Quanti hanno scritto la vita di sant’Agnello Abate sono concordi nell’affermare che egli nacque a Napoli da nobili genitori di origine siracusana nel 535. La tradizione narra che la madre Giovanna, essendo sterile, pregava costantemente la Vergine affinché le fosse concesso un bambino.
Ottenuta la grazia la pia genitrice volle offrirlo alla Madonna e, portato il neonato, che aveva solo 20 giorni, di fronte all’immagine della Vergine, tra lo stupore dei genitori, esclamò: "Ave Maria!". A ricordare tale prodigio sul luogo venne eretta una chiesa: "Sancta Maria, intercede pro miseris!".
Di Sant’Agnello si narra che sin dalla tenera infanzia, non desiderava nulla di terreno, nulla di carnale e che piangeva colpe non sue e scelleraggini della patria menando vita eremitica.Però, la grandezza di questo cristiano divenuto santo, non si limitò solo alla preghiera o al fioretto, ma cercò di concretizzare nelle opere la sua fede, cioè di mettersi al servizio dei bisognosi; così che alla morte dei genitori impiegò i suoi averi nella costruzione di un ospedale che da lui prese il nome.
Il Signore premiò questo suo amore per il prossimo operando per mezzo di lui numerosissimi miracoli. Fra tutti spicca la sua apparizione a difesa di Napoli nel 581 durante l’assedio dei Longobardi.Ecco perché lo si dipinge con la bandiera nella mano destra ossia con il vessillo della Croce. La fama della sua santità crebbe a dismisura tanto da costringerlo ad andare a vivere per sette anni in un luogo sconosciuto. Solo l’apparizione della Vergine lo ridestò da farlo ritornare a Napoli dove i suoi concittadini gli prepararono un autentico trionfo, si verificarono altri miracoli che il Santo, schivo com’era, non attribuiva a sé ma alle preghiere dei malati.
In questo attaccamento alla sua persona sant’Agnello vide una minaccia alla sua santità e l’ancora di salvezza gli venne offerta da un monastero dove trascorse il resto della sua vita. Alla morte dell’Abate del monastero , Sant’Agnello per voto unanime dei monaci venne chiamato a sostituirlo. Morì all’età di 61 anni e precisamente il 14 dicembre del 596 ed i funerali furono un’autentica apoteosi. Il suo culto raggiunse in Napoli e nei suoi dintorni il massimo sviluppo verso il secolo XV. Tutte le biografie del Santo infatti risalgono a questo periodo.
Da Napoli il culto passò nella provincia. E’ difficile stabilire in che anno sia arrivato nel Cilento: Probabilmente fu il suo potere taumaturgico a conquistare la nostra gente. D’altro canto dal 1300 alla fine del secolo scorso tutto il commercio del Cilento era orientato verso Napoli, agevolato da due fatti importantissimi, il mare come via di comunicazione e i numerosi feudatari delle nostre zone residenti abitualmente a Napoli.
Il culto di Sant’Agnello compare nelle nostre zone nel 1500, allorché i cavalieri di Malta stabilirono una loro Commenda a Rodio. Fra i paesi che si dimostrarono più devoti a sant’Agnello subito di distinse Pisciotta. Per quanto riguarda il lato religioso il documento più antico riguardante Pisciotta è la Visita pastorale di Mons. Sivio Galasso, compiuta il 1° aprile 1583 conservato presso l’archivio Diocesano. Alla fine del 1800 aumenta il culto e la devozione verso sant’Agnello Abate tanto è vero che nel 1906 viene costituita la Confraternita in suo onore e viene acquistata l’attuale statua. Sarà questa Confraternita a costruire un altare dedicato al Santo nella Chiesa Madre nel 1963. La statua verrà restaurata dai fratelli Lebro di Napoli nell’anno 1979. L’anno seguente a riprova dei legami religiosi tra Napoli e Pisciotta Sua Eminenza il Cardinale Corrado Ursi Arcivescovo di Napoli visita la comunità di Pisciotta per venerare sant’Agnello Abate.
Si fa notare ancora come tale devozione non si sia fermata a Pisciotta, ma sia arrivata ovunque i pisciottani si siano stabiliti. Ad esempio in America dove numerose sono le colonie pisciottane. Ad Amsterdam (U.S.A.) è sorta addirittura UNA Chiesa in onore di sant’Agnello con relativa Confraternita. Una numerosa rappresentanza di detta colonia il 10 agosto 1975 venne a Pisciotta, accompagnata dal suo parroco padre Giuseppe Cotugno edificando tutti per devozione e pietà. Pisciotta festeggia il suo compatrono il 10 agosto ed il14 dicembre.Notizie prelevate dai primi calendari-giornale in occasione della festa di Sant’Agnello. Non firmate.
"AVE MARIA!"
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