giovedì 29 ottobre 2020

VOI SIETE IL SALE DELLA TERRA



Questo passaggio dell’omelia pronunciata da Papa Benedetto XVI in piazza San Pietro l’11 giugno 2010, a conclusione dell’Anno Sacerdotale,  sintetizza la teologia e la spiritualità del Sacramento dell’Ordine Sacerdotale: 

 “Il sacerdote non è semplicemente il detentore di un ufficio (…). Egli invece fa qualcosa che nessun essere umano può fare da sé: pronuncia in nome di Cristo la parola dell’assoluzione dai nostri peccati e cambia così, a partire da Dio, la condizione della nostra vita. 

Pronuncia sulle offerte del pane e del vino le parole di ringraziamento di Cristo, che sono parole di consacrazione – parole che rendono presente Lui stesso, il Risorto, il suo Corpo e il suo Sangue, e trasformano così gli elementi del mondo: parole che spalancano il mondo a Dio e lo congiungono a Lui. 

Il sacerdozio, quindi, non è semplicemente ‘ufficio’ ma Sacramento: Dio si serve di un povero uomo al fine di essere presente e di agire per gli uomini attraverso di lui. Questa audacia di Dio, che si affida agli uomini; che, pur conoscendo le nostre debolezze, ritiene degli uomini capaci di agire e di essere presenti in vece sua – questa audacia di Dio è la cosa veramente grande che si nasconde nella parola sacerdozio”.

“L’autentica natura del sacerdozio sacramentale – ....– consiste nel fatto che il vescovo e il presbitero sono servitori della Parola, che svolgono il servizio della riconciliazione e, come pastori, pascono il gregge di Dio. In quanto compiono il mandato di Cristo, Cristo stesso, attraverso la loro azione e la loro parola, si rende presente quale unico sommo sacerdote nella Chiesa di Dio riunita per la celebrazione liturgica”.

Laetatus sum in te, Regina coeli:
quia te duce in domum Domini ibimus


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