venerdì 8 dicembre 2017

Mentre agli altri si dona con misura...

in Maria invece discese tutta insieme 
la pienezza della grazia 


Ave Gratia plena: Dominus Tecum:
Benedicta Tu in mulieribus!

Lettura Patristica dalla Liturgia della Solennità dell'Immacolata
Sermone di san Girolamo Prete
Sull'Assunz. della D. V. M.

<< Chi e quanto grande sia la beata e gloriosa sempre Vergine Maria ci è dichiarato dall'Angelo da parte di Dio quando dice: «Salve, piena di grazia; il Signore è con te: la benedetta tu sei fra le donne» Luc. 1,28


E conveniva che tali doni fossero assicurati alla Vergine, sì da essere piena di grazia lei, che ha dato la gloria ai cieli, il Signore alla terra, che ha fatto risplendere la pace, ha portato la fede alle Genti, una fine ai vizi, una regola di vita, una disciplina per i costumi. 

E veramente piena, perché mentre agli altri si dona con misura, in Maria invece discese tutta insieme la pienezza della grazia. 

Veramente piena, perché sebbene la grazia si trovò nei santi Padri e Profeti, non ci fu però nella sua pienezza; in Maria invece discese tutta la pienezza della grazia ch'è in Cristo, sebbene in maniera differente. E perciò dice: «La benedetta tu sei fra le donne»; cioè benedetta più di tutte le altre donne. Ond'è che tutta la maledizione attirata da Eva fu tutta tolta dalla benedizione di Maria. 

Di lei Salomone nella Cantica, quasi in sua lode dice: «Vieni, colomba mia, immacolata mia. Poiché l'inverno è già passato, la pioggia è cessata e sparita» Cant. 2,10. E poi soggiunge; «Vieni dal Libano, vieni, sarai incoronata» Eccli. 24,5.

Non immeritatamente dunque si invita a venire dal Libano, significandosi per il Libano il candore. Ella infatti era risplendente per i molti meriti e virtù, e più candida della neve, più bianca per i doni dello Spirito Santo, e presentava in tutto la semplicità della colomba; poiché quanto è avvenuto in lei, è tutto purezza e semplicità, tutto verità e grazia; tutto misericordia e giustizia che venne dal cielo; e perciò immacolata, perché al tutto senza macchia. 

Ella infatti divenne madre, come attesta san Geremia, ma rimanendo vergine. «Il Signore, dice, farà una novità sulla terra una donna chiuderà in sé un uomo» Jerem. 31,22. Novità veramente inaudita, novità delle virtù eccedente ogni altra novità, che un Dio (che il mondo non può contenere, e nessuno vedere senza morire) sia entrato nel seno d'una vergine come in un asilo, senza essere prigioniero di questa corpo; e tuttavia Dio vi sia contenuto tutto intero: e che ne sia uscito lasciando, come dice Ezechiele, la porta del tutto chiusa (Ezech. 44,2)

Onde si canta di lei nella stessa Cantica «Orto chiuso, fonte sigillata, le tue emanazioni sono un paradiso» Cat. 4,12. Vero giardino di delizie, che aduna tutte le specie di fiori, e i profumi di virtù; e chiuso siffattamente, che né la violenza né l'astuzia possono forzarne l'entrata. Quindi fonte sigillata col sigillo di tutta la Trinità.>>
*
R. Io sono uscita dalla bocca dell'Altissimo, generata prima di ogni altra creatura: son io che ho fatto spuntare nei cieli la luce inesauribile.
* Non c'erano ancora gli abissi, ed io ero già concepita.
V. Poiché Dio mi ha creata nella giustizia, mi ha presa per mano e mi ha conservata.
R. Non c'erano ancora gli abissi, ed io ero già concepita.

R. Nulla di impuro cade in lei:
* Ella è splendore della luce eterna e specchio senza macchia.
V. Poiché ella è più brillante del sole, e, paragonata alla luce, è ancora più pura.
R. Ella è splendore della luce eterna e specchio senza macchia.

R. Un gran prodigio apparve nel cielo: Una donna che aveva per manto il sole, e la luna sotto i suoi piedi, 
* E sul suo capo una corona di dodici stelle.
V. Il Signore l'ha rivestita colla vesta della salvezza, col manto della giustizia, e come sposa l'ha adorna de' suoi gioielli.
R. E sul suo capo una corona di dodici stelle.
V. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
R. E sul suo capo una corona di dodici stelle.

*
Inno  
Illustre custode delle Vergini, 
immacolata madre di Dio, 
porta della reggia celeste, 
speranza nostra e gioia del cielo;

Giglio fra le spine, 
colomba bellissima, 
verga dalla cui radice germoglia 
il rimedio alle nostre ferite;

Torre al dragone inaccessibile, 
stella propizia ai naufraghi, 
difendici dalle insidie 
e guidaci colla tua luce.

Dissipa le ombre dell'errore, 
rimuovi gli scogli pericolosi, 
gli erranti fra tanti flutti 
riconduci sulla via sicura.

O Gesù, sia gloria a te, 
che sei nato dalla Vergine, 
insieme col Padre e collo Spirito Santo, 
per i secoli eterni.
Amen.


Lettura del santo Vangelo secondo Luca
Luc 1:26-28
In quell' occasione: Fu mandato l'Angelo Gabriele da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret, ad una vergine sposata ad un uomo di nome Giuseppe della casa di David, e la Vergine si chiamava Maria. Eccetera.

Omelia di san Germano Vescovo
Nella Presentazione della Madre di Dio

<< Salve, o Maria, piena di grazia, più santa dei Santi, e più eccelsa dei celi, e più gloriosa dei Cherubini, e più onorevole dei Serafini, e venerabile più d'ogni altra creatura. 

Salve, o colomba, la quale e ci porti il frutto dell'olivo, e ci annunzi colui per cui siamo preservati dal diluvio spirituale ed è il porto della salvezza; le ali della quale risplendono come l’argento e il cui dorso come il fulgore dell'oro e dei raggi dello Spirito santissimo e illuminatore. 

Salve, amenissima e razionale paradiso di Dio, dalla sua benignissima ed onnipotente destra piantato quest' oggi ad Oriente, esalante per lui il soave odore del giglio, e germogliante la rosa immarcescibile per la guarigione di quelli che avevano bevuto ad Occidente l'amarezza d'una morte disastrosa e funesta all'anima; paradiso, in cui fiorisce l'albero della vita per la conoscenza della verità, che dona l'immortalità a chi ne avrà gustato. 

Salve, edificio sacrosanto, immacolato, palazzo purissimo di Dio sommo Re, ornato d'ogni parte dalla magnificenza del medesimo Re Divino, palazzo che offre a tutti ospitalità e ristora con misteriose delizie; in cui si trova il talamo non manufatto dello Sposo spirituale e risplendente di svariato ornato; in cui il Verbo, volendo chiamare la umanità errante, si disposò alla carne, per riconciliare col Padre quelli che se ne erano allontanati di propria volontà.


Salve, monte di Dio fertilissimo e ombreggiato, nel quale fu nutrito l'Agnello ragionevole che portò i nostri peccati e infermità; monte, dai quale si rotolò, senza che nessuna mano la staccasse, quella pietra che frantumò gli altari degli idoli, ed è diventata testata dell'angolo «meravigliosa agli occhi nostri » Ps. 117,22

Salve, trono santo di Dio, altare divino, casa di gloria, ornamento incomparabile, tesoro eletto, propiziatorio di tutto l'universo, e cielo che narra la gloria di Dio. 

Salve, urna formata d'oro puro, contenente la dolcezza più soave delle anime nostre, cioè Cristo, la vera manna. 

O Vergine purissima e degnissima di ogni lode ed ossequio, tempio consacrato a Dio eccedente in eccellenza ogni creatura, terra intatta, campo fecondo senza coltura, vigna tutta fiorita, fontana che spande acque abbondanti, vergine feconda, e madre senza conoscere uomo, tesoro asceso d'innocenza e bellezza tutta santa: colle tue accettissime e valide preghiere, grazie alla tua autorità materna, presso il Signore Dio e Creatore di tutto, il tuo Figlio generato da te senza padre terreno, degnati di prendere in mano il governo dell'ordine ecclesiastico e di condurci al porto tranquillo.


Rivesti splendidissimamente i sacerdoti di giustizia e dei sentimenti d'una fede provata, pura e sincera

I principi ortodossi, che ti hanno scelta, a preferenza d'ogni splendore di porpora o di oro e di margarite e pietre preziose, per diadema e manto e ornamento solidissimo del loro regno, dirigili nel loro governo tranquillamente e prosperamente. 

Abbatti e soggioga le nazioni infedeli che bestemmiano contro di te e contro il Dio nato da te; e conferma nella fede il popolo loro soggetto, affinché perseveri, secondo il precetto di Dio, nell'obbedienza e in una dolce dipendenza. 

Corona dell'onore della vittoria questa tua stessa città, la quale ti considera come torre e fondamento ... dall'inizio delle sue imprese, da principio, prima ancora che facesse cosa alcuna.  Fin dall'eternità io sono stata costituita, ab antico, prima ancora che fosse fatta la terra. Non c'erano ancor gli abissi, ed io ero già concepita sua torre e fondamento; custodisci, circondandola di fortezza, l'abitazione di Dio; conserva sempre il decoro del tempio; libera i tuoi lodatori da ogni pericolo e angoscia di spirito; dona la libertà agli schiavi, sii il sollievo dei viandanti privi di tetto e di ogni altro aiuto. 

Porgi la tua mano soccorritrice al mondo universo, affinché passiamo le tue feste nella gioia e nell'esultanza, e si terminino tutte, come questa che ora celebriamo, lasciandoci splendidi frutti in Gesù Cristo Re dell'universo e nostro vero Dio, a cui sia gloria e potenza insieme col Padre, il santo principio della vita, e collo Spirito coeterno, consustanziale e conregnante, ora e sempre e per i secoli dei secoli. Così sia.>>

V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.




Inno
O gloriosa tra le Vergini,
assisa al di sopra degli astri,
Colui che t'ha creata
tu nutrì col latte del tuo seno.

Ciò che a noi tolse la triste Eva,
tu rendi colla tua augusta prole;
ainché i miseri trovino adito nell'empireo,
tu del cielo schiudi le porte.

Tu del gran Re sei la porta,
Tu sei la corte fulgente di luce.
O genti redente, applaudite
alla vita dataci dalla Vergine.

Sia gloria a te, o Gesù,
che sei nato dalla Vergine,
insieme col Padre e con lo Spirito Santo,
per tutti i secoli. Amen.

*
AVE MARIA PURISSIMA!

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