffabilmente della corrente di grazia che si trasmette attraverso la preghiera e le opere di coloro che, come la Vergine Maria, diventano onnipotenti sul cuore di Dio, nel dono totale a Dio. Il loro più piccolo atto d'amore è più utile alla Chiesa che tutte le altre opere.
Nulla di strano che un insegnamento che affonda le sue radici nell'Evangelo, accogliendone in blocco le esigenze più impegnative di fede e di povertà, facciano presa in maniera notevole sull'uomo di oggi. Per cui atei ed increduli si appoggiano a lui come ad un'autorità capace di aprire nuove vie alla fede, rivoluzionando strutture di comodità e di edonismo, gli idoli di cui siamo schiavi. L'angosciato in cerca di luce ne gusta la parola nella quale la fede s'illumina della grazia dell'esperienza di un Dio presente nell'uomo, che ama l'uomo, che agisce nell'uomo anche e soprattutto attraverso la sofferenza intima che purifica. L'uomo della strada che cerca i ancorarsi in qualcosa che realmente possa chiamare "suo" di fronte al fluttuare e allo scomparire di tutto, con Giovanni grida esaltato: "Miei sono i cieli e mia la terra, miei sono gli uomini, i giusti sono miei, miei i peccatori. Gli angeli sono miei, e la Madre di Dio è mia, e mie sono tutte le cose. Lo stesso Dio è mio e per me, poiché Cristo è mio e tutto per me. Che cosa chiedi e che cosa cerchi, perciò, o anima mia? Tutto è tuo e tutto è per te".
Senza pensare della presenza profonda che la sua dottrina ha nelle vene più autentiche dell'insegnamento di figure di primo piano della spiritualità moderna. Basti pensare all'influsso che Giovanni esercita attraverso S. Teresa di Gesù Bambino, la quale ne ha assimilato la dottrina in tal misura da saperla "tradurre" nella vita e negli scritti alla luce del suo carisma personale. E come non ricordare un altro grande ispiratore del movimento spirituale del nostro tempo, Carlo de Foucauld, i cui scritti sono animati dall'essenza di quelli di S. Giovanni della Croce, meditati senza soste negli ultimi vent'anni di vita e ricordati anche il giorno della tragica morte nell'ultima lettera alla cugina de Blondy?
La "scienza dell'amore" insegnata nelle Opere di S. Giovanni della Croce, Padre del Carmelo Riformato, è la scienza della gioia effusa dallo Spirito Santo nel cuore dei cristiani venduti completamente all'amore di Dio e dei fratelli.
Nulla di strano che un insegnamento che affonda le sue radici nell'Evangelo, accogliendone in blocco le esigenze più impegnative di fede e di povertà, facciano presa in maniera notevole sull'uomo di oggi. Per cui atei ed increduli si appoggiano a lui come ad un'autorità capace di aprire nuove vie alla fede, rivoluzionando strutture di comodità e di edonismo, gli idoli di cui siamo schiavi. L'angosciato in cerca di luce ne gusta la parola nella quale la fede s'illumina della grazia dell'esperienza di un Dio presente nell'uomo, che ama l'uomo, che agisce nell'uomo anche e soprattutto attraverso la sofferenza intima che purifica. L'uomo della strada che cerca i ancorarsi in qualcosa che realmente possa chiamare "suo" di fronte al fluttuare e allo scomparire di tutto, con Giovanni grida esaltato: "Miei sono i cieli e mia la terra, miei sono gli uomini, i giusti sono miei, miei i peccatori. Gli angeli sono miei, e la Madre di Dio è mia, e mie sono tutte le cose. Lo stesso Dio è mio e per me, poiché Cristo è mio e tutto per me. Che cosa chiedi e che cosa cerchi, perciò, o anima mia? Tutto è tuo e tutto è per te".
Senza pensare della presenza profonda che la sua dottrina ha nelle vene più autentiche dell'insegnamento di figure di primo piano della spiritualità moderna. Basti pensare all'influsso che Giovanni esercita attraverso S. Teresa di Gesù Bambino, la quale ne ha assimilato la dottrina in tal misura da saperla "tradurre" nella vita e negli scritti alla luce del suo carisma personale. E come non ricordare un altro grande ispiratore del movimento spirituale del nostro tempo, Carlo de Foucauld, i cui scritti sono animati dall'essenza di quelli di S. Giovanni della Croce, meditati senza soste negli ultimi vent'anni di vita e ricordati anche il giorno della tragica morte nell'ultima lettera alla cugina de Blondy?
La "scienza dell'amore" insegnata nelle Opere di S. Giovanni della Croce, Padre del Carmelo Riformato, è la scienza della gioia effusa dallo Spirito Santo nel cuore dei cristiani venduti completamente all'amore di Dio e dei fratelli.
P. Simone della S. Famiglia, Postulatore Generale O.C.D.
Dal testo della presentazione delle Opere di S .Giovanni della Croce
Roma, 14 Dicembre 1991, festa di S. Giovanni della Croce, Dottore della Chiesa e IV Centenario della sua morte
Dal testo della presentazione delle Opere di S .Giovanni della Croce
Roma, 14 Dicembre 1991, festa di S. Giovanni della Croce, Dottore della Chiesa e IV Centenario della sua morte
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01:55
- Premessa
- L'Uomo
- Il Santo
- Il mistico
- Il maestro e formatore d'anime
- Poeta e scrittore
- In cammino verso l'unione con Dio
- Verso l'unione con Dio, Monte della Perfezione
- CANTO DELL'ANIMA Strofe della Notte-Salita.
- La salita.
- La notte oscura.
- Giudizio sulla Notte Oscura.
- Il Cantico Spirituale B (testo).
- Il Cantico Spirituale B (lettura del testo).
- Commento al Cantico Spirituale.
- La dottrina nel Cantico Spirituale. Cautele conto il mondo
- Cautele contro il demonio.
- Cautele contro la carne.
- Orazione dell'anima innamorata.
- Lettera n.7
- Lettera n.10
- Lettera n.11
- Lettera n.24
- Lettera n.25
- Lettera n.26
https://www.youtube.com/watch?v=KuKNByWtE9g
Ahttps://www.carmeloveneto.it/joomla/images/documenti/Ter_61_2010-1_15-34.pdf
"Buscando mis amores, iré por estos montes y riberas,
ni cogeré las flores, ni temeré las fieras,
y pasaré los fuertes y fronteras"
AMDG et BVM
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