Quando un parroco rischia grosso? Quando ha la pretesa di essere un prete cattolico –
Don Giovanni Ferrara, parroco di Sant’Ignazio di Loyola a Padova, è, non da oggi, sotto il fuoco, amico e nemico (ammesso che esista ancora questa distinzione). Ma adesso è partita un’offensiva massiccia perché l’apertura di una “scuola parentale” sconvolge la sant’alleanza chiesa-stato per la “buona scuola”. E così si ricorre anche alle menzogne…
di Paolo Deotto
Don Giovanni Ferrara deve morire. Lo dice la democratica opinione libera e laicista, con il contributo della Diocesi, proprio nel momento, guarda caso, di “interregno” tra un vescovo uscente e uno nuovo non ancora insediato.
Le indagini per giungere alla condanna a morte partono da lontano. Don Ferrara era comunque un tipo sospetto: devozione mariana, Primi sabati a Maria, Adorazione perpetua… e poi, omelie in cui si parla chiaro, e in cui si parla di Fede cattolica. E addirittura, educazione cattolica dei giovani. Anticaglie del passato, ostacoli alla chiesa in cammino, anche se non si capisce dove vada di preciso a finire.
Ma ora l’ha fatta grossa, e le indagini si possono dire concluse, con la condanna capitale. Nei locali della Parrocchia di Sant’Ignazio di Loyola aprirà una scuola parentale, “con sistemi educativi ed etici tradizionalisti”, come fa notare, con angoscia, Il Mattino di Padova. Orrore e sgomento. Una scuola parentale è una scuola – ne abbiamo parlato diverse volte su Riscossa Cristiana – con insegnanti scelti dai genitori, una scuola del tutto “privata”, non paritaria. Infatti gli alunni devono ogni anno passare un esame presso una scuola pubblica, per valutare il loro grado di preparazione. Iniziative di questo tipo esistono già in altre città, italiane e straniere.
Perché un gruppo di genitori decide (con tutti sacrifici che può comportare) di organizzare una “scuola parentale”? Perché la scuola pubblica non dà più garanzie di vera sana educazione ai giovani. Anzi, ormai dà garanzie di mostruosità, quali l’insegnamento delle perverse teorie del “gender” fin dalla scuola materna. Del resto, la scuola paritaria deve adeguarsi ai programmi ministeriali, e molte scuole, anche “cattoliche”, si sono adeguate in anticipo fin troppo bene.
Ora, non tutti i genitori vogliono che i loro figli si corrompano e rimbecilliscano fin dalla più tenera infanzia. E così, capita che nascano le scuole parentali.
Dirà l’uomo di buon senso: e che male c’è? Non è questo esercizio del diritto/dovere di educare i figli? L’uomo di buon senso aggiungerà anche: se poi i genitori sono cattolici, non hanno tutto il diritto/dovere di assicurare, il più possibile, un’educazione cattolica ai loro figli?
Purtroppo l’uomo di buon senso è da tempo messo al bando, e non solo da uno Stato allo sbando, ma anche da una Chiesa fremente per il dialogo. Ancora oggi si riparla (clicca qui) della brillante performance della diocesi di Vicenza,che non solo ha organizzato una conferenza con la signora senatrice Valeria Fedeli, paladina del “gender”, ma poi ha anche rampognato i genitori che, intervenuti a quell’avvenimento “culturale”, si erano permessi di manifestare le loro preoccupazioni educative. Che diamine, il dialogo innanzi tutto! Né la diocesi vicentina è sola sull’affollata strada che conduce al Sol dell’Avvenir.
Capirete che in tale contesto l’apertura di una scuola parentale è proprio troppo! Ma come! È un’esplicita dichiarazione di sfiducia nella scuola attuale, pubblica o paritaria che sia, è un oltraggio all’affettuoso abbraccio che ormai unisce la nuova chiesa e lo stato, che insieme e in concordia alacremente lavorano per la felicità terrena totale.
Ne consegue che Don Giovanni Ferrara è oggetto oggi della violenta attenzione del ”Mattino di Padova”, con ben tre articoli, che riportiamo per intero di seguito.
E qui ci preme solo contestare subito, in attesa di tornare su un argomento che non può certo chiudersi qui, le bugie, ossia le menzogne, ossia le falsità, contenute, con la miglior morale leninista (che insegna che “verità” è tutto ciò che serve alla “causa” del Partito) contenute negli articoli.
In primis: la scuola parentale non nasce “al posto” della scuola materna. Il lettore, dal tono degli articoli, potrebbe pensare che la prima abbia scacciato la seconda. Balle. Della chiusura della scuola materna si parlava da tempo e il motivo era, è, il più semplice: costi eccessivi. La scuola parentale non è nata di soppiatto, da riunioni carbonare organizzate dallo sciagurato parroco cattolico. Si sono tenute diverse pubbliche riunioni e l’argomento ha interessato molte famiglie, tant’è che alcune di queste sono venute anche da fuori Padova (ci risulta che una famiglia partecipante alle pubbliche riunioni risieda a trenta chilometri da Padova). Tra l’altro, ci sono locali a sufficienza per entrambe le scuole, però, come di è detto, la scuola materna chiude.
E poi: non è affatto vero che la parrocchia è “in rivolta contro il parroco”. Balle. Certo, le famiglie dissenzienti ci sono , come dappertutto, e sono quelle che fanno chiasso, soprattutto perché da troppo tempo si è svilita l’importanza del parroco. Ma molte famiglie hanno sempre seguito e seguono con gratitudine lo sforzo che non da oggi Don Giovanni Ferrara fa per fare il parroco cattolico, mantenere viva la Fede, educare cristianamente i giovani. Potete star certi che la voce di queste famiglie si farà presto sentire.
E poi ancora: da ciò che scrive Il Mattino si può dedurre che il parroco di Sant’Ignazio “dipenda” in qualche maniera dai neocatecumenali. Balle. A questo gruppo Don Ferrara ha dato semplicemente ospitalità in parrocchia per riunioni. Alla scuola parentale aderiscono sia famiglie di neocatecumenali, sia famiglie prive di etichetta. Sono tutte accomunate da un’unica preoccupazione: l’educazione sana dei figli.
E poi ancora ancora: tra gli angosciati titoli del Mattino si legge che il parroco “apre la scuola anti-gender”. A parte il fatto che un prete cattolico ha il preciso dovere di essere, se vogliamo usare queste sintesi, “anti-gender”, essendo il cosiddetto “gender” una teoria omosessualista e come tale perversa e blasfema, a parte questo fatto, la scuola parentale ha evidentemente uno scopo generale ben più importante, che è l’educazione cristiana dei giovani: ovvio che in essa rientri anche l’educazione alla morale cattolica.
E infine: altra notizia carica di angoscioso stupore: Don Giovanni faceva pregare i giovani, li fa pregare, pregheranno anche nella scuola parentale. Ora, che questo possa preoccupare un giornale di regime, è ovvio e normale. Ma ciò che è assolutamente scandaloso è l’espresso dissenso della Curia (peraltro attualmente in “sede vacante”) contro un’iniziativa il cui scopo è l’educazione sana, cioè cattolica, dei giovani.
Ci scusiamo se ci siamo dilungati, ma, in attesa di tornare in argomento, ci premeva contestare questa vera porcheria che si sta consumando contro un parroco che vuole semplicemente, contro il comune andazzo suicida, essere parroco dei fedeli affidati alla sua guida.
Non sappiamo ora cosa accadrà, ma purtroppo il caos ecclesiastico attuale ci ha dato fin troppi esempi di come si sappia essere spietati, ripeto, spietati, contro chi, fedele prima di tutto a Nostro Signore Gesù Cristo e alla Tradizione perenne, non accetta di tradire.
La cosa che sappiamo per certo è che a Don Giovanni Ferrara manifestiamo tutto il nostro sincero affetto, la nostra ammirazione e lo ringraziamo per quanto ha fatto finora e ancora farà per la Chiesa. L’unica che esista: la Chiesa Santa Cattolica e Apostolica. E gli siamo vicinissimi con le nostre preghiere.
AMDG et BVM
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