giovedì 29 ottobre 2020

CODA CAVALLINA - AMARO SVEDESE - AMARO MARIA TREBEN -

CODA CAVALLINA (Equisetum arvense)

Nomi volgari: Equiseto, Erba rugna, Rasparela, Codabussina, Coa ad cavai - Cucitolo.

All'Inizio della primavera spuntano dal ceppo largo e profondo per primi i bruni fusti fecondi e sporiferi.

Solo più tardi si presentano le verdi spighe estive alte fino a 40 cm che assomigliano a piccoli abeti di

forma regolare. Si trova la Coda cavallina nei campi, sui terrapieni delle ferrovie e lungo le scarpate.

Quella crescente nel terreno di pura argilla possiede il maggiore potere curativo. A seconda della posizione contiene fra il 3% ed il 16% di silice che possiede uno spiccato effetto curativo. Ovviamente è da

evitare la Coda cavallina dei campi chimicamente concimati. Quella con i ramoscelli più sottili - c'è

chi la chiama anche Coda cavallina «fina» - si trova prevalentemente nelle foreste ed ai margini dei

boschi. Anch'essa è medicamentosa.

Nella medicina popolare questa pianta era già famosissima nell'antichità soprattutto per le sue qualità emostatiche e per i successi manifestati nella lotta contro le malattie renali e delle vie urinarie.

Malgrado ciò fu dimenticata nel corso dei secoli. È stato proprio il nostro grande e popolarissimo

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medico naturista e parroco Kneipp a restituire alla Coda cavallina la sua

gloria originale. La dichiara «unica insostituibile ed inestimabile» contro le

emorragie, l'emantemesi, i disturbi renali e delle vie urinarie, i calcoli e la

renella. «Contro i danni di vecchia data» dice, «contro le piaghe purulente e

persino contro le ulcere cancerose e la necrosi ossea la Coda cavallina

rende dei servizi eccellenti. Lava, scioglie e cauterizza più o meno tutto

quanto è deteriorato. Spesso l'erba, umida e calda, viene avvolta in panni

bagnati che si applicano sulla parte da guarire.»


Il parroco svizzero Kunzle dice che tutte le persone di una certa età dovrebbero

 bere ogni giorno una tazza di tisana di Coda cavallina. Tutti i dolori

dovuti alla gotta, ai reumatismi ed alle nevralgie scomparirebbero, ogni uomo

avrebbe una vecchiaia sana. Egli racconta di un 86enne liberato mediante un

bagno a vapore di coda cavallina da una terribile calcolosi vivendo in seguito

ancora per molti anni, e prosegue dicendo: «Quest'erba guarisce le peggiori

emorragie e emantemesi se ingerita come tisana; e lo fa in brevissimo

tempo, quasi istantaneamente.»


Contro i dolorosi raffreddamenti alla vescica ed i crampi viscerali non vi è

rimedio migliore dell'infuso sbollentato di Coda cavallina i cui vapori si indirizzano alla zona vescicale con l'aiuto di un accappatoio. Ripetendo quest'

operazione per alcune volte si riesce in breve a debellare il male. Gli anziani

che improvvisamente non riescono più a urinare torcendosi dai fortissimi dolori perchè l'urina o non

esce per niente o soltanto a gocce, vengono liberati dalle loro sofferenze mediante questi vapori caldi di

Coda cavallina e senza che il medico debba ricorrere al catetere.

Contro la renella ed i calcoli renali e vescicali si fanno dei semicupi caldi di Coda cavallina sorseggiando contemporaneamente la calda tisana della stessa erba e trattenendo l'urina per poi lasciarla

scorrere sotto pressione. In questo modo di solito vengono eliminati dei calcoli. In seguito a questi

suggerimenti ho ricevuto delle lettere che confermano quanto sopra: un'applicazione eliminava i calcoli

renali; le persone in questione si sentivano bene ed erano tornate sane.

Nei casi in cui molti diuretici hanno fallito la Coda cavallina si è rivelata efficace come ad esempio nei

versamenti pericardici, in quelli pleurici o nelle complicazioni renali in seguito a scarlattina o altre

malattie infettive gravi, tutto ciò grazie alla sua azione diuretica. Si tratta dunque di un eccellente

rimedio ad uso interno ed esterno per tutto l'apparato renale e vescicale.


Contro la pielonefrite e la cistopielite un semicupio fa miracoli. In questi casi si prende la Coda cavallina alta - solo come applicazione esterna - cioè quella dai fusti grossi come un dito. Questa cresce

nei prati paludosi e sui terreni lasciati a pascolo e, come si è detto, procura un immediato miglioramento a chi è affetto da pielonefrite e cistopielite. Una signora che conoscevo bene, da diversi mesi si

trovava ricoverata con una pielonefrite all'ospedale di Innsbruck. Dato che non migliorava affatto mi

mandò a chiamare. Le consigliai un semicupio di Coda cavallina. Pochi giorni dopo ricevetti una lettera:

«Mi hai salvato la vita. Sono tornata a casa. Il semicupio di Coda cavallina ha allontanato tutti i miei

disturbi e mi ha restituito le mie forze.» La Coda cavallina alta dei prati paludosi e dei pascoli deve

essere impiegata esclusivamente per i semicupi. Invece per la tisana, da prendere per via interna, si

utilizza quella dei campi, sentieri e margini di bosco.

Talvolta nelle giovani madri dopo un parto difficile si manifestano dei disturbi alla vista: questi sono

certamente causati dal fatto che durante la nascita d'un bimbo vengono compromessi i reni della

madre. I semicupi di Coda cavallina dall'esterno facilitano l'irrorazione sanguigna del rene, allontanano

dagli occhi la pressione eccessiva causata dall'insufficienza renale e quindi dileguano lentamente i

disturbi visivi.

Il grande medico tedesco, Dr. Bohn (della scuola del Dr. Kneipp), esprime vivi elogi nei riguardi di questa

pianta: «Da una parte la Coda cavallina è un rimedio contro le emorragie, dall'altra - e ciò in misura

ancora superiore - è un rimedio per i reni. Dopo l'ingestione della tisana di Coda cavallina si elimina

con facilità un'abbondante urina scura. Contro l'idropisia è un rimedio di rapido effetto.» Se i diuretici si

sono dimostrati inefficaci occorre rivolgersi alla Coda cavallina sorseggiando lungo tutta la giornata

cinque o sei tazze, e questo per cinque giorni; nei casi particolarmente ostinati è meglio prolungare la

cura fino a sei giorni. L'esperienza dimostra che nella maggioranza dei casi l'urina viene eliminata.

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Contro gli sfoghi pruriginosi delia pelle, anche se crostosi, purulenti o tignosi, giovano lavaggi e

impacchi con infuso di Coda cavallina. I lavaggi ed i bagni giovano anche contro la suppurazione delle

unghie, le piaghe ai piedi, la necrosi, tutte le piaghe perforanti, le ulcere cancerose, lo sprone del

calcagno, le fistole, l'impetiggine e il lichen nonché contro il lupus. Si può applicare anche l'erba

sbollentata sotto forma di cataplasma. Contro le emorroidi, specie se dolorose, si applica una pasta di

erba fresca ottenuta nel modo seguente: lavare la Coda cavallina fresca, triturarla finemente sul

tagliere finché non diventi una pasta omogenea.

In caso di profusa emorragia nasale si applica un impacco di infuso di Coda cavallina raffreddato. Esso

giova anche come emostatico nelle emorragie polmonari, uterine, emorroidarie e gastriche. In questi

casi occorrono naturalmente degli infusi concentrati. Normalmente si prendono due o tre cucchiaini

da dessert colmi per ogni tazza. La Coda cavallina insieme con la Veronica previene efficacemente

l'arteriosclerosi e la perdita della memoria per via delle sue qualità purificanti del sangue. La si può

considerare la migliore prevenzione contro il cancro.

Vorrei raccomandare come rimedio particolarmente buono contro la sudorazione dei piedi la tintura di

Coda cavallina (vedi «Modalità di preparazione»). Con questa tintura si frizionano i piedi ben lavati ed

asciugati. Inoltre si consiglia berne ogni mattina a digiuno, mezz'ora prima di colazione, una tazza di

tisana. Contro la sudorazione eccessiva dei piedi sono molto utili anche i pediluvi della stessa erba

(vedi «Modalità di preparazione»). Contro la forfora del cuoio capelluto è opportuno lavarsi i capelli ogni

giorno con l'infuso di coda cavallina massaggiando successivamente la cute con del buon olio d'oliva.

La forfora scomparirà immediatamente.

Un miscuglio di Coda cavallina e Iperico, sbollentato e bevuto in ragione di una tazza o due al giorno

(la sera solo un pasto asciutto), aiuta a vincere l'enuresi notturna. Inoltre può essere utilizzato per

gargarismi nei casi di tonsillite, infiammazione delle mucose orali, stomatite, carie dentaria, infiammazioni ed emorragie gengivarie, fistole e polipi del palato e della gola. Contro le perdite bianche delle

donne vengono raccomandati i semicupi.

Non dimentichiamoci che la Coda cavallina è uno dei migliori medicinali per i polmoni, sia contro la

bronchite cronica che contro la tubercolosi polmonare. Mediante l'ingestione regolare della tisana,

grazie al suo contenuto in acido silicico si ottiene la guarigione della tubercolosi polmonare nonché la

scomparsa della debolezza generale dovuta alla tubercolosi stessa.

Secondo il fitobiologo austriaco Richard Willfort, le ricerche più recenti permettono l'ipotesi che in

seguito al prolungato uso di tisana di Coda cavallina i tumori maligni vengano ostacolati nella loro

crescita e alla fine addirittura distrutti. Persino i polipi nel basso ventre o nell'ano ed anche le infiammazioni delle borse sinoviali si combattono in questo modo. In entrambi i casi si fanno impacchi al vapore

e semicupi. Questi impacchi al vapore sono utili anche contro i crampi dello stomaco e le coliche epatiche e biliari di fegato nonché contro le stasi sanguigne dolorose che con la loro pressione verso l'alto

si riflettono sull'attività cardiaca.

Il 19 dicembre 1977 ricevetti una telefonata dalla Stiria orientale. Si trattava di un agricoltore di 49 anni.

Sulla pianta del suo piede era cresciuta un tumefazione molto dolorosa. Non riusciva più a poggiare

il piede per terra. Rimase in ospedale per alcuni giorni e poi venne mandato a casa. Gli consigliai gli impacchi al vapore di Coda cavallina che risolvono persino i tumori maligni. Potrete immaginare la mia

sorpresa quando il 22 dicembre, ossia tre giorni dopo, mi telefonarono per dirmi che la tumefazione si

era completamente risolta. La pelle aveva un aspetto un po' flaccido e molle. Un nuovo miracolo della

farmacia del Signore.

Ho fatto l'esperienza che persino i dolori da discopatie - sempre che non siano causati dalla compressione di una radice nervosa - spesso spariscono in breve tempo in seguito ai semicupi di Coda cavallina. Le radiografie mostrano delle vertebre usurate per vecchiaia, ma non vi è motivo di tenersi il dolore.

La pressione di un rene difettoso che, come si sa riflette verso l'alto, si distribuisce nei nervi che

scorrono in superficie lungo la spina dorsale producendo questi dolori. Non sono quindi i dischi stessi,

bensì la pressione del rene prodotta sui nervi esposti. Un semicupio di Coda cavallina, attraverso il suo

effetto in profondità sui reni, elimina subito la loro pressione verso l'alto.

Una signora di 38 anni si trovava da tre anni in cura per disturbi di carattere discopatico. Invece di

diminuire, i dolori si acutizzavano; era diventata talmente rigida nella zona delle spalle e del collo da

alzarsi la mattina soltanto con l'ausilio di un apparecchio di stanghe e verghe costruito dal marito e

sistemato sul soffitto sopra il letto. In quel periodo stavo tenendo delle conferenze a Steyr nell'Alta

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Austria e ne feci la conoscenza. Vi meraviglierete certamente se Vi dico che questa donna, dopo un

solo semicupio di Coda cavallina, aveva perso tutti i suoi dolori e la sua rigidità. Lo stesso vale per le

discopatie prodotte dalla conduzione del trattore. Il suo moto sobbalzante non danneggia i dischi, ma

i reni. Subito interviene una pressione verso l'alto che può essere eliminata con il semicupio di Coda

cavallina.

Una signora svizzera da molti anni era rigida come un bastone, nelle vertebre cervicali. Le cure annuali

presso il Dr. Zeileis a Gallspach procuravano dei miglioramenti soltanto temporanei, ma nessuna

guarigione. Non molto persuasa mi promise, appena tornata a casa, di farsi un semicupio di Coda

cavallina. La telefonata non si fece attendere: appena immersa nel caldo semicupio, scomparve dopo

10 minuti ogni rigidità che poi, come mi fu riferito per anni, non si presentò più.

11 grande neurologo Dr. Wagner-Jauregg dice nei suoi scritti: «Due terzi di tutti i malati di nervi non

dovrebbero essere ricoverati negli istitut i se fossero sani i loro reni.» Infatti ho potuto consigliare i

semicupi di Coda cavallina a molti infelici che, a causa di disturbi renali soffrivano di depressioni,

manie e pazzia furiosa, salvandoli in tal modo dal manicomio. In questi casi occorre curarsi anche per

via interna con una tazza al mattino ed una alla sera di tisana di Ortica, Achillea e Coda cavallina.

Contro i gravi disturbi renali e le loro sequele occorre adoperare la Coda cavallina fresca per i semicupi,

preferibilmente, come ho detto precedentemente, quella alta proveniente dai prati paludosi. Per un

bagno occorre un secchio da 5 litri pieno (vedi «Modalità di preparazione» e Note generali sotto la voce

«Semicupi»). Durante il semicupio i reni debbono trovarsi immersi nell'acqua; 20 minuti è la durata del

bagno. Non asciugarsi ma avvolgersi ancora bagnati nell'accappatoio e coricarsi così nel letto per

un'ora; soltanto allora cambiarsi per la notte. Il semicupio, riscaldato nuovamente, può essere riutilizzato altre due volte.

MODALIT À D I PREPARAZION E

Infuso: Un cucchiaino da dessert colmo su Vi di litro d'acqua; sbollentare.

Cataplasma al vapore: Mettere in un setaccio due manciate abbondanti di Coda cavallina e appenderlo sopra l'acqua bollente. Non appena l'erba si presenta calda e morbida,

avvolgerla in una pezza di lino che si applica sulla parte malata. Coprirsi bene!

Lasciare agire per diverse ore o per tutta la notte.

Semicupi: Per una notte lasciare macerare nell'acqua fredda 100 g di Coda cavallina. Il

giorno seguente riscaldare il tutto fino all'ebollizione, poi aggiungerlo al bagno.

Durata del bagno 20 minuti. Non asciugarsi; ancora umidi avvolgersi nell'accappatoio e sudare un'altra ora a letto. L'acqua del semicupio deve coprire i reni.

Tintura: Lasciare macerare per 15 giorni al sole 10 g di Coda cavallina in 50 g di autentica

acquavite di grano. Scuotere la bottiglia ogni giorno.

Cataplasma: Lavare la Coda cavallina fresca, tritarla finemente sul tagliere finché non si ottenga una pasta. 


 Risultati immagini per calendula pianta 

Contro le vene varicose e le ulcere degli arti inferiori è caldamente consigliata la pomata di Agrimonia (vedi «Modalità di preparazione») che viene usata in modo simile a quella di Calendula.
pg 13

 Una suora mi riferì di aver suggerito la cura con la pomata di Calendula ad una vecchia signora che aveva richiamato l'attenzione della gente per strada a cause delle sue vene varicose particolarmente vistose. Rimase veramente stupita quando dopo un mese questa donna felicissima le mostrò le sue gambe. Tutte le vene varicose erano sparite e la pelle era ritornata liscia.  pg 21



fiori e le foglie dell'Ortica gialla vengono utilizzati  contro i disturbi della digestione, contro la scrofolosi e le malattie della pelle. A tale scopo se ne beve una tazza di tisana al mattino. Contro le ulcere e le vene varicose giovano gli impacchi con lo stesso infuso. pg 46



https://www.file-pdf.it/2014/08/28/treben-maria-la-salute-dalla-farmacia-del-signore/treben-maria-la-salute-dalla-farmacia-del-signore.pdf



AMARO SVEDESE


Queste sono le proprietà terapeutiche dell'Amaro Svedese
1. Aspirandole o fiutandole ripetutamente, inumidendo con le Erbe Svedesi la prima vertebra cervicale, applicata una pezzuola bagnata con esse, scompariranno dolore e vertigini e si rinforzeranno la memoria ed il cervello.
2. Giovano nell’offuscamento della vista, tolgono il rossore e tutti i dolori persino quando gli occhi sono Infiammati, torbidi e annebbiati. Rimuovono le macchie e la cataratta quando con esse vengono inumiditi gli angoli dell’occhio o quando si applica sulle palpebre degli occhi chiusi ,una pezzuola bagnata coni esse.
3. Il vaiolo e gli sfoghi di ogni genere, anche le croste nel naso o in qualsiasi parte del corpo guariscono inumidendo le parti spesso e bene.
4. Contro il mal di denti si diluisce un cucchiaio di queste gocce in un po’ d’acqua trattenendole in bocca per qualche tempo oppure inumidendo il dente dolente con una pezzuola. Il dolore svanirà e il marciume regredirà.
5. Con le gocce s’inumidiscono ripetutamente le vesciche sulla lingua o altre ferite; la guarigione non tarderà.
6. Quando la gola è arrossata o piagata per cui cibo e bevande causano dolore alla deglutizione, le gocce andranno ingerite al mattino, a mezzogiorno e alla sera; toglieranno il calore e guariranno la gola.
7. Chi soffre di crampi allo stomaco ne prenda un cucchiaio durante l’attacco.
8. Contro le coliche si prendano tre cucchiai, lentamente uno dopo l’altro; presto sentirete sollievo.
9. Le gocce annullano l’effetto dei venti nel corpo e rinfrescano il fegato, eliminano tutte le malattie dello stomaco e quelle Intestinali e giovano contro la stitichezza.
10. Sono anche un ottimo rimedio per lo stomaco quando questo digerisce male e rifiuta i cibi.
11. Giovano altrettanto contro i dolori alla cistifellea. Un cucchiaio ogni giorno, mattina e sera; di notte impacchi imbevuti di gocce elimineranno presto tutti i dolori.
12. Contro l’idropisia se ne prenda mattina e sera un cucchiaio nel vino bianco per la durata di sei settimane.
13. Contro dolori e ronzii all’orecchio si inumidisca con le gocce un batuffolo di cotone da introdurre nell’orecchio. Gioverà assai e restituirà persino l’udito perduto.
14. Ad una donna sofferente di dolori uterini se ne dia al mattino per tre giorni dl fila un cucchiaio nel vino rosso; dopo una mezz’ora le si faccia fare una passeggiata e poi la colazione, ma senza latte. Le gocce non vanno prese insieme a latte.
15. Prendendone un cucchiaio mattina e sera durante gli ultimi 15 giorni della gravidanza, il parto sarà facilitato. Per liberare più facilmente la placenta, si somministri alla puerpera un cucchiaino da dessert ogni due ore fino a che la placenta non si stacchi senza doglie. (sotto controllo medico NdS)
16. Se dopo il parto si verificano infiammazioni alla mammella con l’inizio dell’allattamento, esse spariranno rapidamente applicando degli impacchi dl gocce.
17. Liberano i bambini dalla varicella. Si somministri al bambino delle gocce, a seconda dell’età, diluite in un po’ d’acqua. Quando le vescicole cominciano a seccarsi, inumidirle ripetutamente con le gocce; non rimarranno cicatrici.
18. Sono efficaci contro vermi nei bambini e negli adulti; eliminano persino le tenie, solo che al bambino occorre somministrarle a seconda dell’età. Legare una pezzuola imbevuta di gocce sull’ombelico mantenendola sempre umida.
19. Nell’itterizia spariscono presto tutti i disturbi prendendo un cucchiaio dl gocce tre volte ai giorno ed applicando dei cataplasmi dl gocce sul fegato ingrossato.
20. Sbloccano tutte le emorroidi, guariscono i reni, eliminano dal corpo, senza altre cure, i liquidi ipocondriaci, tolgono la malinconia o le depressioni e stimolano l’appetito e la digestione.
21. Aprono anche internamente le emorroidi se le bagniamo ripetutamente e se le rendiamo molli ingerendo le gocce, soprattutto prima di coricarci. Per via esterna si applica un batuffolino di cotone bagnato con le gocce. Renderà fluido anche il resto dei sangue e gioverà contro i bruciori.
22. Se qualcuno è svenuto, gli si apra eventualmente la bocca somministrandogli un cucchiaio di gocce, e il malato ritornerà in se.
23. Prese per bocca allontaneranno anche li dolore dei crampi sordi fino a che col tempo non cessino del tutto.
24. Contro la tisi polmonare si prendano ogni giorno a digiuno e per la durata di sei settimane.
25. Quando una donna perde la sua depurazione mensile o questa sia troppo abbondante, è bene che prenda queste gocce per tre giorni ripetendo l’operazione per venti volte; il medicamento calmerà quanto è in eccedenza e rimedierà a quanto è insufficiente.
26. Questo medicamento giova anche contro le perdite bianche.
27. Se qualcuno è affetto dal mal caduco (epilessia), occorre somministrargliene immediatamente. Il malato continui poi a prendere esclusivamente questo medicinale in quanto esso rinforzerà sia i nervi affaticati che tutto il fisico allontanando ogni malattia.
28. Guariscono le paralisi, scacciano le vertigini e la nausea.
29. Guariscono anche i bruciori del vaiolo e della erisipela.
30. Se qualcuno avesse la febbre, calda o fredda che sia, e fosse molto debole, gli si dia un cucchiaio, e l’ammalato, se non ha caricato il proprio corpo con altri rimedi, tornerà presto in sè, e il suo polso riprenderà a battere; fosse anche stata altissima la sua febbre, li malato migliorerà presto.
31. Le gocce guariscono cancro, vaiolo e verruche di vecchia data nonché le screpolature delle mani. Se una piaga è vecchia e purulenta o se presenta delle escrescenze, la si lavi accuratamente con del vino bianco, coprendola poi con una pezza imbevuta di gocce. Esse elimineranno ulcere e dolori nonché l’escrescenza carnosa, e la ferita inizierà a guarire.
32. Tutte le ferite dovute a colpi o punture guariscono senza complicazioni quando vengono bagnate con le gocce. Immergete una pezza nelle gocce coprendo con essa le ferite. In brevissimo tempo elimineranno il dolore prevenendo ogni cancrena o putrefazione e guariranno anche ferite dl vecchia data dovute ad arma da fuoco. Se ci sono buchi iniettate le gocce nella ferita che non occorre necessariamente pulire in precedenza; mediante l’assidua applicazione di una pezza Imbevuta, la guarigione avverrà in breve.
33. Fanno scomparire tutte Io cicatrici, anche quelle più annose, tutte le piaghe e tutti i tagli se queste vengono inumidite con le gocce fino a 40 volte;. tutte le ferite curate con queste gocce non lasceranno cicatrici.
34. Esse guariscono completamente tutte le fistole anche se sembrano inguaribili e indipendentemente dalla loro età.
35. Curano tutte le ferite da ustioni; che siano prodotte da fuoco, acqua bollente o grasso, quando queste vengano assiduamente bagnate con le gocce. Non si formeranno vesciche; il calore ne verrà estratto. Persino vesciche purulente guariranno totalmente.
36. Le gocce giovano contro tumori e macchie dovuti a urti o colpi.
37. Se qualcuno non riesce a mangiare con appetito, esse restituiranno il sapore perduto.
38. A chi è molto anemico ridonano il colore quando vengano ingerite al mattino per un certo periodo di tempo. Esse purificano il sangue formandone del nuovo e ne favoriscono la circolazione.
39. I dolori reumatici scompaiono prendendo le gocce per bocca o applicando sugli arti Infiammati delle pezze imbevute con le gocce stesse.
40. Curano mani e piedi congelati anche se piagati. Si consiglia dl applicarvi il più spesso possibile delle pezze imbevute soprattutto la notte.
41. Sui calli applicate un batuffolo di cotone imbevuto di gocce inumidendo con esso costantemente il punto dolente. Dopo tre giorni i calli si staccheranno da soli oppure potranno essere levati senza alcun dolore.
42. Curano anche morsi dl cani arrabbiati e di altri animali, prese per bocca, in quanto distruggono tutti i veleni. Coprite le ferite con un panno imbevuto.
43. In caso di peste o altre malattie contagiose è opportuno ingerirne ripetutamente durante la giornata poiché curano ulcere pestose e bubboni anche se insediati nella gola.
44. Chi di notte non dorme bene prenda queste gocce prima dl coricarsi. Nel caso di insonnia nervosa applichi sul cuore un panno imbevuto dl gocce diluite.
45. Somministrato in quantità di due cucchiai ad un ubriaco, fanno scomparire gli effetti della sbornia.
46. Chi prende queste gocce quotidianamente mattina e sera, non avrà bisogno di alcun’altra medicina, poiché esse rinforzano il corpo, rinfrescano i nervi ed il sangue, liberano dal tremore mani e piedi. In breve, allontanano ogni specie dl malattia. Il corpo rimarrà ben elastico, il viso manterrà la sua giovanilità e bellezza.

Importante: Tutti I quantitativi indicati. vanno Ingeriti diluiti in tisana o in acqua.

I 46 punti del "Antico Manoscritto" rivelano Il grande e miracoloso potere terapeutico dl questo miscuglio dl erbe. SI può asserire a ragion Veduta che praticamente non vi sia malattia contro la quale questo Erbe Svedesi non giovino; sono comunque valide come base per qualsiasi cura.
Trovate l’Amaro Svedese nelle erboristerie e nelle farmacie che trattano anche rimedi naturali, l’importante è che sia della ricette originale Treben.

AMDG et BVM


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