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martedì 14 luglio 2020

IL MANTO STELLATO DI MARIA E' UNA PREZIOSA MAPPA




















MARIA VERGINE DI GUADALUPE



Il mantello della Vergine di Guadalupe

E' veramente incredibile quello che la scienza ha scoperto su questa tilma, che avrebbe dovuto distruggersi dopo 20/30 anni!
1. Studi oftalmologici realizzati sugli Occhi di Maria hanno scoperto che avvicinando loro la luce, la retina si contrae e ritirando la luce, torna a dilatarsi, esattamente come accade a un occhio vivo.

2. La temperatura della fibra di maguey (ricavata da una pianta) con cui è costruito il mantello mantiene una temperatura costante di 36.6 gradi, la stessa di una persona viva.

3. Uno dei medici che analizzò il manto collocò il suo stetoscopio sotto il nastro con fiocchi che Maria ha intorno alla vita (segnale che è incinta) e ascoltò battiti che si ripetevano ritmicamente, contò 115 pulsazioni al minuto, come per un bebè nel ventre materno.
4. Non si è scoperto nessun tratto di pittura sulla tela.  In realtà, a una distanza di 10 centimetri dall'immagine, si vede solo la tela cruda: i colori scompaiono. Studi scientifici non riescono a scoprire l’origine della colorazione che forma l’immagine, né la forma in cui la stessa è stata dipinta. Non si riscontrano tracce di pennellate né di altra tecnica conosciuta. Gli scienziati della NASA affermarono che il materiale che origina i colori non è nessuno degli elementi conosciuti sulla Terra.
5. Si è fatto passare un raggio laser lateralmente sopra la tela, e si è evidenziato che la colorazione non è né al dritto né al rovescio, ma che i colori fluttuano a una distanza di tre decimi di millimetro sopra il tessuto, senza toccarlo. I colori fluttuano nell’aria, sopra la superficie del Mantello. 
Ti sembra sorprendente? Allora sorprenditi ancor più con queste altre scoperte: 

6. La fibra di maguey che costituisce la tela dell'immagine, non può durare più di 20 o 30 anni.  Vari secoli fa si dipinse una replica dell’immagine su una tela di fibra di maguey simile, e la stessa si disintegrò dopo alcuni decenni. Mentre, a quasi 500 anni dal miracolo, l’immagine di Maria continua a essere perfetta come il primo giorno. La scienza non si spiega l’origine dell’incorruttibilità della tela.

7 Nell’anno 1791 si rovescia accidentalmente acido muriatico sul lato superiore destro della tela. In un lasso di 30 giorni, senza nessun trattamento, se ricostituì miracolosamente il tessuto danneggiato.

8. Le stelle visibili nel Manto di Maria riflettono l’esatta configurazione e posizione del cielo che il Messico presentava nel giorno in cui avvenne il miracolo.

9. All’inizio del secolo XX, un uomo nascose una bomba ad alto potenziale in un arredo floreale, che collocò ai piedi della Tela. L’esplosione distrusse tutto ciò che era intorno, meno la Tela, che rimase in perfetto stato di conservazione.

10. La scienza scoprì che gli occhi di Maria possiedono i tre effetti di refrazione dell’immagine di un occhio umano.

11. Nelle pupille di Maria (di soli 7,8 mm) si sono scoperte minute immagini umane, che nessun artista avrebbe mai potuto dipingere. Sono due scene e si ripetono in tutte e due gli occhi. L’immagine del vescovo Zumárraga negli occhi di Maria fu ingrandita mediante tecnologia digitale, e ha rivelato che nei suoi occhi è ritratta l’immagine dell’indio Juan Diego, che apre la sua Tilma davanti al vescovo.
La misura di questa immagine? - la quarta parte di un milionesimo di millimetro.
È evidente che tutti questi fatti inspiegabili ci siano stati dati per una ragione: volevano catturare la nostra attenzione. Per finire considera tre fatti in più:

1. "Guadalupe" significa nell’idioma indigeno: “schiaccia la testa al serpente". È appunto il vangelo nella Genesi 3:15: Maria, vincitrice del maligno.
2. L’immagine è una pittura identica al dettaglio dell’Apocalisse 12: "apparve nel cielo un grande segnale, una donna avvolta nel sole, con la luna sotto i suoi piedi.”
3. La Vergine ha un nastro con dei fiocchi sul ventre, è “incinta“ per indicare che Dio vuole che Gesù nasca in America, nel cuore di ogni Americano.

Preghiera alla Vergine di Guadalupe

Benedetta Vergine di Guadalupe,
Ti chiedo a nome di tutti i miei fratelli del mondo,
di benedirci e proteggerci.
Dacci una prova del tuo amore e bontà
e ricevi le nostre preghiere e orazioni.
Oh Purissima Vergine di Guadalupe!
Ottieni da tuo figlio il perdono dei miei errori,
benedizione per il mio lavoro.
Rimedi per le mie infermità e necessità,
e tutto ciò che credi conveniente chiedere per la mia famiglia. 
Oh Santa Madre di Dio,
non deludere le suppliche che t’indirizziamo nelle nostre necessità

I fatti

Ai primi di dicembre del 1531, mentre il contadino indio Juan Diego si stava recando alla preghiera e alla catechesi, udì un canto melodioso, soave e delizioso come se fosse il canto di uno stormo di uccelli canori. Era vicino al colle Tepeyac e spuntava l'alba. Si fermò guardando verso la cima del colle. Udì una voce che lo chiamava con dolcezza: Juanito, Juan Dieguito!" Appena giunto sulla sommità vide una giovane signora affascinante, il suo vestito splendeva come il sole, la pietra su cui posava i piedi sprigionava raggi luminosi. Gli disse: "Sono la Perfetta Sempre Vergine Santa Maria, la Madre del verissimo ed unico Dio, di colui che è autore della vita, del creatore degli uomini, del Signore del cielo e padrone della terra. Desidero ardentemente che in questo luogo della terra venga costruita la mia piccola casa sacra. Mi venga eretto un tempio... Ascolterò il vostro pianto e i vostri lamenti`.
A questo punto, la Vergine lo manda dal vescovo di Messico, perché gli riferisca il suo desiderio. Il vescovo Juan de Zumàrraga chiese un segno. La Vergine, tra le rocce e i cardi del Tepeyac, fece fiorire rose profumatissime che lei stessa pose nella "tilma" (mantello) di Juan Diego e questi le portò al Vescovo. Quando le rose caddero a terra davanti a lui, sul mantello dell'indio si stampò l'immagine di Maria dall'aspetto di una ragazza meticcia, ricca di splendore e di luce, dallo sguardo penetrante ed intenso.
Dopo quasi cinque secoli, l'immagine sconvolge ancora fedeli e scienziati. Le stelle del mantello, ad esempio, rispecchiano le costellazioni del solstizio d'inverno del 12 dicembre 1531. Vediamone alcuni particolari.

 Le costellazioni impresse


sulla tilma


  L'astrofisico Mario Rojas, in un'ora vicina al solstizio d'inverno del 1981, disegnò, con l'aiuto di una lente curva per evitare deformazioni, le costellazioni della volta dei cielo. Le fissò su carta trasparente e, sovrapponendole alla mappa stellare della tilma, le trovò che combaciavano in modo perfetto, come si può vedere nei disegni che riportiamo qui a fianco, traendoli dal volume che stiamo sintetizzando. Gli scienziati che hanno esaminato la tilma hanno trovato straordinaria questa immagine così nitida e precisa. Ma c'è di più. Alcune costellazioni che non appaiono sulla tilma, hanno una coincidenza simbolica con la figura della Vergine. La "Corona Boreale" cade sulla fronte di Maria, la "Vergine" sulle mani, il "Leone" sul ventre gravido. "Orione" sull'angelo che sostiene la Vergine. Tutto questo è eccezionale e pieno di mistero.

Guarigione miracolosa

Dunque nella prima apparizione la Madonna di Guadalupe chiese all'indio Juan Diego la costruzione di un tempio; in una successiva, fuori stagione in una terra arida e secca, fece sbocciare delle rose che lei stessa depose nella tilma dell'indio e che Juan Diego portò al Vescovo come segno dell'apparizione della Vergine. Mentre mostrava i mazzetti delle rose miracolose e profumatissime, sulla tilma dell'indio si stampò la meravigliosa immagine della Madonna dall'aspetto meticcio, come abbiamo visto.
  Un giorno, durante le apparizioni, Juan Diego era preoccupato e triste perché lo zio Juan Bernardino era stato colpito da una grave infermità. La Madonna lo consolò: "Ascolta figlio mio, non temere e non affliggerti. Non si turbi il tuo cuore né per questa, né per qualsiasi altra infermità. Non sto qui io che sono tua Madre? Non sei forse sotto la mia protezione? Non sono io la sorgente della tua gioia? Non sei sotto il mio manto e tra le mie braccia? Che desideri di più? Non angustiarti per l'infermità di tuo zio, perché per ora non morirà. Sappi anzi con certezza che è perfettamente guarito". Infatti, in quell'istante guari.
Ora vediamo un'altra meraviglia sensazionale scoperta in questi ultimi tempi.

 Il mistero degli occhi della Vergine

Gli occhi dell'immagine della Vergine stampata sulla tilma, sono di una brillantezza e di una profondità singolari. Già nel 1929, il fotografo Alfonso Marqué Gonzalez aveva scoperto nell'occhio destro della Morenita, (così viene chiamata la Madonna di Guadalupe), la sagoma di una figura umana. Anche il fotografo Carlos Solinas confermò, nel 1951 la stessa figura. Tra gli anni 1956 e 1958 il chirurgo Tottija Lovoignet confermò i riflessi umani su ambedue gli occhi. Negli anni 1975 e 1976, Edoardo Turati Alvarez e l'equipe dei dottor Javier Torroella constatarono, con apparecchi sofisticati, che gli occhi della Morenita erano vivi, brillanti.
Negli anni Ottanta, infine, José Tonsmann, usando le stesse apparecchiature dell'astronave Viking per analizzare la superficie di Marte, vi scoprì i riflessi di ben undici persone:
1) un indio seduto a gambe incrociate di cui si vedono i lacci dei sandali, i capelli legati dietro l'orecchio e un anello o forse un orecchino;
2) la figura di un uomo anziano con pronunciata calvizie, barba bianca, naso dritto, sopracciglia sporgenti;
3) alla sinistra dell'uomo anziano la figura di un altro uomo ancora giovane,
4) il profilo di un uomo di età matura con barba e baffi, naso grande e aquilino, zigomi sporgenti, occhi incavati e labbra socchiuse, nell'atto di aprire il mantello;
5) alle spalle dell'indio una donna giovanile dal volto scuro;
6) un altro personaggio con barba;
7-11) un gruppo familiare composto da mamma, papà e alcuni figli di cui uno avvolto in scialle.
Evidentemente si tratta dei personaggi presenti nel palazzo del vescovo quando l'immagine della Morenita si stampò sulla tilma di Juan Diego. Per maggiori particolari si veda il volume da noi recensito.

http://www.santipietroepaolo.net/GUADALUPE%20IMMAGINI.htm 
 Parrocchia SS.Pietro e Paolo - Napoli - Ponticelli  0815962925   fax 5965422 
e-mail: parss.pietroepaolo@libero.it


AMDG et DVM


venerdì 12 gennaio 2018

Vieni Spirito Santo

Raccogliamoci tutti presso il manto di Maria e
Foto:
Chiediamo insistentemente il Dono dello Spirito Santo:

"Vieni, Spirito Santo, vieni:  per mezzo della potente intercessione del Cuore Immacolato di Maria, tua Sposa amatissima"
AMDG et DVM

venerdì 11 settembre 2015

Il MANTO BELLO E PROFUMATO


“La notte più bella della mia vita!”


Quel villaggio era talmente piccolo che sembrava perduto in mezzo alle Alpi. Isolato tra le alte montagne, lontano dall'agitazione dei paesi e delle città, la tranquillità regnava nei pittoreschi chalet che lo componevano.

Il Sole stava tramontando e Maria Luisa era sola nel Grande Bosco... Che animali feroci avrebbero fatto compagnia alla piccola quella notte?

Maria Beatriz Ribeiro Matos

Quel villaggio era talmente piccolo che sembrava perduto in mezzo alle Alpi. Isolato tra le alte montagne, lontano dall'agitazione dei paesi e delle città, la tranquillità regnava nei pittoreschi chalet che lo componevano. I suoi abitanti erano, inoltre, profondamente religiosi e, grazie alla forza della loro fede, superavano le difficoltà, la stanchezza e le fatiche ardue della vita quotidiana con gli occhi riposti in Dio, senza mai perdere la calma.

Edtith Petitclerc
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Vedendola correre, Elisabetta non
poté trattenere un sospiro: la
piccola aveva soltanto
dieci anni…
Il signor Carlo, onesto boscaiolo, abitava lì con sua moglie, Elisabetta e i cinque figli: Maria Luisa, Enrico, Giovanna, Bernardo e Chiara. Tutti i giorni usciva per andare al lavoro ai primi raggi dell'aurora, facendo ritorno al tramonto.
Una mattina, siccome era un po' in ritardo con le sue faccende e doveva portare da mangiare al marito, la signora Elisabetta chiamò la figlia maggiore e disse:
– Maria Luisa, oggi ho bisogno che tu porti il pranzo a tuo padre. Vuoi?
– Sì, mamma. Ti vedo molto occupata con le faccende di casa ed io ho già finito di fare i compiti di scuola.
– Il papà sta lavorando nella Valle delle Anatre, vicino al Grande Bosco. Mi raccomando, fa' attenzione a non perderti. Quando arrivi alla Collina dei Cedri, chiamalo e lui verrà.
Maria Luisa, contenta di aiutare la mamma, mise il suo piccolo grembiule blu, il cappellino e uscì in gran fretta. Vedendola correre, Elisabetta non poté trattenere un sospiro: la piccola aveva soltanto dieci anni ed era la prima volta che usciva da sola... Per quanto le era possibile, la bambina andava di buon passo, poiché voleva che il pranzo arrivasse ancora caldo. Percorrendo bivi e salite, ella giunse alla Collina dei Cedri, senza fiato e stanca. – Papà! – chiamò.
Niente...
– Signor Carlo?!...
Il vento e il cinguettio degli uccelli furono la sua risposta. – Devo esser ancora lontana – disse fra sé.
Andò oltre, sempre di più, di più e di più. Poi, le fu impossibile procedere: davanti a lei si ergeva maestoso e temibile il Grande Bosco, indicandole la fine del tragitto.
"Forse il papà preferisce pranzare all'ombra", pensò, entrando tra gli alberi. Con tutte le forze dei suoi piccoli polmoni, mettendo le manine alla bocca, gridò di nuovo. E un'altra volta restò senza risposta...
Cominciando a preoccuparsi, pregò a voce alta:
– O Santissima Vergine, io ti prometto un Rosario intero se trovo il mio papà.
E continuava ad avanzare. Tuttavia, il tempo trascorreva con una rapidità incredibile e Maria Luisa, nella sua preoccupazione, non si accorgeva che grosse nuvole coprivano il cielo, preannunciando una tempesta.
Ancora un'ora di cammino, la pioggia cessò e, sempre addentrandosi nell'intricato bosco, la bambina si sentì esausta, e si sedette ai piedi di un albero. Il Sole stava tramontando e Maria Luisa era sola nel Grande Bosco... Che animali feroci avrebbero fatto compagnia alla piccola quella notte?...

Nel frattempo, il signor Carlo arrivava a casa, molto tranquillo. La signora Elisabetta lo accolse, contenta.
– Ah, che bello, sei arrivato! E Maria Luisa?
– Maria Luisa? – chiede lui – Io non l'ho vista.
– Non l'hai vista?! È venuta a portarti il pranzo da un bel pezzo...
– Guarda, non ho visto né il pranzo né Maria Luisa. Anzi, ho una gran fame!

Il volto della madre si contrasse dalla preoccupazione e le si strinse il cuore, proprio come a suo padre. Il signor Carlo uscì immediatamente in cerca della bambina, dimenticandosi della fame, ed Elisabetta, afflitta, pregava la Madonna:

– Madre mia, che sei passata pure tu per l'angoscia di perdere tuo Figlio nel Tempio, aiutaci! Se troviamo Maria Luisa, domani facciamo dire una Messa in tuo onore...

Le ore sembravano eterne... Rintoccava la mezzanotte al campanile della chiesa quando il padre ritornò, abbattuto e solo! Aveva cercato con cura dappertutto intorno alla Collina, ma invano: di Maria Luisa non aveva trovato la minima traccia!

Il giorno dopo, prima dell'alba, Elisabetta e i suoi figli andarono in chiesa a pregare per la bambina, poiché una notte in quel bosco pieno di orsi e lupi faceva temere il peggio per lei... I vicini, addolorati, si unirono alle preghiere della famiglia, mentre il padre partiva in gran fretta, ancora una volta, verso la Collina dei Cedri.

Una volta giunto là, il signor Carlo poté ascoltare una vocina dolce in lontananza che cantava... Proveniva dal mezzo degli alberi del Grande Bosco. Seguendola, si imbatté in un ben conosciuto grembiulino blu e in un volto raggiante che, ascoltando il rumore, gli correva incontro con le braccine tese.
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Mi sono sdraiata in braccio suo e
Lei mi ha coperto col suo
manto bello e profumato
– Maria Luisa! – esclamò il boscaiolo afflitto, abbracciando la figlia.
– Papà!
– Hai passato la notte nel bosco? Cos'è successo? Non hai avuto paura di stare da sola? – chiese perplesso.
– Ah, non l'ho passata da sola! All'inizio, sì, ho avuto molta paura. Mi sono vista avvolta nelle tenebre e perduta. Ma ho preso il mio rosario e ho cominciato a pregare. In poco tempo, tutto intorno a me è diventato chiaro e una Signora rilucente è venuta a farmi compagnia.
– Hai parlato con Lei?
– Sì, e mi ha raccontato molte cose. Mi ha detto che era Maria Santissima e che ama molto chi ha fiducia in Lei, poiché Lei vuole salvare tutti e condurli sulla retta via, e non smette mai di ascoltare le preghiere che chiedono la sua intercessione; invece, è dispiaciuta soprattutto quando offendono suo Figlio, Gesù. Siccome era notte inoltrata, sebbene volessi conversare, mi ha fatto dormire un po'. Mi sono sdraiata in braccio a Lei e la Madonna mi ha coperto col suo manto bello e profumato. – E quando ti sei svegliata, eri ancora tra le sue braccia?
– Chiaro! E Lei mi guardava sorridendo. Ha detto che doveva andare, ma che io fossi sempre buona e devota, e non mi dimenticassi mai di questo incontro. Papà, questa è stata la notte più bella della mia vita!
Maria Luisa e suo padre tornarono a casa, dove la famiglia li accolse con enorme gioia. La piccola crebbe, ma mai si dimenticò dello sguardo sorridente della Santissima Vergine. Infatti, quella era stata la notte più bella della sua vita!

(Rivista Araldi del Vangelo, Maggio/2014, n. 133, pp. 46  - 47 )

"AVE, GIGLIO BIANCO DELLA TRINITA',
 Rosa splendente che abbellisci il Cielo, Ave! Da Te ha voluto nascere, da Te ha voluto prendere il latte Colui che governa il Cielo e la Terra. Deh! nutri le nostre anime con i Tuoi divini influssi, o Maria!"