S. VALENTINI
Presbyteri et Martyris
Missa In virtúte, de Communi unius Martyris 3 loco, cum Orationibus ut infra.
Oratio
PRAESTA, quaésumus, omnípotens Deus: ut, qui beáti Valentíni Mártyris tui natalítia cólimus, a cunctis malis imminéntibus, ejus intercessióne, liberémur. Per Dóminum.
Secreta
SÚSCIPE, quaésumus, Dómine, múnera dignánter obláta: et beáti Valentíni Mártyris tui suffragántibus méritis, ad nostrae salútis auxílium proveníre concéde. Per Dóminum.
Postcommunio
SIT nobis, Dómine, reparátio mentis et córporis caeléste mystérium: ut, cujus exséquimur actiónem, intercedénte beáto Valentíno Mártyre tuo, sentiámus efféctum. Per Dóminum.
Agiografia
Nato in una famiglia patrizia, fu convertito al cristianesimo e consacrato vescovo di Terni nel 197, a soli 21 anni.
Nell'anno 270 Valentino si trovava a Roma, giunto su invito dell'oratore greco e latino Cratone, per predicare il Vangeloe convertire i pagani.
Invitato dall'imperatore Claudio II il Gotico a sospendere la celebrazione religiosa e ad abiurare la propria fede, rifiutò di farlo, tentando anzi di convertire l'imperatore al cristianesimo. Claudio II lo graziò dall'esecuzione capitale affidandolo a una nobile famiglia.
Valentino venne arrestato una seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II. L'impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Fu decapitato il 14 febbraio 273, a 97 anni, per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell'imperatore Aureliano.
AMDG et BVM
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