mercoledì 26 luglio 2017

Ragione e Fede

Il Cristianesimo 

ha permesso la diffusione delle Opere Antiche

Se Gesù non ci fosse stato, il mondo sarebbe totalmente diverso. 

Ad esempio non ci sarebbe più il ricordo delle opere greche e romane. 

L'attività maggiore di alcuni ordini monastici era proprio quella di copiatura dei manoscritti. Lo scrittoio (lo scriptorium), che fa parte ancora adesso dei monasteri, è il luogo in cui i monaci, amanti della cultura e del mondo, trascorrevano ore e ore a ricopiare antichi scritti di fondamentale importanza. Wikipedia afferma: "Spesso tali ambienti ebbero grande importanza culturale sia per l'azione di salvaguardia sull'antica cultura latina sia perché costituirono ambiti di pensiero e sviluppo di nuova cultura".

I monaci che svolgevano questa attività venivano definiti Amanuensi. Per dimezzare i tempi di produzione un codice veniva trascritto da due amanuensi: ciascuno ricopiava la metà affidatagli e poi le due copie venivano riunite. Questo sforzo collettivo appare ancora più evidente per i grossi codici di lusso che richiedevano anche l'intervento dei miniatori, i quali entravano in gioco solo dopo che l'opera era stata completamente ricopiata dagli amanuensi. 

I monaci di Montacassino inventarono anche un modello di grafia che viene definita: scrittura beneventana.

Nascono così le biblioteche e le università, supportate dal meticoloso lavoro nello scriptorium, ove si ricopiavano i classici dei filosofi antichi, opere che così giungono fino a noi inalterate, senza le quali oggi non sapremmo quasi nulla del nostro passato. Nascono poi i pregiati codici miniati, strumento non solo di evangelizzazione ma spesso anche di alfabetizzazione. Autentiche opere d’arte, dalla Calabria all’Irlanda, come il Codice Purpureo di Rossano Calabro o i Books of Kells di Dublino.

Come è possibile che oggi molti si siano dimenticati di tutto questo?

http://dallaragioneallafede.blogspot.it/2009/12/il-cristianesimo-ha-permesso-la.html

AMDG et BVM

Nessun commento:

Posta un commento