Ottobre a Maria
di Fabio Mancini
Alzi la mano chi tra di voi non ha mai vissuto l'esperienza del traffico stradale. Tutti coinvolti? Beh, non avevo alcun dubbio! Allora, mettetevi pure comodi, perché voglio raccontarvi una storia.
Mese di ottobre 2010, primo albeggiare di un umido e fresco mattino d'autunno. Mi trovavo letteralmente imbottigliato tra automobili, motocicli, camion, tir, autobus e chi più ne ha più ne metta: benedette ali!
Dovendo necessariamente attendere lo sviluppo degli eventi, cominciai a guardarmi attorno e avvertii il profondo disagio, l'insofferenza, l'ansia, il grigiore di un male profondo e oscuro, nei volti e nel cuore di chi avevo accanto. La sindrome subdola del "tempo d'attesa": quel male che scuote le viscere e dal quale ci si vorrebbe liberare il più presto possibile, come da un nugolo di feroci zanzare. Venni anch'io colpito dal contagio. Cosa fare, come difendermi?.
Per fortuna avevo l'antidoto giusto. Estrassi dalla tasca della mia giacca una coroncina del santo rosario e cominciai a pregare: «Ave Maria... Ave Maria... Ave Maria...». Pian piano, ogni tensione si affievolì e tornai in me, come il figliol prodigo. Tutto ciò, grazie al sostegno premuroso della Madre celeste.
Da quel giorno ho ancor meglio compreso la necessità, il bisogno assoluto della cura dello spirito: una priorità essenziale che per ognuno di noi va considerata prima ancora di tutto il resto. In una società che sempre più tende all'estetica della persona, chi mai ha pensato di diffondere a tamburo battente, nell'ambito mediatico, la "moda" di una palestra per allenare e formare il nostro essere interiore? Ottobre: mese mariano. Il mio testo di riferimento è stato, è e sempre sarà il Magnificat: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha guardato all'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi diranno beata»..
Non ho altro da imparare, semmai devo mettere tutto in pratica, sublimando tale lezione di vita terrena ed eterna, essendo umile, umile e ancora umile.
Nel Magnificat, la Madre di Dio "esulta nello spirito" e sottolinea un "perché", in seguito rivelato da Gesù, anch'egli nell'esultanza (cf Lc 10,21).
Maria ci dona una lectio divina esemplare, introducendoci nel cuore delle "beatitudini". Meditiamo il canto di lode della Regina della pace, comparandolo con il "discorso della montagna" in una disposizione spirituale di stupore e ringraziamento per tutto ciò che l'Onnipotente ha compiuto e compie, secondo il suo disegno di salvezza: «Ha spiegato la potenza del suo braccio... Ha soccorso Israele suo servo, ricordandosi della sua misericordia... per sempre!».
Maria è quel miracolo di purissima semplicità e candore, che mi inonda gli occhi di lacrime di gioia. Inoltre Maria è quella gemma di inestimabile valore che mi consente di andare oltre, riguardo a tutto ciò che è caduco, effimero, fuorviante e cioè: l'arrivismo, il potere, il possesso di quanto è destinato a passare. Subdole e pericolose illusioni che Gesù, nel deserto, rispedì prontamente al sinistro mittente.
Ottobre: mese mariano. Lasciamoci guidare dalla Madre celeste, chiediamole di prenderci per mano: abbiamo bisogno di lei per imparare ad ascoltare Dio e il prossimo, evitando di cadere nel precipizio della superficialità. Non permettiamo a noi stessi di restare imprigionati nel traffico delle tortuosità. Proviamo a ritagliare ogni giorno uno spazio a nostra misura per poterci ritrovare, abbandonando ogni pensiero in Maria in un atteggiamento di silenzio fecondo che ci renda degni di essere simili a lei, come veri figli suoi.
Fabio Mancini
Salus nostra
in manu tua est, o Maria!
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