mercoledì 6 dicembre 2017

San Nicola

S. Nicolai Epíscopi et Confessoris

Quando san Nicola interviene per ammansire
la belva ...militare
Lettura 
Nicola nacque a Patara in Licia da illustre famiglia, e i genitori l'impetrarono da Dio colle preghiere. Quanta dovesse essere la santità di questo uomo, apparve fin dalla culla. Infatti, bambino, mentre gli altri giorni prendeva sovente il latte dalla nutrice, il mercoledì e il venerdì lo prendeva una volta sola, e verso sera: e questa abitudine di digiunare la conservò per tutta la vita. 



Rimasto orfano giovanetto, distribuì ogni sud avere ai poveri. Di lui si racconta questo bell'esempio di cristiana generosità, che non potendo un suo povero concittadino maritare le sue tre figlie nubili e pensava perciò di prostituirle, Nicola, saputa la cosa, di notte, da una finestra, gettò tanto denaro in quella casa, quanto. bastava per la dote d'una figlia: cosa che avendo fatto una seconda e terza volta, quelle tre vergini furono maritate a tre onesti uomini.


Consacratosi tutto a Dio, egli partì per la Palestina affin di visitarvi i luoghi santi e venerarli di persona. In questo pellegrinaggio imbarcatosi con un cielo sereno e mare tranquillo, predisse ai marinai terribile tempesta; la quale suscitatasi presto, essendo tutti in sommo pericolo, egli la sedò miracolosamente colle sue preghiere. 

Ritornato a casa, mentre dava a tutti esempi di singolare santità, dietro avviso di Dio, andò a Mira, capitale della Licia; la quale avendo perduto il suo vescovo proprio allora, vi si trovavano radunati i vescovi delle provincie per scegliere il successore. 

Mentre pertanto deliberavano, furono supernamente avvertiti di eleggere quello che l'indomani entrerebbe primo in chiesa, di nome Nicola. Postisi in osservazione, trovarono alla porta della chiesa Nicola, il quale con somma soddisfazione di tutti fu creato vescovo di Mira. Nell'episcopato risplendé ognora per castità, che aveva sempre conservata, gravità, assiduità nella preghiera, nelle veglie, nell'astinenza, liberalità e ospitalità, dolcezza nell'esortare, severità nel riprendere.


Assisté sempre le vedove e gli orfani con denaro, consiglio e coll'opera; s'applicò con tanto ardore a sollevare gli oppressi, da liberare perfino tre tribuni condannati, dietro calunnia, dall'imperatore Costantino, i quali, incoraggiati dalla fama dei suoi miracoli, si erano nell'orazione raccomandati a lui, comparendo ancor vivente, sebbene assai distante, all'imperatore e spaventandolo con minacce. 

Siccome poi egli predicava a Mira, contrariamente all'editto di Diocleziano e Massimiano, la verità della fede cristiana, fu arrestato dai satelliti imperiali, condotto assai lontano, e gettato in carcere; dove rimase fino all'imperator Costantino, per cui ordine scarcerato ritornò a Mira. Quindi si portò al Concilio di Nicea; nel quale condannò insieme con quei trecentodiciotto Padri l'eresia Ariana. Donde ritornato al suo vescovado, di lì a non molto, appressandosi la morte, fissando il cielo e vedendo venirsegli incontro gli Angeli, pronunziando il Salmo «In te, Signore, ho sperato» Ps. 30,1, e giunto al verso: «Nelle tue mani raccomando lo spirito mio» Ps. 30,6, se ne andò alla patria celeste. Il suo corpo fu trasportato a Bari nella Puglia, ove è sommamente celebre e venerato.

San Nicola libera lo schiavo e lo consegna 
alla madre lontana

Preghiamo
O Dio, che il beato Nicola Vescovo onorasti d'innumerevoli miracoli concedi, che per i meriti e preghiere di lui, siamo liberati dal fuoco dell'inferno. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.

AMDG et BVM

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