venerdì 25 settembre 2015

FARSI SANTI — IL BENE FARLO BENE



19 Aprile 1925

Per ubbidire al medico e per conservarmi un po' in forza per andare a Ro­ma, non ho più mai osato uscire, né andarvi a trovare... Andrò a Roma la prossima settimana... Avremo il Beato Cafasso: fu sempre umile ed il Signore ora vuole innalzarlo.

Voi preparatevi alle grandi feste: a Roma non è necessa­ria la presenza materiale, io vi rappresenterò; preparatevi con una Novena: fa tante grazie a chi l'invoca, specialmente spirituali... È un modello di religiosi, benché non religioso e nel secolo, poiché aveva lo spirito d'un religioso, e, dice Mons. Bertagna, che si vedeva dal modo di fare che doveva aver fatto il voto del più perfetto. Insisteva col dire il bene va fatto bene...

Noi per un po' di tempo facciamo bene, poi lo facciamo mollemente, e senza fare male non lo facciamo proprio bene. Quante volte al Ritiro Mensile, alla Confessione setti­manale vediamo che non facciamo tutto bene... Chi ama davvero il Signore, lascia da parte tante altre cose che impediscono la perfezione.

Il Signore, e lo leggiamo in questi dì, dopo la sua Risurrezione andava di­cendo, quando compariva «Pax vobis»! Deve essere davvero un qualcosa di grande questa «pace» che Gesù andava augurando ai suoi discepoli. Essa pro­viene dal perfetto adempimento del proprio dovere. Se mettiamo una mano sulla coscienza dobbiamo dire: non sono ciò che dovrei essere! Non basta non fare peccati, poiché: «qui spernit modica paulatim decidet». Se non siamo ge­nerosi col Signore, Egli non sarà con noi.

Quanti buoni desideri avevate en­trando in Comunità, nella Religione... poi... Se corrispondessero tutti, ci fos­se un cuor solo, si cercasse da tutti di dare buon esempio...; ma quando si vede che uno è solo così così, non sempre fervoroso, il Signore deve dire: «incipiam evomere ex ore meo». Non facciamo mica una carità al Signore ad essere buo­ni, massime se pensiamo all'avvenire, alle Missioni ed alla necessità di essere Santi!... «non est pax impiis!» (avranno sempre il rimorso). Invece: «pax mul­ta diligentibus legem tuam».

Può dirsi diligente chi la disciplina la osserva più o meno bene? Costui «non diligit» perciò «non est illi pax multa». Questa espressione mi fu sempre cara! Ma ricordate che «abbondante, multa» viene solo dall'amore. Quindi l'osservanza va fatta per amore. So che siete tutti di buona volontà, chi più, chi meno, vi vorrei tutti di molta buona volontà per avere molta pace. Attenzione alle piccole cose! Vi ripeto sempre le stesse rac­comandazioni, ma è necessario... Se non facciamo così: «non est pax multa»: non c'è scusa che valga... Gesù risorse per non mai più morire, ma vedete che strada ha percorso (il Calvario) prima di arrivarvi. Nel tempo Pasquale medi­tate i caratteri della Risurrezione del Signore; a) «jam non moritur», fosse così di tante nostre miserie! b) mors illi non dominabitur», c) il corpo di Gesù pos­siede le qualità d'un risorto: mettiamole in noi...
«Il bene va fatto bene» diceva il Cafasso. Andava dicendo a D. Bosco: andiamo d'accordo in tutto, eccetto in una cosa: il bene va fatto bene. Ed io mi ricordo che, stando per entrare in collegio, il mio santo Zio diceva a mia madre: «studi pure, ma non da D. Bosco». Là c'era un po' di tutto e non c'era troppa disciplina. Adesso è più sistemata la cosa: allora in principio si faceva come si poteva.

Vi ripeterò sempre questo: anche per riconoscenza ai vostri Superiori, che fanno tanto per voi (non sto a dirvi quanto sudano per mantenervi) dovete corrispondere di più. Il Signore ci manda il pane quotidiano, la Casa fa i sacrifizi necessari, perché non siate dei «patiti», il necessario c'è e speriamo che non mancherà, voi dovete corrispondere. «Ad quid terram occupat?». Fa pe­na quando si vede che qualcuno non corrisponde: guai se non si corrisponde ad una vocazione, che viene da Dio». Ciò è quel che già diceva S. Vincenzo de' Paoli: «Costui sarà un infelice sia che rimanga nella Religione, come ne esca».

Non troverà un'altra strada, sparsa di tante grazie quanto quella che il Signore m'ha tracciato. L'esperienza insegna ciò che riuscirono gli usciti dagli Istituti Religiosi, peggio se mandati via... Sul serio adunque: chi avesse scartato un pochino si metta sulla buona strada e ripeta il «nunc coepi», costi ciò che vuo­le.

Nella vita del nostro Beato non si trova alcun neo da obbiettare: è un uo­mo perfetto. Se volete onorare il B. Cafasso lo dovete onorare così: è un Sa­cerdote, che può essere benissimo un modello dei Religiosi. Fate a Lui una Novena, cercando di essere perfetti in tutto: nessun borbottamento; anche quando Monsignore è un po' esigente (io son troppo buono: un po' di timore fa anche del bene...); il Signore ha da continuare a benedirci...

Coraggio. Co­me S. Giovanni ripeteva sempre: Amatevi: io vi ripeto sempre: Osservate la di­sciplina intieramente: nell'assistente riconoscete la voce di Dio, sia o non sia un santo, anzi si acquistano molti più meriti, quando non lo fosse. Ubbiditelo come ubbidireste un vecchio venerando. Se qualcuno venisse a dirmi che mi ascolta solo perché sono vecchio, gli direi: che anche quand'era giovine, era ubbidito...

Viviamo una volta sola e bisogna vivere bene. Per andare in Africa biso­gna essere santi, altrimenti: «quid proficit» tanto tempo di preparazione? Se non siete santi adesso non lo sarete mai neppure allora... Non vogliamo le gra­zie del Signore adesso, non ce le darà neppure allora... e dire, che se occorre, farà anche dei miracoli. Credetemi non è mica solo un sogno quello che rac­conta P. Ferrero (Vedi «la Consolata» 1925).
Tutti santi... Adesso che siete in Comunità avete tanti mezzi ed ajuti... Laggiù sarete in libertà e verrete poi a lasciare anche il Breviario, portando la scusa del lavoro. I Santi non facevano così: Abbiamo bisogno di pregare e pregare molto, anche ed appunto perché siamo Missionari.
Fra non molto avrò da comparire al tribunale di Dio e rendere conto; ma potrò dire che ho fatto il mio dovere. Vorrei poter continuare a fare ciò che fa­ceva una volta: venirvi a trovare ogni settimana; ma è volontà di Dio anche quella... spero che qualcuno si ricorderà ancora di qualcosa. Adesso c'è chi fa al mio posto. Allegri, di buon umore, ed io vi ricorderò a Roma e vi porterò il Decreto di Beatificazione. Il Papa mi aspetta...


AMDG et BVM