SANTA CATERINA DA SIENA
Don Giuseppe TOMASELLI
INTRODUZIONE
A Roma, scendendo con la corriera da Piazza Termini verso il Tevere, si giunge ad una larga piazza, che è il Foro Argentina.
Inoltrandosi nella prima traversa del Foro, si arriva al Pantheon, monumento nazionale, ove sono le tombe dei grandi personaggi italiani. Guardando il Pantheon, si vede a sinistra una Chiesa, detta Santa Maria alla Minerva. Qui dentro tante volte mi sono fermato a pregare, pensando: Questa e la Chiesa che Santa Caterina da Siena frequentava durante la sua dimora a Roma. - Nel presbiterio c'e un artistico Sepolcro, ove sta il corpo della Santa.
Nella Basilica Cateriniana di Siena, di reliquie della Santa c'è soltanto la testa mummificata ed un dito della mano, mentre in questo tempio di Roma sta quasi al completo il corpo della Santa.
I locali adiacenti alla Chiesa sono stati formati con le pietre ed il materiale della casa, dove abitava Santa Caterina a Roma.
Sempre ho nutrito la devozione alla Santa di Siena, però non sapevo decidermi, da modesto scrittore religioso, a comporre un profilo storico di Santa Caterina. Finalmente mi son deciso ed ecco come.
Trovandomi a Chianciano, volli visitare Siena, o meglio i ricordi storici di Santa Caterina. Mi fu possibile vedere i particolari dell'abitazione della Santa e visitare la stanzetta, dove lei dormiva a terra con un guanciale di pietra e dove avvenivano le frequenti apparizioni di Gesù.
Potei visitare ad un paio di centinaia di metri la Chiesa dei Padri Domenicani, che la Santa frequentava a preferenza di altre Chiese. Questa Chiesa è dedicata a San Domenico,- ma dato che la sua storia è legata a quella della vergine di Siena, il Tempio si chiama Basilica Cateriniana di San Domenico.
Dopo tale visita mi decisi a scrivere un libretto riguardante una Santa così grande, la quale è dichiarata Patrona speciale d'Italia e Dottore di Santa Chiesa.
Tanti sono stati gli scrittori della storia di Santa Caterina; ma lo scrittore principale e più preciso è il Beato Raimondo da Capua, Confessore e Direttore Spirituale della Santa. Di questa fonte magistrale mi sono servito per stendere il presente lavoro.
La prima età.
Santa Caterina nacque a Siena il 25 marzo del 1347. Fu provvidenziale il giorno della nascita, perché il 25 marzo era allora la festa liturgica dell'Annunziazione della Madonna.
Era la ventiquattresima di venticinque figli.
Suo padre, Giacomo Benincasa, tintore di pelli, e sua madre, Lapa Piacenti, formarono una famiglia benedetta largamente da Dio. Nella loro casa non mancava il necessario e con il lavoro quotidiano potevano dirsi benestanti. Quantunque la famiglia fosse stata numerosa, fu unito alla figliolanza un orfanello, il quale, educato cristianamente, divenne Sacerdote Domenicano e fu il primo Confessore della Santa.
Dio è padrone di tutto e di tutti e può dare i suoi doni alle creature in quella dose che vuole; però dà a tutti i doni necessari per raggiungere l'eterna felicità ed è libero di dare i suoi talenti a chi più ed a chi meno, secondo il disegno che ha sulle varie persone. Ne sceglie talune in modo eccezionale che sono chiamate anime privilegiate. Ma il merito non consiste nell'essere prescelte da Dio, bensì nel corrispondere generosamente ai disegni di Dio. Di anime privilegiate la Chiesa Cattolica ne registra un buon numero; tra queste uno dei primi posti è assegnato a Santa Caterina da Siena.
Fin da piccola costei dimostrava un'intelligenza speciale ed una attrattiva alla religiosità. Illuminata dallo Spirito Santo, all'età di sei anni desiderava già diventare eremita e cercava luoghi solitari per pensare soltanto a Gesù. Sentiva nel cuore un forte amore a Gesù e ne parlava con frequenza, essendo questo l'unico suo affetto.
Gesù, contento di tale aspirazione, a sei anni le fece dono della prima visione, la quale avvenne così:
Caterina ritornava a casa, dopo essere stata dalla sorella sposata Bonaventura. Passando davanti alla Chiesa di San Domenico, alzati gli occhi, vide alla direzione del tetto della Chiesa un bellissimo trono sospeso in aria. Era ornato con magnificenza regale. Sul trono stava seduto un imponente personaggio, Gesù, che sembrava un imperatore, rivestito di abiti pontificali. Vicino a Gesù c'erano pure San Pietro, San Paolo e San Giovanni Evangelista.
A tale vista Caterina rimase come inchiodata a terra, con lo sguardo fisso in alto. Gesù la guardò amorosamente con occhi pieni di maestà; poi alzò la mano sopra di lei e fece il segno della Croce, dandole il dono della sua eterna benedizione.
Trasformazione.
La visione operò in Caterina una profonda trasformazione, per cui decise di consacrarsi al Signore ed alla Madonna per sempre, anima e corpo.
Afferma il suo Direttore Spirituale che Caterina, per le istruzioni che riceveva dallo Spirito Santo, a sette anni dimostrava l'assennatezza di una donna di sett'antanni. Determinò di non sposare, di non legare il cuore a nessun uomo e di pensare unicamente a Gesù, quale suo Sposo diletto.
Le mamme d'ordinario desiderano la sistemazione dei figli, specialmente delle femmine.
Mamma Lapa, vedendo che Caterina era graziosa, che si sviluppava bene fisicamente e che dimostrava molta assennatezza, sognava di trovarle un ottimo marito. Però era dispiaciuta, osservando che la figlia era refrattaria agli uomini, poiche sfuggiva alla loro compagnia e si sentiva a disagio soltanto a vederli.
Quando la madre accennava qualche cosa in proposito, Caterina cambiava discorso e con accento seccato: Ho trovato già lo Sposo, il più bello, il più ricco, il Datore di ogni bene. È Gesù il mio eterno Sposo. A Lui ogni mio affetto, sino a morire per essere sua. -
La madre, indispettita, non riuscendo a smuoverla, pensò di affidare il delicato compito a sua figlia Bonaventura, già sposata, affinché le stesse vicina e la invogliasse a sposare.
Periodo oscuro.
Si sa che la natura umana è debole; per conseguenza la compagnia di Bonaventura scosse un poco la forte virtù di Caterina.
Le diceva la sorella: Abbiglia meglio la tua capigliatura; rendi il tuo viso più attraente che puoi; non aver paura di lasciarti ammirare dagli uomini e non sfuggire la loro compagnia. Comportati così finché non abbi trovato un buon giovane. Facendo in tal modo, ti sistemerai nella vita, come mi sono sistemata io. -
Quantunque Caterina fosse fermissima nel proponimento di non sposare, tuttavia cominciò a cedere ad un poco di vanità ed a dare al suo corpo delle attenzioni maggiori.
Gesù non volle sopportare più il lavorio mondano della sorella Bonaventura, e permise che morisse di morte prematura. Così cessò la tentazione.
Passato del tempo, Caterina ebbe una visione. Gesù le fece vedere la sorella nel Purgatorio, immersa in gravi e lunghe pene.
La vicinanza insidiatrice della sorella Bonaventura fu per Caterina il periodo più oscuro e più doloroso della sua vita.
Morta la sorella, Caterina riprese la vita di intima unione con Gesù e ricominciò pure le penitenze corporali di prima.
Per tutta la vita conservò l'amaro ricordo di quel brutto periodo e sempre nelle Confessioni Sacramentali si accusava di quanto aveva fatto per suggerimento della sorella e, confessandosi, piangeva dirottamente come se avesse commesso delle gravi colpe, mentre in realtà non c'era stato nulla di grave.
Per quanto ora è stato esposto, Caterina si credeva una grande peccatrice e voleva riparare i dispiaceri dati al Signore. Diceva a Gesù: Voglio imitare la Santa Maddalena, la grande peccatrice convertita, alla quale Tu, o Gesù, hai detto: Molto ti è stato perdonato, perché molto hai amato. -
Il Signore gradì questo sentimento di umiltà e di amore ed un giorno le presentò in visione Santa Maria Maddalena, dicendo: Ti assegno per madre questa Santa, peccatrice convertita. Procura d'imitarla. -
AVE MARIA PURISSIMA!
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