venerdì 6 luglio 2018

Dopo l'androide il ginoide

Robot alla conquista dell'Asia

Il ginoide “Sophia” ospite ad Astana stupisce il mondo con le sue impressionanti capacità

GIANNICOLA SALDUTTI
Astana: il robot
Astana: il robot "Sophia" modera una conferenza
L
a letteratura ed il cinema di fantascienza da decenni fanno sognare l’umanità ad occhi aperti riguardo alla possibilità di poter dare vita a delle macchine, dei robot capaci di emulare le capacità umane di pensiero e comportamento. Quello che fino a qualche decennio fa poteva trovare spazio soltanto sul grande schermo sta repentinamente diventando sempre più una realtà grazie ad un balzo in avanti tecnologico che ha per certi versi dell’incredibile. I principali hub tecnologici internazionali, tramite compagnie private specializzate, da tempo stanno concentrando i loro sforzi economici ed accademici sullo sviluppo di IA (intelligenze artificiali) che possano sempre più coadiuvare l’uomo in settori sempre più svariati. Ad Hong Kong, ad esempio, la Hanson Robotics Limited rappresenta uno dei brand di punta per quanto concerne lo sviluppo robotico e delle intelligenze artificiali.

Innovatori

L’azienda, nata appena nel 2013 per volere del robotic designer americano David Hanson, conta 45 dipendenti ed è specializzata nella messa a punto di IA idonee ad essere d’aiuto ai consumatori, all’intrattenimento e alla prevenzione sanitaria. Coloro che lavorano presso l’azienda del dottor Hanson hanno partecipato attivamente ad un momento storico per lo sviluppo del settore robotico: il lancio del robot “Albert Hubo”, primo umanoide a simulare le espressioni umane già nel 2005. Stando a quanto è stato dichiarato direttamente dai portavoce del marchio, la Hanson Robotics mira a “migliorare sensibilmente la vita umana creando robot empatici ed intelligenti che possano educare, servire, divertire ed essere di compagnia”.

Il "ginoide"

Il fiore all’occhiello targato Hanson è senz’altro “Sophia”, il ginoide (femminile di androide), se non il robot più famoso al mondo, passato agli onori della cronaca per le sue capacità di interagire direttamente con gli esseri umani e per la sua capacità di “pensare”: Sophia, infatti, può vedere e mantenere il contato visivo attraverso degli algoritmi installati negli occhi e può elaborare una conversazione utilizzando un proprio language subsystem naturale. Il suo software è stato realizzato per dare risposte pre-programmate sempre più complesse a delle domande specifiche. Proprio questo sistema ci dà la sensazione di trovarci al cospetto di una mente complessa, capace di ricevere ed elaborare dati su modello del cervello umano. La sue “intelligenza” viene costantemente allenata in laboratorio, mentre il suo database è costantemente aggiornato, ampliato e migliorato. Attualmente Sophia risulta essere l’unica IA insignita da un premio da parte dell’Onu, nonché primo robot a ricevere, da parte dell’Arabia Saudita, il passaporto. Già in diverse apparizioni televisive e non, Sophia ha stupito il mondo intero, aprendo di fronte all’umanità uno scenario inedito, stupefacente e spaventoso al tempo stesso: il rapportarsi in maniera complessa e realistica con una macchina, con una sua stessa creazione.

Relatrice

Proprio nella giornata di martedì 3 luglio, Sophia era presente come relatrice alla Conferenza dei Sindaci delle Città Principali sulla Via della Seta tenutasi nel piramidale Palazzo della Pace e della Riconciliazione di Astana (Kazakistan). L’evento, tenutosi nella capitale kazaka, ha rimarcato i vantaggi economici per i Paesi aderenti al mega progetto cinese della Silk Road, presentando il meglio offerto dal continente asiatico nel settore delle idee e delle innovazioni tecnologiche. Sophia è stata l’indiscussa protagonista nel suo panel, interagendo e rispondendo alle domande di David Chen, leader della AngelVest Fund, nonché business leader nel settore della crescita degli investimenti in Cina. Il ginoide più famoso al mondo ha apprezzato l’iniziativa, spendendo parole di elogio nei confronti della nuovissima città di Astana che proprio in questo periodo è impegnata nelle celebrazioni del ventesimo anno dalla sua fondazione: il robot si è detto piacevolmente impressionato dall’urbanistica in stile avveniristico della capitale kazaka, definita “bella e dinamica”, dopo aver tenuto a precisare che i festeggiamenti per i 20 anni della capitale rappresentano “un evento importante per la città e per tutto il popolo kazako”, facendo pervenire anche i suoi complimenti al presidente kazako Nazarbaev.

In evoluzione

Sophia non è il solo prodotto dell’impressionante sviluppo robotico a cui assistiamo negli ultimi anni, il mondo delle intelligenze artificiali applicate agli automi è in continuo fermento e le novità più impressionanti arrivano sempre dall’Asia. Tra i robot “precursori” di Sophia, infatti, compaiono diverse IA create in Giappone e già utilizzate come importante ausilio alla vita quotidiana come nel caso di Junko Chihira, robot sviluppato dalla Toshiba e capace di riprodurre fedelmente le espressioni facciali umane. Junko, al momento, aiuta i turisti ad orientarsi nella metropolitana di Tokio, interagendo in ben tre lingue: giapponese, inglese e cinese. L’assemblaggio di Sophia deve molto anche agli studi e all’opera di Hiroshi Ishiguro, direttore del dipartimento di robotica dell’università di Osaka, famoso per aver sviluppato già a partire dal 2011 “Erica” e “Geminoid DK”, le prime intelligenze artificiali ad essere in grado di avere reazioni emotive simili a quelle umane. 

( http://www.conchiglia.net/-/M-U/MONOS_2016_nov_22_C_era_una_volta_il_sosia_ora_l_androide_copia_di_essere_umano.pdf )

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