martedì 9 ottobre 2012

SAN Francesco ‘commenta’ il Padre nostro pregandolo e meditandolo parola per parola.


Non molti conoscono la “Preghiera di san Francesco sul Padre nostro”: un Padre nostro pregato versetto per versetto, assaporato nelle sue pieghe segrete, allargato con risonanze bibliche e liturgiche.


Essa non è dunque una spiegazione della Oratio dominica come hanno fatto san Cipriano, Tertulliano e Origene, ma un pregare che si dilata ad accogliere echi e arricchimenti personali e tradizionali. 

Francesco ‘commenta’ il Padre nostro pregandolo e meditandolo parola per parola.

PARAFRASI DEL «PADRE NOSTRO»


[266]   O santissimo Padre nostro: creatore, reden­tore, consolatore e salvatore nostro.

[267]   Che sei nei cieli: negli angeli e nei santi, il­luminandoli alla conoscenza, perché tu, Signore, sei lu­ce, infiammandoli all’amore, perché tu, Signore, sei amo­re, ponendo la tua dimora in loro e riempiendoli di bea­titudine, perché tu, Signore, sei il sommo bene, eterno, dal quale proviene ogni bene e senza il quale non esiste alcun bene.

[268]   Sia santificato il tuo nome: si faccia lumino­sa in noi la conoscenza di te, affinché possiamo conosce­re l’ampiezza dei tuoi benefici, l’estensione delle tue promesse, la sublimità della tua maestà e la profondità dei tuoi giudizi.

[269]   Venga il tuo regno: perché tu regni in noi per mezzo della grazia e ci faccia giungere nel tuo re­gno, ove la visione di te è senza veli,
l’amore di te è perfetto,
la comunione di te è beata,
il godimento di te senza fine.

[270]   Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra: affinché ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando a te; con tutta l’anima sempre desiderando te con tutta la mente, orientando a te tutte le nostre inten­zioni e in ogni cosa cercando il tuo onore; e con tute le nostre forze spendendo tutte le nostre energie e sensibili­tà dell’anima e del corpo a servizio del tuo amore e non per altro; e affinché possiamo amare i nostri prossimi come noi stessi, trascinando tutti con ogni nostro potere al tuo amore, godendo dei beni altrui come dei nostri e nei mali soffrendo insieme con loro e non recando nessuna offesa a nessuno.

[271]   6 Il nostro pane quotidiano: il tuo Figlio dilet­to, il Signore nostro Gesù Cristo, dà a noi oggi: in me­moria, comprensione e reverenza dell’amore che egli eb­be per noi e di tutto quello che per noi disse, fece e patì.

[272]   E rimetti a noi i nostri debiti: per la tua ineffabile misericordia, per la potenza della passione del tuo Figlio diletto e per i meriti e l’intercessione della beatissima Vergine e di tutti i tuoi eletti.

[273]   Come noi li rimettiamo ai nostri debitori: e quello che non sappiamo pienamente perdonare, tu, Si­gnore, fa’ che pienamente perdoniamo sì che, per amor tuo, amiamo veramente i nemici e devotamente inter­cediamo presso di te, non rendendo a nessuno male per male e impegnandoci in te ad essere di giovamento a tutti.

[274]   E non ci indurre in tentazione: nascosta o manifesta, improvvisa o insistente.

[275]   10 Ma liberaci dal male: passato, presente e futuro. Gloria al Padre, ecc.  Amen.




PREGHIERA DAVANTI AL CROCIFISSO


[276]   Altissimo glorioso Dio,
illumina le tenebre de lo core mio.
Et dame fede dricta,
speranza certa e carità perfecta,
senno e cognoscemento,
Signore,
che faccia lo tuo santo e verace comandamento. Amen.



[1] P. Sabatier, Vie de Saint François d’Assise, Paris 1893, XXXVI. Ci sono delle traduzioni in quasi tutte le lingue moderne. Cf. anche gli Atti del Convegno « Francesco d’Assisi attesa dell’ecumenismo. Paul Sabatier e la sua ‘Vita di S. Francesco’ cent’anni dopo », in Studi Ecumenici 12/3 (1994) 5-191.


PULCHRA TOTA SINE NOTA CUIUSCUMQUE MACULAE,
FAC NOS MUNDOS ET IUCUNDOS TE LAUDARE SEDULE.

OMNI DIE DIC MARIAE MEA, LAUDES, ANIMA:
EIUS FESTA, EIUS GESTA COLE SPLENDIDISSIMA.




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