venerdì 11 settembre 2015

Il MANTO BELLO E PROFUMATO


“La notte più bella della mia vita!”


Quel villaggio era talmente piccolo che sembrava perduto in mezzo alle Alpi. Isolato tra le alte montagne, lontano dall'agitazione dei paesi e delle città, la tranquillità regnava nei pittoreschi chalet che lo componevano.

Il Sole stava tramontando e Maria Luisa era sola nel Grande Bosco... Che animali feroci avrebbero fatto compagnia alla piccola quella notte?

Maria Beatriz Ribeiro Matos

Quel villaggio era talmente piccolo che sembrava perduto in mezzo alle Alpi. Isolato tra le alte montagne, lontano dall'agitazione dei paesi e delle città, la tranquillità regnava nei pittoreschi chalet che lo componevano. I suoi abitanti erano, inoltre, profondamente religiosi e, grazie alla forza della loro fede, superavano le difficoltà, la stanchezza e le fatiche ardue della vita quotidiana con gli occhi riposti in Dio, senza mai perdere la calma.

Edtith Petitclerc
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Vedendola correre, Elisabetta non
poté trattenere un sospiro: la
piccola aveva soltanto
dieci anni…
Il signor Carlo, onesto boscaiolo, abitava lì con sua moglie, Elisabetta e i cinque figli: Maria Luisa, Enrico, Giovanna, Bernardo e Chiara. Tutti i giorni usciva per andare al lavoro ai primi raggi dell'aurora, facendo ritorno al tramonto.
Una mattina, siccome era un po' in ritardo con le sue faccende e doveva portare da mangiare al marito, la signora Elisabetta chiamò la figlia maggiore e disse:
– Maria Luisa, oggi ho bisogno che tu porti il pranzo a tuo padre. Vuoi?
– Sì, mamma. Ti vedo molto occupata con le faccende di casa ed io ho già finito di fare i compiti di scuola.
– Il papà sta lavorando nella Valle delle Anatre, vicino al Grande Bosco. Mi raccomando, fa' attenzione a non perderti. Quando arrivi alla Collina dei Cedri, chiamalo e lui verrà.
Maria Luisa, contenta di aiutare la mamma, mise il suo piccolo grembiule blu, il cappellino e uscì in gran fretta. Vedendola correre, Elisabetta non poté trattenere un sospiro: la piccola aveva soltanto dieci anni ed era la prima volta che usciva da sola... Per quanto le era possibile, la bambina andava di buon passo, poiché voleva che il pranzo arrivasse ancora caldo. Percorrendo bivi e salite, ella giunse alla Collina dei Cedri, senza fiato e stanca. – Papà! – chiamò.
Niente...
– Signor Carlo?!...
Il vento e il cinguettio degli uccelli furono la sua risposta. – Devo esser ancora lontana – disse fra sé.
Andò oltre, sempre di più, di più e di più. Poi, le fu impossibile procedere: davanti a lei si ergeva maestoso e temibile il Grande Bosco, indicandole la fine del tragitto.
"Forse il papà preferisce pranzare all'ombra", pensò, entrando tra gli alberi. Con tutte le forze dei suoi piccoli polmoni, mettendo le manine alla bocca, gridò di nuovo. E un'altra volta restò senza risposta...
Cominciando a preoccuparsi, pregò a voce alta:
– O Santissima Vergine, io ti prometto un Rosario intero se trovo il mio papà.
E continuava ad avanzare. Tuttavia, il tempo trascorreva con una rapidità incredibile e Maria Luisa, nella sua preoccupazione, non si accorgeva che grosse nuvole coprivano il cielo, preannunciando una tempesta.
Ancora un'ora di cammino, la pioggia cessò e, sempre addentrandosi nell'intricato bosco, la bambina si sentì esausta, e si sedette ai piedi di un albero. Il Sole stava tramontando e Maria Luisa era sola nel Grande Bosco... Che animali feroci avrebbero fatto compagnia alla piccola quella notte?...

Nel frattempo, il signor Carlo arrivava a casa, molto tranquillo. La signora Elisabetta lo accolse, contenta.
– Ah, che bello, sei arrivato! E Maria Luisa?
– Maria Luisa? – chiede lui – Io non l'ho vista.
– Non l'hai vista?! È venuta a portarti il pranzo da un bel pezzo...
– Guarda, non ho visto né il pranzo né Maria Luisa. Anzi, ho una gran fame!

Il volto della madre si contrasse dalla preoccupazione e le si strinse il cuore, proprio come a suo padre. Il signor Carlo uscì immediatamente in cerca della bambina, dimenticandosi della fame, ed Elisabetta, afflitta, pregava la Madonna:

– Madre mia, che sei passata pure tu per l'angoscia di perdere tuo Figlio nel Tempio, aiutaci! Se troviamo Maria Luisa, domani facciamo dire una Messa in tuo onore...

Le ore sembravano eterne... Rintoccava la mezzanotte al campanile della chiesa quando il padre ritornò, abbattuto e solo! Aveva cercato con cura dappertutto intorno alla Collina, ma invano: di Maria Luisa non aveva trovato la minima traccia!

Il giorno dopo, prima dell'alba, Elisabetta e i suoi figli andarono in chiesa a pregare per la bambina, poiché una notte in quel bosco pieno di orsi e lupi faceva temere il peggio per lei... I vicini, addolorati, si unirono alle preghiere della famiglia, mentre il padre partiva in gran fretta, ancora una volta, verso la Collina dei Cedri.

Una volta giunto là, il signor Carlo poté ascoltare una vocina dolce in lontananza che cantava... Proveniva dal mezzo degli alberi del Grande Bosco. Seguendola, si imbatté in un ben conosciuto grembiulino blu e in un volto raggiante che, ascoltando il rumore, gli correva incontro con le braccine tese.
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Mi sono sdraiata in braccio suo e
Lei mi ha coperto col suo
manto bello e profumato
– Maria Luisa! – esclamò il boscaiolo afflitto, abbracciando la figlia.
– Papà!
– Hai passato la notte nel bosco? Cos'è successo? Non hai avuto paura di stare da sola? – chiese perplesso.
– Ah, non l'ho passata da sola! All'inizio, sì, ho avuto molta paura. Mi sono vista avvolta nelle tenebre e perduta. Ma ho preso il mio rosario e ho cominciato a pregare. In poco tempo, tutto intorno a me è diventato chiaro e una Signora rilucente è venuta a farmi compagnia.
– Hai parlato con Lei?
– Sì, e mi ha raccontato molte cose. Mi ha detto che era Maria Santissima e che ama molto chi ha fiducia in Lei, poiché Lei vuole salvare tutti e condurli sulla retta via, e non smette mai di ascoltare le preghiere che chiedono la sua intercessione; invece, è dispiaciuta soprattutto quando offendono suo Figlio, Gesù. Siccome era notte inoltrata, sebbene volessi conversare, mi ha fatto dormire un po'. Mi sono sdraiata in braccio a Lei e la Madonna mi ha coperto col suo manto bello e profumato. – E quando ti sei svegliata, eri ancora tra le sue braccia?
– Chiaro! E Lei mi guardava sorridendo. Ha detto che doveva andare, ma che io fossi sempre buona e devota, e non mi dimenticassi mai di questo incontro. Papà, questa è stata la notte più bella della mia vita!
Maria Luisa e suo padre tornarono a casa, dove la famiglia li accolse con enorme gioia. La piccola crebbe, ma mai si dimenticò dello sguardo sorridente della Santissima Vergine. Infatti, quella era stata la notte più bella della sua vita!

(Rivista Araldi del Vangelo, Maggio/2014, n. 133, pp. 46  - 47 )

"AVE, GIGLIO BIANCO DELLA TRINITA',
 Rosa splendente che abbellisci il Cielo, Ave! Da Te ha voluto nascere, da Te ha voluto prendere il latte Colui che governa il Cielo e la Terra. Deh! nutri le nostre anime con i Tuoi divini influssi, o Maria!"

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