lunedì 19 marzo 2012

SANTA BRIGIDA SEMPRE ATTUALE




«Ascoltate voi cui è data per grazia divina la capacità di udire le cose dello spirito. 

Se un vescovo si prefigge di seguire la via stretta e perfetta lungo cui passano poche persone, per prima cosa deponga il peso gravoso che lo circonda ed opprime, ossia la cupidigia delle cose temporali, ricorrendo al mondo solo per lo stretto necessario, conformemente all'umile tenore di vita che si confà ad un vescovo. 

Il buon Matteo fece lo stesso, lui che, chiamato da Dio, non esitò ad abbandonare il carico gravoso del mondo, trovando così un peso leggero. 

Un vescovo, inoltre, deve essere cinto, conformemente alla sacra Scrittura che dice: 'Tobia, pronto per partire, trovò un angelo in piedi e cinto dalla testa ai piedi'. Cosa significava quell'angelo se non il fatto che ogni vescovo deve indossare la cintura della giustizia e dell'amore divino, ed essere pronto a percorrere le strade lungo cui camminò Colui che disse: 'Io sono il Buon Pastore che dà la propria vita per le sue pecore'? 

Egli, inoltre, deve essere pronto a dire la verità nuda e cruda attraverso le sue parole. 

Deve essere deciso a custodire con le proprie opere l'equità e la giustizia, in se stesso come negli altri, senza abbandonare mai la giustizia né per le minacce, né per gli obbrobri, né per la falsa amicizia, né per il vano timore. Perciò il vescovo che sarà cinto in questo modo vedrà Tobia, ossia gli uomini giusti, venire a lui, seguire la sua strada e imitare la sua vita. 

In terzo luogo, deve mangiare e bere dell'acqua prima di mettersi in cammino, come si legge a proposito di Elia, che al suo risveglio trovò al suo capezzale un po' di pane e di acqua. Cos'è, dunque, il pane che venne dato al Profeta se non il bene corporale e spirituale che gli veniva somministrato? Nel deserto, infatti, gli veniva preparato del pane materiale come esempio, benché Dio potesse sostentarlo nella carne e senza pane, ciò affinché l'uomo capisse che era gradito alla Divinità impiegare i beni con sobrietà e temperanza per la consolazione della carne. 

Anche l'infusione spirituale veniva ispirata al Profeta, poiché Elia camminò quaranta giorni grazie alla forza di questo pane; infatti se non gli fosse stata ispirata l'intima unzione della grazia, egli sarebbe certamente venuto meno per la lunga fatica, perché la sua complessione era debole; tuttavia egli fu rinvigorito in modo da affrontare un cammino così impegnativo. 

Dunque, poiché l'uomo vive della Parola di Dio, avvertiamo il vescovo di prendere un boccone di pane, ossia di amare Dio sopra ogni cosa. Egli troverà questo pane al suo capezzale; in altre parole, la ragione gli dirà che bisogna amare Dio sopra ogni cosa, sia per la creazione e la redenzione sia per la sua lunga pazienza e la sua bontà. Lo preghiamo anche di bere un po' d'acqua, ossia di considerare intimamente le amarezze della Passione di Gesù Cristo; infatti chi può meditare degnamente le angosce patite dall'umanità di Cristo, quando questi chiedeva che il calice fosse allontanato da lui e quando le sue gocce di sangue bagnavano la terra? 
Il vescovo, dunque, beva quest'acqua di grazia e mangi il pane d'amore; in questo modo sarà riconfortato per seguire la strada di Gesù. Quindi, dopo aver intrapreso la via della salvezza, se il vescovo desidera andare oltre lungo questo cammino, la mattina gli sarà molto utile rendere grazie a Dio con tutto il cuore, considerare con attenzione ogni propria azione e chiedere aiuto a Dio per compiere con grande fedeltà la sua divina volontà». Libro III; 1.

LAUDETUR JESUS CHRISTUS!
LAUDETUR CUM MARIA!
SEMPER LAUDENTUR!



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