CAPITOLO
XVI
In
qual modo la mattina di buon’ora debba scendere in campo il soldato di Cristo
Appena sveglia, la prima cosa che
dovranno osservare i tuoi occhi interiori è il vederti dentro uno steccato
chiuso con questa legge: chi non vi combatte, vi resta morto per sempre.
In questo steccato immaginerai di vedere
innanzi a te
--da una parte quel nemico e quella tua cattiva inclinazione, già
individuati per espugnarli e che invece sono armati per ferirti e darti la
morte;
--e dal lato destro il tuo vittorioso Capitano Cristo Gesù con la sua
santissima madre Maria Vergine insieme al suo carissimo sposo Giuseppe, con
molte squadre di angeli e santi e particolarmente con san Michele arcangelo;
--dal lato sinistro, poi, crederai di vedere il demonio infernale con i suoi per
eccitare la suddetta tua passione, istigandoti a cedere ad essa.
In tale steccato ti sembrerà di sentire
una voce forse del tuo angelo custode, che così ti dice: Tu oggi devi
combattere contro questo e contro altri tuoi nemici. Non s’impaurisca il tuo
cuore né si perda d’animo, non ceda ad essi per timore o per altro rispetto a
cosa alcuna, perché nostro Signore e tuo Capitano è qui con te con tutte queste
gloriose squadre: egli combatterà contro tutti i tuoi nemici, non permettendo
che prevalgano su di te in forze e capacità (cfr. Dt 20,3-4). Sta’
salda, fatti violenza e sopporta la pena che talora sentirai nel farti
violenza. Grida spesso dall’intimo del cuore e chiama il tuo Signore, Maria
Vergine e tutti i santi, perché senza dubbio ne riporterai vittoria. Se tu sei
fiacca, impedita dalle tue cattive abitudini, e se i tuoi nemici sono molti e
forti, moltissimi sono gli aiuti di chi ti ha creata e redenta; oltremodo e
senza paragone alcuno più forte è il tuo Dio e ha più voglia lui di salvarti
che non il nemico di perderti. Combatti pure e non ti rincresca talora la
sofferenza, perché dalla fatica, dalla violenza contro le tue cattive
inclinazioni e dalla pena che si sente per le cattive abitudini nascono la
vittoria e il grande tesoro con cui si compra il regno dei cieli e l’anima si
unisce per sempre con Dio.
Nel nome del Signore comincerai a
combattere con le armi della diffidenza di te stessa e della confidenza in Dio,
con l’orazione e con l’esercizio chiamando a battaglia quel nemico e quella tua
inclinazione che, secondo l’ordine suddetto, ti sei risoluta di vincere ora con
la resistenza, ora con l’odio e ora con gli atti della virtù contraria
ferendoli più e più volte a morte per far piacere al tuo Signore, che con tutta
la chiesa trionfante sta a vedere il tuo combattimento.
Di nuovo ti dico che
non ti deve rincrescere di combattere, se consideri l’obbligo che tutti abbiamo
di servire e di piacere a Dio e la necessità di combattere, non potendo fuggire
da questa battaglia senza ferite e senza morirne. Ti dico di più: quando tu
come ribelle volessi fuggire da Dio e darti al mondo e alle delizie della
carne, a tuo dispetto ti è necessario combattere con tante e tante contrarietà,
che spesse volte suderai in volto e il cuore sarà penetrato da angosce mortali.
A questo punto considera che sorta di
pazzia sarebbe il sostenere quella fatica e quella pena che comportano maggior
fatica e pena insieme alla morte senza fine, se tu fuggissi quella che, finendo
invece presto, ci unisce alla vita eterna e infinitamente beata dove godremo
per sempre il nostro Dio.
L. SCUPOLI: Il combattimento spirituale
"Degnati, dolce Maria,
di conservarci oggi e sempre,
senza peccato".
di conservarci oggi e sempre,
senza peccato".
Nessun commento:
Posta un commento