sabato 21 luglio 2018

La preghiera salva.


E' LA PREGHIERA CHE SALVA

1624 71. Diceva ancora San Francesco d'Assisi: 

« Ci sono molti frati che giorno e notte mettono tutta la loro passione e preoccupazione nell'acquistare la scienza, trascurando la loro santa vocazione e la devota orazione. E annunziando il Vangelo a qualche persona e al popolo, nel vedere o nel sentire che alcuni ne sono rimasti edificati o convertiti a penitenza, diventano tronfi e montano in superbia per risultati ottenuti da fatica altrui . 

Invero, coloro che essi si illudono d'avere edificato o convertito a penitenza con i loro discorsi, è il Signore che li edifica e converte grazie alle orazioni dei frati santi, anche se questi ultimi lo ignorano: è la volontà di Dio, questa, che non se ne accorgano, per non insuperbire. Questi frati sono i miei cavalieri della tavola rotonda, che si nascondono in luoghi appartati e disabitati, per impegnarsi con più fervore nella preghiera e nella meditazione, piangendo i peccati propri e altrui. La loro santità è nota a Dio, mentre talvolta rimane sconosciuta agli altri frati e alla gente. E quando le loro anime saranno presentate al Signore dagli angeli, allora Dio mostrerà loro il frutto e il premio delle loro fatiche, cioè le molte anime salvatesi grazie alle loro preghiere. E dirà:--Figli, ecco, queste anime sono salve in virtù delle vostre orazioni. Poiché siete stati fedeli nel poco, vi darò potere su molto ».

 Così Francesco commentava quella parola della Scrittura: La sterile ha partorito molti figli, e quella che ne aveva molti si è avvizzita. « La sterile è il religioso fervente, che edifica sé e gli altri con le sue sante orazioni e virtù ». 
Ripeteva spesso queste parole ai frati, nelle sue istruzioni, soprattutto nel Capitolo che si teneva presso la chiesa di Santa Maria della Porziuncola alla presenza dei ministri e degli altri frati. 

 Egli ammaestrava tutti i frati ministri e predicatori a bene usare i carismi ricevuti. Diceva che non dovevano a causa del superiorato o dell'impegno di predicazione tralasciare a nessun costo la santa devota orazione, I'andare per elemosina e il lavorare con le loro mani come gli altri frati al fine di dare il buon esempio e a profitto delle anime proprie e altrui.

Aggiungeva: « I frati sudditi sono molto edificati al vedere i loro ministri e i predicatori darsi con gioia alla preghiera, mostrarsi modesti e umili ».

 Da fedele seguace di Cristo, finché fu in salute, Francesco realizzò sempre in se stesso quanto insegnava ai suoi fratelli. 

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