Perché non imitarlo? Prima conosciamolo meglio. |
NASCONDE SOTTO IL VELO DI ALLEGORIE
IL SEGRETO DELLA SUA TRASFORMAZIONE (1 Celano, Cap. III)
6. Già cambiato spiritualmente, ma senza lasciar nulla
trapelare all’esterno, Francesco rinuncia a recarsi nelle Puglie e si impegna a
conformare la sua volontà a quella divina.
Si apparta un poco dal tumulto del mondo e dalla
mercatura, e cerca di custodire Gesù Cristo nell’intimità del cuore. Come un
mercante avveduto sottrae allo sguardo degli scettici la perla trovata (Mt
13,45-46), e segretamente si adopra a comprarla con la vendita di tutto il
resto.
Vi era ad Assisi un giovane, che egli amava più degli
altri. Poiché era suo coetaneo e l’amicizia pienamente condivisa lo invitava a
confidargli i suoi segreti, Francesco lo portava con sé in posti adatti al
raccoglimento dello spirito, rivelandogli di aver scoperto un tesoro grande e
prezioso. L’amico, esultante e incuriosito, accettava sempre volentieri
l’invito di accompagnarlo.
Alla periferia della città c’era una grotta, in cui essi
andavano sovente, parlando del «tesoro». L’uomo di Dio, già santo per desiderio
di esserlo, vi entrava, lasciando fuori il compagno ad attendere, e, pieno di
nuovo insolito fervore, pregava il Padre suo in segreto (Mt 6,6).
Desiderava che nessuno sapesse quanto accadeva in lui là dentro e, celando
saggiamente a fin di bene il meglio, solo a Dio affidava i suoi santi
propositi. Supplicava devotamente Dio eterno e vero di manifestargli la sua via
e di insegnargli a realizzare il suo volere. Si svolgeva in lui una lotta
tremenda, né poteva darsi pace finché non avesse compiuto ciò che aveva
deliberato. Mille pensieri l’assalivano senza tregua e la loro insistenza lo
gettava nel turbamento e nella sofferenza.
Bruciava interiormente di fuoco divino, e non riusciva a
dissimulare il fervore della sua anima. Deplorava i suoi gravi peccati, le
offese fatte agli occhi della maestà divina. Le vanità del passato o del
presente non avevano per lui più nessuna attrattiva, ma non si sentiva sicuro
di saper resistere a quelle future. Si comprende perciò come, facendo ritorno
al suo compagno, fosse tanto spossato da apparire irriconoscibile.
7. Un giorno finalmente, dopo aver implorato con tutto il
cuore la misericordia divina, gli fu rivelato dal Signore come doveva
comportarsi. E fu ripieno di tanto gaudio da non poterlo contenere e da
lasciare, pur non volendo, trasparire qualcosa agli uomini.
Il grande amore che gli invadeva l’anima non gli
permetteva ormai di tacere; tuttavia parlava in linguaggio enigmatico: cercava
di esprimersi con gli altri nello stesso modo figurato con cui l’abbiamo visto
discorrere con l’amico preferito di un tesoro nascosto. Diceva di rinunciare a
partire per le Puglie, ma allo scopo di compiere magnanime imprese nella sua
patria. Gli amici pensavano che avesse deciso di maritarsi e gli domandavano: «Vuoi
forse prendere moglie, Francesco?». Egli rispondeva: «Prenderò la sposa più
nobile e bella che abbiate mai vista, superiore a tutte le altre in bellezza e
sapienza».
E veramente sposa è la vera religione che egli
abbracciò (Gc 1,27); e il Regno dei Cieli è il tesoro nascosto(Mt 13,44)
che egli cercò così ardentemente. Bisognava davvero che si compisse pienamente
la vocazione evangelica in colui che doveva essere ministro fedele e autentico
del Vangelo(Ef 3,7)!
AVE MARIA PURISSIMA!
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