giovedì 13 giugno 2013

“Se si converte guarirà entro l’anno”

« …Dopo aver recitato il Rosario con Giacinta, Francesco e altre persone presenti noi vedemmo che si avvicinava di nuovo il riflesso di luce (che noi chiamavamo lampo) e subito dopo la Signora apparve sopra il piccolo leccio, come in Maggio.
“Che cosa volete da me? “ domandai.
Voglio che veniate qui il 13 del prossimo mese, che recitiate il Santo Rosario tutti i giorni e che impariate a leggere. Poi vi dirò quel che voglio.
Domandai la guarigione di un malato
Se si converte guarirà entro l’anno
Vorrei chiedervi di portarci in Cielo
"Sì; Giacinta e Francesco li porto fra poco, ma tu resti qui ancora per qualche tempo. Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi l’accetta io prometterò la salvezza e queste anime saranno amate da Dio, come fiori posti da me per ornare il Suo Trono".
Domandai addolorata: "Resterò qui sola?".
"No figlia. E tu ne soffri molto? Non ti scoraggiare. Io non ti abbandonerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà fino a Dio". 



«Non più peccare, se no ti accade di peggio…»: è un concetto importante...

Lucia chiede la guarigione di un ammalato e la «Signora» risponde: «Se si converte guarirà entro l’anno». La risposta è drammatica. Se non si converte la malattia cammina. Invece se si converte, la conversione diventa terapia che guarisce.

Che il male, quindi le malattie, siano in rapporto con il peccato è un concetto vecchio quanto il Vangelo. Ma qui la Madonna esplicitamente avvisa che la guarigione miracolosa dipende dalla conversione dell’ammalato. Questo è molto importante: la conversione. Prima di guarire il paralitico sulla barella calata dal tetto, Gesù gli dice: “Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”. Dopo ha avuto la guarigione. Questo invece è un concetto al quale non siamo abituati noi oggi. Ma il fatto resta, nonostante la nostra renitenza ad accettare tale rapporto. Talvolta all’origine diretta della malattia vi è proprio la nostra colpa, il peccato. Allora, in quel caso siamo noi, personalmente noi, il punto germinale dei nostri malanni. Anche se la nostra mentalità materialistica è allergica a crederlo, la Madonna qui a Fatima è esplicita: purtroppo è così, talvolta la malattia è derivazione diretta dal peccato.
Purtroppo era necessario per noi che il messaggio di Fatima richiamasse questa generazione di peccatori, che è anche una generazione di ammalati, almeno di nevropatie, poiché la ribellione a Dio, il peccato, può divenire subito anche rivolta fisiologica o patologica.

Questi messaggi celesti, non sono mai una novità. Sono solo "aggiornamenti" del Vangelo. Così in questo punto. Infatti se ricordiamo bene le pagine del Vangelo, non ci deve sfuggire la pagina del paralitico di Betzaetà, che Gesù così ammonisce: «Vedi, sei guarito, va’ e non peccare più, che non ti accada di peggio» (cf. Gv 5, 14).
Proprio questo principio intendeva concretizzare Padre Pio: non raramente il paziente lo si può curare dal male fisico solo liberandolo dal male morale o spirituale, dal quale è stato germinato.
Un episodio che lo riguarda ci aiuta a comprendere meglio questo concetto. Un signore, confessatosi da Padre Pio dopo 43 anni, chiese la guarigione di sua moglie, da anni inferma e renitente ad ogni terapia. Il Padre rispose: «Figlio mio, la salute di tua moglie dipende da te».

(p. Donato, Fatima luglio 2011)

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