21.XII.A.D. 2017 - Terzo Millennio dopo C.
Dongo (Como), 24 dicembre 1996.
Notte Santa.
Il Dio con noi.
«Vivete con Me il mistero di questa Notte Santa, nel silenzio, nella preghiera, nell'attesa.
Partecipate alla gioia profonda della vostra Mamma Celeste, che si prepara a donarvi il suo divino Bambino.
Il Figlio che nasce da Me è anche il mio Dio.
Gesù è il Figlio unigenito del Padre; è il Verbo per cui tutto è stato creato; è Luce da Luce, Dio da Dio, consustanziale al Padre. Gesù è al di fuori del tempo: è eterno. Come Dio porta in se stesso la sintesi di tutte le perfezioni. Per mezzo di me questo Dio si fa vero uomo.
Nel mio seno verginale è avvenuta la sua umana concezione.
E nella notte santa nasce da Me in una grotta povera e disadorna; viene deposto in una fredda mangiatoia; è adorato da sua madre e dal suo padre legale; viene circondato dall'umile presenza dei pastori; è glorificato dalla schiera celeste degli Angeli, che cantano l'inno della gloria a Dio e della pace agli uomini da Lui amati e salvati.
Chinatevi con Me ad adorare Gesù Bambino appena nato: è l'Emmanuele, è il Dio con Noi.
- È il Dio con noi, perché nella divina persona di Gesù sono unite la natura divina e la natura umana. Nel Verbo incarnato si realizza la unità sostanziale della divinità e della umanità.
Come Dio, Gesù è al di sopra del tempo e dello spazio; è immutabile, è impassibile.
Ma come uomo, Gesù entra nel tempo, porta il limite dello spazio, soggiace a tutta la fragilità della natura umana.
- È il Dio con noi, che si fa uomo per la nostra salvezza.
In questa notte santa nasce per tutti il Salvatore e il Redentore.
La fragilità di questo divino Bambino diventa rimedio a tutta l'umana fragilità:
il suo pianto è sollievo ad ogni dolore;
la sua povertà è ricchezza per ogni miseria;
il suo dolore è conforto a tutti gli afflitti;
la sua mansuetudine è speranza per tutti i peccatori;
la sua bontà diviene salvezza per tutti i perduti.
- È il Dio con noi, che si fa redenzione e rifugio per tutta l'umanità.
Entrate con Me nella grotta luminosa del suo divino Amore.
Lasciatevi deporre da Me nella culla dolce e soave del suo Cuore, che ha appena incominciato a battere.
Chinatevi con Me, in estasi di sovrumana beatitudine, a sentire i suoi primi battiti. Ascoltate la divina armonia che da essi si sprigiona con note celestiali di amore, di gioia, di pace, che il mondo non ha mai conosciuto.
È un canto che ripete ad ogni uomo l'eterno e dolcissimo ritmo dell'amore: ti amo, ti amo, ti amo.
Ogni suo battito è un nuovo dono di amore per tutti.
Sentite con Me i suoi primi vagiti di pianto.
È il pianto di un Bimbo appena nato;
è il dolore di un Dio, che porta su di sé tutto il dolore del mondo.
- È il Dio con noi, perché, anche nella sua umana fragilità, Gesù è vero Dio. Gesù Cristo è Dio, al di fuori del mutare del tempo e della storia: è lo stesso ieri, oggi e sempre.
Durante questo anno in cui la Chiesa vi invita ad entrare nella contemplazione del mistero di Cristo, entrate tutti nel rifugio del mio Cuore Immacolato.
Come Mamma vi conduco a comprendere il grande dono di questa notte santa.
Il Padre ha tanto amato il mondo, da donargli il suo Figlio Unigenito, per la sua salvezza.
Lo Spirito Santo ha reso fecondo il mio seno verginale, perché il Figlio nato da Me è solo frutto prezioso della sua divina azione di Amore.
La vostra Mamma Celeste ha donato il suo assenso materno, perché si potesse compiere il divino prodigio di questa notte santa.
Figli prediletti, chinatevi con Me a baciare mio Figlio appena nato, e amate e adorate e ringraziate perché questo fragile Bambino è Dio fatto uomo, è l'Emmanuele, è il Dio con noi».
AMDG et BVM
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