martedì 6 gennaio 2015

Tracce di omiletica // La dottrina non è mai barattabile - gennaio 2015

Tracce di omiletica


Pubblichiamo i seguenti articoli, sia su richiesta dei nostri lettori, chierici e laici, sia perché riteniamo che essi possano essere d'aiuto a molti giovani sacerdoti che continuano a dibattersi tra la pastorale moderna e una pastorale veramente cattolica.
In questi articoli, molto di più che nelle moderne pubblicazioni omiletiche, i pastori d'anime, giovani e meno giovani, possono trovare non pochi spunti per una sana ed edificante predicazione cattolica.

Affidiamo il tutto alla protezione dei Sacratissimi Cuori di Gesù e Maria

Gli articoli sono tratti da RADICATI NELLA FEDE, foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola (NO)
dove si celebra la S. Messa tradizionale.

I numeri completi di Radicati nella Fede sono reperibili al seguente indirizzo http://radicatinellafede.blogspot.it




  1. La Carità contro la retta Fede - gennaio 2009
  2. Quaresima 2009 - febbraio e marzo 2009
  3. Sacratissimo Cuore di Gesù - giugno 2009
  4. Identità sacerdotale - luglio 2009
  5. Non si va in vacanza - agosto 2009
  6. Il Santo Rosario - ottobre 2009
  7. Disperazione e presunzione - novembre 2009
  8. Non c'è Natale senza Messa cattolica - dicembre 2009
  9. Le vocazioni religiose - gennaio 2010
  10. La Santa Messa tradizionale e la partecipazione dei fedeli - febbraio 2010
  11. Quaresima 2010 - marzo 2010
  12. Monaci: oggi non è più così… - aprile 2010
  13. Il Santo Curato d'Ars e la S. Messa - luglio 2010
  14. La partecipazione dei fedeli alla Santa Messa - agosto 2010
  15. S. Messa: non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo - settembre 2010
  16. I Santi, i Defunti, che ne è di tutto questo? - novembre 2010
  17. Natale 2010 - dicembre 2010
  18. La Santa Messa alle cinque del mattino - gennaio 2011
  19. Com'è cambiata la vita cattolica in questi anni! - febbraio 2011
  20. Non sopportiamo più la Croce - marzo 2011
  21. Deve interessare il vivere una vita cristiana, non il parlarne - aprile 2011
  22. La liturgia della Chiesa … scheletro di se stessa - giugno 2011
  23. Litanie del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo - luglio 2011
  24. Silenzio, preghiera, Messa - agosto 2011
  25. La Chiesa non ha bisogno di adulatori - novembre 2011
  26. Preghiamo per le vocazioni sacerdotali - gennaio 2012
  27. Libertà vigilata - febbraio 2012
  28. Valida non è buona - marzo 2012
  29. Scelsero Dio e salvarono la Chiesa - aprile 2012
  30. Tradizionale, cioè esclusiva - maggio 2012
  31. Parlateci di Dio e vi ascolteremo - giugno 2012
  32. Realismo e Fede - luglio 2012
  33. Il Summorum Pontificum, un'arma a doppio taglio - agosto 2012
  34. Ma dov'è la primavera del Concilio? Dove sono i suoi frutti? - settembre 2012
  35. La Tradizione unico fondamento dell'Autorità - ottobre 2012
  36. Non predicano i Novissimi, non ascoltateli! - novembre 2012
  37. Il modernismo è ideologico, la Tradizione, questa no, è realista - dicembre 2012
  38. La falsa alternativa della medicima della misericordia - gennaio 2013
  39. La Tradizione è più pastorale del Concilio - febbraio 2013
  40. Chi ama veramente il Papa? - marzo 2013
  41. La modernità non sopporta l'Immacolata - aprile 2013
  42. La “riparazione”, la grande dimenticata - maggio 2013
  43. Non piange più nessuno - giugno 2013
  44. Il mio cuore sanguina - luglio 2013
  45. O il dogma o i cicisbei di corte - agosto 2013
  46. Se tocchi la Messa crolla il papato - settembre 2013
  47. La retorica sul Battesimo ne ha dimenticato il cuore - ottobre 2013
  48. Rivoluzione e Tradizione - novembre 2013
  49. Il Natale e la Croce - dicembre 2013
  50. Tutto, eccetto la Tradizione! - gennaio 2014
  51. Stabilitas locifebbraio 2014
  52. Hanno chiuso il Cielo - marzo 2014
  53. Chiesa profetica? - aprile 2014
  54. Il rito autentico, l’educazione, la conversione - maggio 2014
  55. Tornare al Sacrificio per salvare il Sacramento - giugno 2014
  56. O Crux, ave, spes unica: dunque la Messa della Tradizione - luglio 2014
  57. Chi torna al suo passato, non esce dalla Chiesa - agosto 2014
  58. La sofferenza salva dall'ambiguità - settembre 2014
  59. È il passato che giudica il presenteottobre 2014
  60. Il falso profetismo del clero mondano - novembre 2014
  61. Dalla Chiesa lassista alla Chiesa agnosticadicembre 2014
  62. La dottrina non è mai barattabile - gennaio 2015

La dottrina non è mai barattabile


Editoriale di Radicati nella fede, foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola (dove si celebra la S. Messa tradizionale)
anno VIII - n° 1 - gennaio 2015

- impaginazione e neretti sono nostri -



Finalmente è arrivata. È arrivata come dono natalizio quasi inatteso, tanto la si è aspettata. È arrivata come benefico dono per chi ne vuole approfittare. Che cosa è arrivata, direte voi? ma l’edizione in lingua italiana de “La Riforma Liturgica Anglicana” di Michael Davies!

In questi anni ne abbiamo dato ampi stralci su questo bollettino e sul nostro blog, ma mancava la pubblicazione completa della traduzione italiana. Ora, grazie a Dio, c'è.

Questo primo editoriale dell’anno vuole essere semplicemente un sentito invito, perché molti prendano in mano questa bella opera e si immergano nella sua lettura. Lo facciamo con calda decisione, perché per noi fu fondamentale l’incontro con le pagine di Davies. Non possiamo dire che costituirono l’unica motivazione del nostro passaggio al rito antico, ma certamente contribuirono a rischiararne definitivamente le ragioni.

Sì, perché di ragione si tratta. Nel Cattolicesimo ci si muove per delle ragioni, si decide, si sceglie e si opera in un senso o in un altro per delle ragioni, che l’intelligenza illuminata dalla Grazia riconosce. Non è il sentimento o il gusto personale che determinano l’agire, ma la ragione. Ecco perché nella Chiesa non si sacrifica mai la Dottrina. Non c’è divario tra Dottrina e Santità, tra Dottrina e Carità, tra Dottrina e Preghiera, tra Dottrina e Fede! Il neo-modernismo popolare di oggi, di bassissimo livello, ha introdotto di fatto questo divario, per cui molti dicono che importante è vivere bene; non importa come e cosa credi, non è importante la dottrina. C’è, nel vissuto della Chiesa di oggi, una disistima della Dottrina, a favore del fare esperienza di fede: ma come si può fare esperienza vera di Dio se, disistimando la Dottrina, ci si riduce a vivere “cose religiose” disancorate dalla Rivelazione di Dio?

Perdonate la digressione, ma è solo per ribadire che nel testo di Davies vi sono offerte, in modo chiaro e sintetico, le ragioni per compiere passi decisivi verso la Tradizione. 
Lo diciamo ancora una volta, dopo averlo ripetutamente scritto su queste pagine: l’abbandono della retta fede, l’abbandono dell’unità cattolica, la perdita del sacerdozio e dei sacramenti, non sempre avviene in modo immediato ed esplicito, può avvenire subdolamente e gradatamente, a causa di graduali riforme del rito della Messa e degli altri sacramenti; e queste graduali e subdole riforme non dichiareranno mai qualcosa di esplicitamente eretico, ma taceranno sempre più aspetti fondamentali del dogma cattolico. 
E cosa capiterà ai cristiani, che per amore di tranquillità non rifiuteranno in modo chiaro questo processo di decadenza? 
Capiterà una graduale trasformazione della loro fede, così graduale da non avvedersene. Non se ne accorgeranno! Sicuri della loro volontà di restare cattolici, ma non mossi dalle ragioni, cioè non vigilando intellettualmente, con la ragione, sulla Dottrina, non si accorgeranno nel tempo di essersi trasformati, fino a diventare un’ombra di quello che erano. Prima erano semplicemente cattolici, poi diventeranno vagamente religiosi, regredendo fino ad una religione naturale, al naturalismo; sperando che non perdano del tutto la fede in Dio.
Se non ci sono le ragioni, questo e altro può capitare!

Fu il caso dell’Inghilterra dopo lo scisma, lo sapete bene... e se non lo sapete ancora, leggete Davies. Fu il caso dell’Inghilterra, ma sarà solo il suo caso? Questo lo si deve capire con la ragione fortificata dalla grazia.

Per questo vi invitiamo a leggere “La Riforma Liturgica Anglicana”. Ma, leggendo, cerchiamo di cogliere la logica di questo grande lavoro di Davies. Non cerchiamo solo qualche notizia che solletichi la nostra passione per la Tradizione o il nostro scandalo per le innovazioni.

No, cerchiamo la logica che guida questa illuminante indagine: la Dottrina comanda nella Fede. Non si può sperare di restare cattolici, di permanere nella grazia, senza mantenere la retta Dottrina. Per questo la Chiesa con il suo Magistero, nei secoli, ha difeso e diffuso la retta Dottrina; per questo ha fatto i catechismi; per questo ha tanto lavorato perché il popolo non rimanesse nell’ignoranza, ma conoscesse la Rivelazione di Dio. Ma, ancora prima, per questo, rivelandosi, Dio ha parlato alla ragione degli uomini!

La Dottrina prevale sempre, non è mai sostituibile, non è barattabile con altro, neanche con ciò che sembra santo e spirituale, ma che, se non è dottrinalmente sano, santo non è in verità. Non ci può essere preghiera gradita a Dio che non rispetti la Dottrina cattolica, che scaturisce dalla Rivelazione di Dio. Non ci può essere nessuna azione santa, gradita a Dio, nessuna opera santa nella Chiesa, che taccia o ometta qualche aspetto della Dottrina cattolica! E questo è vero anche nell’azione per eccellenza, nell’opera per eccellenza, che è la Santa Messa.
Questo è vero per tutti.

Per quelli che si modernizzano facilmente, sempre preoccupati di non restare indietro con i tempi, per i cattolici che amano il moderno, per intenderci.

Ma è vero, verissimo, anche per i conservatori, che brontolano sulle novità che li turbano, ma che, non andando a cercare le ragioni del loro turbamento, non facendo un lavoro serio sulla Dottrina, restano deboli. E siccome non si può vivere tutta la vita brontolando, presto o tardi si adattano alle riforme ambigue, illudendo se stessi che non cambieranno mai la loro fede. E mentre si illudono, si sono già adattati a molte ambiguità.

Allora, buona lettura dell’opera di Davies; buon lavoro per scoprire le ragioni dell’amore alla Tradizione.

E ricordiamo sempre che la Dottrina non è mai barattabile.



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