martedì 20 marzo 2012

I sacerdoti mi sono debitori



File:Leonardo, ultima cena (restored) 01.jpg

<<... I sacerdoti dunque mi sono debitori della vocazione, di Maria, del mio Sangue, delle preghiere, della vita, della Sposa, della loro trasformazione. Questa farà sì che, oltre a rappresentarmi sulla terra, essi siano Me nella celebrazione della Messa, siano Me nell’amministrazione dei sacramenti, insomma siano Me in ogni istante e circostanza: questo è ciò che Io cerco in loro.



Ma non mi accontento della trasformazione già avvenuta e che più o meno si è realizzata con la cooperazione del sacerdote: desidero l’attuazione piena di questa trasformazione per l’onore della mia Chiesa. Nei sacerdoti infatti il Padre vede Me, unico Sacerdote degno di toccarla e di continuare a moltiplicare, con purezza e santità, i suoi tesori nelle anime. Evidentemente, per comunicare tali tesori i sacerdoti devono rivestirsi di Gesù Cristo, devono  rappresentare Me, il Dio fatto uomo.

Ma come ho detto, in tempi come questi, nei quali, cioè, è particolarmente necessario un salvatore, non mi basta che si rivestano di Me: devono essere Me e, con le loro virtù, rendere presente l’unico Salvatore>>.

Da: "Sacerdoti di Cristo" di Conchita Cabrera De Armida, Città Nuova.




LAUDETUR JESUS CHRISTUS!
LAUDETUR CUM MARIA!
SEMPER LAUDENTUR!

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