sabato 31 gennaio 2015

IL MISERICORDIOSO o Il Padre e il figlio prodigo





" La bellezza e il colore delle immagini sono uno stimolo alla mia preghiera. È una festa per i miei occhi, così come lo spettacolo della campagna sprona il mio cuore a rendere gloria a Dio"
(S. Giovanni Damasceno)




Secondo la tradizione della Chiesa d'Oriente, l'Icona è considerata 'luogo teologico' liturgico, sacramentale, che fa entrare misteriosamente in una Presenza di fede e di Amore.
La sua funzione è quella di portare davanti agli occhi quel che la parola porta all'orecchio, perché si fissi nelle profondità del cuore.




Meditiamo sul dipinto IL MISERICORDIOSO, di Rembrandt


Non è una vera e propria icona, è una pagina di S. Scrittura scritta col dipinto anziché con le parole.


È utile sapere che Rembrandt, nato ad Amsterdam nel 1606, ha composto più di 2000 opere, la maggior parte di ispirazione religiosa.


Egli era Ebreo, quindi la Bibbia era suo pane quotidiano; l’ha scrutata, ha vibrato in modo straordinario di fronte alla realtà spirituale e l’ha lasciata trasparire dai suoi dipinti.

Quel che immediatamente colpisce, nel dipinto, è la luce, che ha la sua sorgente nell’intimo dei personaggi.

Il volto del Padre è sofferente, trasfigurato dall’amore; non vede più a forza di aspettare, scrutare l’orizzonte, forse anche a causa di molte lacrime.

La figura del Padre chino sul figlio, la curva che disegna, domina la scena, ci consegna una maestà dolce, materna.

Il figlio si modella dentro questo arco, come fosse il seno materno.
Padre e Madre nello stesso tempo, che rigenera col calore del suo amore il figlio.


Guardiamo le mani: esprimono ciò che la parola non dice; c’è accordo tra volto e mani: esprimono amore, appoggio, sollecitudine, fermezza, sicurezza.


Notiamo la differenza: la sinistra è affusolata femminile materna; la destra è forte maschile paterna.
Mani che avvolgono in un abbraccio il loro figlio: Mani della creazione che rinnovano il mistero della vita.

Il figlio ha la nuca pelata, assomiglia terribilmente a quella di un deportato, uno spogliato, l’escluso, chi conosce fino in fondo il dramma della sofferenza umana.

È incurante di tutto, nascosto nel cuore del Padre, sembra ascoltare solo il respiro del cuore del Padre.

Notiamo la luminosità sulla fronte del Padre, scende in verticale sul capo, sul collo, su tutto il corpo del figlio: lo permea della sua sostanza.

Il piede ci ricorda il lungo cammino del ritorno: I sandali sono usati, consumati, di uno che viene da lontano. Ora eccolo, scalzo…

Ma il Padre ha già pronta la veste, e l'anello.....



I colori: 2 dominanti: 
il giallo oro (luce, irradiazione, vita donata)
Il rosso (amore, calore, donazione)

Il manto rosso porpora sulle spalle del Padre richiama il 

Salmo 32 "Il tuo amore mi avvolge come un manto"


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