domenica 17 dicembre 2017

17.XII.1936.


17.XII.1936 Ho offerto la giornata odierna per i sacerdoti. 

Oggi ho sofferto più di qualunque altro giorno, sia interiormente che esteriormente. 
Non pensavo che si potesse soffrire tanto in un giorno solo. 
Ho cercato di fare l'ora santa, durante la quale il mio spirito ha assaporato l'amarezza dell'Orto degli Ulivi. 
Lotto da sola sostenuta dal Suo braccio contro ogni genere di difficoltà, che mi si posano davanti come muri incrollabili; tuttavia ho fiducia nella potenza del Suo Nome e non ho paura di nulla. 

In questa solitudine Gesù stesso è il mio Maestro. 
Egli stesso mi educa e mi ammaestra, sento che mi trovo sotto l'influsso di una Sua attività particolare. 
Per i Suoi inesplicabili disegni ed insondabili decreti, mi unisce a sé in modo speciale e mi permette di penetrare in segreti impensabili. 
C'è un segreto che mi unisce al Signore, di cui nessuno deve essere messo a conoscenza, nemmeno gli angeli. 
E benché io volessi rivelarlo, non saprei come esprimermi; e tuttavia vivo di questo e vivrò in eterno. 
Questo segreto mi differenzia dalle altre anime qui in terra e nell'eternità. 

O giorno luminoso e bello, nel quale si adempiranno tutti i miei desideri! O giorno agognato, che sarai l'ultimo della mia vita! Sono lieta per l'ultimo tocco che il mio Artista divino darà alla mia anima, che conferirà alla mia anima una bellezza particolare, che mi distinguerà dalla bellezza delle altre anime. O gran giorno, nel quale si confermerà l'amore di Dio in me! In quel giorno per la prima volta canterò davanti al cielo ed alla terra l'inno della Misericordia infinita del Signore. Questa è la mia opera e la missione assegnatami dal Signore fin dalla fondazione del mondo. Affinché il canto della mia anima sia gradito alla Santissima Trinità, guida e plasma la mia anima Tu stesso, o Spirito di Dio. Mi armo di pazienza ed attendo la Tua venuta, o Dio Misericordioso; ed in quanto ai tremendi dolori ed ai timori dell'agonia in quei momento, più che in ogni altro, confiderò nell'abisso della Tua Misericordia e Ti ricorderò, o Misericordioso Gesù e dolce Salvatore, tutte le promesse che mi hai fatto. Questa mattina ho avuto una specie di avventura; mi si era fermato l'orologio e non sapevo quando dovevo alzarmi e mi dispiaceva tralasciare la santa Comunione. Era sempre buio, perciò non potevo orientarmi per sapere quand'era l'ora di alzarmi. Mi sono vestita, ho fatto la meditazione e sono andata in cappella, ma era ancora chiusa e c'era ovunque un gran silenzio. Mi sono immersa in preghiera, specialmente per gli ammalati. Adesso vedo che gli ammalati hanno bisogno di tante preghiere. Finalmente la piccola cappella venne aperta. Ho fatto fatica a pregare, poiché mi sentivo fortemente esausta e, dopo la santa Comunione, tornai subito nella mia stanzetta d'isolamento. Improvvisamente vidi il Signore che mi disse: « Sappi, figlia Mia, che Mi è gradito l'ardore del tuo cuore, e come tu desideri ardentemente unirti a Me nella santa Comunione, così anch'io desidero donarMi tutto a te. E come ricompensa per il tuo zelo ardente, riposa accanto al Mio Cuore ». In quel momento il mio spirito sprofondò nel Suo Essere, come una goccia in un oceano sconfinato annegò in Lui, come nell'unico suo tesoro. Fu allora che conobbi che il Signore permetteva certe difficoltà per la Sua maggior gloria.

AMDG et BVM

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