Gli Psicofarmaci danneggiano il cervello
Gli Psicofarmaci danneggiano il cervello
Che gli psicofarmaci danneggiano il cervello è ormai accertato da tempo, anche dalla psichiatria ufficiale.
Che gli psicofarmaci danneggiano il cervello è ormai accertato da tempo, anche dalla psichiatria ufficiale.
Da qualche tempo a questa parte è sempre più in aumento il numero incredibilmente alto delle persone danneggiate in modo invalidante e cronico in seguito all’assunzione prolungata di psicofarmaci.
Gli psicofarmaci producono danni al cervello di ogni persona che li assume e non soltanto delle persone affette da patologie psichiatriche gravi.
D’altra parte, gli studi neurologici ci insegnano che non appena una sostanza estranea entra in contatto col cervello determina degli effetti tossici, i quali si manifestano in modo immediato anche come effetti psicoattivi, cioè capaci di alterare l’attività mentale.
Tutti gli psicofarmaci danneggiano il cervello e possono causare disfunzioni generalizzate, perché le nostre funzioni cerebrali sono fortemente interconnesse e integrate fra di loro.
Il nostro cervello è strutturato in modo complesso e ogni sua singola parte dipende dal buon funzionamento delle altre.
E’ molto chiaro, dunque, che anche nello svolgimento delle singole funzioni esiste una sorta di reciproca interconnessione e integrazione.
Nelle persone che assumono psicofarmaci il cervello risulta danneggiato nelle più importanti funzioni mentali e psicologiche.
Gli Psicofarmaci danneggiano il cervello e questo accade perché viene aggredito, principalmente, il Lobo Frontale e il Sistema Limbico.
Il Sistema Limbico
Il Sistema Limbico è costituito da una serie di strutture cerebrali che includono l’Ippocampo, l’Amigdala, i Nuclei Talamici Anteriori e la Corteccia Limbica.
Il Sistema Limbico è costituito da una serie di strutture cerebrali che includono l’Ippocampo, l’Amigdala, i Nuclei Talamici Anteriori e la Corteccia Limbica.
Proprio per questo motivo supporta molte funzioni psichiche come l’ emotività, il comportamento e la memoria a breve termine.
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Il Lobo Frontale
Il Lobo Frontale costituisce la parte anteriore del cervello e contiene l’area corticale motoria e la corteccia premotoria.
Qui risiede il comando dei movimenti del nostro corpo, oltre che l’elaborazione dei nostri pensieri e delle nostre idee.
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Ecco come funziona la somministrazione degli psicofarmaci…
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Ecco come funziona la somministrazione degli psicofarmaci…
Sei arrabbiato e non riesci a contenere la rabbia?… Basta un neurolettico per spegnere il cervello e non arrecare più disturbo agli altri!
Sei stanco e apatico?… Basta prendere una droga stimolante!
Sei depresso?… Basta prendere un tranquillante per addormentare il cervello e non pensare più alle tue angosce!
Il neurologo Oliver Sacks definisce le cure psicofarmacologiche una “Lobotomia Chimica”.
Purtroppo, gli psicofarmaci danneggiano il cervello soprattutto nei bambini e il loro utilizzo è sempre più in aumento.
Basta pensare al Ritalin, che è ritenuta la droga per i bambini e si ripercuote sul cervello in modo più potente della cocaina.
Questo dovrebbe destare alta preoccupazione nei genitori di quei bambini a cui è stato prescritto il Ritalin come rimedio alla Sindrome da Deficit dell’Attenzione dovuto ad Iperattività.
Quali sono i danni prodotti al cervello dall’assunzione di psicofarmaci?
Gli studi neurofisiologici dimostrano che le facoltà mentali e fisiche delle persone che assumono psicofarmaci vengono letteralmente distrutte e i danni prodotti ai centri principali della vita mentale sono irreversibilmente compromessi.
E’ noto, che nella maggior parte delle persone che assumono da tempo psicofarmaci insorge una malattia chiamata discinesia tardiva, la quale comporta una perdita, parziale o totale, del controllo delle funzioni motorie del corpo.
Cos’è la discinesia tardiva?
La discinesia tardiva è un disturbo del movimento e riguarda principalmente l’alterazione dei muscoli volontari.
I principali danni della discinesia tardiva sono a carico del sistema extrapiramidale dove risiedono un insieme di centri nervosi deputati al controllo diretto o indiretto della corretta azione motoria.
L’uso di psicofarmaci provoca un’alterazione delle funzioni della dopamina, che è un neurotrasmettitore prodotto dal cervello per trasmettere i messaggi fra le cellule cerebrali.
Oltre tutto la parte dove si sviluppa la discinesia non è circoscritta alle funzioni di controllo motorio ma si espande anche agli ingressi sensoriali.
Da questo danneggiamento ne deriva anche un appiattimento delle emozioni e una forma di apatia.
La discinesia tardiva si manifesta con movimenti involontari anomali, ripetitivi e stereotipati.
Si esprime in una sensazione di irrequietezza motoria o un’incapacità a rimanere fermi, che provoca spesso movimenti ripetuti.
È ben noto in neuro fisiologia che tutte le neurotossine sono agenti dannosi per le cellule nervose e producono danni cronici e irreversibili al cervello.
Ne consegue che tutti i tranquillanti provocano danni alle cellule cerebrali in modo tanto ovvio che si sono guadagnati il nome di “neurolettici”, che è l’ equivalente di neurotossine.
Concludendo
Le più recenti e sofisticate tecniche radiologiche hanno chiaramente e continuativamente mostrato che nelle persone che assumono psicofarmaci il cervello si restringe.
E’ da notare che gli effetti di atrofizzazione frontale del cervello in persone schizofreniche erano stati già rilevati in precedenza… Ma non erano stati correlati all’uso di farmaci neurolettici.
E’ ovvio che per gli psichiatri questa era la prova che lo schizofrenico è veramente schizofrenico nel cervello!
Ma ora con la nuova diagnostica strumentale neurofisiologica risulta chiaro che sono le “cure” psichiatriche ad ammalare il cervello!
RICORDIAMO
La Dipendenza da Psicofarmaci è una vera dipendenza psichica e fisica che si rinforza con l’assunzione continuativa e con la quantità eccessiva assunta.
Particolarmente inducono dipendenza e serie conseguenze psicofisiche: gli Ansiolitici, come le Benzodiazepine, gli Antidepressivi, i Barbiturici e i Sonniferi.
Generalmente l’utilizzo prolungato e in dosi eccessive procurano stati confusionali e ottundimento nel pensiero.
Peraltro possono comportare stanchezza e apatia, insonnia, disturbi dell’umore, forte ansia e riduzione dell’autocontrollo.
Qualche volta in casi gravi possono comparire allucinazioni e deliri, con pensieri che spingono al suicidio.
*Consideriamo che gli Psicofarmaci possono per breve tempo tamponare i sintomi, ma non curare la motivazione che sta all’origine.
Le disfunzioni sintomatiche hanno sempre origine da uno schema psichico di riferimento.
Per superare veramente un disturbo bisogna giungere alla sua radice!
AMDG et BVM
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