lunedì 1 febbraio 2016

SAN PAOLO AI ROMANI cap VI


LETTERA AI ROMANI
Capo VI.

Secondo frutto della giustificazione:
liberazione dalla schiavitù del peccato e unione con Cristo
[1]Che diremo dunque? Rimarremo nel peccato, affinché abbondi la grazia? 2Non sia mai. Noi che siam morti al peccato, come potremo seguitare a vivere in esso? 3Non sapete forse che, quanti siamo battezzati in Gesù Cristo, nella morte di lui siamo stati battezzati? 4Noi dunque pel battesimo siamo stati sepolti con lui nella (sua) morte, affinché, come Cristo è risuscitato da morte per la gloria del Padre, così anche noi viviamo d’una vita novella. 5Se infatti siamo stati innestati su lui per somiglianza di morte, lo saremo anche per somiglianza di resurrezione.

Morte e risurrezione a nuova vita
6Questo ben lo sappiamo: che il nostro uomo vecchio è stato con lui crocifisso, affinché il corpo del peccato sia distrutto e noi non serviamo più al peccato, 7essendo il morto affrancato dal peccato. 8Or se noi siam morti con Cristo, crediamo di vivere ancora con lui, 9sapendo che Cristo, risuscitato da morte, non muore più, sopra di lui non regna più la morte 10perché se egli è morto per il peccato, è morto una sola volta; ma se vive, vive per Iddio.

Non più obbedienza al peccato
[11]Così voi pure consideratevi come morti al peccato, ma vivi per Iddio in Gesù Cristo Signor nostro. 12Il peccato non regni dunque nel vostro corpo mortale, da farvi obbedir alle sue concupiscenze: 13non date le vostre membra come strumenti d’iniquità al peccato, ma offritevi a Dio come viventi dopo essere stati morti, offritegli le vostre membra come strumento di giustizia.
14Il peccato adunque non vi dominerà, perché non siete sotto la legge, ma sotto la grazia.

Chi diventa servo della giustizia deve vivere santamente
15Che dunque? Peccheremo, perché non siamo sotto la legge ma sotto la grazia? Non sia mai. 16Non sapete che a chiunque vi diate a obbedire come servi, siete servi di colui al quale obbedite, sia del peccato che mena alla morte, sia dell’obbedienza che mena alla giustizia? 17Ma, grazie a Dio, voi che foste servi del peccato, avete poi obbedito di cuore nella regola di dottrina che vi è stata insegnata. 18Liberati così dal peccato siete divenuti servi della giustizia. 19Parlo a mo’ degli uomini, a motivo della debolezza della vostra carne: come dunque deste le vostre membra al servizio dell’immondezza e dell’iniquità per l’impurità, così date ora le vostre membra al servizio della giustizia per la santificazione. 20Quando eravate servi del peccato eravate liberi dalla giustizia; 21ma qual frutto aveste allora dalle cose di cui ora vi vergognate? Certamente la fine di esse è la morte. 22Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, avete per vostro frutto la santificazione e per fine la vita eterna, 23essendo paga del peccato la morte, e grazia di Dio la vita eterna in Gesù Cristo nostro Signore.


VIENI SIGNORE GESU' 
NOI TI ATTENDIAMO. AMEN.

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