Si legge nel secondo libro dei Maccabei: «Venne il tempo in cui il sole, che prima era nascosto dalle nuvole, cominciò a risplendere, e si accese un gran fuoco con grande meraviglia di tutti» (2Mac 1,22).
Considera che nell'anno ci sono quattro stagioni, cioè l'inverno, la primavera, l'estate e l'autunno.
L'inverno consuma, la primavera pianta e semina, l'estate miete e trebbia, l'autunno vendemmia.
L'inverno durò da Adamo fino Mosè, e in quel tempo tutto fu consumato, distrutto. Dice infatti l'Apostolo: «Da Adamo fino a Mosè regnò la morte» (Rm 5,14).
La primavera durò da Mosè fino a Cristo, e in quel tempo la Legge fu per così dire seminata e impiantata, ed essa produsse soltanto i fiori, come promessa del frutto.
L'incarnazione di Cristo portò l'estate, e fu il tempo nel quale il sole, che prima era coperto di nubi, era cioè nel seno del Padre, incominciò a splendere su di noi: e in quel tempo ci fu la mietitura e la trebbiatura. «Ecco, dice Gesù, io vi dico: Alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano di messi. E chi miete riceve il salario e raccoglie il frutto per la vita eterna» (Gv 4,35-36).
E poi ci sarà l'autunno, nel quale gli acini e le vinacce saranno gettate nello sterquilinio dell'inferno, e il vino raffinato sarà riposto nelle cantine del regno dei cieli.
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