lunedì 15 novembre 2021

“Epheta” – Apriti!

 15 novembre

S. Geriel

VII Coro15 novembre
Angelo della conoscenza di DioSant'Alberto Magno

Egli porta sul suo petto in lettere ebraiche la parola del Signore “Epheta” – Apriti! Egli la porta come un sigillo, che viene forzato quando viene trasmesso. Così come alla creazione dell’uomo seguì la caduta nel peccato e poi nella fedeltà e misericordia di Dio la salvezza tramite il nostro Signore Gesù Cristo, così alla parola del Padre “Sia!” fece seguito il “No” della creatura al suo creatore, e le porte del paradiso si chiusero per sempre. E adesso dice il Signore: “Apriti, apriti di nuovo!” agli uomini, che ciechi e nel peccato stanno davanti a lui. O parola salvatrice! L’uomo non solo vedrà, egli sarà sanato nell’anima, l’anima si alzerà di nuovo libera dalle catene della morte.

S. Geriel,

che porta questa preziosa parola del Signore, è dal coro delle virtù ed è un angelo della speranza. Egli porta la parola “Apriti” come conoscenza di Dio. – Gli angeli della speranza non sono statici come gli angeli della fede; essi sono dinamici, insistenti e trasmettono la forza della crescita e del divenire, anche del divenire di nuovo; i loro raggi sono come fontane o sorgenti d’acqua.

S. Geriel dice il suo “Apriti!” allo spirito umano, che una volta era così vicino a Dio e ora si è offuscato a causa del peccato. L’angelo dice il suo “Apriti!” ad ogni anima dormiente, che da sola non si può alzare e come sepolta giace sotto la confusione dei suoi peccati. È il compito di S. Geriel di scuotere questi ciechi spirituali, affinché vogliano cercare e trovare Dio: quando lo vogliano anche una sola volta, allora lo possono anche conoscere.

La conoscenza di Dio è qualcosa di fondamentale. Noi saremo giudicati in base a quanto abbiamo conosciuto Dio e per le conseguenze che abbiamo perciò tratto. Noi anche riceveremo però tutti almeno una volta i molti richiami di risveglio dell’angelo, l’“Epheta” messo davanti ai nostri occhi, tutte le parole che Dio ci ha detto tramite la santa Chiesa. Così ogni santo Sacramento di penitenza è un “Apriti” per la nostra anima, ogni dono dello Spirito Santo, ogni opera d’amore di Dio sono per la nostra anima come un tale “Apriti”. Perché noi non ci apriamo? Perché troviamo migliaia di scuse? Perché la luminosa luce di Dio troppo acceca il proprio io-dio, che troneggia in mezzo al nostro cuore. Noi preferiamo restare ciechi, perché ci fa più comodo, meno responsabilità da dover prendere, noi siamo contenti della reggenza del nostro io.

Quanto a lungo deve S. Geriel spesso scuotere un’anima, prima che si apra! Non fosse un angelo dalla pertinace, impassibile, persistente speranza, forse sarebbe già passato oltre di noi e ci avrebbe lasciato nella cecità da noi stessi voluta. Ma guarda! Egli sta qua, pronto sta adesso davanti a te: “Apriti!”. La fluttuante luce della conoscenza di Dio ti attende.

Preghiera:  Santo angelo, dacci la brama di dover conoscere Dio sempre di più, per poterlo sempre più amare. Esprimi il tuo “Apriti!” al nostro spirito dormiente, affinché ci svegliamo e diveniamo pronti a poter correre incontro al Signore, quando viene, come ora per sempre. Amen.

 
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